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L'eremo di Camaldoli è un edificio religioso situato nei pressi dell'omonima località, in provincia di Arezzo, diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro a circa 1 100 metri s.l.m., all'interno del parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Fondato da san Romualdo nei primi anni dell'XI secolo, casa madre della Congregazione benedettina dei camaldolesi, è vicinissimo al confine amministrativo tra la provincia toscana di Arezzo e quella romagnola di Forlì-Cesena, a circa 45 km da Arezzo e 80 km da Forlì.
La congregazione camaldolese dell'Ordine di San Benedetto (Ordo Camaldulensium) è una congregazione monastica cattolica fondata tra il 1024 e il 1025 da San Romualdo, monaco benedettino.
Il monastero di Camaldoli è un complesso monastico situato a tre chilometri dall'Eremo di Camaldoli, nel comune di Poppi. Nel luglio del 1943 ospitò i lavori che portarono alla redazione del Codice di Camaldoli.
La Biblioteca del Sacro Eremo di Camaldoli, dedicata all'umanista camaldolese Ambrogio Traversari (1386-1439), fu edificata nel 1622 in sostituzione della sede più antica situata nei pressi del guardaroba della Sacrestia, fatta costruire nella seconda metà del secolo XV dal Priore Generale Mariotto Allegri (1410-1478) abbellita dai bassorilievi di Gregorio di Lorenzo, che lavorò agli appartamenti degli ospiti del Palazzo Ducale di Urbino. Il patrimonio librario venne accresciuto grazie alla legislazione di Martino III, Priore generale, il quale inserì nelle Costituzioni del 1253 la norma che permetteva il possesso personale di libri a coloro che entrando in monastero avessero già compiuto studi. Il fondo librario fu descritto nell'Iter Italicum di Jean Mabillon, che la visitò nel 1684, che vide ancora conservati i codici greci riportati dal camaldolese Pietro Candido da Creta e Cipro dopo la sua permanenza in quelle isole per lo studio della lingua greca nel XVI secolo, e il salterio di San Romualdo, così chiamato perché identificato con il salterio glossato dal santo fondatore di Camaldoli secondo la tradizione di Pier Damiani. Dopo la spoliazione napoleonica del 1810 la Biblioteca venne riorganizzata e riaperta nel 1854 apponendo sull'architrave d'ingresso il motto SOPHIAS NAOS (Tempio della Sapienza). Al suo interno sono ancora oggi conservati manoscritti dal sec. IX ultimo quarto, cioè il salterio di San Romualdo, al XV-XVI secolo, cioè l'evangeliario Siemoni in lingua greca, unico superstite del fondo di Pietro Candido – e libri a stampa dal 1475 al 1846.
Benedetto da Benevento (Benevento, ca. 970 – Międzyrzecz, 11 novembre 1003) è stato un missionario italiano. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, è riconosciuto come protomartire della Polonia.
Le chiese nuove dei Camaldoli sono un gruppo di chiese di interesse storico-artistico di Napoli che sono state scoperte sulla collina dei Camaldoli, nell'anno 2005-06.
Il castello di Gressa si trova in località Gressa, a Bibbiena ed è posto in posizione dominante sulla vallata del torrente Archiano, a 585 metri d'altezza. Gressa dista dal capoluogo di Bibbiena 5 km. Al castello si accede attraverso la strada che da Bibbiena porta alla Verna. In località Tripoli, si trova la segnalazione per il castello di Gressa, che si raggiunge seguendo uno stradello.
Il Museo dantesco lunigianese, oggi Casa di Dante in Lunigiana, è una casa museo di Mulazzo, in provincia di Massa e Carrara, dedicata al rapporto tra Dante Alighieri e la regione storica della Lunigiana, comprendente le attuali province della Spezia e di Massa-Carrara.
Camaldoli è una località situata nel territorio del comune di Poppi, all'interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Non molto lontano dal monastero è collocato un laghetto di origine artificiale ma che ormai si è naturalizzato da tempo: il Laghetto Traversari. Vi è l'antica farmacia o laboratorio galenico, in cui i monaci lavoravano spezie e piante medicinali per curare i malati dell'antico "ospitale". L'attuale farmacia, con i pregiati mobili in noce, risale al 1543. Nella chiesa in stile barocco si trovano opere del Vasari. Divenne nel Rinascimento un importante centro culturale e dopo il 1520 si attivò al proprio interno anche una tipografia. A pochi chilometri di distanza si trova l'Eremo di Camaldoli, nato poco dopo la fondazione del monastero per ospitare i monaci desiderosi di abbandonare totalmente la vita comunitaria per la clausura in mezzo alla foresta, dove si può ammirare la cella di San Romualdo. I monaci Camaldolesi seguono la regola benedettina con l'aggiunta di propri princìpi e norme e sono riuniti nella Congregazione Camaldolese dell'ordine di San Benedetto (Congregazione camaldolese). Fra i camaldolesi illustri vi è Ambrogio Traversari (1386 - 1439), Sant'Alberico da Ocri che morì, nel 1050, in un eremo presso Sarsina (FC) e Raniero Ranieri, divenuto Papa in epoca medievale con il nome di Pasquale II.