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Serie: Nuova biblioteca del Leonardo ; V
Serie: Biblioteca del Leonardo ; 35
Serie: Biblioteca del Leonardo ; 35
Serie: Nuova biblioteca del Leonardo ; 5
Serie: Nuova biblioteca Leonardiana ; 5
Serie: Nuova biblioteca del Leonardo ; 5
Serie: Nuova biblioteca del Leonardo ; 5
Serie: Nuova biblioteca del Leonardo
Serie: Nuova biblioteca del Leonardo ; 5
Serie: Nuova biblioteca del Leonardo [Sansoni] ; 5
"Walter Binni (Perugia, 4 maggio 1913 \xe2\x80\x93 Roma, 27 novembre 1997) \xc3\xa8 stato un critico letterario, politico e antifascista italiano.\nDal 1936 antifascista liberalsocialista con Aldo Capitini, nel 1946 fu deputato del PSIUP all'Assemblea Costituente. Docente universitario dal 1948, applic\xc3\xb2 il suo metodo storico-critico allo studio delle poetiche. \xc3\x88 stato uno dei maggiori studiosi della poetica e della poesia di Giacomo Leopardi.\n\n"
"Il pensiero e la poetica di Giacomo Leopardi sono caratterizzati dal pessimismo, l'aspetto filosofico che caratterizza tutto l'evolversi delle idee e degli ideali del poeta e filosofo italiano, assumendo nel tempo connotazioni diverse. Esse possono essere seguite attraverso le pagine dello Zibaldone e si manifestano con evidenza nei testi letterari, come i Canti e le Operette morali.\nPartendo da una posizione di estremo pessimismo personale, causato dalla perdita della giovent\xc3\xb9, egli approda a un pessimismo cosmico, consapevole dell'\xc2\xabinfinita vanit\xc3\xa0 del tutto\xc2\xbb, comprendente l'umanit\xc3\xa0 e l'intero universo.\nLeopardi colloca l'unica felicit\xc3\xa0 possibile della vita umana nell'adolescenza, carica di aspettative e illusioni riguardo l'et\xc3\xa0 adulta da cui resteranno tuttavia disingannate, per concludere che il piacere non \xc3\xa8 uno stato duraturo, ma solo un passaggio transitorio dal dolore alla noia, come sostenuto nel Sabato del villaggio dove l'attesa della festa \xc3\xa8 destinata a spegnersi nella deludente domenica, o nella Quiete dopo la tempesta per il quale esso \xc3\xa8 \xc2\xabfiglio d'affanno\xc2\xbb.\nPur ritenendo la morte migliore della vita, egli non rinuncia tuttavia alla speranza e alla solidariet\xc3\xa0, anche per la tematica tipicamente romantica della morte eroica contro il fato e la natura \xc2\xabmatrigna\xc2\xbb, e quindi in un certo senso, paradossalmente, all'amore per la vita e per le illusioni dell'arte e della poesia.Il pessimismo filosofico di Leopardi ha le sue origini nel materialismo e nel sensismo del Settecento (d'Holbach, Condillac) derivato diretto dal razionalismo propugnato dall'illuminismo, dall'atomismo greco e dal pessimismo mostrato da alcuni autori antichi, come Omero e Lucrezio, con qualche influsso del romanticismo. Esso presenta alcune analogie con il contemporaneo pensiero di Schopenhauer e con l'esistenzialismo successivo, a partire da Nietzsche, anche per la ricerca di un senso nascosto dell'esistenza, che pure \xc3\xa8 pensato razionalmente come inesistente, la sfida titanico-romantica al \xc2\xabbrutto poter che ascoso a comun danno impera\xc2\xbb in nome della propria nobilt\xc3\xa0 intellettuale e d'animo, e la sensibilit\xc3\xa0 acuta per la precariet\xc3\xa0 e la fragilit\xc3\xa0 dell'essere umano, dei viventi preda di una feroce selezione naturale, e in generale di ogni cosa esistente.\n\n"
"Il passero solitario \xc3\xa8 una poesia di Giacomo Leopardi probabilmente scritta negli anni 1829-1830 (sulla datazione del poema, comunque, esiste un ampio dibattito) e pubblicata nel 1835 nell'edizione napoletana dei Canti.\nNel componimento Leopardi vede sulla torre campanaria di Recanati un passero, e riflette su un'identificazione malinconica tra l'uccello e se stesso: entrambi, infatti, sono destinati a condurre un'esistenza solitaria. Il passero solitario, desiderando la solitudine per natura, non percepisce tuttavia il suo dolore e dunque non pu\xc3\xb2 che provare felicit\xc3\xa0: Leopardi, al contrario, \xc3\xa8 purtroppo consapevole di non godersi gli anni della sua giovinezza, che rimpianger\xc3\xa0 quando sar\xc3\xa0 anziano.\n\n"
'Alla luna \xc3\xa8 una delle liriche dei Canti di Giacomo Leopardi, composta a Recanati presumibilmente nel 1819. Si tratta di un componimento poetico molto significativo, in quanto qui troviamo un tema che sar\xc3\xa0 molto frequente nella lirica leopardiana: il ricordo (lo stesso titolo originario della poesia era La ricordanza). \n\n'
"La ginestra o Il fiore del deserto \xc3\xa8 la penultima lirica di Giacomo Leopardi, scritta nella primavera del 1836 a Torre del Greco nella villa Ferrigni e pubblicata postuma nell'edizione dei Canti nel 1845.\n\n"