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"La bandiera d'Italia, conosciuta anche, per antonomasia, come il Tricolore, \xc3\xa8 il vessillo nazionale della Repubblica Italiana. \xc3\x88 una bandiera a tre colori composta, partendo dall'asta, da verde, bianco e rosso, colori nazionali dell'Italia, a tre bande verticali di eguali dimensioni, cos\xc3\xac definita dall'articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n\xc2\xba 298, edizione straordinaria, del 27 dicembre 1947. La legge ne regolamenta utilizzo ed esposizione, tutelandone la difesa e prevedendo il reato di vilipendio della stessa; ne prescrive altres\xc3\xac l'insegnamento nelle scuole insieme agli altri simboli patri italiani.\nAlla bandiera italiana \xc3\xa8 dedicata la Festa del Tricolore, istituita dalla legge n\xc2\xba 671 del 31 dicembre 1996, che si tiene ogni anno il 7 gennaio. Questa celebrazione commemora la prima adozione ufficiale del tricolore come bandiera nazionale da parte di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana, che avvenne a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, sulla scorta degli eventi susseguenti alla rivoluzione francese (1789-1799) che propugn\xc3\xb2, tra i suoi ideali, l'autodeterminazione dei popoli. I colori nazionali italiani comparvero per la prima volta a Genova su una coccarda tricolore il 21 agosto 1789, anticipando di sette anni il primo stendardo militare verde, bianco e rosso, che venne adottato dalla Legione Lombarda l'11 ottobre 1796.\nDopo la data del 7 gennaio 1797 la considerazione popolare per la bandiera italiana crebbe costantemente, sino a farla diventare uno dei simboli pi\xc3\xb9 importanti del Risorgimento, che culmin\xc3\xb2 il 17 marzo 1861 con la proclamazione del Regno d'Italia, di cui il tricolore assurse a vessillo nazionale. La bandiera tricolore ha attraversato pi\xc3\xb9 di due secoli di storia d'Italia, salutandone tutti gli avvenimenti pi\xc3\xb9 importanti."
'L\'esplorazione (dal latino exploratio, \'osservazione\', \'esame\', \'perlustrazione (anche a fini militari)\', \'spionaggio\') \xc3\xa8 l\'atto, comune a tutti gli animali non sessili, di ricercare, attraverso il movimento, informazioni sul proprio ambiente e trarne risorse. Nel caso dell\'uomo, l\'esplorazione consiste specialmente di operazioni di ricognizione geografica (si parla in questo caso di esplorazioni geografiche), sia per scopi legati alla ricerca scientifica (in particolare geofisica, ma anche archeologia, antropologia, etnologia, economia), sia per lo sfruttamento commerciale (eventualmente coloniale) dei nuovi territori.\nUno dei periodi pi\xc3\xb9 intensamente caratterizzati dall\'esplorazione di nuove terre da parte dell\'uomo \xc3\xa8 detta "et\xc3\xa0 delle scoperte geografiche" (XV-XVIII secolo), quando gli Europei, per svariate ragioni (scientifiche, militari, religiose, commerciali) salparono verso terre a loro sconosciute, determinando un immenso passo avanti nella produzione cartografica.\nGli Europei mettevano piede per la prima volta in terre che essi non conoscevano ma che, naturalmente, erano ben note ad abitanti che a loro volta, molto tempo prima, avevano scoperto quei territori dove avevano creato la loro civilt\xc3\xa0. Ogni piccola parte della Terra abitata infatti \xc3\xa8 stata scoperta dai primi uomini che nella preistoria si sono spostati in territori dove si sono stabilizzati. Su queste stesse terre sono poi arrivati gli europei che ne ignoravano l\'esistenza e che hanno creduto, dal loro punto di vista, di averle "scoperte".\n\nPer i Greci il termine pi\xc3\xb9 aderente al concetto di "mondo conosciuto" fu ecumene (dal greco \xce\xbf\xe1\xbc\xb0\xce\xba\xce\xbf\xcf\x85\xce\xbc\xce\xad\xce\xbd\xce\xb7, participio medio passivo del verbo \xce\xbf\xe1\xbc\xb0\xce\xba\xce\xad\xcf\x89, "abitare"), che indicava la porzione di Terra conosciuta e abitata.\n\n'
"Le repubbliche marinare sono state alcune citt\xc3\xa0 portuali italiane che, a partire dal Medioevo, godettero, grazie alle proprie attivit\xc3\xa0 marittime, di autonomia politica e di prosperit\xc3\xa0 economica.\nTale definizione, nata nell'Ottocento, \xc3\xa8 in genere riferita a quattro citt\xc3\xa0 italiane, i cui stemmi sono riportati dal 1947 nelle bandiere della Marina Militare e della Marina Mercantile: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia; tuttavia, oltre alle quattro pi\xc3\xb9 note, sono considerate repubbliche marinare anche Ancona, Gaeta e la piccola Repubblica di Noli, alle quali si pu\xc3\xb2 aggiungere, in Dalmazia, Ragusa.\n\xc3\x88 da notare tuttavia che tale raggruppamento \xc3\xa8 una ricostruzione retroattiva artificiosa, in quanto queste entit\xc3\xa0 non erano collegate tra loro, non si autodefinivano in questo modo, non erano le uniche ad intraprendere attivit\xc3\xa0 sul mare, n\xc3\xa9 erano tutte coeve. Considerando le loro condizioni politiche, non erano tutte repubbliche, non erano tutte citt\xc3\xa0-stato, avevano forme politiche molto diverse, aree di influenza diversa con territori di grandezza differente, utilizzando lingue diverse (sebbene sempre un dialetto romanzo), monete diverse e usanze disomogenee, non avendo praticamente molto in comune se non l'ubicazione presso il mare e un'economia strettamente legata ad esso.\nUniformemente disseminate lungo la penisola italiana - al Nord, al Centro e al Sud - le repubbliche marinare furono importanti non solo per la storia della navigazione e del commercio: oltre a preziose merci altrimenti introvabili in Europa, nei loro porti arrivavano anche nuove idee artistiche e notizie su paesi lontani; con le repubbliche marinare l'Europa rialzava nuovamente lo sguardo verso gli altri continenti. Nonostante la rivalit\xc3\xa0 commerciale che le metteva l'una contro l'altra, queste citt\xc3\xa0, per la loro intraprendenza, lo spirito di avventura e la capacit\xc3\xa0 di risorgere dopo tempi difficili, sono sempre state considerate una grande gloria per l'Italia.\nDurante lo scorrere dei secoli, le repubbliche marinare, sia le pi\xc3\xb9 note, sia quelle meno note, vissero altalenanti fortune, che misero in luce ora l'una, ora l'altra citt\xc3\xa0. \nNel IX e nel X secolo, tale fenomeno ebbe inizio con Amalfi e Gaeta, che presto raggiunsero il loro periodo di massimo splendore. Intanto Venezia iniziava la sua ascesa graduale, mentre le altre citt\xc3\xa0 vivevano ancora la lunga gestazione che le avrebbe portate all'autonomia e a dar seguito alla loro vocazione marinara.\nDopo l'XI secolo, Amalfi e Gaeta declinarono rapidamente, mentre Genova e Venezia divennero le repubbliche pi\xc3\xb9 potenti, seguite da Pisa, che visse il suo momento pi\xc3\xb9 florido nel XIII secolo, e da Ancona e Ragusa, alleate per resistere alla potenza veneziana.\nDopo il XIV secolo, mentre Pisa declinava sino a perdere la sua libert\xc3\xa0, Venezia e Genova continuarono a dominare la navigazione, seguite da Ragusa e Ancona, che vissero nel XV secolo il loro momento aureo.\nNel XVI secolo, con la perdita di autonomia di Ancona, rimasero solo le repubbliche di Venezia, Genova e Ragusa, che vissero ancora momenti di grande splendore sino a met\xc3\xa0 del Seicento, seguiti da pi\xc3\xb9 di un secolo di lenta e dorata decadenza che si concluse con l'invasione napoleonica.\n\n"
"L'Islam osserva due importanti festivit\xc3\xa0, l'A\xc3\xafd el-Fitr, in arabo: \xd8\xb9\xd9\x8a\xd8\xaf \xd8\xa7\xd9\x84\xd9\x81\xd8\xb7\xd8\xb1\xe2\x80\x8e, \xca\xbf\xc4\xabd al-fi\xe1\xb9\xadr (festa della rottura) che si riferisce al giorno dopo l'ultimo giorno del mese sacro del Ramadan, e l'A\xc3\xafd al-Adha, in arabo: \xd8\xb9\xd9\x8a\xd8\xaf \xd8\xa7\xd9\x84\xd8\xa3\xd8\xb6\xd8\xad\xd9\x89,\xe2\x80\x8e, (festa del sacrificio), chiamata anche E\xc3\xafd al-Kab\xc4\xabr in arabo: \xd8\xa7\xd9\x84\xd8\xb9\xd9\x8a\xd8\xaf \xd8\xa7\xd9\x84\xd9\x83\xd8\xa8\xd9\x8a\xd8\xb1\xe2\x80\x8e (la grande festa) principalmente nel Maghreb, che si riferisce alla storia del profeta Abramo (Ibrahim nel Corano). Il modo di integrare queste feste nel calendario civile dipende dalle culture, cos\xc3\xac come dalle correnti dell'Islam come il sunnismo, lo sciismo o il wahhabismo.\nTutte le festivit\xc3\xa0 musulmane seguono il calendario musulmano, un calendario lunare, e sono quindi feste mobili con un'ampiezza di circa undici giorni rispetto all'anno solare. Questo calendario differisce tra sunniti e sciiti.\n\n"