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Autore principale: Capuano, Antonio
Pubblicazione: Firenze : NICE, 1990
Tipo di risorsa: risorsa video e da proiezione, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il film d'azione è una tipologia di cinema in cui la trama viene sostanzialmente raccontata per mezzo di un certo numero di scene d'azione, durante le quali uno o più protagonisti si trovano a dover affrontare una serie di sfide che richiedono coraggio e prodezza fisica. Per questa ragione, tali film sono soliti includere scene di lotta, sparatorie, inseguimenti, esplosioni ed acrobazie di ogni genere. Spesso in questo tipo di pellicole lo sviluppo caratteriale dei personaggi viene ritenuto un elemento secondario, che finisce quindi per rimanere subordinato alla pura spettacolarità dell'azione. Il genere è poi strettamente connesso col thriller (per i ritmi frenetici) e con il cinema d'avventura (per le imprese eroiche), e talvolta può fare sfoggio di elaborate coreografie di combattimento ed effetti speciali. I film di arti marziali e di spionaggio sono considerati un sottogenere di film d'azione per le loro analoghe caratteristiche. Da notare che sebbene l'azione sia sempre stata uno degli elementi portanti di qualsiasi film, il cinema d'azione come genere a sé stante ha cominciato a delinearsi solo intorno all'inizio degli anni settanta. Nonostante i film d'azione abbiano dato prova di essere una sicura fonte di guadagno per gli studi cinematografici, ottenendo enorme successo al botteghino in numerose occasioni, nella storia soltanto pochi sono riusciti ad ottenere anche i consensi della critica. Nell'ultimo decennio i film di supereroi, che possono essere considerati anche essi un sottogenere dei film d'azione per le loro analoghe caratteristiche, hanno rappresentato sicuramente il sottogenere cinematografico di maggiore successo in termini di pubblico, in particolare i film di supereroi della Marvel che hanno dato vita a un vero e proprio media franchise, il Marvel Cinematic Universe, considerato uno dei più grandi successi commerciali di sempre.
Il padrino (The Godfather) è un film del 1972, prima pellicola della trilogia omonima firmata dal regista Francis Ford Coppola e interpretata da Marlon Brando con Al Pacino, James Caan, Robert Duvall, John Cazale, Richard S. Castellano, Gianni Russo, Talia Shire e Diane Keaton. La sceneggiatura, scritta da Coppola e Mario Puzo, è liberamente ispirata al romanzo omonimo scritto dallo stesso Puzo. Il film è ambientato a New York in pieno dopoguerra, tra la fine degli anni 1940 e la prima metà degli anni 1950. Il protagonista è don Vito Corleone, capo di una famiglia mafiosa divenuta col tempo una delle più potenti organizzazioni criminali della Grande Mela, grazie al rispetto e all'onorabilità ottenute dal patriarca e dai figli coinvolti nelle attività malavitose. Quando don Vito rimane vittima di un attentato da parte di un boss rivale, il figlio Michael Corleone comincia l'ascesa nell'impero criminale della famiglia, fino a diventare il nuovo "padrino". Distribuito il 15 marzo 1972 in anteprima mondiale, il film nel 1977 venne nuovamente pubblicato in VHS, in versione serial montato insieme al suo primo seguito. Nel 1992, sempre per il mercato VHS, venne distribuita un'ulteriore versione con scene inedite, insieme anche alla terza parte, mentre nel 2007 la Paramount Pictures ha distribuito una versione restaurata e digitalizzata del film, con audio in Dolby Surround.Il padrino fu acclamato dal pubblico in tutto il mondo e ottenne un forte impatto culturale. Alla sua uscita negli Stati Uniti il film incassò 135 milioni di dollari, frantumando il record del kolossal Via col vento. La pellicola fece riemergere la Paramount Pictures da una difficile situazione economica, oltre a ridare linfa alla carriera di Marlon Brando, e consacrò il regista Francis Ford Coppola e il cast composto da Al Pacino, Robert Duvall e James Caan.Il film fu premiato con tre premi Oscar, su 10 nomination totali: miglior film a Albert S. Ruddy; miglior attore protagonista a Marlon Brando, (che in segno di protesta per le ingiustizie verso le minoranze, soprattutto i nativi americani non si presentò alla cerimonia di consegna, facendo ritirare la statuetta dall'attrice di origine Apache Sacheen Littlefeather); miglior sceneggiatura non originale a Francis Ford Coppola e Mario Puzo. Insieme al suo seguito è considerato uno dei più grandi capolavori della storia del cinema. Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al terzo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al secondo posto. Lo stesso istituto lo ha inserito al primo posto nella categoria gangster. È al secondo posto anche nella classifica dell'Internet Movie Database, mentre la rivista Empire lo considera come il film più bello di tutti i tempi, al primo posto in un elenco di cinquecento. Il padrino ebbe due seguiti: Il padrino - Parte II nel 1974, anch'esso presente nella classifica redatta da Empire, e Il padrino - Parte III nel 1990.
Il padrino - Parte II (The Godfather Part II) è un film del 1974 diretto da Francis Ford Coppola, e interpretato da Al Pacino. La pellicola è il seguito del celebre Il padrino (1972) vincitore di 6 Oscar e 6 Nomination ai Golden Globe. Nel 1990, verrà seguito da Il padrino - Parte III. In questo film vengono raccontate in parallelo le storie di Michael Corleone, che trasferitosi nel Nevada deve vedersela col capitalista ebreo Hyman Roth, e del giovane Vito Andolini, il quale getta le fondamenta del suo impero criminale. È stato il primo seguito nella storia del cinema a vincere l'Oscar al miglior film, impresa in seguito riuscita anche a Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re (2003). Tuttavia la saga de Il padrino è l'unica nella storia ad aver vinto più di un premio Oscar come miglior film. Questa seconda pellicola dedicata alla famiglia Corleone trionfò agli Oscar 1975, con 11 candidature aggiudicandosi ben sei statuette: miglior film e miglior regia a Francis Ford Coppola, miglior attore non protagonista a Robert De Niro, Migliore sceneggiatura non originale a Coppola e Mario Puzo, miglior scenografia e miglior colonna sonora. L'American Film Institute sia nella lista del 1998 che in quella aggiornata nel 2007 lo posiziona al 32º posto nella classifica dei cento migliori film statunitensi. Sempre lo stesso istituto, lo colloca al 3º posto nella categoria dei miglior film gangster. Il personaggio di Michael Corleone si trova invece all'11º posto nella classifica dei migliori 50 cattivi di tutti i tempi. Marlon Brando e Robert De Niro erano gli unici due attori ad aver vinto l'Oscar interpretando lo stesso personaggio, Vito Corleone, rispettivamente da anziano (nel primo film, del 1972) e da giovane. Persero tale primato agli Oscar 2020, quando Joaquin Phoenix vinse il premio come migliore attore per l'interpretazione di Joker nell'omonimo film, ruolo che valse il premio postumo come miglior attore non protagonista anche a Heath Ledger nel film Il cavaliere oscuro, facendo quindi di Don Vito e Joker gli unici personaggi della storia del cinema ad avere vinto finora due Oscar con due attori diversi.
Quei bravi ragazzi (Goodfellas) è un film del 1990 diretto da Martin Scorsese. Tratto dal romanzo Il delitto paga bene di Nicholas Pileggi, a sua volta basato sulle vicende del pentito Henry Hill, il film è stato scritto a quattro mani dallo stesso Pileggi e da Scorsese. Il titolo fu modificato poiché l'originale, Wiseguy, avrebbe potuto confondersi con una serie TV omonima. Candidato a sei Oscar nel 1991, si aggiudicò l'Oscar al miglior attore non protagonista, andato a Joe Pesci, per l'interpretazione del mafioso Tommy DeVito, ispirato al gangster Thomas DeSimone. Considerato tra i migliori film del regista siculo-americano, è stato a più riprese definito uno dei migliori film della storia del cinema. Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al novantaquattresimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al novantaduesimo posto.
Il cinema di propaganda fascista fu insieme uno strumento del regime fascista per comunicare i propri ideali e valori alle masse e, nello stesso tempo, un fenomeno artistico che riuscì a creare, in alcuni casi, opere cinematografiche di notevole pregio. Così come il cinema nel Terzo Reich e il cinema sovietico, il cinema italiano del Ventennio fu sostenuto concretamente dallo Stato, quale strumento di propaganda della politica, anche coloniale, fascista.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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