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Edizione: Scala 1:10000
Pubblicazione: Firenze : S.EL.CA., 2007
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Carta della franosit del bacino del fiume Serchio
La riserva naturale Piano degli Ontani è un'area naturale protetta della regione Toscana istituita nel 1977. Occupa una superficie di 590,00 ha nella provincia di Pistoia.
Il piano basale è il piano altitudinale iniziale (più basso) della serie di piani in cui si usa suddividere la vegetazione e la flora secondo l'altitudine. Il piano basale si estende da una certa quota iniziale sino ai 400–600 m s.l.m. Tale quota d'inizio, infatti, non può essere determinata a priori o in assoluto, poiché o viene fissata in base a specifici e a volte personali criteri da colui che esamina la vegetazione, oppure viene imposta dall'orografia e dalla morfologia dei luoghi. Infatti, relativamente all'Italia,: nello studio delle fasce vegetazionali di una grande valle alpina il piano basale inizia dalla piana fluviale di fondovalle, mediamente posta fra i 250 e i 400 m di quota. in uno studio sulle Prealpi, invece, il piano basale inizierà dalla pianura di base, che in Italia coincide con la pianura padana (fra 40 e i 200 m di quota). nel caso, infine, di uno studio su gruppi montuosi dell'Italia peninsulare, potrà ritenersi opportuno far iniziare il piano basale dalle zone collinari o planiziarie, ma anche dal livello del mare, sempre sino ai 600 m di quota.
Il piano sub-montano è il piano altitudinale che si trova al di sopra del piano basale e al di sotto del piano montano, e dunque tra i 400-600 e gli 800–1200 m s.l.m. Corrisponde alla fascia dei primi rilievi che ancora non presentano una chiara morfologia montana o alpina, sebbene la lascino intuire. Si tratta di rilievi collinari pedemontani, quasi mai innevati, almeno sino ai 1000 m circa, o comunque, nelle parti più alte, coperti da poca neve in modo discontinuo e mai stabile. I loro versanti e i loro altopiani mostrano una vegetazione arborea ricca di numerosissime specie, folta e assai variegata, là dove la progressiva diffusione del Sistema insediativo umano ha conservato i manti boschivi su superfici sufficientemente vaste, o anche in più modesti ma rappresentativi aggruppamenti, alternandoli alle terre coltivate o antropizzate in senso lato. Più si scende di quota, infatti, e meno acclivi si fanno i pendii sino alle pianure di fondovalle, tanto più l'espansione antropica ha occupato i terreni, sacrificando ciò che, in un tempo ormai lontano, era una ininterrotta distesa di foreste. Il piano sub-montano, assai più di quello montano, non può essere oggetto di osservazioni e di considerazioni solo strettamente botaniche, poiché la vegetazione che lo caratterizza è stata alterata e spesso è divenuta solo potenziale, molte specie alloctone o esotiche sono state introdotte e sono nati nuovi bio-sistemi, tra cui gli agrosistemi. Tutto ciò ha mutato spesso radicalmente gli equilibri originari, nei loro aspetti floristici, vegetazionali ed ecologici, nonché la stessa struttura dei paesaggi e degli ecosistemi.
Il piano alpino è un piano altitudinale, posto al di sotto del piano nivale o culminale, e al di sopra del piano montano, estendendosi dai 2000–2200 m ai 2600–3000 m s.l.m. Corrisponde alla zona innevata solo nei mesi dell'inverno alpino (ottobre - aprile). In estate i suoi pendii sono coperti di vegetazione, hanno suoli moderatamente maturi e quasi completi. Tale vegetazione è detta "ipsòfila" (dal greco ύψος = altezza, cima e φιλέιν = amare).
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Record aggiornato il: 2025-07-09T01:34:09.896Z