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Autore principale: Belcaro, Gianni
Pubblicazione: Torino : Minerva Medica, 1992
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Le vene aperte dell'America Latina è un saggio di Eduardo Galeano, che contiene numerose cronache e narrazioni riguardante la storia latino americana. Il saggio cerca di rispondere ad interrogativi quali per esempio come sia possibile che una regione ricca di risorse umane e materiali come l'America Latina sia condannata da secoli a umiliazioni e povertà. Il libro ricostruisce alcune tappe dello sfruttamento economico e umano subito dall'universo latinoamericano a favore dei centri di potere mondiali negli ultimi cinquecento anni. L'opera è stata pubblicata per la prima volta nell'anno 1971, all'inizio di un ventennio contrassegnato da dittature militari sanguinarie. Il saggio è considerato oramai un classico, non solo per il suo contenuto ma anche per il suo stile. Trattando argomenti cari all'economia politica, alla storia o alla sociologia, Galeano usa un linguaggio degno di una storia d'amore o di un romanzo di pirati, riuscendo nella difficile impresa di creare un saggio non noioso. Tra i più alti elogi ricevuti da questa opera si possono citare quello realizzato dalla dittatura cilena del generale Pinochet o dalla dittatura Argentina degli anni settanta che hanno onorato Le vene aperte dell'America Latina proibendolo. L'opera non poteva circolare durante le dittature militari sudamericane perché strumento di corruzione della gioventù. Le vene aperte dell'America Latina attraverso la sua denuncia contro l'ingiustizia economica e la speranza di nuove condizioni per il continente latino americano ha contribuito a mantenere viva le coscienze di molti nella resistenza contro le dittature militari e contro le ingiustizie perpetuate dai ricchi centri di potere verso le sue periferie.
La causa di morte più frequente nel mondo occidentale, a seguito delle malattie cardiache e dei tumori, è costituita dalle malattie cerebrovascolari. È stato riscontrato che la metà dei pazienti con malattie neurologiche presentano inoltre patologie di tipo cerebrovascolare. Per lo studente di medicina e per il medico generale l'approccio a queste malattie è utile per affrontare il settore neurologico. Il termine malattia cerebrovascolare sta a indicare qualsiasi alterazione cerebrale derivante da un processo patologico a carico dei vasi sanguigni, siano essi arterie, arteriole, capillari, vene o seni venosi (seno venoso). La lesione vascolare può avere le caratteristiche anatomo-patologiche di un'occlusione da parte di un trombo o di un embolo, oppure di una rottura; le conseguenze a livello del parenchima cerebrale sono di due tipi: l'ischemia (con o senza infarto) e l'emorragia. Un'alterazione della permeabilità della parete vasale, l'ipertensione e l'aumento della viscosità del sangue o modificazioni di una sua altra caratteristica reologica, sono altri meccanismi fisiopatologici coinvolti nella patologia cerebrovascolare. Malattie come l'anemia falciforme e la policitemia sono complicate da ipertensione e aumento della viscosità del sangue, alterazioni che sono alla base degli ictus. Infatti un'alterata permeabilità vascolare è responsabile della cefalea, dell'edema cerebrale e delle convulsioni dell'encefalopatia ipertensiva.
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