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Autore principale: Winkelmann, Jurgen
Pubblicazione: Firenze : Sansoni, 1976
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Giovanni Francesco Bezzi conosciuto anche come Nosadella (1530 – 1571) è stato un pittore italiano.
Il museo di Palazzo Poggi è un museo universitario di Bologna, sito nell'omonimo palazzo in via Zamboni. Lo stesso edificio che ospita la sede dell'Alma Mater Studiorum e altri musei universitario, quali il Museo della Specola e il Museo Europeo degli Studenti (MEUS). Il Museo è costituito dalla ricomposizione dei laboratori e delle collezioni dell'antica Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, attiva nello stesso palazzo tra il 1711 e il 1799 per iniziativa di Luigi Ferdinando Marsili. Negli anni l'istituto, oltre alla ricca strumentazione della quale disponeva, cominciò a raccogliere anche collezioni pittoriche, come la wunderkammer di Ferdinando Cospi e la collezione cinquecentesca di Ulisse Aldrovandi. Le sale del museo sono decorate da pitture murali di Niccolò dell'Abate, di Pellegrino Tibaldi, Prospero Fontana, del Nosadella e di Ercole Procaccini il Vecchio. A partire dall'autunno del 2000, l'Università di Bologna ha riaperto al pubblico il palazzo, ricollocando nelle sue stanze i reperti e la strumentazione scientifica raccolti e utilizzati nel XVIII secolo. Il documento originale della Magna Charta Universitatum è esposto nella "Sala della Magna Charta" del museo.
La Sacra Famiglia con san Giovanni Battista è un dipinto del pittore Giovanni Francesco Bezzi realizzato circa nel 1550-1560 e conservato nell'Museum of Art di Indianapolis negli Stati Uniti d'America.
La basilica di San Giacomo Maggiore (baséllica ed San Iâcum Mazåur in bolognese) è un luogo di culto cattolico della città di Bologna. Fu fondata nel 1267 come chiesa dell'ordine degli Agostiniani. Al suo interno si trova la cappella Bentivoglio, splendida architettura di metà Quattrocento, ricca di opere d'arte rinascimentali.
Con scuola bolognese di pittura si intende quel complesso insieme di pittori – accomunati dal luogo di origine o di intensa attività nella città di Bologna –, attivo continuativamente, con vicende e fortune molto diverse, dal XIV al XX secolo. Il nucleo di opere più significativo di tale scuola, è conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna. Lo storico dell'arte Roberto Longhi è stato tra i primi studiosi ad aver operato, in epoca contemporanea, la sistematica riscoperta di una rilevante ed autonoma tradizione locale sin dal Trecento: nella sua celebre prolusione del 1934 in occasione dell'apertura dell'anno accademico dell'Università di Bologna, presso la quale era docente, delineava il cammino, caratterizzato da un filo comune, della pittura bolognese, partendo dalle opere dei primi maestri trecenteschi come Vitale da Bologna e Simone dei Crocefissi, per arrivare sino alla pittura di Giorgio Morandi, dal Longhi stesso considerato il più grande pittore figurativo del XX secolo. Il periodo di maggiore fioritura e rilevanza a livello internazionale, è generalmente considerato quello tra il XVI e il XVII secolo, periodo dell'attività dei Carracci e dei loro allievi e discepoli, concentrata, soprattutto, tra Bologna e Roma. Come il Vasari per la pittura toscana, anche Bologna può vantare un illustre storico e biografo locale: il conte Carlo Cesare Malvasia, autore dell'opera Felsina pittrice, pubblicata a Bologna nel 1678.
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