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Berlino Ovest (in tedesco Berlin (West); in Germania Est Westberlin) fu un'exclave della Germania Ovest nel territorio della Germania Est durante tutto il periodo di esistenza giuridica di quest'ultima tra il 1949 e il 1990. La sua distanza minima dal confine tra le due Germanie era di circa 160 km e aveva un'estensione di 479,9 km², dovuta all'accorpamento di tre dei quattro settori (quello britannico, francese e statunitense) in cui, alla fine della seconda guerra mondiale, fu suddivisa Berlino dalle quattro potenze vincitrici, mentre quello occupato dall'Unione Sovietica fu noto con il nome di Berlino Est e divenne la capitale della Repubblica Democratica Tedesca. Dal 13 agosto 1961 al 9 novembre 1989 le due Berlino furono separate fisicamente da un muro eretto dalla Germania Est per mettere un freno alle defezioni dal proprio Paese. Quasi un anno dopo la caduta del muro, il 3 ottobre 1990, le due città ridivennero un'entità amministrativa unica, a seguito della riunificazione delle due Germanie. Al culmine della guerra fredda, nel 1968, Berlino Ovest vantava 2.202.000 abitanti, che ne facevano la città tedesca da ambo i lati della cortina di ferro con il maggior numero di residenti. Essendo, dal punto di vista geopolitico, l'unico avamposto occidentale nel territorio del Patto di Varsavia negli anni della guerra fredda (nonché, più in generale, l'unica exclave di uno dei due grandi blocchi di tale periodo all'interno dell'area di influenza dell'altro), Berlino Ovest si guadagnò una notevole rilevanza politica (fu meta di una visita ufficiale del presidente statunitense John F. Kennedy nel 1963, divenuta celebre per la sua frase in tedesco Ich bin ein Berliner) e culturale: non pochi romanzi e racconti di spionaggio dell'epoca furono infatti ambientati a Berlino in ragione della presenza in tale città di agenti segreti di entrambe le Germanie e del Checkpoint Charlie, posto di blocco sulla Friedrichstraße che costituiva il confine geografico tra Germania Ovest e Germania Est e, per estensione, quello politico tra i due blocchi contrapposti, che nella realtà e nella finzione narrativa fu teatro di fughe o tentativi di fuga e scambi di spie prigioniere delle opposte frazioni.
Praga (AFI: /ˈpraːɡa/; in ceco Praha [ˈpraɦa], in tedesco Prag) è la capitale e la più grande città della Repubblica Ceca. Centro politico e culturale della Boemia e dello Stato ceco per oltre 1100 anni, tra il XIV e il XV secolo fu anche capitale del Sacro Romano Impero. Tra i suoi soprannomi vanno ricordati "La madre delle città" (Praha matka měst in ceco), "Città delle cento torri" (Stověžatá Praha in ceco) e "Città d'oro" (Zlaté město in ceco). Capitale della Cecoslovacchia dal 1918 al 1939 e dal 1945 al 1992, Praga è un centro culturale e turistico di fama mondiale. Situata sul fiume Moldava (Vltava), conta approssimativamente 1,3 milioni di abitanti (2,3 con l'area metropolitana). Il suo centro storico è stato incluso nel 1992 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
La Cecoslovacchia (/ʧɛkozloˈvakkja/ o /ʧɛkozlovakˈkia/; in ceco e in slovacco: Československo, Česko-Slovensko) fu uno Stato europeo indipendente esistito dal 1918 al 1992. A seguito di una decisione parlamentare del 1992 fu decisa la scissione del paese in due entità statali separate che, dal 1º gennaio 1993, presero il nome di Repubblica Ceca (o Cechia) e Slovacchia. Dal 1939 al 1945, a causa dell'annessione forzata alla Germania nazista e conseguente divisione, de facto lo Stato non esistette se non come governo in esilio della Cecoslovacchia.
L'Europa è uno dei sei continenti della Terra. L'idea di "continente" europeo non è universale: alcuni testi di geografia non europei fanno riferimento a un continente eurasiatico, o a un subcontinente europeo, dato che l'Europa non è circondata interamente dal mare ed è, in ogni caso, più un concetto storico - culturale che geografico.
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