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Titolo uniforme: Georgica
Pubblicazione: Torino : Einaudi, c1955
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, LAT, Paese: IT
'Le Georgiche (in latino Georgica, neutro plurale - \xce\xb3\xce\xb5\xcf\x89\xcf\x81\xce\xb3\xce\xb9\xce\xba\xce\xac - dell\'aggettivo greco \xce\xb3\xce\xb5\xcf\x89\xcf\x81\xce\xb3\xce\xb9\xce\xba\xcf\x8c\xcf\x82, "contadino", o, pi\xc3\xb9 semplicemente, "agricoltura", dalle parole \xce\xb3\xe1\xbf\x86, "terra", ed \xe1\xbc\x94\xcf\x81\xce\xb3\xce\xbf\xce\xbd, "lavoro") sono un poema di Publio Virgilio Marone.\nNell\'universo ideologico delle Georgiche, la natura idealizzata delle Bucoliche viene in parte adombrata da una polarit\xc3\xa0 per certi aspetti contraddittoria: tra "il senso del lavoro come lotta faticosa con la natura" (Labor omnia vicit \\ improbus, et duris urgens in rebus egestas, I, vv. 145-146, " La fatica ostinata / e le necessit\xc3\xa0, che urgono / in circostanze difficili, / vinsero tutto", trad. M. Ramous) e "una visione idilliaca, idealizzata" (A. La Penna) della natura che \xc3\xa8 un sostrato comunque onnipresente nell\'intero arco poetico di Virgilio.\nAnche lo stile \xc3\xa8 pi\xc3\xb9 ricco e ricercato rispetto alle Bucoliche, e coniuga i canoni dell\'alessandrinismo e della poesia neoterica con il gusto spontaneo per il sublime e l\'aspra versificazione scientifica del De rerum natura di Lucrezio, pubblicato nel 53 a.C., in un alternarsi ininterrotto di pungente malinconia e serena consapevolezza della caducit\xc3\xa0 umana. \nL\'opera si divide in quattro libri dedicati rispettivamente al lavoro nei campi, all\'arboricoltura, all\'allevamento del bestiame e all\'apicoltura, per un totale di 2188 versi, precisamente esametri. \nIl titolo molto probabilmente deriva da un\'opera del poeta greco didascalico Nicandro di Colofone.\nA muovere l\'ispirazione del poeta sono la malinconia per l\'infanzia lontana, la volont\xc3\xa0 di restaurazione degli ideali aviti percepiti in decadenza e un sostrato di complesse suggestioni culturali e filosofiche: queste le tre componenti principali, intrecciate su un genuino e spontaneo sentimento della vita rurale, che, bambino, Virgilio aveva vissuto in prima persona.\nL\'opera fu "orientata" da Mecenate seguendo le ispirazioni ideologiche augustee: venne composta nel periodo immediatamente precedente l\'affermazione di Ottaviano a Roma e negli stesi anni in cui Virgilio entr\xc3\xb2 a far parte del circolo di Mecenate: precisamente tra il 37 e il 31 a.C.(il poeta scrisse dunque, in media, meno di un verso al giorno).\nSecondo Antonio La Penna, le Georgiche si possono considerare "l\'opera pi\xc3\xb9 stilisticamente elaborata della letteratura latina".\n\n'
"Publio Virgilio Marone, noto semplicemente come Virgilio o Vergilio (in latino: Publius Vergilius Maro, pronuncia classica o restituta: [\xcb\x88pu\xcb\x90bl\xc9\xaa.\xca\x8as w\xc9\x9br\xcb\x88\xc9\xa1\xc9\xaal\xc9\xaa.\xca\x8as \xcb\x88maro\xcb\x90]; Andes (Mantova), 15 ottobre 70 a.C. \xe2\x80\x93 Brindisi, 21 settembre 19 a.C.), \xc3\xa8 stato un poeta romano, autore di tre opere, tra le pi\xc3\xb9 famose della letteratura latina: le Bucoliche (Bucolica), le Georgiche (Georgica), e l'Eneide (\xc3\x86neis).\nAl poeta vengono attribuiti anche una serie di componimenti giovanili, la cui autenticit\xc3\xa0 \xc3\xa8 oggetto di dubbi e di complicate controversie, che si \xc3\xa8 soliti indicare in un'unica raccolta, nota col titolo di Appendix Vergiliana (Appendice Virgiliana).\nVirgilio, per il senso sublime dell'arte e per l'influenza che esercit\xc3\xb2 nei secoli, fu il massimo poeta di Roma, nonch\xc3\xa9 l'interprete pi\xc3\xb9 completo e pi\xc3\xb9 schietto del grandioso momento storico che, dalla morte di Giulio Cesare, conduce alla fondazione del Principato e dell'Impero ad opera di Augusto.\nL'opera di Virgilio, presa a modello e studiata fin dall'antichit\xc3\xa0, ha avuto una profondissima influenza sulla letteratura e sugli autori occidentali, in particolare su Dante Alighieri e la sua Divina Commedia, nella quale Virgilio funge anche da guida dell'Inferno e del Purgatorio.\n\n"
'La poesia didascalica (raramente detta poesia didattica) \xc3\xa8 un genere letterario che, in forma di poema o di pi\xc3\xb9 brevi componimenti metrici (capitoli, epistole), si propone di impartire un ammaestramento scientifico, religioso, morale, dottrinale, ecc.\nIl pi\xc3\xb9 antico esempio \xc3\xa8 costituito dal breve poema Le opere e i giorni di Esiodo, risalente all\'VIII secolo a.C. contenente una serie di consigli per le opere agricole delle singole stagioni. Nel poema esiodeo s\'impartiscono agli uomini consigli pratici per l\'attivit\xc3\xa0 fondamentale in una comunit\xc3\xa0 agricola.\nLa poesia didascalica \xc3\xa8 diffusa nella Letteratura greca negli Antidoti di Nicandro (II secolo a.C.) e nel secolo precedente grazie all\'opera di Arato di Soli "I fenomeni", \xc3\xa8 stata poi ripresa dalla Letteratura latina (con il capolavoro De rerum natura di Lucrezio). Rientrano nel genere didascalico anche le "Georgiche" di Virgilio, composte intorno al 30 a.C.\n\nLa poesia didascalica \xc3\xa8 presente anche in maniera copiosa nella Letteratura italiana fino da Bonvesin de la Riva, Brunetto Latini e Dante Alighieri.\n\n'
"Aracne (detta anche Aragne) \xc3\xa8 una figura mitologica. Ovidio narra la sua storia nel VI libro delle Metamorfosi, ma pare che il personaggio, gi\xc3\xa0 citato nelle Georgiche virgiliane, sia d'origine greca.\nAracne viveva a Colofone, nella Lidia. La fanciulla, figlia del tintore Idmone e sorella di Falance, era abilissima nel tessere, tanto che girava voce che avesse imparato l'arte direttamente da Atena, mentre lei affermava che fosse la dea ad aver imparato da lei. Ne era tanto sicura che sfid\xc3\xb2 la dea a duello.\nDi l\xc3\xac a poco un'anziana signora si present\xc3\xb2 ad Aracne, consigliandole di ritirare la sfida per non causare l'ira della dea. Quando lei replic\xc3\xb2 con sgarbo, la vecchia usc\xc3\xac dalle proprie spoglie rivelandosi come la dea Atena, e la gara inizi\xc3\xb2.\nAracne scelse come tema della sua tessitura gli amori degli dei; il suo lavoro era cos\xc3\xac perfetto ed ironico verso le astuzie usate dagli dei per raggiungere i propri fini che Atena si adir\xc3\xb2, distrusse la tela e colp\xc3\xac Aracne con la sua spola.\nAracne, disperata,cerc\xc3\xb2 di impiccarsi, ma la dea la trasform\xc3\xb2 in un ragno costringendola a filare e tessere per tutta la vita dalla bocca, punita per l'arroganza dimostrata (h\xc3\xbdbris) nell'aver osato sfidare la dea.\n\n"
"Gaio Cilnio Mecenate (in latino: Gaius Cilnius Maecenas; Arezzo, 15 aprile 68 a.C. \xe2\x80\x93 8 a.C.) \xc3\xa8 stato un influente consigliere e alleato dell'imperatore Augusto.\nFu altres\xc3\xac importante protettore della nuova generazione di poeti augustei, tra i quali Orazio, Vario Rufo e Virgilio. Durante il regno di Augusto, Mecenate prest\xc3\xb2 servizio come de facto ministro della cultura, ma nonostante la ricchezza e il potere accumulati scelse di non far parte del Senato capitolino, preferendo rimanere di rango equestre."