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Titolo uniforme: Het achterhuis
Edizione: 11. ed
Pubblicazione: Torino : G. Einaudi, 1980
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Un diario \xc3\xa8 una forma narrativa in cui il racconto \xe2\x80\x93 reale o di fantasia \xe2\x80\x93 \xc3\xa8 sviluppato cronologicamente, spesso scandito ad intervalli di tempo regolari, solitamente a giorni. il diario \xc3\xa8, in poche parole, un testo in cui vengono annotati avvenimenti personali e importanti per ciascuno di noi, come: avvenimenti politici, sociali, economici, osservazioni di carattere scientifico o altro.\nDal punto di vista della tipologia testuale \xc3\xa8 la forma che di solito rivela la parte pi\xc3\xb9 intima dell'autore. Chi scrive lo fa per puntualizzare a s\xc3\xa9 stesso ci\xc3\xb2 che gli sta accadendo in quel periodo, senza pensare troppo al passato ma ponendo l'attenzione sul presente. Solitamente all'inizio di una pagina viene scritta la data in cui si scrive; il destinatario pu\xc3\xb2 essere o il diario stesso o un amico immaginario. Il linguaggio \xc3\xa8 di solito semplice, esistono anche, oltre ai diari veri, quelli creati da un autore che si inventa un personaggio che parla di s\xc3\xa9.\nCon diario si indica anche il supporto materiale dove questo racconto viene realizzato; una moderna forma di diario, in questo senso, \xc3\xa8 quella affidata all'informatica attraverso la tenuta di blog personali.\nSolamente nel Rinascimento il diario si distinse dall'autobiografia e dalla cronaca, assumendo la funzione di annotatore di appunti da ricordare e di eventi spirituali dello scrivente, utili per un miglioramento ed un perfezionamento.\nIn un secondo tempo questa tendenza pass\xc3\xb2 anche nel mondo laico.\n\n"
"Il Diario di Anna Frank \xc3\xa8 la raccolta in volume degli scritti, in forma di diario e in lingua olandese, di Anna Frank (1929-1945), una ragazza ebrea nata a Francoforte e rifugiatasi con la famiglia ad Amsterdam, costretta nel 1942 a entrare nella clandestinit\xc3\xa0 insieme alla famiglia per sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio nazisti. \nNell'agosto del 1944 i clandestini vennero scoperti e arrestati; furono condotti al campo di concentramento di Westerbork; da qui le loro strade si divisero ma, ad eccezione del padre di Anna, tutti quanti morirono all'interno dei campi di sterminio nazisti. Dopo essere stata deportata nel settembre 1944 ad Auschwitz, Anna morir\xc3\xa0 di tifo a Bergen-Belsen, nel febbraio o marzo del 1945.\nAlcuni amici di famiglia che avevano aiutato i clandestini riuscirono a salvare gli appunti scritti da Anna all'interno dell'alloggio segreto, consegnandoli poi al padre, Otto Frank, che ne cur\xc3\xb2 la pubblicazione avvenuta ad Amsterdam nel 1947, col titolo originale Het Achterhuis (Il retrocasa).\nLa prima edizione a stampa tenne conto sia della prima redazione originale, sia di successive rielaborazioni che Anna stessa stava facendo, auspicando una futura pubblicazione del suo diario; alcune pagine del diario furono omesse, perch\xc3\xa9 ritenute da Otto Frank non rilevanti. La prima edizione critica del diario fu pubblicata nel 1986.\nIl libro suscit\xc3\xb2 un vasto interesse; ebbe svariate traduzioni (oltre settanta) e rappresenta una delle pi\xc3\xb9 tragiche, immediate e toccanti testimonianze della Shoah.\nIl libro \xc3\xa8 stato anche oggetto di una riduzione teatrale e di due lungometraggi, usciti al cinema nel 1959 e 2016 nonch\xc3\xa9 di due film di animazione nel 1978 e 1995.\nNel 2009 l'UNESCO ha inserito il Diario di Anna Frank nell'Elenco delle Memorie del mondo.\nIl manoscritto originale \xc3\xa8 conservato nell'Istituto nazionale degli archivi sulla seconda guerra mondiale di Amsterdam.\n\n"
'Diario di una schiappa \xc3\xa8 una serie di 14 libri per ragazzi scritta da Jeff Kinney dal 2007. I libri sono romanzi umoristici strutturati a vignette. La serie ha avuto un grandissimo successo, superando i 150 milioni di copie vendute in tutto il mondo. La serie \xc3\xa8 pubblicata in Italia da Editrice Il Castoro.'
"L'espressione letteratura per ragazzi si riferisce a un vasto insieme di opere e generi letterari che, in qualche modo, si ritengono adatti per un pubblico di bambini o ragazzi. Per esempio si possono intendere come opere letterarie per ragazzi:\n\nopere pensate esplicitamente per la lettura da parte di ragazzi\nopere giudicate adatte ai minori da parte di una autorit\xc3\xa0 riconosciuta come competente (per esempio associazioni di genitori e insegnanti o giurie di premi internazionali del settore come il Premio Hans Christian Andersen)\nopere notoriamente apprezzate dai ragazziQueste tre definizioni (che non sono le uniche possibili) sono correlate, ma non necessariamente equivalenti. Per esempio la valutazione da parte di autorit\xc3\xa0 competenti prende tipicamente in esame i contenuti morali delle opere per rilevare messaggi potenzialmente diseducativi, valutazione evidentemente non univoca e potenzialmente in contrasto con le intenzioni degli autori. Opere come Il principe e il povero o Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain, molto apprezzate dal pubblico dei pi\xc3\xb9 giovani, erano pensate per gli adulti; Alice nel Paese delle Meraviglie, al contrario, fu concepito come storia per bambini, ma viene generalmente considerato pi\xc3\xb9 adatto (o adatto soprattutto) a un pubblico adulto.\nIn Italia ha assunto particolare importanza il Premio Andersen che a partire dal 2001, anno della sua prima edizione, rappresenta una delle pi\xc3\xb9 importanti occasioni di fornire riconoscimenti sia ad autori italiani che stranieri nel campo della letteratura per ragazzi.\n\n"
"Come per altre tradizioni letterarie, la letteratura olandese non riguarda solo i Paesi Bassi. Gli autori di lingua olandese non sono necessariamente olandesi, poich\xc3\xa9 la letteratura olandese \xc3\xa8 o era prodotta anche in altre regioni di lingua olandese, come il Belgio, il Suriname, i Caraibi olandesi, le Fiandre francesi, il Sudafrica e le ex Indie Orientali Olandesi (oggi Indonesia). Nelle sue prime fasi, per letteratura olandese si intendono quei testi letterari scritti in uno dei dialetti olandesi dei Paesi Bassi. Prima del diciassettesimo secolo non esisteva uno standard linguistico unificato; i dialetti considerati olandesi rappresentarono un'evoluzione dell'antico francone che si verific\xc3\xb2 intorno al V secolo d.C.\n\n"