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Pubblicazione: Firenze : Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, 2002
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Col termine musica classica ci si riferisce alla musica colta, sacra e profana, composta o avente radici nel contesto della cultura occidentale. Essa abbraccia approssimativamente un arco di tempo che comincia dall'XI secolo e si estende fino al XX secolo o, a seconda delle convenzioni, fino all'età contemporanea. Tale periodo include, in particolare, il periodo caratterizzato dallo sviluppo e impiego prevalente dell'armonia tonale, codificata tra il XVII e il XIX secolo. In contesti più specializzati il termine "musica classica" può essere anche riferito, in senso più restrittivo, al periodo musicale detto Classicismo, ma nel linguaggio comune l'espressione è intesa nel suo significato più esteso (in opposizione a musica leggera o a musica popolare). I confini della categoria sono sfumati e opinabili, in quanto il marchio di classicità viene in genere assegnato dai posteri; dunque, ciò che oggi si definisce "classico" non lo era necessariamente ai tempi in cui venne composto. In particolare, a seconda dei contesti il concetto di "musica classica" può includere o no la musica colta contemporanea. L'indicazione di "musica classica" in riferimento alla musica colta europea appare agli inizi del XIX secolo, allo scopo di "canonizzare" il periodo che va da Bach a Beethoven, passando per Händel e Mozart, come l'epoca d'oro della musica e i primi riferimenti a tale utilizzo, secondo quanto riportato nell'Oxford English Dictionary, risalgono intorno al 1836.Una caratteristica importante della musica colta europea è l'abbandono della tradizione orale e l'introduzione di un sistema di notazione musicale, sviluppato gradualmente a partire dal IX secolo. Nel corso del tempo l'improvvisazione e l'ornamentazione estemporanea o ad libitum, di uso comune fino al XVII e XVIII secolo, hanno gradualmente perso spazio nell'esecuzione del repertorio scritto, nel quale la volontà del compositore, trasferita nella notazione, viene interpretata nei limiti della composizione stessa, senza più concedere spazio a modifiche arbitrarie della musica da parte degli esecutori.
La musica da camera è un filone tradizionale della musica classica, nel quale rientrano composizioni in cui il ruolo del singolo strumento è sempre individuale. Mentre nella musica orchestrale sono previsti in genere gruppi di esecutori per ogni timbro strumentale (ad esempio 15 primi violini, 10 violoncelli, ecc.), in quella da camera, in genere, due diversi strumenti procedono all'unisono solo episodicamente. Le composizioni da camera sono scritte di solito per un ristretto numero di esecutori (strumentali e vocali); lo stesso nome deriva proprio da questa circostanza. Rientra così nel filone cameristico tutta la letteratura per uno strumento solista.
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Record aggiornato il: 2021-11-25T04:36:20.045Z