Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
'Francesco Moneti (Cortona, 1635 \xe2\x80\x93 Assisi, 4 settembre 1712) \xc3\xa8 stato un religioso, astronomo e letterato italiano.\n\n'
'La Villa del Pigneto o villa Sacchetti era un residenza nobiliare suburbana progettata da Pietro da Cortona per i marchesi Sacchetti.\n\n'
'L\'Eneide (in latino: Aeneis) \xc3\xa8 un poema epico della cultura latina scritto dal poeta Publio Virgilio Marone tra il 29 a.C. e il 19 a.C. Narra la leggendaria storia dell\'eroe troiano Enea (figlio di Anchise e della dea Venere) che riusc\xc3\xac a fuggire dopo la caduta della citt\xc3\xa0 di Troia, e che viaggi\xc3\xb2 per il Mediterraneo fino ad approdare nel Lazio, diventando il progenitore del popolo romano.\nAlla morte di Virgilio il poema, scritto in esametri dattilici e composto da dodici libri per un totale di 9.896 esametri, rimase privo degli ultimi ritocchi e revisioni dell\'autore, testimoniate da 58 esametri incompleti (chiamati tibicines, puntelli); perci\xc3\xb2 nel suo testamento il poeta fece richiesta di farlo bruciare, nel caso in cui non fosse riuscito a completarlo, ma gli amici Vario Rufo e Plozio Tucca, non rispettando le volont\xc3\xa0 del defunto, salvaguardarono il manoscritto dell\'opera e, successivamente, l\'imperatore Ottaviano Augusto ordin\xc3\xb2 di pubblicarlo cos\xc3\xac com\'era stato lasciato.\nI primi sei libri raccontano la storia del viaggio di Enea da Troia all\'Italia, mentre la seconda parte del poema narra la guerra, dall\'esito vittorioso, dei Troiani - alleati con i Liguri, con alcuni gruppi locali di Etruschi e con i Greci provenienti dall\'Arcadia - contro i Rutuli, i Latini e le popolazioni italiche in loro appoggio, tra cui i Volsci e altri Etruschi; sotto il nome di Latini finiranno per essere conosciuti in seguito Enea e i suoi seguaci.\nEnea \xc3\xa8 una figura gi\xc3\xa0 presente nelle leggende e nella mitologia greca e romana, e compare spesso anche nell\'Iliade; Virgilio mise insieme i singoli e sparsi racconti dei viaggi di Enea, la sua vaga associazione con la fondazione di Roma e soprattutto un personaggio dalle caratteristiche non ben definite tranne una grande devozione (pietas in latino), e ne trasse un avvincente e convincente "mito della fondazione", oltre a un\'epica nazionale che allo stesso tempo legava Roma ai miti omerici, glorificava i valori romani tradizionali e legittimava la dinastia giulio-claudia come discendente dei fondatori comuni, eroi e dei, di Roma e Troia.'
"La battaglia del Trasimeno (o anche l'agguato del Trasimeno) \xc3\xa8 stato uno degli scontri bellici maggiori della seconda guerra punica. \xc3\x88 stata combattuta il mattino del 21 giugno 217 a.C. presso le sponde nord-occidentali del Lago Trasimeno tra l'esercito romano, guidato dal Console Gaio Flaminio Nepote, e quello cartaginese al cui comando era Annibale Barca.\nAnnibale voleva decimare le due legioni guidate da Flaminio, che lo stavano seguendo lungo la sua marcia in Etruria, prima che si ricongiungessero con quelle dell'altro console Gneo Servilio Gemino. Scendendo la Val di Chiana in direzione di Roma, il condottiero cartaginese fece accelerare il passo alle sue truppe e giunse con alcune ore di anticipo in prossimit\xc3\xa0 del Lago Trasimeno: decise quindi di deviare verso Est il suo percorso, in direzione di Perugia, poich\xc3\xa9 aveva individuato, in una valle compresa tra le estreme pendici dei monti di Cortona e il lago, i luoghi adatti per tendere un'imboscata alle legioni romane. Annibale qui si accamp\xc3\xb2 con la fanteria pesante su una collina e dispose gli altri reparti sulle pendici dei colli circostanti, nascosti in modo da sorprendere ai fianchi l'esercito romano e circondarlo.\nIl console romano arriv\xc3\xb2 presso le rive del lago quando il sole stava per tramontare e fu costretto ad accamparsi e ad attendere il giorno seguente per riprendere l'inseguimento, ignaro che l'accampamento nemico si trovasse l\xc3\xac vicino, essendo separati solo dai bassi colli di Cortona che si protendono verso il lago.\nL'indomani i reparti di Annibale erano gi\xc3\xa0 pronti all'agguato, quando i Romani all'alba incominciarono a lasciare l'accampamento e, superato uno stretto passaggio tra uno sprone roccioso e le acque del lago, entrarono nella valle immersa nella nebbia, ignari del pericolo incombente, non avendo inviato esploratori in avanscoperta.L'esercito cartaginese consegu\xc3\xac sul campo una vittoria piena avendo colto la maggior parte delle truppe romane ancora in ordine di marcia nel fondo della valle.Le fonti riferiscono della morte in battaglia del console Flaminio e di notevoli perdite romane, mentre quelle cartaginesi furono tra i 1.500 ed i 2.500 soldati, compresi soprattutto nelle file celtiche.\nLa disfatta, la morte di Flaminio, la distanza da Roma dell'altro console Servilio, spinsero i comizi centuriati a nominare dittatore Quinto Fabio Massimo Verrucoso e maestro della cavalleria Marco Minucio Rufo."