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Pubblicazione: [S.l. : s. n., 196-?]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"L'eremo di Camaldoli \xc3\xa8 un edificio religioso situato nei pressi dell'omonima localit\xc3\xa0, in provincia di Arezzo, diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro a circa 1 100 metri s.l.m., all'interno del parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Fondato da san Romualdo nei primi anni dell'XI secolo, casa madre della Congregazione benedettina dei camaldolesi, \xc3\xa8 vicinissimo al confine amministrativo tra la provincia toscana di Arezzo e quella romagnola di Forl\xc3\xac-Cesena, a circa 45 km da Arezzo e 80 km da Forl\xc3\xac.\n\n"
"Il monastero di Camaldoli \xc3\xa8 un complesso monastico situato a tre chilometri dall'Eremo di Camaldoli, nel comune di Poppi. Nel luglio del 1943 ospit\xc3\xb2 i lavori che portarono alla redazione del Codice di Camaldoli.\n\n"
"Romualdo (Ravenna, tra il 951 e il 953 \xe2\x80\x93 Fabriano, 19 giugno 1027) \xc3\xa8 stato un monaco cristiano e abate italiano, fondatore dell'eremo di Camaldoli e promotore della Congregazione camaldolese, diramazione riformata dell'Ordine benedettino; \xc3\xa8 venerato come santo dalla Chiesa cattolica.\nLa movimentata biografia di questo personaggio \xc3\xa8 stata raccontata da san Pier Damiani, che scrisse una Vita di San Romualdo circa 15 anni dopo la sua morte (1042).\nIntorno all'anno mille, esplorando le zone pi\xc3\xb9 selvagge della dorsale appenninica centrale tra Umbria e Marche, il monaco ravennate dette vita ad un movimento che si propose di riformare l'istituto monastico. Oltre che fondatore dell'eremo di Camaldoli nel Casentino (Arezzo), Romualdo fu promotore della Congregazione camaldolese, diramazione riformata dell'Ordine benedettino. Romualdo cerc\xc3\xb2 la solitudine per praticare la sua devozione verso Dio.\n\n"
"La congregazione camaldolese dell'Ordine di San Benedetto (Ordo Camaldulensium) \xc3\xa8 una congregazione monastica cattolica fondata tra il 1024 e il 1025 da San Romualdo, monaco benedettino.\n\n"
"La Biblioteca del Sacro Eremo di Camaldoli, dedicata all'umanista camaldolese Ambrogio Traversari (1386-1439), fu edificata nel 1622 in sostituzione della sede pi\xc3\xb9 antica situata nei pressi del guardaroba della Sacrestia, fatta costruire nella seconda met\xc3\xa0 del secolo XV dal Priore Generale Mariotto Allegri (1410-1478) abbellita dai bassorilievi di Gregorio di Lorenzo, che lavor\xc3\xb2 agli appartamenti degli ospiti del Palazzo Ducale di Urbino.\nIl patrimonio librario venne accresciuto grazie alla legislazione di Martino III, Priore generale, il quale inser\xc3\xac nelle Costituzioni del 1253 la norma che permetteva il possesso personale di libri a coloro che entrando in monastero avessero gi\xc3\xa0 compiuto studi.\nIl fondo librario fu descritto nell'Iter Italicum di Jean Mabillon, che la visit\xc3\xb2 nel 1684, che vide ancora conservati i codici greci riportati dal camaldolese Pietro Candido da Creta e Cipro dopo la sua permanenza in quelle isole per lo studio della lingua greca nel XVI secolo, e il salterio di San Romualdo, cos\xc3\xac chiamato perch\xc3\xa9 identificato con il salterio glossato dal santo fondatore di Camaldoli secondo la tradizione di Pier Damiani.\nDopo la spoliazione napoleonica del 1810 la Biblioteca venne riorganizzata e riaperta nel 1854 apponendo sull'architrave d'ingresso il motto SOPHIAS NAOS (Tempio della Sapienza). Al suo interno sono ancora oggi conservati manoscritti dal sec. IX ultimo quarto, cio\xc3\xa8 il salterio di San Romualdo, al XV-XVI secolo, cio\xc3\xa8 l'evangeliario Siemoni in lingua greca, unico superstite del fondo di Pietro Candido \xe2\x80\x93 e libri a stampa dal 1475 al 1846. \n\n"