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Edizione: Rist
Pubblicazione: Milano : Fabbri, c1983
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Renato Guttuso, all'anagrafe Aldo Renato Guttuso (Bagheria, 26 dicembre 1911 \xe2\x80\x93 Roma, 18 gennaio 1987), \xc3\xa8 stato un pittore e politico italiano, impropriamente indicato come esponente del realismo socialista, protagonista della pittura neorealista italiana che si espresse negli artisti del Fronte Nuovo delle Arti.\nFiglio di Gioacchino (1865-1940), agrimensore e acquerellista dilettante, e di Giuseppina d'Amico (1874-1945) \xe2\x80\x93 che preferirono denunciare la nascita a Palermo il 2 gennaio 1912 per contrasti con l'amministrazione comunale di Bagheria dovuti alle idee liberali dei coniugi \xe2\x80\x93 il piccolo Renato manifest\xc3\xb2 precocemente la sua predisposizione alla pittura.\nInfluenzato dall'hobby del padre e dalla frequentazione dello studio del pittore Domenico Quattrociocchi nonch\xc3\xa9 della bottega del pittore di carri Emilio Murdolo, il giovane Renato incominci\xc3\xb2 appena tredicenne a datare e firmare i propri quadri. Si trattava per lo pi\xc3\xb9 di copie (paesaggisti siciliani dell'Ottocento ma anche pittori francesi come Millet o artisti contemporanei come Carr\xc3\xa0), ma non mancavano ritratti originali. Durante l'adolescenza cominci\xc3\xb2 anche a frequentare lo studio del pittore futurista Pippo Rizzo e gli ambienti artistici palermitani. Nel 1928, appena diciassettenne partecipa alla sua prima mostra collettiva a Palermo.\nLa sua arte, legata all'espressionismo, fu caratterizzata anche dal forte impegno sociale, che lo port\xc3\xb2 anche all'esperienza politica come senatore del Partito Comunista Italiano per due legislature, durante la segreteria di Enrico Berlinguer.\n\n"
'Il Premio Bergamo fu promosso dal Ministro dell\'Educazione Nazionale Giuseppe Bottai, gerarca fascista, nel 1939 in contrapposizione al Premio Cremona voluto da Roberto Farinacci.\nBottai, coadiuvato dal Direttore Generale Mario Lazzari, e con l\'avallo dei responsabili locali (Giovanni Pieragostini, Fausto Brunelli, Giulio Massironi, Bindo Missiroli) diede vita a quattro edizioni, dal 1939 al 1942. La quinta, prevista per il 1943 fu annullata per la guerra.\nI vincitori delle quattro edizioni sono stati:\n\n1939 Carlo Varese\n1940 Mario Mafai\n1941 Bruno Cassinari\n1942 Renato GuttusoCome \xc3\xa8 scritto nel catalogo della mostra Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo: \xc2\xabA cavallo del 1940 la dialettica artistica in Italia si manifesta proprio nella rivalit\xc3\xa0 tra i Premi Cremona (1939-1941) e Bergamo (1939-1942). Il primo, ispirato dal federale di Cremona Farinacci, \xc3\xa8 sintonizzato sull\'onda delle mostre hitleriane: "Ascoltando alla radio un discorso del Duce" e "Stati d\'animo creati dal Fascismo" sono i temi della prima edizione. Il secondo, promosso dal ministro dell\'Educazione nazionale Bottai, \xc3\xa8 pi\xc3\xb9 attento alla qualit\xc3\xa0 della pittura, come indicano i temi delle prime edizioni: "Il paesaggio" e "Una o pi\xc3\xb9 figure umane in un\'unica composizione". E proprio il Premio Bergamo \xe2\x80\x93 dove nel 1941 scoppia il caso della Crocifissione di Guttuso, \'blasfema\' per iconografia e per lo stile alla Picasso \xe2\x80\x93 funziona da palestra per tanti giovani pittori aperti alle suggestioni d\'Oltralpe e destinati al rinnovamento artistico dell\'Italia liberata\xc2\xbb.\nNel 1942 Renato Guttuso vinse il secondo premio con la sua Crocifissione (1941), nonostante la censura del regime fascista (l\'opera fu accusata di empiet\xc3\xa0). La Curia addirittura diram\xc3\xb2 il seguente comunicati: \xe2\x80\x9cD\'ordine di S. E. Monsignor Vescovo, si d\xc3\xa0 avviso a tutto il Clero della diocesi ed a quello che fosse di passaggio per la nostra citt\xc3\xa0, che \xc3\xa8 ad esso proibito l\'accesso alla Mostra del Premio Bergamo, pena la sospensione a divinis ipso facto incurrenda\xe2\x80\x9d.\nNelle quattro edizioni parteciparono pi\xc3\xb9 di 333 artisti. Tra essi si ricordano:\n\nAttilio Alfieri\nCesare Breveglieri\nDomenico Cantatore\nGiuseppe Capogrossi\nBruno Cassinari\nMario Cortiello\nCristoforo De Amicis\nSergio Nicol\xc3\xb2 de Bellis\nFilippo de Pisis\nRenato Guttuso\nUmberto Lilloni\nRaffaello Locatelli\nTrento Longaretti\nMario Mafai\nCarlo Martini\nDante Montanari\nLuigi Montanarini\nEmilio Notte\nMatteo Pedrali\nOttone Rosai\nAngelo Savelli\nArmando Pizzinato\nAlfredo Signori\n\n'
'La Crocifissione \xc3\xa8 certamente uno dei quadri pi\xc3\xb9 famosi di Guttuso e uno dei pi\xc3\xb9 importanti in quanto lo rivel\xc3\xb2 al pubblico e alla critica. \nL\'opera esposta nel 1942 in occasione del Premio Bergamo, nel quale ottenne il secondo posto, si \xc3\xa8 subito segnalata per la sua forte carica espressiva, rivoluzionaria e, secondo la Chiesa cattolica anche eretica, soprattutto per la presenza della figura della Maddalena nuda; scelta quest\'ultima che valse all\'autore l\'appellativo di "pictor diabolicus". \nGuttuso profuse il massimo impegno nel trattare questo tema arduo e in particolare cerc\xc3\xb2 di discostarsi dalla precedente tradizione iconografica pensando addirittura, sulla scorta dell\'opera di Picasso, di ambientare la scena in un interno. Scelse poi come ambientazione il Golgota ma tuttavia utilizz\xc3\xb2 uno schema spaziale del tutto nuovo con la disposizione delle tre croci non una di fianco all\'altra ma in diagonale una dietro l\'altra secondo uno schema simile a quello seguito da Rembrandt nel disegno Cristo in croce tra i due ladroni. La prospettiva ricorda certamente quella a cannocchiale di Tintoretto utilizzata ad esempio nell\'Ultima Cena, ma appare in questo caso volutamente irreale per creare cos\xc3\xac un senso di straniamento ancora maggiore nell\'osservatore. Il volto di Cristo \xc3\xa8 nascosto dalla croce di uno dei due ladroni e possiamo solo immaginarne la smorfia di dolore. La pennellata presenta il tratto spesso e deciso tipico di Guttuso che unitamente ai colori accesi e dalle tinte pastello danno una forte carica espressiva ai corpi dei personaggi e all\'opera stessa. La spigolosit\xc3\xa0 delle figure, seppure tipica di Guttuso ricorda con forza quello di Rosso Fiorentino nella Deposizione dalla croce. \xc3\x88 chiara l\'influenza del Guernica di Picasso, di pochi anni precedente, al quale sembra volere rendere omaggio con la figura del cavallo molto simile a quello dipinto in Guernica e forse anche liberamente ispirato a quello del Trionfo della morte di Palermo. Questi riferimenti sono stati implicitamente confermati dallo stesso Guttuso nel Trionfo della guerra da lui stesso definito un omaggio a Palazzo Sclafani, Honor\xc3\xa9 Daumier, Rousseau, Franz Marc (I cavalli azzurri), Picasso e al bambino ebreo di Varsavia.\n"La nudit\xc3\xa0 dei personaggi non voleva avere intenzione di scandalo. Era cos\xc3\xac perch\xc3\xa9 non riuscivo a vederli, a fissarli in un tempo: n\xc3\xa9 antichi n\xc3\xa9 moderni, un conflitto di tutta una storia che arrivava fino a noi. Mi pareva banale vestirli come ogni tentativo di recitare Shakespeare in frac, frutto di una visione decadente. Ma, d\'altra parte, non volevo soldati vestiti da romani: doveva essere un quadro non un melodramma. Li dipinsi nudi per sottrarli a una collocazione temporale: questa, mi veniva da dire, \xc3\xa8 una tragedia di oggi, il giusto perseguitato \xc3\xa8 cosa che soprattutto oggi ci riguarda. Nel fondo del quadro c\'\xc3\xa8 il paesaggio di una citt\xc3\xa0 bombardata: il cataclisma che segu\xc3\xac la morte di Cristo era trasposto in citt\xc3\xa0 distrutta dalle bombe" (R. Guttuso, "La crocifissione" al Premio Bergamo, in "Il Contemporaneo", aprile 1965).\n\xc3\x88 evidente il gusto per il dettaglio che emerge dai continui riferimenti ai Vangeli: un soldato tiene in una mano un\'asta con in cima una spugna imbevuta di aceto e nell\'altra delle pietre; le corde stesse con cui \xc3\xa8 legato uno dei ladroni sembrano quasi sfilacciate, dolorose, taglienti. L\'intento di Guttuso in quest\'opera e pi\xc3\xb9 in generale nella sua arte appare da una sua stessa frase: Una Crocifissione che sembri una natura morta e una natura morta che sembri una Crocifissione.\nLa Crocifissione deve essere il dramma di tutti gli esseri umani e in questo senso una scena comune. \nQuesto \xc3\xa8 tempo di guerra e di massacri: gas, forche, decapitazioni, voglio dipingere questo supplizio del Cristo come una scena di oggi. Non certo nel senso che Cristo muore ogni giorno sulla croce per i nostri peccati ma come simbolo di tutti coloro che subiscono oltraggio, carcere, supplizio per le loro idee. \nLo stesso titolo Crocifissione, e non La Crocifissione, non \xc3\xa8 casuale ma mette in evidenza come l\'opera rappresenti non solo il dramma di Ges\xc3\xb9 ma quello di tutta l\'umanit\xc3\xa0. Guttuso, infatti, pur rappresentando l\'episodio evangelico, la Crocifissione per antonomasia, pone l\'accento sull\'universalit\xc3\xa0 del dolore e sulla sua profonda attualit\xc3\xa0.\n\xc3\x88 interessante a questo proposito osservare come le case sullo sfondo siano appena accennate, squadrate secondo lo stile cubista, e per la loro essenzialit\xc3\xa0 di linee possano essere le case del tempo cos\xc3\xac quelle di tutti i giorni. Il paesaggio del resto non \xc3\xa8 certo quello del Golgota ma presenta delle asperit\xc3\xa0 che ricordano piuttosto i luoghi della memoria di Guttuso, cio\xc3\xa8 la Sicilia.\nSciascia ha scritto giustamente che: Qualunque cosa volle dipingere dipinse sempre la Sicilia.\nParticolarmente indicativo \xc3\xa8, a questo proposito, il ponte sullo sfondo. Non \xc3\xa8 un ponte romano ma il caratteristico ponte arabo-normanno a gobba d\'asino, del quale sono presenti innumerevoli esempi in Sicilia, come il ponte chiaramontano sul fiume San Leonardo vicino Caccamo recentemente sommerso a causa dell\'innalzamento delle acque dovuto a una diga.'
"L'arte figurativa, a differenza dell'arte astratta, riguarda la rappresentazione di immagini riconoscibili del mondo intorno a noi, a volte fedeli e accurate, a volte altamente distorte.\nAlcuni degli stili artistici sono essenzialmente figurativi come gli stili del Rinascimento, Barocco e del Realismo. Per contro, molti movimenti pi\xc3\xb9 recenti come l'Impressionismo o l'Espressionismo sono anche figurativi, ma meno preoccupati per il mimetismo con la realt\xc3\xa0. Infine, il Fotorealismo e l'Iperrealismo sono movimenti attuali di rappresentazione di soggetti riconoscibili.\nIl termine arti figurative viene anche usato per denotare collettivamente le attivit\xc3\xa0 artistiche che si basano sulle figure, cio\xc3\xa8 pittura, disegno, grafica, architettura, scultura e altre arti plastiche."
'Vucciria \xc3\xa8 un dipinto di Renato Guttuso realizzato nel 1974. Viene considerato il suo dipinto pi\xc3\xb9 celebre. \n\n'