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Pubblicazione: Firenze : Sansoni, 1950
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Pietro Bembo (Venezia, 20 maggio 1470 \xe2\x80\x93 Roma, 18 gennaio 1547) \xc3\xa8 stato un cardinale, scrittore, grammatico, poeta e umanista italiano.\nAppartenente a una nobile famiglia veneziana, fin dalla giovent\xc3\xb9 Pietro Bembo ebbe modo di costruirsi una solida formazione e reputazione letteraria grazie ai contatti con l'ambiente paterno e, in seguito, all'amicizia con Ludovico Ariosto e alla consulenza per Aldo Manuzio. Il suo merito principale fu quello di contribuire potentemente alla \xc2\xabcodificazione dell'italiano scritto\xc2\xbb, uniformato al modello boccacciano, nell'opera che pi\xc3\xb9 di tutte lo ha reso famoso, \xc2\xabla grammatica pi\xc3\xb9 importante dell'intera storia dell'italiano\xc2\xbb, ossia le Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua (1525). Parimenti decisivo fu il suo ruolo nella diffusione in tutta Europa del modello poetico petrarchista. Nominato cardinale nel 1539 da papa Paolo III, mor\xc3\xac a Roma nel 1547."
"Le Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua, pi\xc3\xb9 conosciute come Prose della volgar lingua (titolo completo, Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua scritte al cardinale de Medici che poi \xc3\xa8 stato creato a sommo pontefice et detto papa Clemente settimo divise in tre libri), sono un trattato di Pietro Bembo, pubblicato nel 1525.\nLe Prose costituiscono un momento fondamentale nella questione della lingua: l'idea di base espressa in esse \xc3\xa8 che, per la scrittura di opere letterarie, gli italiani debbano prendere come modello due grandi autori trecenteschi, Francesco Petrarca per la poesia e Giovanni Boccaccio per la prosa. A livello storico il trattato pu\xc3\xb2 essere considerato come uno dei primi tentativi di storia letteraria italiana.\nL'opera si fonda sulla cancellazione della tradizione pi\xc3\xb9 recente; pur conoscendo perfettamente la letteratura del suo tempo, Bembo non prende nessun esempio da questa, anche se menziona alcuni poeti quattrocenteschi e in particolare Lorenzo de' Medici (I,1), padre del suo interlocutore Giuliano de' Medici duca di Nemours, e i veneziani Niccol\xc3\xb2 Cosmico e Leonardo Giustinian (I, 15; questi ultimi soprattutto per rilevare l'inferiorit\xc3\xa0 della tradizione veneta rispetto a quella toscana).\n\n"
"Gli Asolani sono un trattato in 3 libri sotto forma di dialogo, scritto tra il 1497 e il 1502 da Pietro Bembo, e costituiscono la sua prima opera importante. \nSi tratta di un dialogo sull'amore, ambientato nella Asolo del XV secolo, presso la corte di Caterina Corner. La prima edizione fu pubblicata nel 1505 da Aldo Manuzio, mentre la seconda edizione usc\xc3\xac, dopo vari rimaneggiamenti, nel 1530.\n\n"
"Il De Aetna (titolo completo: De Aetna ad Angelum Chabrielem liber) \xc3\xa8 un saggio in latino, scritto da Pietro Bembo al ritorno dal suo soggiorno a Messina presso Costantino Lascaris e pubblicato nel febbraio 1496 (1495 more veneto) da Aldo Manuzio.\nScritto in forma di dialogo tra lo scrittore e il padre Bernardo, il testo narra dell'ascensione sulla cima del vulcano durante un\xe2\x80\x99eruzione. La descrizione e lo studio dell'Etna e della sua attivit\xc3\xa0 \xc3\xa8 fondato insieme sull'esperienza diretta e informazione in loco e sulla discussione delle testimonianze classiche.\n\xc3\x88 dedicato ad Angelo Gabriel, patrizio veneziano, compagno di studi del Bembo a Messina e a Padova.\nSul piano del racconto, il De Aetna costituisce un illuminante esempio di gusto dell\xe2\x80\x99epoca, e si discosta sensibilmente dalle precedenti raffigurazioni letterarie del vulcano: per la prima volta \xc3\xa8 offerta una descrizione della sua attivit\xc3\xa0 eruttiva in termini esclusivamente naturalistici."
'Alla domanda da dove inizi veramente la poesia italiana del Novecento, molti critici letterari hanno dato differenti e contrastanti risposte in virt\xc3\xb9, o a causa, della difficolt\xc3\xa0 nel tracciare una linea netta di demarcazione.\nTuttavia la predominanza dei temi dell\'Io, nell\'intimismo di Giovanni Pascoli e nell\'estetismo di Gabriele D\'Annunzio segnarono un irreversibile cambiamento rispetto alla poesia "pubblica" e dichiarativa di Giosu\xc3\xa8 Carducci.\nLa nuova poesia viene situata, perci\xc3\xb2, da una parte della critica letteraria, nell\'area che accoglie il linguaggio e i temi del decadentismo influenzato da entrambe le grandi figure del passaggio di secolo italiano.\nPi\xc3\xb9 tardi le esperienze crepuscolari di Guido Gozzano, da un lato, e le opposte dei futuristi proseguono, accentuandole nella sperimentalit\xc3\xa0 le due vie personaliste di Pascoli e D\'Annunzio, identificando cos\xc3\xac una linea separatrice di frattura con la passata tradizione letteraria sia dal punto di vista delle tematiche, sia del linguaggio.\nLa maggior parte della critica (secondo il criterio seguito fino alla fine degli agli anni cinquanta) stabilir\xc3\xa0 gli elementi innovativi della poesia del Novecento a partire da Giuseppe Ungaretti, seguendo una linea che condurrebbe dai "vociani" all\'apertura della grande stagione degli "ermetici".\nE certamente \xc3\xa8 centrale nel cuore del \'900 la vicenda dell\'ermetismo segnata da figure di livello mondiale come Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale. Altri ermetici importanti: Alfonso Gatto e Mario Luzi.\nPi\xc3\xb9 appartata la scrittura di Corrado Govoni come, pi\xc3\xb9 tardi, le maggiori figure di Umberto Saba e Sandro Penna e con il suo musicale rimario Giorgio Caproni. Tra i temi pi\xc3\xb9 significativi della poesia del secondo Novecento, pur nell\'estrema variet\xc3\xa0 che la caratterizza, \xc3\xa8 opportuno menzionare invece l\'impegno sia etico sia civile, che nasce anche dalla meditazione dei mali e degli orrori della prima e soprattutto della seconda guerra mondiale; \xc3\xa8 prioritario riferirsi a Pier Paolo Pasolini, ad Edoardo Sanguineti a Roberto Roversi. Andrea Zanzotto autore di straordinaria cultura e intensa compartecipazione alla vicenda umana e al segno del decadere dell\'ambiente, \xc3\xa8 stato un punto di contatto fra le maggiori figure del secolo. Salvatore Quasimodo, assurto a fama internazionale per l\'assegnazione del Nobel, che pi\xc3\xb9 tardi andr\xc3\xa0 anche a Montale, attravers\xc3\xb2 diverse tonalit\xc3\xa0, dal lirismo classicheggiante ad un neorealismo di chiara testimonianza politica. Meno note ma certamente significative le figure di Elio Fiore e alla fine del Novecento di Gregorio Scalise e Davide Ferrari partiti da un riferimento alle avanguardie degli anni \'60 e \'70, poi capaci di svolgere una vena di pi\xc3\xb9 intensa riflessione sulle grandi prove della storia. Vicini a Pasolini, Dario Bellezza e Paolo Volponi; a Sanguineti, Elio Pagliarani, Nanni Balestrini e Giuseppe Guglielmi; ed a Saba, sia pure con un maggiore inserimento nel linguaggio poetico novecentesco, Giovanni Giudici.\nAutrice di continua produzione poetica, sempre legata all\'immediata narrazione di un animo profondamente segnato dalle esperienze di vita, Alda Merini, poetessa particolarmente amata anche dal pubblico pi\xc3\xb9 vasto. Oggi la poesia italiana cade in una profonda crisi editoriale e di attenzione da parte del pubblico e, pur l\'Italia il paese con il maggior numero di edizioni di genere, \xc3\xa8 il paese europeo dove si acquistano meno volumi di poesia in Europa. Segnaliamo la poesia di strada, come movimento di rinnovamento, contemporaneo e di rilancio per il grande pubblico della poesia italiana.\n\n'