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"Il Foro Romano (in latino Forum Romanum, sebbene i Romani si riferissero ad esso pi\xc3\xb9 spesso come Forum Magnum o semplicemente Forum) \xc3\xa8 un'area archeologica di Roma racchiusa tra il Palatino, il Campidoglio, Via dei Fori Imperiali e il Colosseo, costituita dalla stratificazione dei resti di quegli edifici e monumenti di epoche eterogenee che per gran parte della storia antica di Roma rappresentarono il centro politico, giuridico, religioso ed economico della citt\xc3\xa0 di Roma, oltre che il centro nevralgico dell'intera civilt\xc3\xa0 romana.\nDall'et\xc3\xa0 regia fino all'avvento dell'et\xc3\xa0 medievale, la valle del Foro \xc3\xa8 stata teatro di eventi e sede di istituzioni di importanza tale da aver determinato a pi\xc3\xb9 riprese il corso storico della civilt\xc3\xa0 occidentale, e da aver influenzato in modo preponderante le basi politiche, giuridiche, culturali e filosofiche del pensiero occidentale. \nDopo una fase di declino iniziata nell'et\xc3\xa0 tardoantica il Foro fu oggetto di frequenti spoliazioni e cambi di destinazione d'uso, fino a ritrovarsi, nel XVI secolo, quasi completamente interrato e stabilmente utilizzato come pascolo per i bovini, da cui la denominazione di Campo Vaccino. \nSu impulso del rinato e crescente interesse per gli studi storico-archeologici di fine Ottocento e anche a causa delle imponenti ristrutturazioni urbanistiche dell'Italia post-unitaria, l'area del Foro \xc3\xa8 stata gradualmente riportata alla luce, studiata e musealizzata, diventando con il Colosseo e il Palatino uno dei siti archeologici pi\xc3\xb9 illustri e visitati al mondo.\n\n"
"Il Foro Boario (in latino: Forum Boarium o Bovarium) era un'area sacra e commerciale dell'antica Roma collocata lungo la riva sinistra del fiume Tevere, tra i colli Campidoglio, Palatino e Aventino, che prese il nome dal mercato del bestiame che vi si teneva.\nSi trovava nei pressi dell'antico porto fluviale di Roma (portus Tiberinus), in un'area originariamente paludosa poi bonificata dalla costruzione della Cloaca Massima, dove venivano anche ammassate grandi quantit\xc3\xa0 di sale (le salinae) provenienti dalla foce del Tevere.\nL'area era suddivisa tra le regioni augustee VIII (Forum Romanum) e XI (Circus Maximus), e compresa tra il Circo Massimo a sud-est, il Velabro a nord-est (al confine si trovava il cosiddetto arco degli Argentari, una porta monumentale di accesso), il vicus Iugarius alle pendici del Campidoglio a nord, il Tevere a ovest e l'Aventino a sud.\nNella Roma moderna corrisponde all'area intorno a piazza della Bocca della Verit\xc3\xa0, dove rimangono visibili solo il tempio di Portuno e il tempio di Ercole Vincitore.\nCon la stessa etimologia sono state in seguito cos\xc3\xac nominate varie piazze e aree commerciali in citt\xc3\xa0 italiane quali Verona (oggi piazza Bra), Padova, Cuneo, Merano e Lecce."
"Il foro romano di Milano era il foro, ovvero la piazza principale, della citt\xc3\xa0 romana di Mediolanum (la moderna Milano). Realizzato nella prima met\xc3\xa0 del I secolo da Augusto, si estendeva per circa 160 metri in lunghezza e 55 in larghezza. Si trovava esattamente all'incrocio tra il decumano (identificato con le attuali corso di Porta Romana, via del Bollo, via Santa Maria Fulcorina e via Santa Maria della Porta) ed il cardo massimo (identificato con le attuali via Manzoni, via Santa Margherita e via Nerino). Come nei fori delle altre citt\xc3\xa0 romane, anche nel foro romano di Milano era presenti importanti edifici pubblici come il Capitolium, la basilica, la curia, il macellum e le tabernae. Nei suoi pressi era presente la Zecca di Mediolanum.\nIl foro romano di Milano fu sviluppato nei secoli, soprattutto in epoca severiana, quindi tra la fine del II secolo e l'inizio del III secolo, a testimonianza delle crescente importanza che stava assumendo Mediolanum. Il foro romano perse gradualmente importanza a favore di altre zone della citt\xc3\xa0, come il quartiere del Palazzo imperiale romano di Milano e l'area intorno al Palazzo Arcivescovile, quando Mediolanum divenne capitale dell'Impero romano d'Occidente, ruolo che conserv\xc3\xb2 dal 286 d.C. al 402 d.C., per poi decadere definitivamente venendo ridotto nelle dimensioni e spogliato degli arredi e delle decorazioni pi\xc3\xb9 preziose quando la citt\xc3\xa0 perse lo status di capitale.\nSue tracce archeologiche sono state trovate nei sotterranei della Biblioteca Ambrosiana, aperti e visitabili dal pubblico, e della chiesa di San Sepolcro, dove i resti sono visitabili su richiesta. Nel livello sotterraneo della Biblioteca Ambrosiana \xc3\xa8 possibile trovare i resti dell'antica pavimentazione di epoca augustea. La pavimentazione, ancora nella collocazione originaria, appare formata da grandi lastre rettangolari di marmo rosso di Verona aventi dimensioni irregolari. \nIntorno all'intero perimetro del foro sono stati anche scoperti i resti di una canaletta di pietra per lo scolo delle acque meteoriche, oltre a tracce di una gradinata di accesso alle botteghe che si doveva trovare sotto i portici laterali del foro. Nella cripta sotterranea della chiesa di San Sepolcro \xc3\xa8 invece possibile ammirare la pavimentazione in marmo rosso di Verona un tempo appartenente al foro e successivamente asportata per realizzare questo nuovo pavimento, che risale al 1030."