Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Pubblicazione: [Viareggio] : a cura dell'A.N.P.I. Versilia, 1983
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Le Brigate Garibaldi furono delle brigate partigiane organizzate dal Partito Comunista Italiano operanti nella resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale.\nComposte in prevalenza da comunisti, in esse militarono anche esponenti di altri partiti del CLN, specialmente socialisti. Pochi furono invece i componenti legati al Partito d'Azione o democristiani. Coordinate da un comando generale diretto dagli esponenti comunisti Luigi Longo e Pietro Secchia, furono le formazioni partigiane pi\xc3\xb9 numerose e quelle che subirono le maggiori perdite totali durante la guerra partigiana. In azione i componenti delle brigate indossavano per riconoscimento fazzoletti rossi al collo e stelle rosse sui copricapi.\n\n"
"Amos Paoli (Barga, 7 settembre 1917 \xe2\x80\x93 Massarosa, 27 giugno 1944) \xc3\xa8 stato un partigiano italiano, operante nella formazione \xc2\xabBandelloni\xc2\xbb attiva sul confine della Linea Gotica delle Alpi Apuane.\nFu insignito della Medaglia d'oro al valor militare il 22 maggio 1978.\n\n"
'Lo sfollamento di Viareggio avvenne durante la Seconda guerra mondiale in conseguenza dei pesanti bombardamenti subiti da parte delle forze Alleate, che distrussero gran parte della citt\xc3\xa0 e che costrinsero appunto i cittadini a cercare rifugio altrove.\n\n'
"La strage di Marzabotto (dal maggiore dei comuni colpiti), eccidio di Marzabotto o pi\xc3\xb9 correttamente eccidio di Monte Sole fu un insieme di stragi compiute dalle truppe nazifasciste in Italia tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nel territorio dei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno che comprendono le pendici di Monte Sole in provincia di Bologna. In Europa occidentale durante la seconda guerra mondiale, fu un crimine contro l'umanit\xc3\xa0 e uno dei pi\xc3\xb9 gravi crimini di guerra compiuti contro la popolazione civile, istigati da Albert Kesselring, il massimo responsabile della conduzione della guerra antipartigiana in Italia ed eseguiti dalla Wehrmacht, dalle SS e da militari fascisti travestiti da truppa tedesca, con funzione di guide, informatori, becchini. Le vittime, confrontando i dati dell'anagrafe, furono 1830 (a cui si riferisce la medaglia d'oro del 1948). \nNel 1994 il Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto, fondandosi soprattutto sui dati delle anagrafi ricostruite dei Comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, ha dimostrato come il dato relativo ai caduti vada messo in relazione a un pi\xc3\xb9 ampio territorio. Infatti gli eccidi compiuti da nazisti colpirono i tre comuni durante l'estate-autunno 1944 e causarono complessivamente la morte accertata di 955 persone: in particolare nella strage nazista del 29 settembre - 5 ottobre 1944 furono comprovate 775 morti. Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi ebbero poi anche 721 morti per cause varie di guerra; da qui il dato complessivo accertato dal Comitato Onoranze: 1676 decessi per mano di nazisti e fascisti e per cause di guerra.\n\n"
"Con l'espressione fatti di Sarzana si fa riferimento agli accadimenti del 21 luglio 1921, quando si registrarono diversi scontri armati avvenuti nella citt\xc3\xa0 di Sarzana tra squadre d'azione fasciste e Carabinieri reali e guardie del Regio Esercito, cui seguirono, ad opera della popolazione civile e degli Arditi del Popolo, alcuni episodi, pur violenti, di resistenza antifascista spontanea in risposta alle iniziali violenze squadriste. Si tratta di uno dei pochi episodi di resistenza armata all'ascesa del fascismo in Italia.\nAll'alba del 21 luglio 1921, nella citt\xc3\xa0 di Sarzana, all'epoca in provincia di Genova, giunse una colonna di circa 500 squadristi comandati da Amerigo Dumini e Umberto Banchelli, con l'obbiettivo di assaltare la citt\xc3\xa0 e recarsi alla Fortezza Firmafede per liberare alcuni fascisti che vi erano incarcerati, fra cui il fondatore del fascio di combattimento carrarese Renato Ricci, ritenuti responsabili degli atti di violenza e degli omicidi avvenuti nei giorni precedenti. Il prefetto di Genova, per proteggere la citt\xc3\xa0 da ulteriori assalti fascisti, aveva ordinato l'invio di un nutrito numero di carabinieri e di militari in citt\xc3\xa0, al comando di Guido Jurgens, i quali fronteggiarono i fascisti, che durante la giornata di scontri persero quattordici uomini, ottenendo infine la liberazione di Ricci grazie all'intervento politico del procuratore filofascista di Massa."