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'La maiolica arcaica di Pisa, prodotta a tra il XIII e la met\xc3\xa0 circa del XVI secolo, \xc3\xa8 un tipo di ceramica coperta sulla superficie principale da smalto stannifero e variamente decorata con motivi in bruno e in verde. La decorazione viene anche detta a \xe2\x80\x9cramina (verde) e manganese (bruno)\xe2\x80\x9d. I manufatti possono essere decorati anche in solo bruno, oppure essere rivestiti dallo smalto bianco o verde lasciato privo di ulteriori arricchimenti cromatici (in questo caso il pezzo viene detto monocromo). La superficie secondaria \xc3\xa8, invece, coperta con una vetrina piombifera incolore, giallastra oppure verde.\n\n'
"La villa romana di via Neroniana \xc3\xa8 stata una lussuosa dimora patrizia risalente agli inizi del I secolo d.C. Desiderata da una committenza ancora oggi sconosciuta, sub\xc3\xac diverse modificazioni e adattamenti nel II secolo d.C. e tra il III-IV secolo d.C quando venne definitivamente abbandonata.\nI primi resti della villa in questione vennero alla luce nel 1988 successivamente ad alcuni lavoratori di aratura del terreno in cui anticamente sorgeva. Tra il 1989 e il 1992 la Soprintendenza Archeologica del Veneto port\xc3\xb2 alla luce il sito attraverso ricerche e attivit\xc3\xa0 di scavo, avvalendosi anche dell'uso di georadar. Ad opera dello stesso ente, tra il 2011 e il 2013, vennero condotti anche approfonditi e sistematici lavori di restauro.\nFondamentali per la conoscenza del sito, furono anche i lavori di scavo svolti tra il 2001 e il 2012 dalla Scuola di Specializzazione di Archeologia dell'Universit\xc3\xa0 degli Studi di Padova.\nLa villa di via Neroniana, insieme alle terme collocate sotto l'Hotel Terme Neroniane, costituisce il complesso archeologico di Montegrotto Terme (Padova) insieme all'area di via Scavi (contenente i resti di tre piscine, di un piccolo teatro, di diversi edifici creativi, di un ninfeo, di uno spogliatoio oltre che le tracce di un sofisticato sistema idraulico di canalizzazione delle acque).\nIl bacino euganeo fu inizialmente attivo fin dall'et\xc3\xa0 pre-protostorica (III-I millennio a.C.) come luogo di culto e solo successivamente spicc\xc3\xb2 tra tutti i complessi termali romani per l'eccellenza dei benefici delle proprie acque calde. Essa venne cos\xc3\xac denominata Fons Aponi o Patavini fontes.\nLa villa e le terme di via Neroniana furono il frutto di un progetto ingegneristico, architettonico e artistico straordinario che coinvolse il genio manuale di artisti locali e non solo. Essi, attraverso la costruzione e l'abbellimento di queste strutture, palesarono non solo grande forza ma anche specifiche conoscenze morfologiche del territorio euganeo in cui erano inseriti.\nGuardando e riflettendo sugli studi compiuti e sui resti giunti fino a noi, possiamo certo comprendere quanto fosse ambizioso e unico nel suo genere il progetto della committenza, cio\xc3\xa8 dare vita ad una dimora che non avesse nulla da invidiare a quelle degli aristocratici romani o campani."
'Gabriele D\'Annunzio, allo stato civile Gabriele d\'Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 \xe2\x80\x93 Gardone Riviera, 1\xc2\xba marzo 1938), \xc3\xa8 stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano, simbolo del decadentismo e celebre figura della prima guerra mondiale, dal 1924 insignito dal Re Vittorio Emanuele III del titolo di Principe di Montenevoso.\nSoprannominato il Vate (allo stesso modo di Giosu\xc3\xa8 Carducci), cio\xc3\xa8 "poeta sacro, profeta", cantore dell\'Italia umbertina, o anche "l\'Immaginifico", occup\xc3\xb2 una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. \xc3\x88 stato definito \xc2\xabeccezionale e ultimo interprete della pi\xc3\xb9 duratura tradizione poetica italiana [\xe2\x80\xa6]\xc2\xbb. Come figura politica, lasci\xc3\xb2 un segno nella sua epoca ed ebbe un\'influenza notevole sugli eventi che gli sarebbero succeduti.La sua arte fu cos\xc3\xac determinante per la cultura di massa, che influenz\xc3\xb2 usi e costumi nell\'Italia - e non solo - del suo tempo: un periodo che pi\xc3\xb9 tardi sarebbe stato definito, appunto, dannunzianesimo.\n\n'
"Bosa (IPA: [\xcb\x88b\xc9\x94\xcb\x90za], Bosa in sardo o, contratto, 'Osa, pronuncia [\xcb\x88\xc9\x94\xcb\x90za]) \xc3\xa8 un comune italiano di 7 798 abitanti della provincia di Oristano, nella costa occidentale del centro-nord della Sardegna. Fa parte dell'Unione di comuni della Planargia e del Montiferru Occidentale. \xc3\x88 il principale centro abitato della subregione della Planargia e si inserisce, storicamente, nel pi\xc3\xb9 vasto territorio del Logudoro, condividendo con quest'ultimo l'utilizzo della variante linguistica del sardo logudorese.\nDurante il dominio aragonese, ottenne il rango di citt\xc3\xa0 regia del quale attualmente permane, con l'abolizione dei privilegi feudali, il titolo onorifico di citt\xc3\xa0. Insieme ad Alghero \xc3\xa8 sede vescovile della diocesi di Alghero-Bosa.\n\n"