Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il violino barocco è un violino che presenta caratteristiche costruttive specifiche del periodo che va dalle origini dello strumento, nella seconda metà del XVI secolo, fino ai primi decenni del XIX. Tali caratteristiche, in realtà, subirono progressive modifiche nel corso di questo ampio lasso di tempo, per cui sarebbe più appropriato parlare di strumenti originali, o storici; infatti, si possono notare grossolanamente tre periodi distinti: il violino "rinascimentale" tra il 1540 e il 1660, il "barocco" propriamente detto tra il 1660 e il 1760, il "classico" o "di transizione" tra il 1760 e il 1820. Le date sono del tutto indicative: ciascuna tipologia ha convissuto con la successiva per un certo tempo, conseguentemente a particolari situazioni musicali, geografiche, economico-sociali. Non si deve credere che violini e archetti, prima di acquisire la forma o i caratteri costruttivi odierni, fossero "primitivi", e che la loro evoluzione li abbia portati gradualmente a un'ideale perfezione odierna: in realtà, essi erano perfettamente adatti alla musica per la quale erano stati concepiti. Per questa ragione, molti interpreti specializzati nel repertorio anteriore al XIX secolo suonano tuttora strumenti che conservano, o riproducono, le caratteristiche del violino barocco.
La musica del XX secolo comprende opere, compositori e gruppi che hanno creato e distribuito canzoni e pezzi musicali nel corso del novecento. A differenza dei periodi precedenti, vale la pena menzionare l'emergere della musica popolare, che diventa il genere dominante man mano che il secolo progredisce, coesistendo con la musica classica del XX secolo. Le due correnti sono influenzate dalle trasformazioni tecnologiche e sociali del tempo: la musica non è solo consumata dal vivo, ai concerti, ma può essere ascoltata diversamente con dispositivi per uso personale e pubblico. Aumenta l'uso della musica come complemento di altre arti e la musica gioca un ruolo importante nel cinema o nella pubblicità. Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati, spiccano tre grandi gruppi: da un lato, gli strumenti a fiato metallici, come le trombe e i sassofoni del jazz e dei derivati. D'altra parte la chitarra e la batteria, tipiche del rock e dei suoi stili correlati e infine il sintetizzatore come esponente della musica elettronica. La voce umana e la tastiera (o il pianoforte) appaiono nei tre gruppi come complemento.
Luciano Berio (Imperia, 24 ottobre 1925 – Roma, 27 maggio 2003) è stato un compositore italiano tra i più importanti dell'avanguardia europea, pioniere anche nel campo della musica elettronica.
Johannes Brahms (pron. [ˈbrams]; Amburgo, 7 maggio 1833 – Vienna, 3 aprile 1897) è stato un compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco del periodo tardo-romantico. Il critico musicale Eduard Hanslick, contemporaneo del compositore, indicò in Brahms l'antagonista della "musica avveniristica" wagneriana, ascrivibile a quel filone neoromantico (al quale appartenevano anche Liszt e Berlioz) che intendeva trasferire nell'opera musicale i tratti letterari e collocava il fatto musicale all'interno di un programma che, affermando l'emancipazione rispetto al rigido impianto formale classico, ricercava una maggiore libertà espressiva.Il secondo romanticismo musicale tedesco, turbato dal titanismo estremo di Richard Wagner, è invece attraversato da una profonda intimità in Brahms, nel quale la severa continuità con la tradizione classica si armonizza con il ricorso ad accenti romantici. La musica brahmsiana, orientata a un vivido sinfonismo e segnata dal sistematico spirito di rivisitazione della struttura compositiva, meditata e sofferta, si accompagna alla tendenza a prediligere la spontaneità dei tratti della musica popolare viennese e ungherese. La trama musicale, adagiata nello spirito di riflessione e ripiegamento, esprime un senso di affettiva profondità e di dolcezza poetica (soprattutto nell'ultima produzione pianistica, sinfonica e cameristica).In realtà fu la critica a fare di Brahms un epigono del classicismo, contrapposto a Wagner. Il suo rifiuto dell'"avvenirismo" wagneriano e l'estraneità al teatro musicale ne fecero un esponente di un filone in controtendenza rispetto alle avanguardie. Dal punto di vista della tecnica musicale Brahms fu tuttavia moderno allo stesso modo dei moderni suoi presunti "concorrenti". Nella fusione delle tecniche e nella rivisitazione dei generi il musicista amburghese esprimeva la propria anima decadente (cioè profondamente consapevole di trovarsi sullo spartiacque di un mutamento culturale ed epocale) rivolta alla reinterpretazione del passato, ma in forme diverse e innovative. In proposito ha scritto Giorgio Pestelli: "La modernità di Brahms consiste prima di tutto nella sua ricchezza di spirito critico, di adeguatezza alla vastità della tradizione. Proprio per la sua cultura, Brahms ha capito che quel progresso esaltato dal mondo scientifico della sua epoca, in arte è un concetto fasullo, ha capito che ciò che conta non è fare una cosa, ma rifarla". (Giorgio Pestelli, Canti del destino. Studi su Brahms, Einaudi, Torino, 2000).
Il flauto traverso è un genere di flauto, strumento musicale della famiglia dei legni, quindi un aerofono.
Il flauto a coulisse (in inglese slide whistle) o jazzo-flute, detto anche flauto di loto, è uno strumento a fiato, composto da un semplice cilindro in cui l'estremità superiore costituisce il becco. L'estremità inferiore è chiusa da un pistone azionato con la mano dall'esecutore. Appartiene alla famiglia dei flauti dritti.
Il concerto è una forma musicale che prevede l’esecuzione di uno o di più strumenti solisti che sono accompagnati dall'orchestra. Era in gran voga già nel periodo classico e lo è ancora ai nostri giorni.
Nell'ambito della forma del concerto grosso, il concertino o soli è il gruppo degli strumenti solisti che si contrappone al concerto grosso o ripieno, ovvero al resto dell'orchestra, e vi dialoga in stile concertato creando contrasti dinamici. In alcuni concerti del periodo più arcaico, per esempio in quelli di Alessandro Stradella, il concertino taceva mentre suonava il concerto grosso, mentre fu di successivo uso comune che il concertino partecipasse anche a gran parte dei tutti orchestrali, talvolta suonando all'unisono con l'orchestra, più raramente differenziandosene. In linea generale, essendo più ridotto, il concertino ha parti più virtuosistiche. Il concertino può anche essere presente in concerti e sinfonie concertanti. Nella breve epoca d'oro del concerto grosso, cioè approssimativamente tra il 1680 ed il 1710, l'organico più tipico del concertino era formato da due violini e basso continuo, ma poteva anche variare, limitandosi ad un violino solo e basso continuo o aggiungendo una o più viole, come nella produzione di Georg Muffat, Francesco Geminiani o Giuseppe Valentini, altri violini - ancora Valentini - e fiati, come in Georg Friedrich Händel. In Italia il concertino era spesso di archi, mentre in Germania di strumenti a fiato. Per estensione, il concertino è andato anche a definire le sezioni di un concerto grosso - inteso come composizione - in cui i solisti sono soli. In tutte le lingue viene usata la designazione italiana, in quanto originale, e da questo primo uso del termine deriva il fatto che in spagnolo e in catalano concertino sia sinonimo di primo violino. Il concertino, in tedesco Konzertstück, è anche una composizione con caratteristiche simili al concerto, ma più breve e libera. Nel XIX secolo si presentava affine a un concerto solista in un solo movimento o in più tempi senza pausa fra di loro, ma, appunto, ridotto rispetto a esso. Carl Maria von Weber compose un concertino per clarinetto e orchestra (op. 26) ed uno per corno e orchestra (op. 45), ma rientrano nella categoria, per estensione, anche le due romanze di Ludwig van Beethoven Op. 40 e Op. 50. Nel XX secolo diventa una composizione in più movimenti, normalmente con uno strumento solista, di breve durata, o almeno più breve di quella di un concerto canonico, e destinata a un organico contenuto. Gli strumenti prediletti per i concertini sono il violino, la viola, il violoncello, il contrabbasso, il flauto dolce soprano, l'oboe, il flauto traverso e il pianoforte, mentre la struttura usuale riprende la classica tripartizione dei concerti: tempo veloce–tempo lento–tempo veloce. A quest'ultima forma appartengono il Concertino per clarinetto e piccola orchestra, Op. 48 di Ferruccio Busoni, il Concertino per pianoforte e orchestra di Arthur Honegger, il Concertino per trautonium e archi di Paul Hindemith. Anche Igor Stravinskij compose un concertino, in un unico movimento, per quartetto d'archi, poi trascritto per dodici strumenti. Il termine concertino viene usato anche dalla S.I.A.E. per indicare i trattenimenti musicali in luoghi dove la musica è accessoria ad altre attività. Si contrappone, in tal senso, al concerto di musica classica o jazz.
Lista delle composizioni di Johannes Brahms (1833-1897), ordinate per numero d'opus.
Il flauto dolce (detto anche flauto a becco o flauto diritto) è uno strumento musicale della famiglia degli aerofoni. In inglese è chiamato recorder, in francese flûte à bec, in tedesco Blockflöte. Come l'ocarina e il tin whistle, appartiene alla famiglia dei flauti dritti, in cui l'emissione del suono è provocata dall'incanalamento dell'aria in un condotto, ricavato nell'imboccatura dello strumento, che la dirige contro un bordo affilato (detto labium): l'oscillazione della colonna d'aria fra l'esterno e l'interno del labium mette in vibrazione l'aria contenuta nello strumento.