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Pubblicazione: Campi Bisenzio : Idest, 1997
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
"La classificazione decimale Dewey (anche DDC, acronimo di Dewey Decimal Classification) \xc3\xa8 uno schema di classificazione bibliografica per argomenti organizzati gerarchicamente, ideato dal bibliotecario statunitense Melvil Dewey (1851-1931). Dalla prima redazione, apparsa nel 1876, \xc3\xa8 stato modificato e accresciuto, con ventitr\xc3\xa9 revisioni principali, l'ultima delle quali pubblicata nel 2011. \xc3\x88 diffuso nelle biblioteche di tutto il mondo. La caratteristica principale del sistema \xc3\xa8 di suddividere il sapere in dieci grandi classi (numerate da 0 a 9), con la possibilit\xc3\xa0 di aggiungere nuove classi o di espandere quelle esistenti in maniera praticamente illimitata.\n\n"
'In biblioteconomia, il termine collocazione indica il processo di assegnazione di una posizione univoca a ogni singolo elemento (periodico, manoscritto, documento, ecc.) di una raccolta libraria all\'interno degli spazi di una biblioteca. Tale posizione \xc3\xa8 rappresentata e individuata, in modo univoco, da una serie di simboli alfanumerici, un codice chiamato \xc2\xabsegnatura di collocazione\xc2\xbb e individuato secondo precise modalit\xc3\xa0. La segnatura, in genere, viene riportata sia sull\'oggetto collocato sia negli indici allestiti dalla biblioteca (i cataloghi accessibili al pubblico, l\'inventario, il catalogo topografico).\nL\'operazione consistente nel collocare i libri negli spazi a loro destinati \xc3\xa8 chiamata anch\'essa "collocazione" ed \xc3\xa8 una delle fasi in cui si articola la gestione di una biblioteca.\n\n'
"La Biblioteca Malatestiana di Cesena fu fondata a met\xc3\xa0 del XV secolo grazie agli sforzi congiunti del signore della citt\xc3\xa0, Domenico Malatesta, e dei frati francescani del locale convento che ospitarono nei propri edifici la raccolta di libri: questa biblioteca monastica si differenzi\xc3\xb2 dalle altre per essere stata impostata come istituzione civica, affidata cio\xc3\xa8 alle cure degli organismi comunali. Prima del suo genere, crebbe per fama e importanza nel corso dell'et\xc3\xa0 moderna e raccolse diverse opere manoscritte, incatenate a una serie di plutei collocati nell'Aula del Nuti. Il suo patrimonio sopravvisse all'occupazione francese e alla trasformazione della biblioteca in caserma/stalla (1797-98) grazie agli sforzi della cittadinanza che riebbe indietro il complesso conventuale qualche anno dopo: nel 1807 la Malatestiana fu ristabilita nel suo stato originale, da allora lasciato invariato. Infatti si era sviluppata una biblioteca comunale (detta Malatestiana nuova) che, nel corso del XIX secolo, fu via via ampliata negli spazi e nella raccolta, diventando un'istituzione aperta a tutti.\nSopravvissuta indenne alla seconda guerra mondiale e oggetto di restauri e valorizzazioni, nel 2005 l'UNESCO riconobbe la grande importanza culturale e storica della Malatestiana antica, inserendola nel Registro della Memoria del mondo. Tra vecchia e nuova biblioteca, la Malatesiana conserva quasi 380 000 volumi, comprese migliaia di opere manoscritte di grande valore, oltre a migliaia di quotidiani, riviste, fotografie, lettere.\nInoltre vi ha sede la Societ\xc3\xa0 di Studi Romagnoli, istituzione fondata nel 1949.\n\n"
'Una biblioteca \xc3\xa8 un\'istituzione culturale finalizzata a soddisfare bisogni informativi quali studio, aggiornamento professionale o svago, attraverso una raccolta organizzata di risorse fisiche (per esempio libri, riviste, CD, DVD) o digitali (per esempio ebook, basi di dati, riviste elettroniche). Si considerano biblioteche tanto le raccolte costituite per uso personale quanto quelle costituite da enti privati e pubblici. Queste ultime, in base alla legge italiana, forniscono un servizio pubblico essenziale.\nLa biblioteconomia considera parte del "sistema biblioteca" anche i servizi di informazione al pubblico (tipicamente la ricerca bibliografica e l\'istruzione all\'uso delle raccolte e dei servizi) e, in quanto funzionali alla conservazione e fruizione del patrimonio documentale, anche le attivit\xc3\xa0 di gestione della biblioteca purch\xc3\xa9 specifiche (non considera tali, pertanto, le generiche attivit\xc3\xa0 amministrative e gestionali se indistinguibili da quelle dell\'ente proprietario della biblioteca).\n\n'