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Autore principale: Tovazzi, Giangrisostomo
Pubblicazione: Trento : Biblioteca padri francescani, 1994
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: lat, ITA, Paese: IT
La Trentino Volley è una società pallavolistica di Trento, militante nella massima serie nazionale ininterrottamente dal 2000. Si tratta di una delle società sportive più titolate del Trentino-Alto Adige, in virtù dei trofei nazionali ed internazionali vinti a partire dal 2007. Il palmarès della squadra vanta quattro scudetti, tre Coppe Italia e due Supercoppe italiane per quanto riguarda l'ambito nazionale, tre Champions League e cinque Coppe del Mondo in ambito internazionale, oltre a trofei amichevoli e diversi titoli in campo giovanile. Per esigenze di sponsor la squadra è conosciuta come Diatec Trentino, dopo che per oltre un decennio è stata conosciuta come Itas Diatec Trentino. Gioca le partite casalinghe al PalaTrento, palazzetto che vanta una delle maggiori affluenze di pubblico dell'intera Serie A1. Oltre alla prima squadra maschile, dal 2008 fece parte della società anche la Trentino Rosa, che però venne sciolta nel 2011 per mancanza di supporto economico. La società partecipa, inoltre, a numerosi campionati giovanili, sia nazionali sia regionali. La Trentino Volley è una società per azioni, presieduta dall'industriale trentino Diego Mosna, presidente della Lega Pallavolo Serie A per due mandati. L'operato della società è stato premiato a livello continentale con il Testimonial of the year allo Sport Business Ambitions Awards 2010 e con l'assegnazione della Final Four di Champions League 2010-11, disputata al Palaonda di Bolzano. Nella storia della pallavolo detiene due record: quello come prima squadra ad aver conquistato nella stessa stagione (quella 2010-2011) il titolo mondiale, continentale e nazionale, e quello come maggior numero di Coppe del Mondo per club conquistate (5, di cui 4 consecutive).
Le Iscrizioni di Bisotun (note anche come Bisitun o Bisutun o Behistun; in persiano antico , Bagāstana, che significa "luogo degli dèi"; in persiano moderno بیستون) sono delle iscrizioni multi-lingue situate sul Monte Behistun nella provincia iraniana di Kermanshah, nello shahrestān di Harsin, tra le più importanti iscrizioni antiche di tutto il Vicino Oriente.Le iscrizioni, create tra il 520 e il 518 a.C. durante il regno di Dario I, sono composte da tre versioni dello stesso testo, scritte in caratteri cuneiformi in tre diverse lingue: antico persiano, elamitico e babilonese. Un ufficiale del British Army, Sir Henry Creswicke Rawlinson, li trascrisse in due parti, nel 1835 e nel 1844. Egli riuscì poi a tradurre il testo in antico persiano nel 1838, mentre le versioni elamitica e babilonese vennero tradotte da Rawlinson ed altri dopo il 1844. Il babilonese era una forma evoluta della lingua accadica: entrambe facenti parte del ceppo semitico. Queste iscrizioni furono per la scrittura cuneiforme quello che la stele di Rosetta fu per i geroglifici egiziani: il documento cruciale per decifrare un sistema di scrittura che si credeva perduto.
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Record aggiornato il: 2025-09-09T01:18:19.425Z