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Autore principale: Tavarelli, Gianluca
Pubblicazione: Firenze : NICE, 1994
Tipo di risorsa: risorsa video e da proiezione, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il quarantaduesimo Festival di Sanremo si tenne a Sanremo dal 26 febbraio al 29 febbraio 1992. Fu condotto da Pippo Baudo, affiancato da Alba Parietti, Brigitte Nielsen e Milly Carlucci; le tre vallette affiancarono Baudo ognuna in una diversa serata, (la Parietti nella prima, la Nielsen nella seconda e la Carlucci nella terza) per poi partecipare tutte insieme a quella finale. Questa fu la prima delle cinque edizioni consecutive del Festival (dal 1992 al 1996) presentate da Baudo (che nelle edizioni dal 1994 al 1996 ne sarà anche direttore artistico). Gli autori del Festival erano Carla Vistarini, Marcello Mancini e lo stesso Pippo Baudo. Per la prima volta dal 1973 vennero riabilitate le eliminazioni tra i Campioni sera per sera. La canzone Me gusta il movimento di Jo Squillo venne squalificata prima della manifestazione perché non era inedita, e sostituita con La mia preghiera di Pupo (presentatosi con il suo vero nome, ossia Enzo Ghinazzi), che non riuscì ad entrare in finale. A seguito dell'eliminazione, Pupo dichiarò pubblicamente di aver "comprato" il 4º posto al Festival di Sanremo 1984 tramite l'acquisto di schedine del Totip per un valore di 75.000.000 di lire (a quel tempo l'acquisto di una schedina dava diritto a votare per i concorrenti in gara al festival), facendo così polemicamente intendere che la competizione era truccata. Durante la prima serata, Mario Appignani, noto "disturbatore seriale" di eventi pubblici, dello sport e dello spettacolo conosciuto con lo pseudonimo di Cavallo pazzo, irruppe sul palco gridando "questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali!", per poi essere prontamente immobilizzato e trascinato via dal personale. Appignani aveva già compiuto una prodezza simile alcuni mesi prima, durante la serata finale della 48ª Mostra del Cinema di Venezia, sempre condotta da Pippo Baudo. Il pronostico si rivelò del tutto infondato: Leali infatti si classificò nono (quest'ultimo, nel 2019 è stato protagonista, assieme a Fabio Rovazzi, di uno sketch che ha fatto il verso a tale fuori programma). Appignani diede in seguito diverse versioni sulla vicenda, sostenendo prima di aver voluto impressionare Baudo con un'incursione spontanea nella speranza di essere scritturato dal presentatore, e poi che la sua entrata fosse stata commissionata da parte della stessa Rai, che però poi si sarebbe rifiutata di versargli la retribuzione pattuita. La Rai dichiarò di ritenere "di non dover neanche rispondere ufficialmente ad affermazioni così palesemente infondate".Vincitore del festival nella sezione Campioni risultò Luca Barbarossa con il brano Portami a ballare. Tra le Novità vinse la canzone Non amarmi cantata da Aleandro Baldi e Francesca Alotta. Baldi dovette in seguito difendersi dall'accusa di plagio da parte dell'autore casertano Francesco Oliviero, accusa poi ritenuta infondata dalla Pretura di Firenze.Tra i debuttanti partecipò anche Massimo Modugno, figlio del celebre Domenico. Tra i superospiti stranieri si menzionano Natalie Cole ed Annie Lennox.Prima dell'inizio della manifestazione la magistratura spedì al direttore artistico Adriano Aragozzini un avviso di garanzia per alcune tangenti riguardanti il Festival di Sanremo 1989 e il Festival di Sanremo 1990.
Paolo Ruffini (Livorno, 26 novembre 1978) è un attore, conduttore televisivo e regista italiano.
Drive Me Home (noto anche con il titolo Drive Me Home - Portami a casa) è un film italiano del 2018 diretto da Simone Catania. Ha ricevuto il premio per la migliore opera prima in occasione dei Premi Flaiano 2020.
Valentina Elena Cortese (Milano, 1º gennaio 1923 – Milano, 10 luglio 2019) è stata un'attrice italiana, considerata una delle ultime dive del cinema e del teatro italiano.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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