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Pubblicazione: Milano : Galleria Annunciata, [1970?]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, FRE, Paese: IT
Fa parte di: L'Annunciata
L'arte italiana si sviluppò nella penisola italica fin dalla preistoria. Durante l'Impero romano l'Italia fu al centro di una cultura artistica che per la prima volta creò un linguaggio universalmente omogeneo per il mondo europeo e mediterraneo. In alcuni periodi l'Italia fu il paese artisticamente più all'avanguardia d'Europa.
Il Palazzo delle Esposizioni è un edificio di stile neoclassico, sito in Roma, in via Nazionale. Progettato da Pio Piacentini sin dal 1877, fu inaugurato nel 1883. Il palazzo è stato sede di numerose manifestazioni e mostre d'arte. L'edificio è di proprietà del comune di Roma, che lo gestisce tramite l'Azienda Speciale Palaexpo, ente comunale dipendente dall'assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico. Durante l'epoca fascista la sua facciata in occasione di alcune mostre (Mostra della Rivoluzione Fascista, Mostra Augustea della Romanità) fu temporaneamente modificata perché il suo stile fu considerato non al passo con i tempi. Nel corso del tempo il Palazzo delle Esposizioni è stato più volte restaurato e adeguato funzionalmente. Tra i principali restauri vanno segnalati quelli del 1981-1989 su progetto di Costantino Dardi, e quello del 2003-2007 dello studio ABDR, Maria Laura Arlotti, Michele Beccu, Paolo Desideri, Filippo Raimondo, in occasione del quale è stato anche ricostruito, in chiave bioclimatica e con tecnologie e materiali contemporanei, il volume originario della "Serra" vetrata. Dal 1927 al 2004 è stato la sede degli uffici e delle mostre della Quadriennale di Roma e rimane la sede privilegiata delle mostre della Quadriennale d'Arte.Il Palazzo è dotato di una Sala Cinema da 139 posti, di un Auditorium di 90 posti e del Forum (sala polifunzionale), oltre a una caffetteria, un ristorante per 240 persone e una libreria.
Il termine Scuola di Parigi (in francese École de Paris) viene utilizzato per indicare l'insieme degli artisti, tra i quali molti stranieri, presenti a Parigi dall'inizio del XX secolo sino ai decenni successivi alla Seconda guerra mondiale. Si tratta in sostanza di un'espressione che non designa un gruppo o una corrente in particolare e che non si riferisce a una scuola vera e propria, ma che evoca la pluralità di artisti che vissero a Parigi e che lì vi trovarono il luogo di residenza delle loro esperienze artistiche, contribuendo allo sviluppo delle diverse fasi dell'arte moderna. In una tale accezione, nell'espressione École de Paris si intende riunire gli artisti che contribuirono a fare di Parigi il teatro stesso della creazione artistica.Si è soliti distinguere, nel quadro generale del XX secolo, tre grandi periodi di creatività e rinnovamento nel panorama artistico parigino. Il primo che va dal 1900 agli anni 1920, il secondo che si estende tra le due Guerre Mondiali e l'ultimo che corrisponde alle esperienze artistiche successive alla Seconda Guerra Mondiale. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, nel pieno dell'occupazione tedesca di Parigi, nel 1941 e nel 1943, due mostre diedero il via a un grande momento della Scuola di Parigi. Gli artisti che vi presero parte sarebbero stati infatti considerati, pur nelle loro notevoli differenze estetiche, i rappresentanti di una «Nouvelle École de Paris».
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Record aggiornato il: 2025-11-09T02:23:26.038Z