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Autore principale: Acocella, Dario
Pubblicazione: Firenze : NICE, 2002
Tipo di risorsa: risorsa video e da proiezione, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Dario Acocella (Napoli, 12 febbraio 1979) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.
Nathaniel Hawthorne (Salem, 4 luglio 1804 – Plymouth, 19 maggio 1864) è stato uno scrittore statunitense. Visse vicino alla cerchia intellettuale dei trascendentalisti come Henry David Thoreau e Ralph Waldo Emerson, nonostante con questi vi fosse una sottaciuta rivalità. Si cimentò nei generi letterari del romanzo e del racconto, cui deve il suo successo. È considerato, assieme ad Edgar Allan Poe, Herman Melville e Mark Twain, il più importante narratore statunitense dell'Ottocento. I suoi romanzi La lettera scarlatta e La casa dei sette abbaini, assieme a Moby Dick di Herman Melville, Walden di Henry David Thoreau e Foglie d'erba di Walt Whitman, sono ritenuti tra le opere più rappresentative del Rinascimento americano. Hawthorne è conosciuto soprattutto per aver scritto opere sul modus vivendi del New England più puritano. Di questo filone fanno parte opere letterarie come La lettera scarlatta e La casa dei sette abbaini. La narrativa di Hawthorne verte principalmente sui temi del fantastico e del soprannaturale. La prima parte della sua produzione letteraria fu raccolta in un volume edito nel 1837 e intitolato Racconti narrati due volte. Poe e Longfellow elogiarono a più riprese tale produzione. Hawthorne, essendo la sua celebrità legata soprattutto al romanzo storico La lettera scarlatta, ambientato alla metà del Seicento, è stato talvolta paragonato a Walter Scott, ma la sua posizione nella letteratura statunitense lo avvicina di più al ruolo che in quella italiana ha avuto Alessandro Manzoni.
San Benedetto del Tronto è un comune italiano di 47 467 abitanti della provincia di Ascoli Piceno. Posto lungo la costa adriatica meridionale delle Marche alla foce del fiume Tronto, è un importante centro turistico e porto peschereccio della Riviera delle Palme.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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