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Pubblicazione: Firenze : Polistampa, 2017
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"La cupola di Brunelleschi \xc3\xa8 la copertura della crociera del Duomo di Firenze; al momento della costruzione era la cupola pi\xc3\xb9 grande del mondo e rimane tuttora la pi\xc3\xb9 grande cupola in muratura mai costruita (il diametro massimo della cupola interna \xc3\xa8 di 45,5 metri, mentre quello dell'esterna \xc3\xa8 di 54,8). Grazie alla fondamentale rilevanza che essa ha rivestito per il successivo sviluppo dell'architettura e della moderna concezione del costruire, essa \xc3\xa8 tutt'oggi considerata da alcuni la pi\xc3\xb9 importante opera architettonica mai edificata in Europa dall'epoca romana.\nLa sua grandezza imped\xc3\xac il tradizionale metodo costruttivo mediante l'ausilio di c\xc3\xa8ntine, facendo s\xc3\xac che venissero formulate molte ipotesi sulla tecnica costruttiva impiegata."
"La basilica di San Pietro in Vaticano, ufficialmente papale arcibasilica maggiore di San Pietro in Vaticano, \xc3\xa8 una basilica cattolica della Citt\xc3\xa0 del Vaticano; simbolo dello Stato del Vaticano, cui fa da coronamento la monumentale piazza San Pietro.\n\xc3\x88 la pi\xc3\xb9 grande delle quattro basiliche papali di Roma, spesso descritta come la pi\xc3\xb9 grande chiesa del mondo e centro del cattolicesimo. Non \xc3\xa8 tuttavia la chiesa cattedrale della diocesi romana poich\xc3\xa9 tale titolo spetta alla basilica di San Giovanni in Laterano, che \xc3\xa8 anche la prima per dignit\xc3\xa0 essendo Madre e Capo di tutte le Chiese dell'Urbe e del Mondo.\nIn quanto Cappella pontificia, posta in adiacenza del Palazzo Apostolico, la basilica di San Pietro \xc3\xa8 la sede delle principali manifestazioni del culto cattolico ed \xc3\xa8 perci\xc3\xb2 in solenne funzione in occasione delle celebrazioni papali, ad esempio per il Natale, la Pasqua, i riti della Settimana Santa, la proclamazione dei nuovi papi e le esequie di quelli defunti, l'apertura e la chiusura dei giubilei e le canonizzazioni dei nuovi Santi.\nSotto il pontificato di Pio IX ospit\xc3\xb2 le sedute del Concilio Vaticano I e sotto papa Giovanni XXIII e Paolo VI quelle del Concilio Vaticano II.\n\n"
'Il Rinascimento nacque ufficialmente a Firenze, citt\xc3\xa0 che viene spesso indicata come la sua culla. Questo nuovo linguaggio figurativo, legato anche a un diverso modo di pensare l\'uomo e il mondo, prese le mosse dalla cultura locale e dall\'umanesimo, che gi\xc3\xa0 nel secolo precedente era stato portato alla ribalta da personalit\xc3\xa0 come Francesco Petrarca o Coluccio Salutati. Le novit\xc3\xa0, proposte nei primissimi anni del XV secolo da maestri quali Filippo Brunelleschi, Donatello e Masaccio, non furono immediatamente accolte dalla committenza, anzi rimasero almeno per un ventennio un fatto artistico minoritario e in larga parte incompreso, a fronte dell\'allora dominante gotico internazionale.\nIn seguito il Rinascimento divenne il linguaggio figurativo pi\xc3\xb9 apprezzato e inizi\xc3\xb2 a trasmettersi anche alle altre corti italiane (prime fra tutte quella papale di Roma) e poi europee, grazie agli spostamenti degli artisti.\nLo stile del Rinascimento fiorentino, dopo i primordi del primo ventennio del Quattrocento, si diffuse con entusiasmo fino alla met\xc3\xa0 del secolo, con esperimenti basati su un approccio tecnico-pratico; la seconda fase ebbe luogo all\'epoca di Lorenzo il Magnifico, dal 1450 circa fino alla sua morte nel 1492, e fu caratterizzata da una sistemazione pi\xc3\xb9 intellettualistica delle conquiste. Segue un momento di rottura, dominato dalla personalit\xc3\xa0 di Girolamo Savonarola, che segna profondamente molti artisti convincendoli a un ripensamento delle loro scelte. L\'ultima fase, databile tra il 1490 e il 1520, \xc3\xa8 detto Rinascimento "maturo", e vede la presenza a Firenze di tre geni assoluti dell\'arte, che tanto influenzarono le generazioni a venire: Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio.\nPer il periodo successivo si parla di Manierismo.\n\n'
'Aurelio Amendola (Pistoia, 19 gennaio 1938) \xc3\xa8 un fotografo italiano.\n\xc3\x88 noto per il suo lavoro sulla scultura di Michelangelo Buonarroti e ritratti di artisti del XX Secolo.\n\n'
'Il Crocifisso Gallino (dal cognome dell\'antiquario torinese che lo ha venduto allo Stato Italiano nel 2008) \xc3\xa8 una piccola scultura lignea (41,3x39,7 cm) raffigurante la crocifissione di Ges\xc3\xb9, rimasta priva della croce, databile al 1495-1497 circa, che alcuni attribuiscono a Michelangelo Buonarroti. Nonostante il riferimento iniziale al legno di tiglio, l\'oggetto, molto probabilmente, \xc3\xa8 realizzato in essenza di pioppo.\nOpera destinata alla devozione privata, il crocifisso era divenuto di propriet\xc3\xa0 dell\'antiquario torinese Giancarlo Gallino, prima dell\'attribuzione a Michelangelo, una posizione, peraltro, che incontra l\'opinione contraria di alcuni studiosi. Attualmente \xc3\xa8 esposto al Bargello e attribuito a "Anonimo intagliatore fiorentino". La critica si \xc3\xa8 divisa infatti su estremi opposti, tra chi la considera opera attribuibile allo scultore toscano e chi, con una valutazione contrapposta, la reputa alla stregua di un\'opera seriale o semi-seriale di una tradizione artistica, quella dei legnaioli, molto viva a Firenze in epoca rinascimentale. Ha suscitato pertanto notevoli perplessit\xc3\xa0, e inchieste della magistratura penale e contabile, la decisione dello Stato italiano di impegnare una somma considerevole per il suo acquisto. La vicenda ha indotto la Procura della Corte dei Conti, nel mese di febbraio 2012, a citare in giudizio l\'allora direttore generale del ministero dei Beni Culturali, Roberto Cecchi, la soprintendente del Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, e quattro funzionari del ministero.\nLa Corte dei conti ha emesso la propria sentenza sul caso (la n. 643 del 2013 della Sezione Lazio) nel settembre del 2013 e ha ritenuto esenti da responsabilit\xc3\xa0 erariale gli incolpati in quanto, ad avviso del collegio giudicante, non \xc3\xa8 stato esattamente quantificato il danno subito dall\'erario. La stessa sentenza per\xc3\xb2 ha in pi\xc3\xb9 punti mosso critiche alla condotta dei soggetti evocati in giudizio tenuta nella fase che ha preceduto la formalizzazione dell\'acquisto del crocifisso da parte dello Stato, giudicando inadeguato ed insufficiente il procedimento di valutazione dell\'effettiva attribuibilit\xc3\xa0 dell\'opera al Buonarroti.\nIl crocifisso \xc3\xa8 stato affidato al Polo Museale Fiorentino. Dall\'ottobre 2011, l\'opera \xc3\xa8 stata destinata al Museo del Bargello dove, dal 4 aprile 2012, ha trovato la sua definitiva sede espositiva in una teca nella Cappella del Podest\xc3\xa0.'
"La vastissima produzione di disegni di Pisanello testimonia un'attivit\xc3\xa0 molto feconda, a differenza delle poche testimonianze pittoriche sicure che ci sono pervenute. Indubbiamente come disegnatore fu tra i pi\xc3\xb9 grandi della sua epoca.\n\n"