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Pubblicazione: Firenze : Società editrice fiorentina, 2003 : Accademia dei Georgofili
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
'La lingua cimbra (Zimbar) \xc3\xa8 un idioma germanico di origine bavarese meridionale diffuso storicamente in alcune zone del Veneto e, pi\xc3\xb9 tardi, anche del Trentino.\n\n'
'Una stella \xc3\xa8 un corpo celeste che brilla di luce propria. In astronomia e astrofisica il termine indica uno sferoide luminoso di plasma che genera energia nel proprio nucleo attraverso processi di fusione nucleare; tale energia \xc3\xa8 irradiata nello spazio sotto forma di radiazione elettromagnetica, flusso di particelle elementari (vento stellare) e neutrini. Buona parte degli elementi chimici pi\xc3\xb9 pesanti dell\'idrogeno e dell\'elio (i pi\xc3\xb9 abbondanti nell\'Universo) vengono sintetizzati nei nuclei delle stelle tramite il processo di nucleosintesi.\nLa stella pi\xc3\xb9 vicina alla Terra \xc3\xa8 il Sole, sorgente di gran parte dell\'energia del nostro pianeta. Le altre stelle, ad eccezione di alcune supernove, sono visibili solamente durante la notte come dei puntini luminosi, che appaiono tremolanti a causa degli effetti distorsivi (seeing) operati dall\'atmosfera terrestre.Le stelle sono oggetti dotati di una massa considerevole, compresa tra 0,08 e 150\xe2\x80\x93200 masse solari (M\xe2\x98\x89). Gli oggetti con una massa inferiore a 0,08 M\xe2\x98\x89 sono detti nane brune, corpi a met\xc3\xa0 strada tra stelle e pianeti che non producono energia tramite la fusione nucleare, mentre non sembrano esistere, almeno apparentemente, stelle di massa superiore a 200 M\xe2\x98\x89, per via del limite di Eddington. Sono variabili anche le dimensioni, comprese tra i pochi km delle stelle degeneri e i miliardi di km delle supergiganti e ipergiganti, e le luminosit\xc3\xa0, comprese tra 10\xe2\x88\x924 e 106 - 107 luminosit\xc3\xa0 solari (L\xe2\x98\x89).\nLe stelle si presentano, oltre che singolarmente, anche in sistemi costituiti da due (stelle binarie) o pi\xc3\xb9 componenti (sistemi multipli), legate dalla forza di gravit\xc3\xa0. Un buon numero di stelle convive in associazioni o ammassi stellari (suddivisi in aperti e globulari), a loro volta raggruppati, insieme a stelle singole e nubi di gas e polveri, in addensamenti ancora pi\xc3\xb9 estesi, che prendono il nome di galassie. Numerose stelle possiedono inoltre uno stuolo pi\xc3\xb9 o meno ampio di pianeti.Nel corso della storia numerosi filosofi, poeti, scrittori e musicisti si sono ispirati al cielo stellato per la realizzazione delle loro opere e, in diversi casi, si sono interessati direttamente allo studio dell\'astronomia. Le stelle sono divise in classi di magnitudine o grandezza apparente. La regola dice " quanto pi\xc3\xb9 debole \xc3\xa8 la stella, tanto maggiore \xc3\xa8 il numero esprimente la grandezza", cos\xc3\xac le stelle di terza grandezza sono pi\xc3\xb9 deboli di quelle di seconda grandezza e le stelle di prima grandezza sono cento volte pi\xc3\xb9 luminose di quelle pi\xc3\xb9 deboli visibili senza telescopio (sesta grandezza). La Via Lattea, la nostra galassia, contiene oltre 100 miliardi di stelle. Alcune pi\xc3\xb9 piccole e meno luminose del Sole, altre, come le nane bianche, non pi\xc3\xb9 grandi della Terra; ma ve ne sono alcune di gigantesche, come Betelgeuse, il cui diametro \xc3\xa8 maggiore di quello dell\'orbita della Terra intorno al Sole.\n\n'
"Roma (AFI: /\xcb\x88roma/, ) \xc3\xa8 un comune italiano di 2 790 712 abitanti, capitale della Repubblica Italiana, nonch\xc3\xa9 capoluogo dell'omonima citt\xc3\xa0 metropolitana e della regione Lazio.\nSi tratta del comune pi\xc3\xb9 popoloso d'Italia e il terzo dell'Unione europea dopo Berlino e Madrid, mentre con 1287,36 km\xc2\xb2 \xc3\xa8 il comune pi\xc3\xb9 esteso d'Italia e la quinta citt\xc3\xa0 pi\xc3\xb9 estesa d'Europa dopo Mosca, Istanbul, Londra e San Pietroburgo, nonch\xc3\xa9 la prima dell'Unione europea. Dotata di un ordinamento amministrativo speciale, denominato Roma Capitale, disciplinato da una legge dello Stato, \xc3\xa8 inoltre il comune europeo con la maggiore superficie di aree verdi. \nFondata secondo la tradizione il 21 aprile del 753 a.C. (sebbene scavi recenti nel Lapis niger farebbero risalire la fondazione a 2 secoli prima), nel corso dei suoi tre millenni di storia \xc3\xa8 stata la prima metropoli dell'umanit\xc3\xa0, cuore pulsante di una delle pi\xc3\xb9 importanti civilt\xc3\xa0 antiche, che influenz\xc3\xb2 la societ\xc3\xa0, la cultura, la lingua, la letteratura, l'arte, l'architettura, l'urbanistica, l'ingegneria civile, la filosofia, la religione, il diritto e i costumi dei secoli successivi. Luogo di origine della lingua latina, fu capitale dell'Impero romano che estendeva il suo dominio su tutto il bacino del Mediterraneo e gran parte dell'Europa, dello Stato Pontificio, sottoposto al potere temporale dei papi e del Regno d'Italia (dal 1871 al 1946). Per antonomasia, \xc3\xa8 definita l'Urbe, Caput Mundi e Citt\xc3\xa0 eterna.\nCuore della cristianit\xc3\xa0 cattolica, \xc3\xa8 l'unica citt\xc3\xa0 al mondo ad ospitare al proprio interno un intero Stato, l'enclave della Citt\xc3\xa0 del Vaticano: per tale motivo \xc3\xa8 spesso definita capitale di due Stati. Il suo centro storico, delimitato dal perimetro delle mura aureliane, sovrapposizione di testimonianze di quasi tre millenni, \xc3\xa8 espressione del patrimonio storico, artistico e culturale del mondo occidentale europeo e, nel 1980, insieme alle propriet\xc3\xa0 extraterritoriali della Santa Sede nella citt\xc3\xa0, \xc3\xa8 stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanit\xc3\xa0 dell'UNESCO, provvedimento esteso nel 1990 ai territori compresi all'interno delle mura gianicolensi. \nLuogo di fondazione della Comunit\xc3\xa0 economica europea e dell'Euratom, ospita anche le sedi di tre organizzazioni delle Nazioni Unite: l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) e il Programma alimentare mondiale (PAM)."
"Con dialetto pavese, da alcuni definito anche pavese-vogherese, s'intende l'insieme non codificato delle parlate gallo-italiche diffuse nella provincia di Pavia. Il raggruppamento dei dialetti del Pavese sotto un'unica dicitura si presta tuttavia a difficolt\xc3\xa0 di classificazione, in quanto le diverse variet\xc3\xa0 locali subiscono l'influenza di quelli di province e regioni confinanti.\n\n"
'Il piemontese (nome nativo piemont\xc3\xa8is, [pjem\xca\x8a\xc5\x8b\xcb\x88t\xc9\x9bjz]) \xc3\xa8 una lingua romanza appartenente al gruppo delle lingue gallo-italiche parlate nell\'Italia settentrionale.\nIl piemontese \xc3\xa8 una lingua che possiede caratteristiche lessicali, fonetiche e morfo-sintattiche peculiari, che lo distinguono con una certa intensit\xc3\xa0 all\'interno del continuum, e lo differenziano nettamente dall\'italiano e dal francese, lingue a cui \xc3\xa8 sovente associato per via della storia linguistica e della posizione geo-storica del Piemonte.\n\xc3\x88 anche lingua di raccordo tra il lombardo e l\'occitano.\nNella regione Piemonte sono state utilizzate storicamente ben otto lingue, di cui quella che prende il nome di "piemontese" \xc3\xa8 l\'unica ad essere centrata e racchiusa quasi interamente nel territorio della suddivisione amministrativa. La lingua piemontese \xc3\xa8 inoltre parte della memoria storica della colonizzazione gringa della pampa argentina. Dal punto di vista genealogico, il piemontese deriva dalla lingua latina innestata sugli idiomi celtici e celto-liguri dopo l\'occupazione romana del Piemonte, con successivi contatti e apporti dalle lingue prossime e da quelle adottate come ufficiali.\nCome lingua scritta il piemontese si usa fin dal XII secolo (Sermoni subalpini), ma una vera koin\xc3\xa8 per uso letterario si \xc3\xa8 sviluppata solo nel Settecento, epoca che vide la nascita di una letteratura a carattere nazionale che tocc\xc3\xb2 poco per volta tutti i generi: dalla lirica al romanzo, alla tragedia e all\'epica. La grafia piemontese si basa sulla tradizione del Settecento; tuttavia dal Novecento gode di una normazione pi\xc3\xb9 precisa e completa che ha dato un non piccolo contributo alla stabilit\xc3\xa0 e all\'unit\xc3\xa0 della lingua, contribuendo inoltre a codificare anche alcune variet\xc3\xa0 orali che avevano avuto tradizioni letterarie scarse o assenti.\nIl piemontese deve ritenersi una lingua regionale o minoritaria ai sensi della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, che all\'articolo 1 afferma che per \xc2\xablingue regionali o minoritarie si intendono le lingue [...] che non sono dialetti della lingua ufficiale dello Stato\xc2\xbb. \xc3\x88 riconosciuto fra le lingue minoritarie europee dal 1981 (rapporto 4745 del Consiglio d\'Europa) ed \xc3\xa8 inoltre censito dall\'UNESCO, nell\'Atlante delle lingue del mondo in pericolo, tra le lingue meritevoli di tutela. Va tuttavia segnalato che il riconoscimento dello status di minoranza linguistica non spetta n\xc3\xa9 al Consiglio d\'Europa, n\xc3\xa9 al Parlamento europeo, essendo questo riconoscimento di esclusiva spettanza degli Stati firmatari dei singoli trattati europei. Lo stesso dicasi per l\'UNESCO, che con il suo atlante delle lingue in pericolo non conferisce alcun riconoscimento di minoranza linguistica, ma si limita a segnalare gli idiomi che ritiene in pericolo di scomparsa.\nIl 15 dicembre 1999 il Consiglio regionale del Piemonte, nell\'ordine del giorno contenente la richiesta al presidente della Repubblica di rinviare alle Camere la legge statale di tutela delle minoranze linguistiche storiche, ha ufficialmente riconosciuto il piemontese quale lingua regionale del Piemonte. Nel 2015 il Consiglio regionale del Piemonte ha inoltre attivato la versione in piemontese del proprio sito ufficiale. La legge regionale n. 11/2009 di valorizzazione del patrimonio linguistico del Piemonte \xc3\xa8 stata aggiornata nel 2016 a seguito della sentenza della corte costituzionale n. 170/2010 che ne aveva fortemente compromesso l\'efficacia (dichiarava infatti incostituzionale il diritto arrogatosi dalla Regione Piemonte di \xc2\xabidentificare e tutelare in maniera autonoma ed indiscriminata una propria "lingua" regionale\xc2\xbb). \nNella sentenza n. 81 del 20 marzo 2018 della Corte costituzionale viene ribadito che \xc2\xabil compito di determinare gli elementi identificativi di una minoranza da tutelare non pu\xc3\xb2 che essere affidato alle cure del legislatore statale, in ragione della loro necessaria uniformit\xc3\xa0 per l\'intero territorio nazionale. (\xe2\x80\xa6) In questa cornice (sentenza n. 170 del 2010) non \xc3\xa8 consentito al legislatore regionale configurare o rappresentare la propria comunit\xc3\xa0 in quanto tale come minoranza. (\xe2\x80\xa6) Riconoscere un tale potere al legislatore regionale significherebbe, infatti, introdurre un elemento di frammentazione nella comunit\xc3\xa0 nazionale contrario agli artt. 2, 3, 5 e 6 Cost.\xc2\xbb.\nPur non essendo regolato ufficialmente da nessuna istituzione, il piemontese \xc3\xa8 materia di ricerca del Centro Studi Piemontesi - Ca d\xc3\xab Studi Piemont\xc3\xa8is, fondato a Torino da Renzo Gandolfo nel 1969, che conduce ricerche sulla lingua, la letteratura e le sue variet\xc3\xa0, e organizza i R\xc3\xabscontr ant\xc3\xabrnassionaj per attirare allo studio della lingua altri accademici occidentali.'
"Il volume Il Folklore d'Italia - Guida dei Gruppi Folklorici Italiani \xc3\xa8 un annuario che come suggerisce il sottotitolo, va utilizzato come guida, per gli interessati, al variegato e vasto mondo del folclore italiano.\n\n"