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Autore principale: Caprara, Valerio
Pubblicazione: Firenze : La nuova Italia, 1980
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Walerian Borowczyk (Kwilcz, 2 settembre 1923 – Parigi, 3 febbraio 2006) è stato un regista polacco.
Racconti immorali (Contes Immoraux), noto anche come I racconti immorali di Borowczyk, è un film erotico a episodi del 1974, diretto da Walerian Borowczyk.
Simonetta Stefanelli (Roma, 30 novembre 1954) è un'attrice italiana.
Il termine Zoofilia deriva dal greco ζῴoν (zôon), "animale", e φιλία (philia), "amicizia", "propensione", "amore", e ha tre diverse accezioni. Può riferirsi all'amore per gli animali o all'interesse per ciò che li riguarda, sia a livello animalista che a livello estetico o collezionistico. Assimilabile al significato di zoofilia è quello di zoofilo, in cui l'interesse per gli animali può essere anche professionale, ad esempio nella denominazione guardia zoofila. In botanica la parola descrive le relazioni mutualistiche tra vegetali e animali, come ad esempio la dispersione dei semi o l'impollinazione zoofila.
Milena Vukotic (Roma, 23 aprile 1935) è un'attrice italiana, vincitrice di un Nastro d'argento e più volte candidata al David di Donatello (1983, 1991, 2014). È nota per le sue interpretazioni in Gran bollito di Mauro Bolognini, Il fascino discreto della borghesia di Luis Buñuel, per il ruolo della moglie di Raffaello Mascetti in Amici miei di Mario Monicelli, per il ruolo di Pina Fantozzi nella saga Fantozzi di Paolo Villaggio e per il ruolo di Enrica Morelli nella serie televisiva Un medico in famiglia. Negli oltre novantacinque film a cui ha preso parte, Milena Vukotić è stata diretta da diversi registi, sia italiani che stranieri. Si ricordano i nomi di Ettore Scola, Mario Monicelli, Lina Wertmüller, Dino Risi, Steno, Carlo Lizzani, Federico Fellini, Carlo Verdone, Luis Buñuel, Bernardo Bertolucci, Sergio Martino, Andrej Tarkovskij, Nagisa Ōshima, Walerian Borowczyk, Franco Zeffirelli e Ferzan Özpetek.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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