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Pubblicazione: Firenze : Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana ; Roma : Istituto centrale per il catalogo e la documentazione ; Zurich : Numismatica Ars classica
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Alla fine del XVIII secolo Eckhel riorganizzò la collezione del Gabinetto numismatico imperiale di Vienna, di cui era responsabile, secondo nuovi criteri. Divise la numismatica antica in due dipartimenti: quello delle monete greche, dove si trovavano le monete coniate da tutti gli stati dell'antichità classica ad esclusione di Roma, e quello delle monete romane. Di fatto incluse tra le monete greche anche quelli di popoli non greci come ad esempio gli Etruschi o i Fenici. Organizzò le monete "greche" secondo una suddivisione di tipo geografico, che procedeva dalla penisola iberica verso est fino all'Asia minore e proseguiva poi per l'Africa verso ovest, seguendo così il Mediterraneo. Questa organizzazione è quella tuttora in uso presso gli studiosi di numismatica classica.
La numismatica (dal latino numisma, a sua volta dal greco: νόμισμα – nomisma – cioè moneta) è lo studio scientifico della moneta e della sua storia, in tutte le sue varie forme, dal punto di vista storico-geografico, artistico ed economico. Spesso anche il collezionismo di monete viene denominato numismatica.
Sylloge Nummorum Graecorum (cioè Collezione delle monete greche) è un progetto di ricerca della British Academy, nato per pubblicare i cataloghi delle monete greche presenti nelle collezioni sia pubbliche che private della Gran Bretagna. In questo progetto è stata usata la tradizionale suddivisione numismatica risalente a Joseph Eckhel e quindi sono state considerate come greche le monete delle antiche culture del Mediterraneo e delle altre culture limitrofe, escludendo solo le monete battute sotto il nome di Roma e del suo impero. Il progetto è stato inaugurato nel 1931 con la pubblicazione della collezione di E.G. Spencer-Churchill. I cataloghi sono pubblicati su formato in folio e pongono il testo a fronte delle illustrazioni, limitando il testo e dando più ampio spazio alle fotografie, al contrario di quanto si facesse in precedenza. A partire dal 1984 i nuovi cataloghi sono pubblicati prevalentemente in formato A4. Le stesse modalità sono state adottate da altri paesi, che hanno mantenuto anche lo stesso titolo, e scelte catalogico-critiche simili, coordinati dal Comitato Internazionale di Numsimatica. Volumi della Sylloge sono stati stampati da Australia, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Germania, Grecia, Israele, Italia, Finlandia, Polonia, Slovenia, Stati Uniti, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria. Attualmente nel mondo le Sylloge pubblicate superano i 120 volumi, di cui una trentina nel solo Regno Unito. In Italia sono state pubblicate le collezioni di Milano (Gabinetto numismatico e medagliere (Castello Sforzesco) già Civiche raccolte archeologiche e numismatiche), di Sassari (Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna), di Catanzaro (Museo provinciale), Agrigento (Museo archeologico regionale), di Firenze (Museo archeologico nazionale) e di Cremona; in preparazione la collezione di Parma (Museo archeologico nazionale). Il progetto è stato adottato nel 1972 dalla Union académique internationale ed è coordinato dalla International Numismatic Commission (ora International Numismatic Council). Lo stesso formato è stato adottato anche per altre serie di monete, come la Sylloge Nummorum Romanorum (SNR) o la Sylloge of Coins of the British Isles (SCBI).
Il Sacro Romano Impero fu un agglomerato di territori dell'Europa centrale e occidentale nato nell'alto Medioevo ed esistito per circa un millennio. Esso traeva il nome "impero romano" dall'essere considerato una continuazione dell'Impero romano d'Occidente e perciò un potere universale, mentre l'aggettivo "sacro", che lo contrapponeva all'impero pagano dei primi tre secoli, sottolineava che la rinascita del potere imperiale era legata alla religione cattolica e doveva considerarsi voluta da Dio; per questo motivo il potere di incoronare l'imperatore era attribuito al papa, almeno fino alla Riforma.Come anno di fondazione si considera in genere il 962, data dell'incoronazione di Ottone I. L'impero di Ottone infatti ereditava gran parte dell'Impero carolingio, ma non la parte occidentale, più o meno l'odierna Francia. Comunque, buona parte della storiografia di lingua italiana e francese include nella storia del Sacro Romano Impero anche l'Impero carolingio, segnando quindi come data d'inizio l'incoronazione di Carlo Magno nell'800.Il primo ad aggiungere il termine "sacro" al consueto "impero romano" fu Federico Barbarossa: esso appare in una lettera del 1157, che chiedeva ai magnati dell'impero aiuto contro le città lombarde.Solo nel 1512 sotto l'imperatore Massimiliano I la dizione "Sacro Romano Impero della Nazione Germanica" (in tedesco Heiliges Römisches Reich Deutscher Nation, in latino Sacrum Imperium Romanum Nationis Germanicae), già attestata fin dal 1417, fu usata in un atto del sovrano, il preambolo di commiato al Reichstag di Colonia. La titolatura dell'imperatore, in ogni caso, non cambiò, restando fino al 1806 "Imperator Romanorum semper Augustus", senza riferimenti germanici. In teoria, l'imperatore doveva essere la massima autorità politica del mondo abitato, superiore a tutti i re e pareggiato (o superato, a seconda delle visioni politiche) solo dal papa, che era chiamato a governare la cristianità nelle materie che riguardavano la fede. Tuttavia, nei fatti, qualcosa di simile fu raggiunto soltanto con Carlo Magno, che comunque già non aveva giurisdizione diretta su alcune terre cristiane, come l'Inghilterra. Da Ottone I di Sassonia in avanti l'impero governava solo la Germania, i paesi alpini, e per un periodo minore parti dell'Italia e di altre terre europee. Il Sacro Romano Impero fu formalmente dissolto nel 1806.
La caduta dell'Impero romano d'Occidente viene fissata formalmente dagli storici nel 476 d.C, anno in cui Odoacre depose l'ultimo imperatore romano d'Occidente, Romolo Augusto.
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