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Autore principale: Fornari, Alessandro
Pubblicazione: Fiesole : Comune di Fiesole, 1989
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fiesole (pronuncia: Fièsole, /ˈfjɛzole/) è un comune italiano di 14 074 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana. Dal XIV secolo in poi la città è sempre stata considerata come uno dei sobborghi più esclusivi di tutta Firenze e secondo le statistiche la città tutt'oggi rimane il comune più ricco di tutta la Toscana; tuttavia, stando alla graduatoria del 2017, è il comune di Lajatico a soffiare il primato a Fiesole, divenendo infatti il sesto comune più ricco d'Italia, e di conseguenza il primo in Toscana e nell'Italia Centrale in genere.
Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro (Vicchio, 1395 circa – Roma, 18 febbraio 1455), detto il Beato Angelico o Fra' Angelico, fu un pittore italiano. Fu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1982, anche se già dopo la sua morte era stato chiamato Beato Angelico sia per l'emozionante religiosità di tutte le sue opere che per le sue personali doti di umanità e umiltà. Fu Giorgio Vasari, ne Le vite ad aggiungere al suo nome l'aggettivo "Angelico", usato in precedenza da fra Domenico da Corella e da Cristoforo Landino. Frate domenicano, cercò di saldare i nuovi principi rinascimentali, come la costruzione prospettica e l'attenzione alla figura umana, con i vecchi valori medievali, quali la funzione didattica dell'arte e il valore mistico della luce.
La diocesi di Fiesole (in latino: Dioecesis Faesulana) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Firenze appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2016 contava 143.120 battezzati su 152.320 abitanti. È retta dal vescovo Mario Meini.
La Scuola di Musica di Fiesole è un'istituzione didattica musicale fondata da Piero Farulli nel 1974 con sede a Villa La Torraccia a San Domenico di Fiesole.
La Pala di Fiesole (Madonna in trono col Bambino, angeli e santi) è un'opera di Beato Angelico e Lorenzo di Credi. Conservata nella chiesa originale per cui fu dipinta, San Domenico a Fiesole, è una tempera su tavola databile al 1424-1425, con la ridipintura dello sfondo nel 1501.
Tradizioni popolari di Nuoro è una raccolta di saggi etnografici pubblicati da Grazia Deledda poco più che ventenne, originariamente in dodici puntate, dal 1893 al 1895, sulla Rivista delle tradizioni popolari italiane, diretta in Firenze da Angelo de Gubernatis, e in seguito in volume presso vari editori. Gli usi e i costumi dei sardi della zona centrale montana del Nuorese sono individuati dalla giovane Deledda nei luoghi e nei modi del vivere in casa (dall'arredamento agli utensili e al cibo preparato nelle occasioni festive e quotidiane) e nei campi, nella religiosità e nelle superstizioni, nei modi di dire e nei proverbi, nelle imprecazioni e implorazioni, nei canti sacri e profani. La ricerca e la sistemazione di questi dati in una rivista scientifica dell'epoca sono stati visti, tra l'altro, all'origine della precisione etnografica con cui la Deledda matura tratterà nei suoi romanzi molti aspetti della vita tradizionale della Barbagia in Sardegna.
Il Museo degli usi e costumi (in tedesco Südtiroler Volkskundemuseum) si trova a Brunico, nella frazione di Teodone (Dietenheim); istituito nel 1976, è costituito da un parco museale di circa 4 ettari e dalla Residenza Mair am Hof.
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