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Titolo uniforme: Historia Mongalorum. ((Iohannes de Plano Carpini. / Giovanni : da#Pian del Carpine
Pubblicazione: Firenze : G. Carnesecchi, 1913
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: fre, ita, Paese: IT
"Giovanni da Pian del Carpine o di Pian del Carpine o da Piano dei Carpini o Iohannes de Plano Carpini (Pian del Carpine, 1182 circa \xe2\x80\x93 Antivari, 1\xc2\xba agosto 1252) \xc3\xa8 stato un arcivescovo cattolico e missionario \nfrancescano italiano, autore dell'Historia Mongalorum, un resoconto del suo viaggio in Mongolia nel 1245-1247.\n\n"
'Il Milione \xc3\xa8 il resoconto dei viaggi in Asia di Marco Polo, intrapresi assieme al padre Niccol\xc3\xb2 Polo e allo zio paterno Matteo Polo, mercanti e viaggiatori veneziani, tra il 1271 e il 1295, e le sue esperienze alla corte di Kublai Khan, il pi\xc3\xb9 grande sovrano orientale dell\'epoca, del quale Marco fu al servizio per quasi 17 anni.\nIl libro fu scritto da Rustichello da Pisa, un autore di romanzi cavallereschi, che trascrisse sotto dettatura le memorie rievocate da Marco Polo, mentre i due si trovarono in una prigione di Genova.\nRustichello adoper\xc3\xb2 la lingua franco-veneta, una lingua culturale diffusa nel Nord Italia tra la fascia subalpina e il basso Po. Un\'altra versione fu scritta in lingua d\'o\xc3\xafl, la lingua franca dei crociati e dei mercanti occidentali in Oriente, forse nel 1298 ma sicuramente dopo il 1296. Secondo alcuni ricercatori, il testo sarebbe poi stato rivisto dallo stesso Marco Polo una volta rientrato a Venezia, con la collaborazione di alcuni frati dell\'Ordine dei Domenicani.Considerato un capolavoro della letteratura di viaggio, Il Milione \xc3\xa8 anche un\'enciclopedia geografica, che riunisce in volume le conoscenze essenziali disponibili alla fine del XIII secolo sull\'Asia, e un trattato storico-geografico.Rispetto ad altre relazioni di viaggio scritte nel corso del XIII secolo, come la Historia Mongalorum di Giovanni da Pian del Carpine e l\'Itinerarium di Guglielmo di Rubruck, Il Milione fu eccezionale perch\xc3\xa9 le sue descrizioni si spingevano ben oltre il Karakorum e arrivarono fino al Catai. Marco Polo testimoni\xc3\xb2 l\'esistenza di una civilt\xc3\xa0 mongola stanziale e molto sofisticata, assolutamente paragonabile alle civilt\xc3\xa0 europee: i mongoli, insomma, non erano solo i nomadi "selvaggi" che vivevano a cavallo e si spostavano in tenda, di cui avevano parlato Giovanni da Pian del Carpine e Guglielmo di Rubruck, ma abitavano citt\xc3\xa0 murate, sapevano leggere, e avevano usi e costumi molto sofisticati. Cos\xc3\xac come Guglielmo di Rubruck, invece, Marco smentisce alcune leggende sull\'Asia di cui gli Europei all\'epoca erano assolutamente certi.\nIl Milione \xc3\xa8 stato definito "la descrizione geografica, storica, etnologica, politica, scientifica (zoologia, botanica, mineralogia) dell\'Asia medievale". Le sue descrizioni contribuirono alla compilazione del Mappamondo di Fra Mauro ed ispirarono i viaggi di Cristoforo Colombo.\n\n'
'Prete Gianni (in latino: Presbyter Iohannes) \xc3\xa8 un leggendario sovrano cristiano orientale la cui origine risale alla tradizione medievale tanto che, secondo i poemi del ciclo bretone, il santo Graal sarebbe stato trasportato proprio nel suo regno.\nLa figura di questo personaggio divenne popolare nelle cronache e nella tradizione europea dal XII al XVII secolo. Si diceva che governasse su una nazione cristiana nestoriana. Ispir\xc3\xb2 vari racconti di origine medievale; si fecero varie ipotesi su quale potesse essere il suo regno, dall\'India fino all\'Etiopia.\nL\'origine del mito risale a una lettera in latino della fine del XII secolo con la quale un misterioso personaggio, Prete Gianni, sedicente re e sacerdote di una terra orientale, descrive il proprio regno dall\'enorme estensione, popolato da strani esseri come da tradizione dell\xe2\x80\x99immaginario medievale sull\'Oriente. Questa lettera ha interessato per secoli storici, cronisti, scrittori e viaggiatori tanto che furono numerose le traduzioni o le rielaborazioni del testo originale; il mito \xc3\xa8 rimasto tale nei secoli e anche in epoca contemporanea ha interessato scrittori e storici., tra cui Umberto Eco nel romanzo Baudolino.\nFurono avanzate varie ipotesi, ma l\'origine del nome e l\'identit\xc3\xa0 rimangono inspiegati. Per Jacques de Vitry si trattava dello stesso Gengis Khan, per Vincenzo di Beauvais di un imperatore indiano; negli Annales sancti Rudberti Salirburgensis \xc3\xa8 identificato in Abaka, secondo re mongolo di Persia; per Odorico da Pordenone fu un principe cinese, mentre per Marco Polo e Alberico delle Tre Fontane un sovrano keraita (popolazione mongola convertita al cristianesimo nestoriano).\nAnche l\'ubicazione del reame rimane sconosciuta: "Man mano che i viaggiatori europei si allontanavano dall\'Occidente, il Prete Gianni recedeva verso lontananze sempre pi\xc3\xb9 mitiche: dagli Urali alla Persia e all\'India, dalla Mongolia alla Cina, all\'Indocina e alla Manciuria. Ci\xc3\xb2 che restava fissa era la strabiliante ricchezza del Prete e la sua volont\xc3\xa0 di accostarsi alla dottrina di Roma. (...) Poi quando l\'Asia sembr\xc3\xb2 non offrire nuovi appigli alle speranze di trovarvi un valido alleato (...) fu la volta dell\'Africa: l\'Egitto prima, la Nubia infine l\'Etiopia\xc2\xbb..\nVenne romanzato sia nel Guerin meschino, sia nell\xe2\x80\x99Orlando furioso, dove Ludovico Ariosto lo immagina quale re d\'Etiopia, di nome Senapo, che Astolfo libera da una maledizione divina che lo costringeva a soffrire la fame.\n\n'
'Il viaggio (dal provenzale viatge, a sua volta derivante dal latino viat\xc4\xadcum; quest\'ultimo era la provvista necessaria per mettersi in viaggio) \xc3\xa8 lo spostamento che si compie da un luogo di partenza a un altro distante (relativamente ai propri mezzi) dal primo. Il viaggio pu\xc3\xb2 essere locale, regionale, nazionale o internazionale. In alcuni paesi, i viaggi interni non-locali possono richiedere un passaporto interno, mentre i viaggi internazionali in genere richiedono un passaporto e un Visto. Il viaggio si distingue per i mezzi con cui ci si sposta: pu\xc3\xb2 avvenire con mezzi di trasporto (pubblici o privati, come automobili, motocicli, treni, aerei, navi, biciclette, ecc.), o anche a piedi. Un viaggio pu\xc3\xb2 includere anche soggiorni relativamente brevi tra i successivi spostamenti che lo compongono.\nIl viaggio pu\xc3\xb2 essere inteso non solo in senso fisico, in un contesto spazio temporale, ma anche in senso metaforico come espressione di abbandono, ricerca interiore, desiderio. Vi sono molte opere che mettono in evidenza il viaggio inteso come ricerca interiore o desiderio; occorre elencare il libro "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo. In questa opera letteraria emerge il viaggio del protagonista: la psicanalisi.'