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Autore principale: Assayas, Olivier
Pubblicazione: [Firenze] : Cecchi Gori editoria elettronica home video, c2005
Tipo di risorsa: risorsa video e da proiezione, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, eng, Paese: it
Con il termine videosorveglianza si intende l'attività del vigilare - generalmente un luogo o comunque un bene - a distanza, tramite l'utilizzo di telecamere strategicamente posizionate o di altri strumenti in grado di offrire la trasmissione di immagini. È uno dei campi che conosce un continuo e costante sviluppo di pari passo con l'evoluzione tecnologica. Se ne fa un ampio uso nel settore della vigilanza privata. Solitamente un sistema di videosorveglianza è composto da telecamere e da un registratore NVR, sul cui disco fisso possono essere memorizzate le immagini delle telecamere stesse con diverse modalità operative (di continuo, solo su movimento, condizionato all'orario, ecc). Se impostata, è possibile la fruizione da remoto anche in tempo reale delle immagine captate dalle telecamere, tuttavia tale funzione necessita di un collegamento ad internet dei dispositivi sempre presente ed attivo: in mancanza della connessione alla rete pubblica IP - anche momentanea, la fruizione da remoto non è possibile. Un sistema di videosorveglianza è spesso associato ad un impianto di allarme antifurto del quale è complementare, dato che consente una sinergia fra la necessità di protezione (anti intrusione offerta dal sistema di allarme) e quella di verifica di quanto segnalato dal sistema antintrusione/antifurto stesso. Quindi lo scopo e le funzioni di un normale sistema di videosorveglianza sono limitati ad una verifica delle segnalazioni generate da un sistema di allarme antintrusione ovvero ad una consultazione, spesso postuma, degli eventi registrati dal sistema. Un sistema di videosorveglianza non offre, di per sè, alcuna protezione anti intrusione o antifurto e va considerato come mero sistema di verifica delle segnalazioni generate da altri dispositivi di controllo e sicurezza. Sebbene alcuni sistemi di videosorveglianza consentano l'invio di notifiche remote in caso di rilevamento di movimenti queste sono soggette a diversi limiti quali ad esempio la quantità di false segnalazioni (presenza di insetti, vento, cambi di luce), il corretto funzionamento della linea internet utilizzata, la raggiungibilità dei soggetti preposti al controllo, la necessità di manutenzione, ecc . Inoltre, un sistema di videosorveglianza non è normalmente collegabile a sensori, sirene, combinatori telefonici e altri dispositivi di avviso e deterrenza. Al fine di ottenere un livello di protezione adeguato, si può ricorrere ai servizi offerti dalle società di vigilanza privata che tramite strumenti integrati (videosorveglianza + sistemi di allarme con sensoristica appropriatamente dimensionata) sono preposti a verificare eventuali segnalazioni di eventi sospetti e ad agire di conseguenza. La videosorveglianza si è diffusa anche in ambito domestico grazie al basso costo delle telecamere (in particolare per i modelli IP, collegabili ad Internet o ad una rete cellulare): è possibile monitorare (video controllo) il domicilio di interesse da remoto tramite smartphone e simili. Ovviamente, nei limiti già espressi, la videosorveglianza può consentire la consultazione in tempo reale delle telecamere installate e risulta particolarmente utile per il controllo estemporaneo di anziani, animali domestici, bambini. Idem per attività professionali, commerciali, industriali e analoghi dove però si preferiscono tecnologie superiori con collegamento 24 ore su 24 a centrali operative che offrono un servizio di controllo remoto, sempre integrati ai già citati sistemi di allarme. Particolare attenzione alle questioni legate alla privacy: Le attività di videosorveglianza sono particolarmente delicate ed invasive. Per tale ragione il Garante per la Privacy ha fissato alcune norme da tenere conto quali: liceità, necessità, proporzionalità. In particolare in ambito lavorativo l'installazione di un sistema di videosorveglianza deve seguire alcune specifiche procedure e cautele, non ultimi appositi avvisi, autorizzazione da parte dell'ispettorato del lavoro, limiti alla durata della conservazione dei dati registrati.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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