biblio toscana

"A ciascuno il suo \xc3\xa8 un romanzo giallo di Leonardo Sciascia pubblicato per la prima volta nel 1966 dalla casa editrice Einaudi. \xc3\x88 il secondo romanzo poliziesco di Sciascia ed \xc3\xa8 ispirato all'assassinio del commissario di pubblica sicurezza di Agrigento Cataldo Tandoy (1960).\nIl titolo \xc3\xa8 la traduzione dal latino di unicuique suum, frase stampata sul retro della lettera minatoria che compare nel racconto ed elemento rilevante per l'indagine.\n\n"

"A ciascuno il suo \xc3\xa8 un film del 1967 diretto da Elio Petri, liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia.Questo film segna l'inizio del fortunato sodalizio artistico fra Elio Petri, Ugo Pirro e Gian Maria Volont\xc3\xa9.\n\n"

"A ciascuno il suo \xc3\xa8 un film del 1967 diretto da Elio Petri, liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia.Questo film segna l'inizio del fortunato sodalizio artistico fra Elio Petri, Ugo Pirro e Gian Maria Volont\xc3\xa9.\n\n"

'A ciascuno il suo destino (To Each His Own) \xc3\xa8 un film drammatico statunitense del 1946, diretto da Mitchell Leisen, sceneggiato da Charles Brackett e interpretato da Olivia de Havilland, Mary Anderson e John Lund che esord\xc3\xac in questa pellicola.\nOlivia de Havilland vinse il Premio Oscar per la miglior attrice protagonista con questa pellicola nel 1947, mentre il film ricevette anche la candidatura per la Migliore sceneggiatura.\n\n'

"Ciascuno a suo modo \xc3\xa8 una commedia scritta da Luigi Pirandello nel 1924. L'opera fa parte della cosiddetta trilogia del teatro nel teatro, preceduta da Sei personaggi in cerca d'autore e seguita da Questa sera si recita a soggetto.\nLa rappresentazione della commedia, cos\xc3\xac come indicata dall'autore, si svolge in due spazi scenici differenti: il palcoscenico da un lato, e i luoghi generalmente utilizzati dal pubblico, come l'ingresso, il foyer e la sala, dall'altro.\nSecondo il critico teatrale Eligio Possenti (1886-1966), la commedia mette in risalto la contraddizione interna di ogni essere umano tra le proprie azioni e le motivazioni \xc2\xabdell'altro che \xc3\xa8 dentro di noi e viene chiss\xc3\xa0 di dove e determina 'non si sa come' i nostri atti\xc2\xbb.\n\nLo sdoppiamento tra i personaggi e i loro atti \xc3\xa8 ottenuto tramite la contemporanea presenza, in sala e sul palcoscenico, dei protagonisti di un caso di cronaca. Ad ogni calare di sipario i protagonisti 'reali' delle vicenda (che viene rappresentata, da altri attori, sul palcoscenico) si accalorano, inveendo contro l'autore e la commedia. Il gioco teatrale si svela nel finale, quando, inaspettatamente, i personaggi della 'realt\xc3\xa0' e quelli della 'finzione' si riuniscono per l'uscita finale.\nQuesta commedia, la meno fortunata della trilogia metateatrale, \xc3\xa8 una riflessione molto in anticipo sui tempi sul rapporto tra arte e realt\xc3\xa0. Questo tema verr\xc3\xa0 approfondito da altri nei decenni successivi, reso attuale dallo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa.\nNel meccanismo creato da Pirandello la rappresentazione viene influenzata da presunti fatti reali, ma succede anche l'opposto: la realt\xc3\xa0 viene modificata dalla finzione scenica, tanto da spingere i personaggi presenti in sala ad arrivare alle stesse conclusioni di quelli che recitano sulla scena. Secondo Giovanni Calendoli \xc2\xabCiascuno a suo modo propone il gioco dell'infinito rapporto che si stabilisce tra la realt\xc3\xa0 e la rappresentazione, illustrando l'implacabile suggestione che la rappresentazione artistica esercita sulla realt\xc3\xa0, plasmandola a sua somiglianza\xc2\xbb\n\n"