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Autore principale: Paulus, Diaconus
Pubblicazione: Pisa : Scuola normale superiore, 2002
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: lat, Paese: IT
Ravenna (/raˈvenna/, localmente e in Romagna anche /raˈvɛnna/; , Ravèna in romagnolo) è un comune italiano di 157 920 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna. È la città più grande e storicamente più importante della Romagna; il suo territorio comunale è il secondo in Italia per superficie (superato solo da quello di Roma) e comprende nove lidi della riviera romagnola. Nella sua storia, è stata capitale tre volte: dell'Impero romano d'Occidente (402-476), del Regno degli Ostrogoti (493-553) e dell'Esarcato bizantino (584-751). Per le vestigia di questo luminoso passato, il complesso dei primi monumenti cristiani di Ravenna è inserito, dal 1996, nella lista dei siti italiani patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, come sito seriale "Monumenti paleocristiani di Ravenna". Nella seconda metà del XX secolo la città ha conosciuto un periodo di grande espansione. Alla crescita demografica si è affiancata una serie di progetti architettonici che si concentrano in particolare attorno al canale Candiano, che collega la città al mare Adriatico.
Busto Arsizio (, (Büsti Gràndi in dialetto bustocco) è un comune italiano di 83 305 abitanti della provincia di Varese, in Lombardia. La città è un polo industriale e commerciale di grande importanza situato in un contesto densamente urbanizzato.Abitata in epoca romana, era conosciuta in età medievale per la concia delle pelli. Nota nel Cinquecento per la lavorazione dei fustagni, si sviluppò nell'Ottocento grazie alle numerose filature e tessiture di cotone.
Il Risorgimento è il periodo della storia italiana durante il quale l'Italia conseguì la propria unità nazionale. La proclamazione del Regno d'Italia del 17 marzo 1861 fu l'atto formale che sancì, a opera del Regno di Sardegna, la nascita del nuovo Regno d'Italia formatosi con le annessioni plebiscitarie di gran parte degli Stati preunitari. Per indicare questo processo storico si usa anche la locuzione "unità d'Italia". Il termine, che designa anche il movimento culturale, politico e sociale che promosse l'unificazione, richiama gli ideali romantici, nazionalisti e patriottici di una rinascita italiana attraverso il raggiungimento di un'identità politica unitaria che, pur affondando le sue radici antiche nel periodo romano, «aveva subìto un brusco arresto [con la perdita] della sua unità politica nel 476 d.C. in seguito al crollo dell'Impero romano d'Occidente».
La storia di Busto Arsizio, secondo le ipotesi avanzate da alcuni storici e in seguito riproposte da cultori di storia locale, avrebbe visto i suoi albori con i Liguri. La successiva presenza dei Romani, di cui parlano molti autori, è dimostrata dalla distribuzione urbanistica della città.Nota nell'Alto Medioevo per la concia delle pelli, la prima menzione della città risale al 1053, anno in cui il nome Bvsti viene citato su una lapide situata nella Basilica di Sant'Ambrogio di Milano.Con decreto del cardinale Carlo Borromeo, il 4 aprile 1583 Busto Arsizio, allora sotto il dominio del duca Filippo Maria Visconti, venne staccata dal Vicariato del Seprio e messa a capo di quella che fino a quel momento era la Pieve di Olgiate Olona. Da quel momento ebbe dunque un podestà proprio. Le origini dell'attività che rese la città un centro tessile di primaria importanza risalgono al Medioevo: nel 1375 "quasi in ogni casa batte un telaio", come testimoniato qualche secolo più tardi dallo storico Pietro Antonio Crespi Castoldi nella sua storia di Busto Arsizio (De Oppido Busti Relationes).Nella seconda metà dell'Ottocento iniziò lo sviluppo del borgo al di fuori della cinta difensiva, lungo la strà Balon (attuale corso XX Settembre) e la strada Garottola (attuale via Mameli). Il 30 ottobre del 1864 Busto Arsizio ottenne nel Regno d'Italia il titolo di città. Grazie all'intensa attività dell'imprenditore Enrico dell'Acqua, sul finire dell'Ottocento acquistò il duplice profilo di città cotoniera e meccanica, assicurandosi in questo modo il benessere economico. Molti imprenditori costruirono le proprie ville nello stile in voga nei primi anni del Novecento, stile Liberty, tutt'oggi parte importante del patrimonio architettonico bustocco. A partire dal 1928, la storia della città si intreccia con quella di altri due antichi comuni: Sacconago e Borsano, che divennero quartieri. Oggi Busto Arsizio è un moderno centro industriale e commerciale di oltre 83.000 abitanti che si colloca in una delle zone più industrializzate d'Europa, l'Altomilanese.
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