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Pubblicazione: Firenze : Sadea Sansoni, c1965
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'I marmi di Elgin, conosciuti anche come marmi del Partenone, sono una raccolta di sculture greche di et\xc3\xa0 classica in marmo (per lo pi\xc3\xb9 opera di Fidia e dei suoi assistenti), iscrizioni ed elementi architettonici che in origine facevano parte del Partenone e di altri edifici collocati sull\'Acropoli di Atene. Nel 1811 Thomas Bruce, VII conte di Elgin, ottenne dalla Sublime porta, che governava la Grecia, il permesso, molto controverso, di "non rimuovere le statue, ma solo quello che avesse scoperto in uno scavo specifico".\nDal 1801 al 1812 gli uomini di Elgin rimossero circa la met\xc3\xa0 delle sculture superstiti del Partenone insieme ad elementi architettonici e scultorei dei Propilei e dell\'Eretteo. I marmi furono trasportati via mare in Gran Bretagna, dove alcuni sostennero l\'arrivo delle statue, mentre altri paragonarono le azioni di Elgin ad atti di vandalismo o saccheggio.A seguito di un dibattito pubblico in Parlamento e al conseguente scagionamento di Elgin i marmi vennero acquistati dal governo britannico nel 1816 e trasportati al British Museum, dove ora si trovano disposti nella galleria Duveen, costruita appositamente per essi.\nDopo aver ottenuto l\'indipendenza dall\'Impero Ottomano la Grecia diede il via a grandi progetti per il restauro dei monumenti del Paese ed espresse il suo disappunto per le azioni di Elgin, che aveva spogliato il Partenone, uno dei pi\xc3\xb9 importanti monumenti del mondo, e contest\xc3\xb2 l\'acquisto dei Marmi da parte del governo britannico. I Greci sostenevano che il taglio e la rimozione delle sculture dal monumento, eseguiti con l\'uso di seghe, fosse un atto illegale e palesemente vandalico contro un monumento di rilevante valore storico, e rivendic\xc3\xb2 la propriet\xc3\xa0 intellettuale sui Marmi. La Grecia continu\xc3\xb2 a premere per il ritorno dei Marmi nel paese d\'origine e port\xc3\xb2 la questione in campo internazionale nel 1980 grazie a Melina Mercouri, allora Ministro della Cultura della Grecia. L\'UNESCO ha accettato nel 2014 di mediare tra la Grecia e il Regno Unito per risolvere la disputa sui Marmi di Elgin.'
"Il Partenone (in greco antico: \xce\xa0\xce\xb1\xcf\x81\xce\xb8\xce\xb5\xce\xbd\xcf\x8e\xce\xbd, Parthen\xe1\xb9\x93n /part\xca\xb0e'n\xc9\x94:n/; in greco: \xce\xa0\xce\xb1\xcf\x81\xce\xb8\xce\xb5\xce\xbd\xcf\x8e\xce\xbd\xce\xb1\xcf\x82, traslitterato: Parthen\xe1\xb9\x93nas /par\xce\xb8e'n\xc9\x94nas/) \xc3\xa8 un tempio greco, octastilo, periptero di ordine dorico che sorge sull'acropoli di Atene, dedicato alla dea Atena.\n\xc3\x88 il pi\xc3\xb9 famoso reperto dell'antica Grecia; \xc3\xa8 stato lodato come la migliore realizzazione dell'architettura greca classica e le sue decorazioni sono considerate alcuni dei pi\xc3\xb9 grandi elementi dell'arte greca. Il Partenone \xc3\xa8 un simbolo duraturo dell'antica Grecia e della democrazia ateniese ed \xc3\xa8 universalmente considerato uno dei pi\xc3\xb9 grandi monumenti culturali del mondo."
'La storia del Partenone \xc3\xa8 lunga pi\xc3\xb9 di duemila anni e comprende numerose trasformazioni: costruito nel V secolo a.C. come tempio di Atena, durante il periodo bizantino, nel V secolo d.C., fu trasformato in una chiesa cristiana, infatti molte sculture e molti edifici dedicati a divinit\xc3\xa0 pagane vennero distrutti. Nel XV secolo divenne una moschea, nel 1687 fu usato come polveriera e venne in parte distrutto da un colpo di mortaio veneziano; nei secoli successivi gran parte delle sue sculture furono asportate, soprattutto da lord Elgin nel 1801. Oggi il Partenone \xc3\xa8 visitabile e vi giungono ogni anno milioni di turisti.\n\n'
"Le metope del Partenone sono i pannelli scultorei marmorei originariamente situati sulle pareti esterne del Partenone ad Atene, di cui costituivano parte del fregio. Originariamente erano novantadue: trentadue su ciascuno dei lati nord e sud e quattordici su ciascuna delle facciate principali del tempio, esposte ad est ed ovest.\nI soggetti rappresentati sono diversi, e, insieme con i frontoni ionici e la statua di Atena Parthenos contenuta all'interno del Partenone, costituivano un programma unitario di decorazione scultorea, esempio celeberrimo dell'altorilievo greco classico.\nL'insieme di tutte le metope arrivava ad una lunghezza totale di circa centosessanta metri; di questi, ottanta sono ora esposti al Museo dell'Acropoli di Atene, ove sono stati trasportati nel 2005 per proteggerli dal degrado. Cinquanta metri del fregio fanno ora invece parte delle collezioni del British Museum, costituendo la parte principale dei cosiddetti Marmi di Elgin. I rimanenti trenta metri sono andati distrutti durante l'assedio veneziano ad Atene del 1687. Il Partenone era allora utilizzato come magazzino di polvere da sparo ed un colpo di bombarda veneziana lo fece esplodere danneggiando l'edificio e le sue preziose sculture..\n\n"
"I Frontoni del Partenone sono due complessi scultorei che decoravano il tempio di Atena Partenos nell'Acropoli di Atene. In marmo Pentelico, sono considerati i capolavori di Fidia e della scultura greca classica in generale. Le sculture frammentarie si trovano nel British Museum di Londra; una figura e le teste di alcuni cavalli si trovano ancora in loco ad Atene, sul frontone est, e due figure su quello ovest.\n\n"