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Pubblicazione: Firenze : Regione Toscana. Consiglio regionale : Edizioni dell'Assemblea, 2017
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Il Risorgimento \xc3\xa8 il periodo della storia italiana durante il quale l\'Italia consegu\xc3\xac la propria unit\xc3\xa0 nazionale. La proclamazione del Regno d\'Italia del 17 marzo 1861 fu l\'atto formale che sanc\xc3\xac, a opera del Regno di Sardegna, la nascita del nuovo Regno d\'Italia formatosi con le annessioni plebiscitarie di gran parte degli Stati preunitari. Per indicare questo processo storico si usa anche la locuzione "unit\xc3\xa0 d\'Italia".\nIl termine, che designa anche il movimento culturale, politico e sociale che promosse l\'unificazione, richiama gli ideali romantici, nazionalisti e patriottici di una rinascita italiana attraverso il raggiungimento di un\'identit\xc3\xa0 politica unitaria che, pur affondando le sue radici antiche nel periodo romano, \xc2\xabaveva sub\xc3\xacto un brusco arresto [con la perdita] della sua unit\xc3\xa0 politica nel 476 d.C. in seguito al crollo dell\'Impero romano d\'Occidente\xc2\xbb.\n\n'
"La guerra italo-turca (nota in italiano anche come guerra di Libia, impresa di Libia o campagna di Libia ed in turco come Trablusgarp Sava\xc5\x9f\xc4\xb1, ossia Guerra di Tripolitania) fu combattuta dal Regno d'Italia contro l'Impero ottomano tra il 29 settembre 1911 e il 18 ottobre 1912, per conquistare le regioni nordafricane della Tripolitania e della Cirenaica.\nLe ambizioni coloniali spinsero l'Italia ad impadronirsi delle due province ottomane che nel 1934, assieme al Fezzan, avrebbero costituito la Libia dapprima come colonia italiana ed in seguito come Stato indipendente. Durante il conflitto fu occupato anche il Dodecaneso nel Mar Egeo; quest'ultimo avrebbe dovuto essere restituito ai turchi alla fine della guerra, ma rimase sotto amministrazione provvisoria da parte dell'Italia fino a quando, con la firma del trattato di Losanna nel 1923, la Turchia rinunci\xc3\xb2 ad ogni rivendicazione e riconobbe ufficialmente la sovranit\xc3\xa0 italiana sui territori perduti nel conflitto.\nNel corso della guerra l'Impero ottomano si trov\xc3\xb2 notevolmente svantaggiato, poich\xc3\xa9 pot\xc3\xa9 rifornire il suo piccolo contingente in Libia solo attraverso il Mediterraneo. La flotta turca non fu in grado di competere con la Regia Marina, e gli Ottomani non riuscirono ad inviare rinforzi alle province nordafricane. Pure se minore, questo evento bellico fu un importante precursore della prima guerra mondiale, perch\xc3\xa9 contribu\xc3\xac al risveglio del nazionalismo nei Balcani. Osservando la facilit\xc3\xa0 con cui gli italiani avevano sconfitto i disorganizzati turchi ottomani, i membri della Lega Balcanica attaccarono l'Impero prima del termine del conflitto con l'Italia.\nLa guerra registr\xc3\xb2 numerosi progressi tecnologici nell'arte militare, tra cui, in particolare, il primo impiego militare dell'aeroplano sia come mezzo offensivo che come strumento di ricognizione (furono schierati in totale 9 apparecchi). Il 23 ottobre 1911 il pilota capitano Carlo Maria Piazza sorvol\xc3\xb2 le linee turche in missione di ricognizione ed il 1\xc2\xba novembre dello stesso anno l'aviatore Giulio Gavotti lanci\xc3\xb2 a mano la prima bomba aerea (grande come un'arancia, si disse) sulle truppe turche di stanza in Libia. Altrettanto significativo fu l'impiego della radio con l'allestimento del primo servizio regolare di radiotelegrafia campale militare su larga scala, organizzato dall'arma del genio sotto la guida del comandante della compagnia R.T. Luigi Sacco e con la collaborazione dello stesso Guglielmo Marconi. Infine, il conflitto libico registr\xc3\xb2 il primo utilizzo nella storia di automobili in una guerra: le truppe italiane furono dotate di autovetture Fiat Tipo 2 e motociclette SIAMT.\n\n"
"Sesto San Giovanni (Sest San Giovann in dialetto milanese, AFI: [\xcb\x88s\xc9\x9bst s\xc3\xa3 d\xca\x92u\xcb\x88(w)an]; storicamente in milanese anche Sest de Monscia) \xc3\xa8 un comune italiano di 80 968 abitanti della citt\xc3\xa0 metropolitana di Milano in Lombardia. \nIl nome del comune si compone di Sesto, ad indicare la distanza in miglia da Milano lungo un'antica strada romana che collegava Milano e Monza (ad sextum lapidem, ovvero presso la sesta pietra miliare ovvero Al sesto miglio (VI)) e San Giovanni, indicazione introdotta a partire dal 1100, per rendere chiara la dipendenza di Sesto dalla Basilica di San Giovanni a Monza e dal suo territorio, la Corte di Monza.\nNel XX secolo \xc3\xa8 stata sede di una delle pi\xc3\xb9 grandi ed estese concentrazioni industriali d'Italia, con stabilimenti metallurgici, elettronici ed elettrotecnici; nello stesso secolo erano fiorenti anche l'industria tessile e la produzione libraria e della carta.\n\xc3\x88 il comune pi\xc3\xb9 popoloso della citt\xc3\xa0 metropolitana dopo Milano, con cui \xc3\xa8 urbanisticamente completamente fusa, e fa parte del territorio del Nord Milano."
"La guerra franco-prussiana (in tedesco Deutsch-Franz\xc3\xb6sischer Krieg, in francese Guerre Franco-Allemande o Guerre Franco-Prussienne) fu combattuta dal 19 luglio 1870 al 10 maggio 1871 tra il secondo Impero francese (e, dopo la caduta del regime, dalla terza Repubblica francese) e la Confederazione Tedesca del Nord (guidata dal Regno di Prussia), alleata con i regni tedeschi del sud di Baden, Baviera e W\xc3\xbcrttemberg.\nIl conflitto segn\xc3\xb2 l'esplodere della tensione tra le due potenze, andata accrescendosi in seguito al fallimento del progetto di Napoleone III di annessione del Lussemburgo, evento che caus\xc3\xb2 la fine di un rapporto relativamente bilanciato con la Prussia di Otto von Bismarck. I contrasti si erano fatti pi\xc3\xb9 accesi a causa della crescente influenza, per nulla tollerata da Parigi, esercitata dalla Prussia sugli Stati tedeschi a sud del fiume Meno appartenenti all'ex Confederazione germanica e del ruolo guida prussiano esercitato all'interno della Confederazione della Germania del Nord, creata nel 1867 dopo la vittoria prussiana nella guerra contro l'Impero austriaco.\nLa guerra franco-prussiana fu il pi\xc3\xb9 importante conflitto combattuto in Europa tra l'epoca delle guerre napoleoniche e la prima guerra mondiale, e si concluse con la completa vittoria della Prussia e dei suoi alleati. La conseguenza pi\xc3\xb9 rilevante fu la creazione dell'Impero tedesco, che mantenne un ruolo di grande autorevolezza nelle relazioni politiche internazionali dei decenni successivi. La d\xc3\xa9b\xc3\xa2cle francese determin\xc3\xb2 anche la fine del Secondo impero di Napoleone III e, con il crollo di questo, la temporanea subalternit\xc3\xa0 del ruolo francese rispetto alle altre potenze del consesso europeo. Indirettamente, la sconfitta ebbe ripercussioni anche nella penisola italiana: il governo sabaudo approfitt\xc3\xb2 della fine del Secondo impero, tradizionalmente protettore dei territori pontifici, per conquistare Roma il 20 settembre 1870 (Breccia di Porta Pia).\nLa fine del periodo imperiale signific\xc3\xb2 per la Francia l'inizio di un regime repubblicano, che - per dimensioni ed influenza - divenne il pi\xc3\xb9 importante tra quelli allora esistenti nel continente."
"Giuseppe Di Vittorio (Cerignola, 11 agosto 1892 \xe2\x80\x93 Lecco, 3 novembre 1957) \xc3\xa8 stato un sindacalista, politico e antifascista italiano.\nFra gli esponenti pi\xc3\xb9 autorevoli del sindacato italiano del secondo dopoguerra, a differenza di molti altri sindacalisti non aveva origini operaie ma contadine, nato in una famiglia di braccianti, il gruppo sociale pi\xc3\xb9 numeroso alla fine dell'Ottocento in Puglia.\n\n"
"Per storia dell'Europa si intende convenzionalmente la storia dell'omonimo continente e dei popoli che l'hanno abitato e che lo abitano.\nIn un'accezione pi\xc3\xb9 ristretta per storia dell'Europa si intende invece la storia dell'Unione europea, dalla creazione della Comunit\xc3\xa0 economica europea con i trattati di Roma (1957) fino a oggi.\n\n"