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Titolo uniforme: Socrate <film TV ; 1971>
Fa parte di: La nascita della filosofia : la filosofia greca / un'opera ideata e diretta da Renato Parascandolo
Serie: Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche
Serie: Philosophia : il cammino del pensiero ; 6
Lella Costa, all'anagrafe Gabriella Costa (Milano, 30 settembre 1952), è un'attrice, scrittrice e doppiatrice italiana, famosa soprattutto per i suoi monologhi teatrali. Dopo aver conseguito la maturità al liceo ginnasio statale Giosuè Carducci, i suoi studi universitari in Lettere e il diploma all'Accademia dei Filodrammatici ha esordito con il suo primo monologo da attrice nel 1980.
Luciano De Crescenzo (Napoli, 18 agosto 1928 – Roma, 18 luglio 2019) è stato uno scrittore, regista, attore e filosofo italiano. Prima di dedicarsi alla narrativa, alla saggistica e allo spettacolo, svolse la professione di ingegnere.
Francesco Montanari (Roma, 4 ottobre 1984) è un attore italiano.
Sandra Mondaini, all'anagrafe Alessandrina Mondaini, (Milano, 1º settembre 1931 – Milano, 21 settembre 2010), è stata un'attrice, conduttrice televisiva e cantante italiana. Prevalentemente attrice comica, la sua carriera artistica sessantennale è stata strettamente legata a quella del marito, Raimondo Vianello, col quale ha formato una delle coppie più celebri e amate della televisione italiana, realizzando dagli anni sessanta in poi molti varietà televisivi e radiofonici e diversi film e telefilm, fra cui la nota sitcom Casa Vianello, andata in onda per circa vent'anni.
Cesare Lanza (Cosenza, 8 luglio 1942) è un giornalista, scrittore, autore televisivo e regista cinematografico italiano. Nel corso della sua attività, ha assunto e lanciato alcuni giornalisti che sono diventati grandi firme: Massimo Donelli, Ferruccio de Bortoli (al Corriere d'Informazione), Gian Antonio Stella, Gigi Moncalvo e Edoardo Raspelli.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2023-10-10T04:36:14.217Z