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Pubblicazione: Firenze : Edizioni del Galluzzo, 2016
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, lat, Paese: IT
'Le Compagnie Barracellari sono un\'istituzione pubblica di polizia locale, urbana e rurale tipica della Regione Autonoma della Sardegna. L\'etimologia del nome barracello ha origine dallo spagnolo barrachel, che ha la stessa origine dell\'italiano bargello, in sardo barratzellu/barracellu (che indicava una guardia armata di nomina politica, generalmente campestre).\nSecondo quanto riportato nel Dizionario storico etimologico Spagnolo militare pubblicato nel 1869, ad opera del Colonnello Jos\xc3\xa8 Almirante de Coronella, la prima citazione ufficiale del termine Barrachel de Campagna trova riscontro nelle ordinanze risalenti al 1536. In Spagna i Barrachel de Campagna faceva parte di un organo esercente funzioni di polizia ad ordinamento militare. Successivamente la prima citazione ufficiale dei barracelli in Sardegna risale al 1570 - 1572 circa.\nL\'istituto, che ha antiche origini giudicali, nel XVII e nel XVIII secolo si presenta, infatti, come una speciale squadra di guardie campestri dei comuni che si rinnova di anno in anno nell\xe2\x80\x99ambito della comunit\xc3\xa0 rurale o urbana e che in cambio dei contributi versati dagli allevatori e dai coltivatori s\xe2\x80\x99impegnava a pattugliare il territorio, a proteggere le attivit\xc3\xa0 agricole, a prevenire i reati, a sorvegliare i beni rurali e in particolare a risarcire i danni causati da furti, atti vandalici e sconfinamenti del bestiame che siano rimasti impuniti. Perseguendone gli autori e indennizzando i proprietari, comportandosi al tempo stesso come polizia rurale e come una sorta di societ\xc3\xa0 di assicurazione. \nI barracelli, con la denominazione specifica e con le loro caratteristiche competenze, in Sardegna hanno avuto invece origine quasi sicuramente a Sassari e ad Alghero. Nel Comune di Sassari nel XVI secolo, in cui si ha la prima citazione significativa con la quale il Sindaco di Sassari, chiedeva al Parlamento (1572-1574) che "il sistema dei barrancelli" fosse esteso a tutta la Sardegna a causa del grave stato di ordine pubblico nelle aree rurali. Il testo del Sindaco di Sassari era il seguente: "Affinch\xc3\xa9 gli abitanti del Regno possano con pi\xc3\xb9 profitto occuparsi della coltivazione della terra ed essere signori dei loro averi, del bestiame, dei seminati [...] e affinch\xc3\xa9 i contadini possano con pi\xc3\xb9 sicurezza risiedere fuori dai centri abitati, per occuparsi meglio dell\'agricoltura, del bestiame e delle altre attivit\xc3\xa0 [...] piaccia a V.S. ordinare che nel resto del Regno, come gi\xc3\xa0 nel Capo di Logudoro, si istituiscano i barincellos ovvero justitia de campana, con la giurisdizione, i poteri e le altre cose che a V.S. sembreranno pi\xc3\xb9 opportune, affinch\xc3\xa9 possano e debbano perseguire i ladri, i malfattori e i banditi che vanno per la campagna [...] e che i salari dei detti barinjellos vengano tratti dalla summa del servei del parlament."\nDurante la loro storia furono abolite una prima volta nel 1819 e sostituite con i Cacciatori reali di Sardegna. Furono ricostituite nel 1827 e riconfermate nel 1836, anche se negli anni successivi molte furono le proposte parlamentari per la loro abolizione (1848, 1849, 1850). Il Governo Sardo invece le riorganizz\xc3\xb2 con Legge 22 maggio 1853, e quello italiano le regolament\xc3\xb2 con il Regio Decreto 14 luglio 1898, n. 403, dando loro un inquadramento pi\xc3\xb9 simile alle guardie delle province e dei comuni.\nDopo l\'unit\xc3\xa0 d\'Italia la disciplina venne risistemata con la Legge Regionale n.25 del 15 Luglio 1988.\nI singoli Comandi dei Barracelli sono diretti da un Capitano nominato dal Consiglio Comunale, che \xc3\xa8 responsabile verso il Sindaco del corretto svolgimento del servizio, della disciplina e dell\xe2\x80\x99impiego tecnico - operativo dei barracelli.\n\n'
'Donatien-Alphonse-Fran\xc3\xa7ois de Sade, signore di Saumane, di La Coste e di Mazan, marchese e conte de Sade - pronuncia francese [d\xc9\x94na\'sj\xc9\x9b\xcc\x83 al\'f\xc9\x94\xcc\x83s fr\xc9\x91\xcc\x83\'swa d\xc9\x99 sad] - conosciuto comunemente come Marchese de Sade ma anche come D.A.F. de Sade e soprannominato Divin marchese (Parigi, 2 giugno 1740 \xe2\x80\x93 Charenton-Saint-Maurice, 2 dicembre 1814), \xc3\xa8 stato uno scrittore, filosofo, poeta, drammaturgo, saggista, aristocratico, criminale e politico rivoluzionario francese, delegato della Convenzione nazionale e noto per le numerose opere letterarie a tema libertino e gotico-horror, incentrate su una commistione di violenza e sessualit\xc3\xa0 spesso deviata e con esiti spesso grotteschi e surreali.\nIl suo nome \xc3\xa8 all\'origine del termine sadismo, cio\xc3\xa8 il piacere di causare dolore e sofferenza, atteggiamento che emerge dai suoi romanzi, incentrati sulla descrizione di comportamenti sessuali trasgressivi e perversi, quelli che saranno chiamati appunto "sadici", oltre che su scene di esplicita violenza e sui temi filosofici della ricerca del piacere, consistente nel soddisfare gli istinti naturali (in Sade spesso derivanti dall\'esercitare la crudelt\xc3\xa0 a fini sessuali), dell\'ateismo e del rifiuto verso ogni forma di autorit\xc3\xa0 costituita. Assieme a Leopold von Sacher-Masoch (da cui masochismo), il nome di Sade ha dato origine alla parola sadomasochismo, associata spesso ai suoi romanzi. L\'opera, la poetica e il pensiero del marchese de Sade lo hanno fatto considerare un esponente dell\'ala estremista del libertinismo, nonch\xc3\xa9 dell\'Illuminismo pi\xc3\xb9 radicale, ateo, materialista e anticlericale.\nAppartenente a una famiglia di antica nobilt\xc3\xa0, a partire dal 1800 e fino alla morte quattordici anni dopo, rinunci\xc3\xb2 a ogni titolo nobiliare e si firm\xc3\xb2 semplicemente \xc2\xabD.-A.-F. Sade\xc2\xbb. Per il periodo rivoluzionario utilizz\xc3\xb2 anche lo pseudonimo Louis Sade. Fu autore di tutta una serie di classici della letteratura erotica, drammi teatrali, testi vari e saggi filosofici, molti dei quali scritti mentre si trovava in prigione.\nSade pass\xc3\xb2 molti anni in manicomio verso la fine della vita, forse affetto oltre che da sadismo da una sorta di quello che poi si chiamer\xc3\xa0 disturbo borderline e comportamenti sporadicamente antisociali.Durante la sua vita venne accusato (con l\'assenso della sua famiglia, specie della suocera) di vari reati, come pratiche di violenza sessuale, di sodomia, di tentativi di avvelenamento e condotta immorale (legati alle vicende dette "affare di Arcueil" o caso di Rose Keller, e "affare di Marsiglia"), ma venne riconosciuto, dopo essere stato condannato a morte in contumacia in primo grado, colpevole solo di "libertinaggio" (cio\xc3\xa8 condotta sessuale illegale e sconveniente) e produzione di materiale pornografico. Fu perseguito prima dal regime monarchico, poi, in quanto nobile, dalla Rivoluzione francese (alla quale aveva aderito) e infine anche dal governo napoleonico in quanto inviso come autore dal Bonaparte in persona.\nPass\xc3\xb2 molti anni della sua vita, come detto, a causa di una lettre de cachet ottenuta dalla suocera da parte del re Luigi XVI, e di varie disposizioni successive, prima in carcere - tra cui alla Bastiglia per qualche anno - e poi all\'"albergo dei pazzi" di Charenton, dove scrisse molte delle sue opere pi\xc3\xb9 celebri. Per molto tempo ritenuto un autore immorale o di scarso valore, \xc3\xa8 stato rivalutato e riscoperto nel XX secolo a opera del surrealismo, della psicoanalisi e dell\'esistenzialismo.'
'La Biblioteca universitaria di Genova \xc3\xa8 il maggiore istituto bibliografico della Liguria, titolare del deposito legale; possiede oltre 600.000 unit\xc3\xa0 tra volumi, opuscoli, manoscritti, incunaboli, cinquecentine, autografi, periodici.\nA partire dal settembre 2013 trasferisce buona parte del proprio patrimonio bibliografico presso la nuova sede sita in Via Balbi 40 (ex Hotel Colombia). Dal luglio 2014 viene chiusa la sede storica di Via Balbi 3.\n\n'
"Bosa (IPA: [\xcb\x88b\xc9\x94\xcb\x90za], Bosa in sardo o, contratto, 'Osa, pronuncia [\xcb\x88\xc9\x94\xcb\x90za]) \xc3\xa8 un comune italiano di 7 798 abitanti della provincia di Oristano, nella costa occidentale del centro-nord della Sardegna. Fa parte dell'Unione di comuni della Planargia e del Montiferru Occidentale. \xc3\x88 il principale centro abitato della subregione della Planargia e si inserisce, storicamente, nel pi\xc3\xb9 vasto territorio del Logudoro, condividendo con quest'ultimo l'utilizzo della variante linguistica del sardo logudorese.\nDurante il dominio aragonese, ottenne il rango di citt\xc3\xa0 regia del quale attualmente permane, con l'abolizione dei privilegi feudali, il titolo onorifico di citt\xc3\xa0. Insieme ad Alghero \xc3\xa8 sede vescovile della diocesi di Alghero-Bosa.\n\n"