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Pubblicazione: Firenze : Accademia della Crusca, 2016
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'L\'italiano ([ita\xcb\x88lja\xcb\x90no] ) \xc3\xa8 una lingua romanza parlata principalmente in Italia.\n\xc3\x88 classificato al 27\xc2\xba posto tra le lingue per numero di parlanti nel mondo e, in Italia, \xc3\xa8 utilizzato da circa 58 milioni di residenti. Nel 2015 era la lingua materna del 90,4% dei residenti in Italia, che spesso lo acquisiscono e lo usano insieme alle varianti regionali dell\'italiano, alle lingue regionali e ai dialetti. In Italia viene ampiamente usato per tutti i tipi di comunicazione della vita quotidiana ed \xc3\xa8 largamente prevalente nei mezzi di comunicazione nazionali, nell\'amministrazione pubblica dello Stato italiano e nell\'editoria.\nOltre ad essere la lingua ufficiale dell\'Italia, \xc3\xa8 anche una delle lingue ufficiali dell\'Unione europea, di San Marino, della Svizzera, della Citt\xc3\xa0 del Vaticano e del Sovrano militare ordine di Malta. \xc3\x88 inoltre riconosciuto e tutelato come "lingua della minoranza nazionale italiana" dalla Costituzione slovena e croata nei territori in cui vivono popolazioni di dialetto istriano.\n\xc3\x88 diffuso nelle comunit\xc3\xa0 di emigrazione italiana, \xc3\xa8 ampiamente noto anche per ragioni pratiche in diverse aree geografiche ed \xc3\xa8 una delle lingue straniere pi\xc3\xb9 studiate nel mondo.Dal punto di vista storico l\'italiano \xc3\xa8 una lingua basata sul fiorentino letterario usato nel Trecento.'
'Con dialetto toscano si intende un insieme di vernacoli (ossia un continuum dialettale) di ceppo romanzo diffuso nell\'area d\'Italia corrispondente all\'attuale regione Toscana, con l\'esclusione delle parlate della Romagna toscana, di quelle della Lunigiana e di quelle dell\xe2\x80\x99area carrarese.Caratteristica principale di tali idiomi \xc3\xa8 quella di essere sostanzialmente parlati; ci\xc3\xb2 garantisce una chiara distinzione dall\'italiano, che da sempre (e soprattutto fino al 1860) \xc3\xa8 stata una lingua quasi esclusivamente scritta, letteraria, aristocratica, parlata dalle \xc3\xa9lite scolarizzate. Il toscano quindi \xc3\xa8 un sistema linguistico allo stesso tempo innovativo (grazie all\'uso vivo), ma anche conservativo, arcaizzante, grazie al suo (ancora oggi forte) legame con le aree pi\xc3\xb9 rurali della regione. \nTradizionalmente, il toscano non era considerato un dialetto italiano data la grande somiglianza con l\'italiano colto di cui, peraltro, \xc3\xa8 la fonte (sia pure modificatasi nel tempo rispetto alla parlata odierna) perch\xc3\xa9 ritenuto, erroneamente, una semplice variante o vernacolo dell\'italiano. \nI primi contributi letterari significativi in toscano risalgono al XIII-XIV secolo con le opere di Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, e successivamente nel XVI secolo con Niccol\xc3\xb2 Machiavelli e Francesco Guicciardini, che conferirono ai parlari toscani la dignit\xc3\xa0 di "lingua letteraria" della penisola. \nAl momento dell\'unificazione dell\'Italia fu scelto come lingua da adoperare ufficialmente, mettendo fine a una secolare discussione, a cui aveva partecipato anche Dante (nel De vulgari eloquentia), che vedeva due fazioni contrapposte, una che sosteneva la nascita di una lingua italiana sulla base di uno dei cosiddetti dialetti e un\'altra che si proponeva di creare una nuova lingua che prendesse il meglio dai vari dialetti. Prese piede agli inizi del XIX secolo proprio la prima corrente, soprattutto grazie al prestigioso parere di Alessandro Manzoni (molto nota \xc3\xa8 la vicenda relativa alla scelta della lingua per la stesura de I promessi sposi e i panni sciacquati in Arno), ma non poche furono le critiche mossegli da chi sosteneva (in primo luogo il glottologo goriziano Graziadio Isaia Ascoli) che il toscano era un dialetto come gli altri e una vera lingua nazionale sarebbe potuta nascere solo dopo l\'incontro tra le varie culture del paese.\n\n'
'La lingua lombarda (nomi nativi lombard, lumb\xc3\xa1art, lumbard, AFI: [lum\xcb\x88b\xc9\x91\xcb\x90rt]; codice ISO 639-3 lmo) \xc3\xa8 una lingua appartenente al ramo gallo-italico delle lingue romanze occidentali, caratterizzata da un substrato celtico e da un superstrato longobardo. \xc3\x88 parlata principalmente in Lombardia e nella porzione orientale del Piemonte, oltre che nella Svizzera italiana e in parte del Trentino occidentale, da 3,5 milioni di persone, corrispondente a circa il 30% della popolazione dell\'area in cui \xc3\xa8 diffusa. Salvo rari casi, \xc3\xa8 parlata in diglossia con l\'italiano. L\'idioma lombardo \xc3\xa8 strettamente legato ad altre lingue galloromanze, come occitano, romancio, arpitano e francese. \nNell\'ambito accademico italiano, essendo classificata da alcuni autori e linguisti come dialetto romanzo primario, \xc3\xa8 sovente indicata anche come dialetto, intendendo con questo termine l\'accezione di lingua contrapposta a quella ufficiale dello Stato e caratterizzata da un uso prevalentemente informale. A causa della mancanza di una koin\xc3\xa8 lombarda (variet\xc3\xa0 letteraria prevalente e di maggior prestigio), le diverse varianti territoriali del lombardo si sono nei secoli sviluppate in maniera indipendente l\'una dall\'altra, pur mantenendo una comune e reciproca intelligibilit\xc3\xa0; pertanto il termine lingua lombarda \xc3\xa8 utilizzato dai codificatori "ISO 639" per riunire e classificare i dialetti lombardi entro un unico cluster linguistico, ovvero l\'insieme delle variet\xc3\xa0 omogenee che costituiscono una lingua. Nei manuali universitari italiani di linguistica e filologia romanza i dialetti lombardi sono normalmente inclusi nel gruppo dei "dialetti italiani settentrionali".\n\n'