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Pubblicazione: New York [etc.] : Wiley, 1992
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: eng, Paese: IT
"Il software (sigla SW, dall'inglese soft \xc2\xabmorbido, leggero\xc2\xbb e ware \xc2\xabmerci, prodotti\xc2\xbb, su imitazione del termine hardware), traducibile come componente logico, programma informatico o supporto logico, in informatica ed elettronica \xc3\xa8 l'insieme delle componenti immateriali (strato logico/intangibile) di un sistema elettronico di elaborazione; \xc3\xa8 contrapposto all'hardware, cio\xc3\xa8 la parte materiale (strato fisico/tangibile) dello stesso sistema.\nIn particolare in informatica si intendono tali il semplice dato o informazione oppure pi\xc3\xb9 propriamente le istruzioni di un programma codificate in linguaggio macchina o in linguaggio di programmazione (codice sorgente), memorizzate su uno o pi\xc3\xb9 supporti fisici, sotto forma di codice eseguibile. Riguardo l'invenzione del termine lo statunitense Paul Niquette sostiene di averlo coniato nel 1953, tuttavia \xc3\xa8 invece ritenuta certa la prima apparizione in una pubblicazione scientifica del 1958 dell'American Mathematical Monthly da parte dello statistico John Wilder Tukey."
"In informatica, un paradigma di programmazione \xc3\xa8 uno stile fondamentale di programmazione, ovvero un insieme di strumenti concettuali forniti da un linguaggio di programmazione per la stesura del codice sorgente di un programma, definendo dunque il modo in cui il programmatore concepisce e percepisce il programma stesso. Diversi paradigmi si differenziano per i concetti e le astrazioni usate per rappresentare gli elementi di un programma (come ad esempio le funzioni, gli oggetti, le variabili, vincoli, ecc.) e per i procedimenti usati per l'esecuzione delle procedure di elaborazione dei dati (assegnazione, calcolo, iterazione, data flow, ecc.).\n\n"