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Pubblicazione: Firenze : La Nuova Italia, 1931-1938
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Gli scritti e i discorsi di Enrico Berlinguer si differenziano in varie tipologie testuali, dai comizi agli interventi congressuali, dai rapporti agli organismi interni del Partito Comunista Italiano e delle organizzazioni internazionali fino alle interviste giornalistiche e agli articoli. In particolare della produzione che va da fine anni sessanta \xe2\x80\x93 inizio anni settanta (elezione a deputato e poi a vicesegretario e segretario del PCI) fino alla morte, avvenuta nel 1984, sono state edite numerose antologie.\nLo stile oratorio di Berlinguer \xc3\xa8 stato oggetto di analisi sulle forme della comunicazione politica italiana e di uno studio che lo ha individuato come caso esemplare della retorica comunista nell'Italia repubblicana. Dal punto di vista linguistico, \xc3\xa8 stata sottolineata la sua tendenza a costruire testi strutturati in sequenze ordinate e logicamente distinte, la prosa pulita, l'assenza della ricerca di forme comunicative suasive per ottenere consenso. Il lessico del leader del PCI ha inoltre garantito un \xc2\xabforte lascito in parole o locuzioni (quali compromesso storico, eurocomunismo, austerit\xc3\xa0 o questione morale) che a Berlinguer devono la loro nascita o almeno la loro fortuna nella lingua, nella storia e nella cultura politica del nostro Paese\xc2\xbb.\n\n"
'Pietro Secchia (Occhieppo Superiore, 19 dicembre 1903 \xe2\x80\x93 Roma, 7 luglio 1973) \xc3\xa8 stato un politico e antifascista italiano, importante dirigente e storico memorialista del Partito Comunista Italiano.\n\n'
"Giorgio La Pira (Pozzallo, 9 gennaio 1904 \xe2\x80\x93 Firenze, 5 novembre 1977) \xc3\xa8 stato un politico e accademico italiano, sindaco di Firenze.\nDocente di diritto romano, giurista, deputato all'Assemblea Costituente per la Democrazia Cristiana, tra i principali artefici della Carta Costituzionale, per tre volte sindaco di Firenze (tra il 1951 e il 1965), cattolico fervente (spesso chiamato il \xc2\xabsindaco santo\xc2\xbb), non ha mai disgiunto lo studio dalla preghiera, mettendo sempre in primo piano, nel suo operato, l'amore per la giustizia, la solidariet\xc3\xa0, la pace, il dialogo e il confronto pacifico, nonch\xc3\xa9 promuovendo, all'insegna del messaggio evangelico, la dignit\xc3\xa0 umana e la civilt\xc3\xa0 cristiana. Gi\xc3\xa0 Servo di Dio, \xc3\xa8 stato dichiarato venerabile il 5 luglio 2018 da papa Francesco.\n\n"
"Camillo Paolo Filippo Giulio Benso, conte di Cavour, di Cellarengo e di Isolabella, noto semplicemente come conte di Cavour o Cavour (Torino, 10 agosto 1810 \xe2\x80\x93 Torino, 6 giugno 1861), \xc3\xa8 stato un politico, patriota e imprenditore italiano.\nFu ministro del Regno di Sardegna dal 1850 al 1852, presidente del Consiglio dei ministri dal 1852 al 1859 e dal 1860 al 1861. Nello stesso 1861, con la proclamazione del Regno d'Italia, divenne il primo presidente del Consiglio dei ministri del nuovo Stato e mor\xc3\xac ricoprendo tale carica.\nFu protagonista del Risorgimento come sostenitore delle idee liberali, del progresso civile ed economico, dell'anticlericalismo, dei movimenti nazionali e dell'espansionismo del Regno di Sardegna ai danni dell'Austria e degli stati italiani preunitari. \nIn economia promosse il libero scambio, i grandi investimenti industriali (soprattutto in campo ferroviario) e la cooperazione fra pubblico e privato. In politica sostenne la promulgazione e la difesa dello Statuto albertino. Capo della cosiddetta Destra storica, sigl\xc3\xb2 un accordo (Connubio) con la Sinistra con la quale realizz\xc3\xb2 diverse riforme. Contrast\xc3\xb2 apertamente le idee repubblicane di Giuseppe Mazzini e spesso si trov\xc3\xb2 in urto con Giuseppe Garibaldi, della cui azione temeva il potenziale rivoluzionario.\nIn politica estera coltiv\xc3\xb2 con abilit\xc3\xa0 l'alleanza con la Francia grazie alla quale, con la seconda guerra di indipendenza, ottenne l'espansione territoriale del Regno di Sardegna in Lombardia. Riusc\xc3\xac a gestire gli eventi politici (sommosse nel Granducato di Toscana, nei ducati di Modena e Parma e nel Regno delle Due Sicilie) che assieme all'impresa dei Mille portarono alla formazione del Regno d'Italia."