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Autore principale: Perrelli, Franco
Pubblicazione: Firenze : Le Lettere, 2009
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La signorina Julie (in lingua svedese Fröken Julie) è una tragedia in un atto unico composta nel 1888 dal drammaturgo svedese August Strindberg. Ambientata in una notte d'estate di fine Ottocento in una cittadina svedese, l'opera affronta la tematiche dell'interazione tra classi sociali differenti e tra il genere maschile e quello femminile, incontro che porta alla difficile comprensione di sensibilità e condizioni profondamente distanti. Fu oggetto di uno scandalo clamoroso nella società puritana e conformista dell'epoca.Il dramma racconta la vicenda che vede Julie, ragazza venticinquenne figlia di un conte, passare la serata di San Giovanni alla festa della servitù, mentre il padre è assente. Cerca di sedurre il giovane cameriere Jean, il quale si dichiara innamorato di lei. Visti dai servitori decidono di scappare per l'imminente caduta della reputazione della ragazza, ma scoperti dalla cuoca Kristin non riescono nell'intento. Tornato il conte, il giovane Jean si sente colpevole e dichiarando che il rispetto e la soggezione che prova nei confronti di lui gli impediscono di contrariarlo, suggerisce alla ragazza il suicidio porgendole un rasoio affilato col quale raggiungere lo scopo. Pur trovando difficoltà per essere rappresentato, in un mondo puritano come quello della Svezia di fine Ottocento, alla sua uscita La signorina Julie rese Strindberg famoso davanti al pubblico mondiale.
Francesco Colella (Catanzaro, 1º giugno 1974) è un attore italiano di cinema e televisione.
Il naturalismo fu un movimento artistico europeo che interessò arte, letteratura e teatro. Nel teatro si sviluppò tra il tardo XIX secolo e gli inizi del XX. Intendeva creare l'illusione della realtà attraverso una serie di strategie drammatiche e teatrali. L'interesse verso il naturalismo fiorì soprattutto nei drammaturghi francesi del tempo, ma l'esempio di maggior successo è un lavoro di August Strindberg, La signorina Julie, scritto con l'intenzione di rispettare sia la sua particolare versione del naturalismo, che quella descritta dal romanziere francese e teorico della letteratura, Émile Zola.La definizione di Zola di naturalismo era la nuova formula. I tre principi primari del naturalismo erano (rendere vero, rendere grande e rendere semplice). Il loro scopo era essere realistici e il risultato un attento studio del comportamento umano e della sua psicologia. I personaggi dovevano essere carnali e sanguigni; la loro motivazione e le loro azioni dovevano essere messe a nudo nella loro ereditarietà e nell'ambiente. La presentazione di un lavoro naturalistico, in termini di impostazione e prestazioni, doveva essere realistico e non appariscente o teatrale. L'unica scena in cui si svolge l'azione di Miss Julie, per esempio, è una cucina. In secondo luogo, i conflitti presenti nell'opera dovevano essere problemi significativi - di un significato che altera la vita - e non piccoli o insignificanti. In terzo luogo, il lavoro doveva essere semplice - non infarcito di sotto trame complicate o lunghe esposizioni.Le idee darwiniane pervadono i lavori naturalistici, in particolare nel determinare l'influenza dell'ambiente sul personaggio e come motivazione del suo comportamento. Il naturalismo sottolinea le forme quotidiane di discorso, di plausibilità nella scrittura, (niente fantasmi, spiriti o divinità che intervengono nell'azione umana), una scelta dei soggetti che operano in periodi di tempo contemporanei e ragionevoli (non luoghi esotici, ultraterreni o fantastici, né storici o mitici); un ampliamento della gamma sociale dei personaggi ritratti (non solo la nobiltà del dramma classico, includendo la borghesia e la classe operaia tra i protagonisti) e i conflitti sociali; uno stile di recitazione che tenta di ricreare l'impressione della realtà. Il naturalismo venne esplicitamente invocato per primo da Émile Zola nel suo saggio del 1880, Naturalismo sulla scena.
Erwin Friedrich Maximilian Piscator (Ulm, 17 dicembre 1893 – Starnberg, 30 marzo 1966) è stato un regista teatrale tedesco.
Antonin Artaud (Marsiglia, 4 settembre 1896 – Ivry-sur-Seine, 4 marzo 1948) è stato un drammaturgo, attore, saggista e regista teatrale francese. Nel libro Il teatro e il suo doppio, Artaud espresse la sua ammirazione verso le forme orientali di teatro, in particolare quello balinese. L'ammirazione ispiratagli dalla fisicità ritualizzata e codificata della danza balinese gli ispirò le teorie esposte nei due manifesti del "Teatro della Crudeltà". Per crudeltà non intendeva sadismo, o causare dolore, ma intesa come pura catarsi. Per poter giungere a ciò, si deve ricorrere a tutto ciò che possa disturbare la sensibilità dello spettatore, provocando in lui una sensazione acuta di disagio interiore per cui vivesse con agitazione tutta la rappresentazione proposta. Artaud riteneva che il testo avesse finito con l'esercitare una tirannia sullo spettacolo, ed in sua vece spingeva per un teatro integrale, che comprendesse e mettesse sullo stesso piano tutte le forme di linguaggio, fondendo gesto, movimento, luce e parola. Dal 1936 al 1946 fu internato forzatamente in manicomio.
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