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Serie: Biblioteca Storica Toscana. Sezione di Storia del Risorgimento; ; 7
Serie: Biblioteca storica toscana. Sezione di storia del Risorgimento ; 7
"Massa Marittima \xc3\xa8 un comune italiano di 8 278 abitanti della provincia di Grosseto in Toscana.\nCentro principale dell'area delle Colline Metallifere grossetane, \xc3\xa8 membro dell'Unione di comuni montana Colline Metallifere. Come localit\xc3\xa0 turistica maremmana ha ottenuto importanti riconoscimenti per la qualit\xc3\xa0 ambientale.\n\n"
'Randolfo Pacciardi (Gavorrano, 1\xc2\xba gennaio 1899 \xe2\x80\x93 Roma, 14 aprile 1991) \xc3\xa8 stato un politico e antifascista italiano, esponente del Partito Repubblicano Italiano, di cui fu pi\xc3\xb9 volte segretario.\n\n'
"La storia di Livorno, se confrontata con quelle delle altre citt\xc3\xa0 toscane, \xc3\xa8 sicuramente tra le pi\xc3\xb9 originali nel panorama regionale, in quanto slegata da uno sviluppo medievale che \xc3\xa8 comune alla maggior parte degli altri centri.Le origini dell'insediamento dal quale si \xc3\xa8 poi sviluppata la citt\xc3\xa0 sono comunque antiche e legate alla vicinanza con il principale scalo marittimo della Repubblica pisana.\nTramontato il dominio di Pisa, i Medici decretarono l'ampliamento di Livorno, trasformando un piccolo villaggio nella pi\xc3\xb9 importante citt\xc3\xa0 italiana progettata e costruita tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo.Principale porto del Granducato di Toscana e tra i pi\xc3\xb9 trafficati scali di tutto il bacino del Mediterraneo, Livorno divenne un rilevante centro economico animato da mercanti provenienti da qualsivoglia Nazione, come specificato dalle Leggi Livornine, che le conferirono i caratteri di citt\xc3\xa0 cosmopolita per eccellenza, anche durante il successivo dominio lorenese.Dopo l'unificazione e la crisi economica conseguente all'abolizione del porto franco, la citt\xc3\xa0 accolse numerose fabbriche di rilevanza nazionale, divenendo il maggiore centro industrializzato della Toscana.Fu duramente colpita dai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale, che, assieme alla ricostruzione, cancellarono parte delle sue principali vestigia, conferendole un aspetto moderno."
"Napoli (AFI: /\xcb\x88napoli/ ; Napule in napoletano, pronuncia [\xcb\x88n\xc9\x91\xcb\x90pul\xc9\x99] o [\xcb\x88n\xc9\x91\xcb\x90p\xc9\x99l\xc9\x99]) \xc3\xa8 un comune italiano di 944 148 abitanti, terzo in Italia per popolazione, capoluogo della regione Campania, dell'omonima citt\xc3\xa0 metropolitana e centro di una delle pi\xc3\xb9 popolose e densamente popolate aree metropolitane d'Europa. \nFondata dai cumani nell'VIII secolo a.C., fu tra le citt\xc3\xa0 pi\xc3\xb9 importanti della Magna Grecia e gioc\xc3\xb2 un notevole ruolo commerciale, culturale e religioso nei confronti delle popolazioni italiche circostanti. Dopo il crollo dell'Impero romano, nell'VIII secolo la citt\xc3\xa0 form\xc3\xb2 un ducato autonomo indipendente dall'Impero bizantino; in seguito, dal XIII secolo e per pi\xc3\xb9 di cinquecento anni, fu capitale del Regno di Napoli; con la Restaurazione divenne capitale del Regno delle Due Sicilie sotto i Borbone fino all'Unit\xc3\xa0 d'Italia.\nSede della Federico II, la pi\xc3\xb9 antica universit\xc3\xa0 del mondo ad essere nata attraverso un provvedimento statale, ospita, altres\xc3\xac, l'Orientale, la pi\xc3\xb9 antica universit\xc3\xa0 di studi sinologici e orientalistici del continente, e la Nunziatella, una delle pi\xc3\xb9 antiche accademie militari al mondo, eletta patrimonio storico e culturale dei Paesi del Mediterraneo da parte dell'Assemblea parlamentare del Mediterraneo. Luogo d'origine della lingua napoletana, ha rivestito e riveste tuttora un forte peso in numerosi campi del sapere, della cultura e dell'immaginario collettivo.\nProtagonista dell'umanesimo e centro illuminista di livello europeo, \xc3\xa8 stata a lungo un punto di riferimento globale per la musica classica e l'opera attraverso la scuola musicale napoletana, dando tra l'altro origine all'opera buffa.Citt\xc3\xa0 dall'imponente tradizione nel campo delle arti figurative, che affonda le proprie radici nell'et\xc3\xa0 classica, ha dato luogo a movimenti architettonici e pittorici originali, quali il rinascimento napoletano e il barocco napoletano, il caravaggismo, la scuola di Posillipo ed il liberty napoletano, nonch\xc3\xa9 ad arti minori ma di rilevanza internazionale, quali la porcellana di Capodimonte ed il presepe napoletano.\xc3\x88 all'origine di una forma distintiva di teatro, di una canzone di fama mondiale e di una peculiare tradizione culinaria che comprende alimenti che assumono il ruolo di icone globali, come la pizza napoletana, e l'arte dei suoi pizzaioli che \xc3\xa8 stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio immateriale dell'umanit\xc3\xa0.Nel 1995 il centro storico di Napoli \xc3\xa8 stato riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio mondiale dell'umanit\xc3\xa0, per i suoi monumenti, che testimoniano la successione di culture del Mediterraneo e dell'Europa. Nel 1997 l'apparato vulcanico Somma-Vesuvio \xc3\xa8 stato eletto dalla stessa agenzia internazionale (con il vicino Miglio d'Oro, in cui ricadono anche i quartieri orientali della citt\xc3\xa0) tra le riserve mondiali della biosfera.\n\n"
"Il brigantaggio fu un fenomeno di natura criminale, frutto dell'attivit\xc3\xa0 di bande di malfattori che infestavano campagne o vie di comunicazione a scopo di rapina od omicidio. Tra i crimini, particolarmente violenti, perpetrati dai briganti spiccano la grassazione, l'omicidio, l'abigeato, lo stupro, oltre che varie forme di minaccia e angherie.\nSebbene il fenomeno abbia origini remote e riguardi periodi storici e territori diversi, nella storiografia italiana questo termine si riferisce generalmente alle bande armate presenti nel Mezzogiorno d'Italia tra la fine del XVIII secolo e il primo decennio successivo alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1861.\nL'attivit\xc3\xa0 brigantesca \xc3\xa8 stata in varie occasioni strumentalmente utilizzata a fini politici, anche ricorrendo a motivazioni religiose. All'inizio del XIX secolo furono assoldati briganti e ogni genere di criminale dalle armate sanfediste del Cardinal Ruffo per abbattere la Repubblica Napoletana (1799); in seguito, il brigantaggio fu duramente represso durante la reggenza napoleonica e murattiana del Regno di Napoli, cos\xc3\xac come in linea di massima condannarono l'attivit\xc3\xa0 brigantesca le leggi borboniche, restando per\xc3\xb2 le stesse leggi inapplicate e i briganti, grazie ai loro protettori e manutengoli e alla interessata cecit\xc3\xa0 delle autorit\xc3\xa0, che anzi si servivano dei criminali come soldataglia e strumento di controllo del territorio (alleanza col potere risalente almeno al regno di Ferdinando I), continuarono ad affliggere e taglieggiare la gi\xc3\xa0 misera popolazione. Durante il processo risorgimentale, il neonato Regno d'Italia dovette fronteggiare tale piaga in maniera risoluta, tanto pi\xc3\xb9 che alcuni elementi tenevano contatti con Francesco II di Borbone, il quale cercava di recuperare il trono attraverso i briganti. In questa fase storica, pi\xc3\xb9 che nelle precedenti, i briganti compivano la loro attivit\xc3\xa0 criminosa senza motivazioni di natura sociale o politica, accomunati, banditi e sparuti gruppi di ex militari borbonici, solo dalle promesse di ricompensa da parte del re sconfitto."