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Il Brasile (in portoghese: Brasil), ufficialmente Repubblica Federale del Brasile (República Federativa do Brasil), è una repubblica federale dell'America meridionale. Con una superficie di oltre 8,5 milioni di km², è il quinto stato del mondo per superficie totale (pari al 47,3% del territorio sudamericano), bagnato dall'oceano Atlantico a est, confina a nord con il dipartimento francese d'oltremare della Guyana francese, il Suriname, la Guyana e il Venezuela, a nord-ovest con la Colombia, a ovest con il Perù e la Bolivia, a sud-ovest con il Paraguay e l'Argentina, e a sud con l'Uruguay (confina con tutti i paesi del Sud America, eccetto che con Ecuador e Cile). La maggior parte del paese si trova nella zona tropicale, con la foresta amazzonica che copre 3,6 milioni di km quadrati del suo territorio, dove le stagioni non sono particolarmente ostili dal punto di vista climatico, e che grazie alla sua vegetazione e al clima, ne fanno uno dei paesi con il maggior numero di specie di animali nel mondo. Precedentemente abitato da indigeni, fu scoperto dagli europei nel 1500, da una spedizione portoghese guidata da Pedro Álvares Cabral. Dopo il trattato di Tordesillas, il territorio brasiliano fece parte del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarves, da cui ottenne l'indipendenza il 7 settembre 1822. In seguito il paese divenne un impero per poi diventare una repubblica. La sua attuale Costituzione, formulata nel 1988, definisce il Brasile come una Repubblica federale presidenziale, formata dall'unione del Distretto Federale e dei 26 Stati federati (in totale il territorio brasiliano è ripartito in 5 565 comuni, la più piccola unità politico-amministrativa del Brasile). La sua prima capitale fu Salvador, che fu sostituita da Rio de Janeiro fino a quando non si fece una nuova capitale: Brasilia. Anche se i suoi oltre 200 milioni di abitanti rendono il Brasile il sesto stato più popoloso del mondo, complessivamente lo stato ha una bassa densità di popolazione: la maggior parte dei brasiliani è concentrata lungo la costa, mentre nell'entroterra lo stato è relativamente poco abitato, soprattutto in virtù della presenza della foresta amazzonica. La lingua ufficiale è il portoghese. La religione più seguita è il cattolicesimo, il che fa del Brasile lo Stato con il maggior numero di cattolici al mondo, seguita da una crescita notevole del pentecostalismo. Quella brasiliana è considerata una società multietnica, essendo formata dai discendenti di europei, indigeni, africani e asiatici. L'economia brasiliana è la più grande in America Latina e la nona al mondo per dimensioni del Pil nominale e la settima per potere d'acquisto (PPP). Il Brasile è una delle economie a più rapida crescita economica e le riforme economiche hanno dato un nuovo riconoscimento a livello internazionale al paese, sia in ambito regionale sia mondiale. Il Brasile è membro fondatore dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), della Comunità dei Paesi di lingua portoghese (CPLP), dell'Unione latina, dell'Organizzazione degli Stati americani (OAS), dell'Organizzazione degli Stati ibero-americani (OEI), del Mercosul e dell'Unione delle nazioni sudamericane (UNASUR), ed è uno dei paesi del G20 e del BRICS. Nel 2017, il Brasile è il terzo paese più diseguale dell’America Latina dopo l’Honduras e la Colombia.
Il Sudafrica, ufficialmente Repubblica del Sudafrica (in afrikaans Republiek van Suid-Afrika, in inglese Republic of South Africa), è uno Stato indipendente dell’Africa meridionale. Il presidente e primo ministro attualmente in carica è Cyril Ramaphosa, eletto a febbraio 2018. Geograficamente è lo Stato più meridionale dell’Africa e nel suo territorio si trova capo Agulhas, il punto più a sud del continente, che convenzionalmente separa l’oceano Indiano dall’Atlantico, i mari su cui si affaccia il Paese. I confini terrestri sono, invece, da ovest a est, con Namibia (nord-ovest), Botswana e Zimbabwe (nord), Mozambico (nord-est) e lo Swaziland (est), mentre interamente ricompresa nel proprio territorio è l’enclave del Lesotho. Al Sudafrica appartengono altresì le Isole del Principe Edoardo, che si trovano a 1770 km a sud-est di Port Elizabeth, a circa metà della distanza tra il continente e l’Antartide. È uno Stato culturalmente ed etnicamente vario: in esso si parlano 12 lingue ufficiali, delle quali due di provenienza europea, l’inglese, ivi portato dai coloni britannici, e l’afrikaans, evoluzione africana della lingua dei coloni olandesi del XVII secolo che ivi giunsero a seguito della scoperta delle terre australi da parte dei portoghesi. Per buona parte del XX secolo, dopo l’indipendenza formale dal Regno Unito la politica dello Stato africano fu improntata a una rigida segregazione razziale detta apartheid (in afrikaans “separazione”) a causa della quale, in ragione delle continue violazioni dei diritti umani che tale linea di condotta comportò (la più internazionalmente nota delle quali fu la carcerazione per 27 anni dell’attivista Nelson Mandela), il Paese fu oggetto di una serie di sanzioni internazionali, fino ad arrivare al boicottaggio sportivo del Sudafrica da qualsiasi competizione sportiva e dall’esclusione dalle Olimpiadi. La situazione si normalizzò con il graduale superamento della segregazione alla fine del secolo, che portò all'adozione di una nuova bandiera nazionale nel 1994.
Santa Catarina è uno dei 27 stati federati del Brasile, localizzato al centro della Regione Sud. La sua capitale, nonché sede del governo è la città di Florianópolis, il cui 97% del territorio si trova sull'isola di Santa Catarina. Lo stato ha il 3,4% della popolazione brasiliana e produce il 3,8% del PIL brasiliano.Le sue dimensioni territoriali sono di poco superiori a quelle dell'Ungheria, confina a Nord con lo Stato del Paraná, a Sud con lo Stato del Rio Grande do Sul, a Est con l'Oceano Atlantico ed a Ovest con l'Argentina. La sua costa oceanica è lunga circa 450 km. La sua colonizzazione fu per la maggior parte opera di immigranti europei: gli Azzorriani colonizzarono le coste nel XVIII secolo; i Tedeschi colonizzarono la Vale do Itajaí, parte della regione sud e del nord dello Stato nella metà dell'Ottocento e gli italiani colonizzarono il sud alla fine del medesimo secolo. L'ovest Catarinense fu colonizzato dai Gaucho di origine italiana e tedesca nella prima metà del XX secolo. Gli indici sociali lo collocano tra i migliori stati del Brasile per qualità della vita, secondo solo al Distretto Federale.
Il Rio Grande do Sul è uno Stato federato del Brasile, la cui capitale è Porto Alegre. Confina a nord con lo Stato brasiliano di Santa Catarina, a est con l'Oceano Atlantico, a sud con l'Uruguay e a ovest con l'Argentina. Lo Stato, che ha il 5,4% della popolazione brasiliana, genera il 6,6% del PIL brasiliano.La popolazione è composta prevalentemente da etnie europee (discendenti di immigrati italiani e tedeschi soprattutto).
Il parco nazionale del Grand Teton (in inglese Grand Teton National Park) si trova nello stato del Wyoming, negli Stati Uniti d'America. Il parco si estende su una superficie di 1.254 km² ed è noto per i suoi paesaggi montuosi dominati dal monte Grand Teton, che si eleva fino a 4.199 m d'altitudine. Le sue rocce, vecchie di oltre due miliardi di anni, sono tra le più antiche del pianeta, ma il rilievo attuale è di recente formazione, risalendo a circa dieci milioni di anni. Grand téton, che in francese significa grande seno, è un toponimo dovuto ai coloni francocanadesi, stabilitisi in quest'area delle montagne Rocciose per esplorarla per conto della Compagnia del Nord-Ovest. La presenza umana nel territorio del Grand Teton risale a oltre 10.000 anni fa, quando popolazioni di cacciatori-raccoglitori paleoamericani migrarono nella regione durante i mesi estivi, alla ricerca di cibo e rifornimenti. Nel corso dei secoli, questi popoli nomadi, raffinarono le loro tecniche e tecnologie, fino all'arrivo dei primi esploratori europei. I nativi Shoshoni furono scacciati dai nuovi coloni, che iniziarono a stabilirsi nell'area del parco alla fine del XIX secolo. Il parco fu istituito il 26 febbraio 1929, per proteggere lo stato pristino delle cime maggiori della catena del Teton Range. La valle ai piedi delle cime, la Jackson Hole, rimase di proprietà delle popolazioni locali fino agli anni '30, quando conservazionisti, guidati da John Davison Rockefeller jr, un ricco uomo d'affari, iniziarono ad acquistare terreni, nonostante la forte opposizione da parte delle popolazioni locali. Nel 1950 la sua superficie fu estesa, in parte grazie alla donazione delle terre da parte di Rockefeller. Il National Park Service è una agenzia federale del Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti d'America, incaricata della protezione delle sue ricchezze naturali e culturali, che attirano ogni anno oltre due milioni di visitatori. Data la vicinanza al parco nazionale di Yellowstone e ad altre aree protette, è inserito nel Greater Yellowstone Ecosystem, immenso territorio dove bisonti (Bison bison bison), grizzly (Ursus arctos horribilis) e numerose altre specie possono vivere in uno degli ultimi grandi ecosistemi intatti del Nordamerica.
Gli Italo-messicani sono gli Italiani emigrati in Messico e i loro discendenti. La storia dell'emigrazione italiana in Messico ha inizio durante il periodo dell'Impero spagnolo. I primi italiani che sono arrivati in terra messicana sono stati i francescani e i domenicani che accompagnavano i religiosi spagnoli nella campagna di conquista delle Americhe. Il periodo che vide più italiani emigrare in Messico fu la fine del XIX secolo, dove erano per la maggior parte provenienti dai territori del nord d'Italia. Al Messico necessitavano immigrati al fine di ripopolare il paese subito dopo l'indipendenza, si iniziarono quindi campagne di incentivamento alla immigrazione europea. Però sotto pressione dei movimenti armati del paese si respinse la proposta di accettare spagnoli, francesi, inglesi e anglo-americani. L'unica opzione che aveva il Messico di ripopolare il paese era l'immigrazione di popolazioni provenienti dall'Italia, dall'Austria e dalla Svizzera. I liberali approvarono la proposta di fondare colonie italiane nel territorio messicano ma diedero numerose condizioni, si accettarono solo quelle popolazioni che avevano padronanza del lavoro agricolo e di allevamento, che erano cristiane (cattoliche) e di buona salute e costituzione fisica. Si volle comunque evitare una immigrazione massiva e intenta alla riconquista europea del territorio nazionale. La comunità italiana era considerata dal governo spagnolo come la meno pericolosa, il 16 febbraio 1854 si firmò il primo decreto che regolamentava l'immigrazione in Messico, duecento coloni veneti, lombardi e piemontesi si stabilirono a Papantla, Veracruz, dove furono defraudati dalle autorità locali dopo un lungo viaggio da Genova a Veracruz. Sul suolo di Veracruz si studiò il comportamento e l'adattamento dei coloni cercando così la fondazione di nuove colonie di immigrati italiani. La colonia di Gutiérrez Zamora fu la prima che si consolidò come un eccellente progetto di immigrazione del Veneto; sul modello di questa se ne crearono altre dalla stesse caratteristiche negli altri stati del paese. Secondo l'INEGI (Istituto di statistica messicano) nel 2010 i nati in Italia e residenti in Messico erano 4.964 mentre i dati dell'AIRE aggiornati al 2012 quantificavano il numero di persone con passaporto italiano residenti in Messico in 13.409, l'immigrazione italiana non ha attecchito come nelle altre nazioni del Sudamerica (Brasile, Argentina, Uruguay e Venezuela).
L'emigrazione italiana in Africa Orientale fu un fenomeno migratorio avvenuto fra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo in conseguenza dell'espansionismo coloniale italiano in quella regione. Tale flusso migratorio toccò il suo apice durante il fascismo in particolare dopo la guerra d'Etiopia con la nascita dell'Impero italiano.
La Libia italiana fu creata dal colonialismo italiano nell'Africa settentrionale durata ufficialmente, dopo la amministrazione distinta della Tripolitania e della Cirenaica, dal 1934 al 1943.
La dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America fu un documento che segnò la nascita e l'indipendenza di tale federazione il 4 luglio 1776, data divenuta festività nazionale statunitense (giorno dell'Indipendenza), alla Convenzione di Filadelfia, nello Stato della Pennsylvania. In essa tredici colonie britanniche della costa atlantica nordamericana dichiararono la propria indipendenza dall'Impero britannico esponendovi le motivazioni che le avevano indotte a questo atto; nacquero quindi ufficialmente gli Stati Uniti d'America.
La creazione di una colonia ebraica in Etiopia fu un progetto, mai concretizzatosi, ideato dal governo italiano durante gli anni '30. Esso si inserisce nell'ambito delle misure più o meno repressive proposte per la soluzione della cosiddetta "questione ebraica" intese ad espellere gli Ebrei dall'Europa, dei quali il più noto è il Piano Madagascar. L'elaborazione di questo piano vide coinvolti diversi attori politici internazionali, venendo tuttavia accantonato in seguito al definitivo allineamento dell'Italia al regime nazista e allo scoppio della seconda guerra mondiale, eventi che condussero all'attuazione della soluzione finale.
L'architettura coloniale italiana nel Rio Grande do Sul è un contesto culturale sviluppatosi nella regione del Rio Grande do Sul, in Brasile, durante la grande immigrazione italiana avvenuta tra il 1875 e gli anni 1960. Essa rappresenta oggi un retaggio di grande importanza architettonica, storica e culturale. Inizialmente destinata a soddisfare le urgenti necessità di un riparo nel contesto della difficile colonizzazione della Serra Gaucha, e quindi essendo impermanente e precario, l'architettura vernacolare sviluppata nella regione si è presto evoluta e diversificata, acquisendo statura e durata. La sua estetica originale sotto molti aspetti, e nel suo periodo di massimo splendore, che si svolge tra l'inizio del XX secolo e intorno agli anni '40, era associata a questioni di identità culturale e status sociale. Le sue caratteristiche hanno variazioni geografiche, tipologiche e cronologiche, ma in generale questa architettura è definita dalla semplicità delle sue forme, dall'originalità del suo uso dei materiali, dalle soluzioni creative strutturali e decorative, dalla solidità della costruzione - che può essere fatta di legno o pietra - l'aspetto austero e dignitoso e l'inserimento armonioso nel paesaggio. Chiese e cappelle erano le categorie più ornamentali e grandiose, essendo i destinatari del meglio del loro patrimonio artistico. L'importanza dell'architettura coloniale italiana nel Rio Grande do Sul è stata riconosciuta solo in tempi successivi dai ricercatori e dal pubblico in generale. Di conseguenza, la maggior parte degli edifici del periodo in questione è scomparso sotto l'onda del progresso e dell'acculturazione dalla seconda metà del ventesimo secolo in poi, perdendo in questo processo una collezione che ha disegnato il volto di molte comunità italianizzate, definendo gran parte delle loro radici e la loro identità collettiva, e hanno spiegato visivamente la loro evoluzione sociale, economica, politica e culturale. Da qui il suo valore inestimabile come patrimonio culturale. La consapevolezza di questo valore per la conoscenza della storia regionale e delle origini della comunità, nonché per rafforzare il senso di identità, appartenenza e cittadinanza tra gli eredi di ciò che resta di questo retaggio, emerse lentamente tra i discendenti di immigrati, accademie, associazioni ed amministrazioni pubbliche, iniziando a sviluppare vari piani per il recupero, la conservazione, lo studio e la diffusione degli esempi architettonici sopravvissuti, cercando di inserirli positivamente nella vita contemporanea.
L'Impero britannico fu il più vasto impero nella storia dell'uomo e comprendeva dominion, colonie, protettorati, mandati e altri territori governati o amministrati dal Regno Unito.Nato coi possedimenti d'oltremare e i trading post fondati dall'Inghilterra tra la fine del XVI secolo e l'inizio del XVIII secolo, al suo apice fu il più grande impero della storia e per oltre un secolo fu una potenza globale. Nel 1920 l'Impero britannico dominava circa 458 milioni di persone, un quinto della popolazione mondiale al momento e copriva oltre 37124894 km², quasi un quarto dell'intera superficie della Terra. Pertanto la sua eredità politica, giuridica, linguistica e culturale è tuttora molto diffusa, tanto che al culmine del suo potere la frase «l'impero su cui il sole non tramonta mai», oltre che per l'antico Impero spagnolo, è stata spesso utilizzata anche per descrivere l'Impero britannico, poiché fu tanto esteso in tutto il mondo per cui il sole splendeva sempre su almeno uno dei suoi territori. Durante l'età delle scoperte nel XV e XVI secolo il Portogallo e la Spagna intrapresero l'esplorazione europea del globo, fondando grandi imperi d'oltremare. Invidiosi della grande ricchezza che questi imperi generarono, Inghilterra, Francia e Paesi Bassi iniziarono a stabilire proprie colonie e reti commerciali nelle Americhe e in Asia. Durante i secoli XVII e XVIII una serie di guerre contro i Paesi Bassi e la Francia lasciarono all'Inghilterra (e a seguito dell'unione del 1707 tra Inghilterra e Scozia alla Gran Bretagna) il dominio sul potere coloniale in Nord America e India. Nel 1783 l'indipendenza delle tredici colonie del Nord America a seguito della guerra d'indipendenza americana causò la perdita da parte della Gran Bretagna di alcune delle sue colonie più antiche e più popolose. Quindi l'attenzione britannica si riversò verso l'Asia, l'Africa e il Pacifico. Dopo la sconfitta della Francia nelle guerre napoleoniche (1792–1815) la Gran Bretagna emerse come la principale potenza navale e imperiale del XIX secolo, con Londra la città più grande del mondo da circa il 1830.L'incontrastato dominio marittimo britannico è stato poi descritto come la Pax Britannica, un periodo di relativa pace in Europa e nel mondo (1815–1914). Nei primi anni del XIX secolo la rivoluzione industriale iniziò a mutare la Gran Bretagna e dal tempo della Grande esposizione del 1851 il Paese è stato descritto come il «laboratorio del mondo». L'Impero britannico si ampliò includendo l'India, gran parte dell'Africa e molti altri territori in tutto il mondo. Accanto al controllo formale esercitato sulle sue colonie, il dominio britannico su gran parte del commercio mondiale significava che di fatto essa controllava le economie di molte regioni, come l'Asia e l'America Latina. A livello nazionale gli orientamenti politici favorirono il libero commercio e le politiche liberiste e un graduale ampliamento del diritto di voto. In questo secolo la popolazione aumentò velocemente, accompagnata da una rapida urbanizzazione, causando tensioni economiche e sociali. Alla ricerca di nuovi mercati e fonti di materie prime il Partito Conservatore guidato da Benjamin Disraeli intraprese un periodo di espansione imperialista principalmente in Egitto, in Sudafrica e altrove. Canada, Australia e Nuova Zelanda erano dominion autonomi.Con l'inizio del XX secolo la Germania e gli Stati Uniti sfidarono il vantaggio economico della Gran Bretagna. Le successive tensioni economiche e militari tra Gran Bretagna e Germania furono tra le principali cause dello scoppio della prima guerra mondiale, durante la quale la Gran Bretagna fece gran affidamento sul suo impero. Il conflitto mise un'enorme pressione sulle risorse militari, finanziarie e di manodopera della Gran Bretagna e pur mantenendo la sua enorme estensione territoriale non riuscì più a essere la potenza preminente del mondo. Durante la seconda guerra mondiale le colonie nel sud-est asiatico furono occupate dall'Impero giapponese. Nonostante la vittoria della Gran Bretagna e dei suoi alleati, il danno al prestigio britannico contribuì ad accelerare il declino dell'impero. L'India, il territorio più prezioso e popoloso dell'impero, ottenne l'indipendenza come parte di un movimento più ampio di decolonizzazione che la concesse a molti territori imperiali. Il trasferimento di Hong Kong alla Cina, avvenuto nel 1997, per molti fu la fine dell'Impero britannico. Al 2019 restano quattordici territori d'oltremare sotto la sovranità britannica. Dopo l'indipendenza molte ex colonie britanniche hanno aderito al Commonwealth delle nazioni, una libera associazione di Stati indipendenti. Il Regno Unito è una delle sedici nazioni del gruppo noto informalmente come i reami del Commonwealth, che condividono un monarca, ossia la regina Elisabetta II del Regno Unito.
Con l'espressione colonizzazione russa dell'America ci si riferisce al tentativo, da parte dell'Impero Russo, di creare un proprio impero coloniale nel nord America tra il XVIII ed il XIX secolo.
L'Italia (/iˈtalja/, ), ufficialmente Repubblica Italiana, è uno Stato situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia è una repubblica parlamentare e conta una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. La capitale è Roma. La parte continentale, delimitata dall'arco alpino, confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, si protende nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302072,84 km². Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica mentre Campione d'Italia è l'unica exclave italiana. Con l'ascesa di Roma, che fu capitale della Repubblica romana e poi dell'Impero romano, si ebbe il primo processo di unificazione della penisola, destinata a rimanere per secoli il centro politico e culturale della civiltà occidentale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia medievale fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni germaniche, come gli Ostrogoti, i Longobardi e i Normanni, perdendo la propria unità politica. Nel XV secolo, con la diffusione del Rinascimento, ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le guerre d'Italia del XVI secolo ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, quali Francia, Spagna e Austria. Durante il Risorgimento gli italiani combatterono per l'indipendenza nazionale e per l'Unità d'Italia, finché nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, che completò la riunificazione con la presa di Roma del 20 settembre 1870 e la vittoria nella prima guerra mondiale. Dal 1882 al 1960 l'Italia ha posseduto un impero coloniale. Nel 1946, dopo il ventennio fascista, la sconfitta nella seconda guerra mondiale e la guerra civile, a seguito di un referendum istituzionale lo Stato italiano divenne una repubblica. Nel 2020 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'Unione europea, è un paese con un alto standard di vita: l'indice di sviluppo umano è molto alto, 0.883, e la speranza di vita è di 83,4 anni. È membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce all'ONU e al trattato di Schengen. È inoltre membro del G7 e del G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, è una grande potenza regionale europea, in grado di esercitare influenza politica anche su scelte e decisioni di ordine extra-europeo e globale, e si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare. In virtù della sua storia ultramillenaria, l'Italia vanta insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
La Corsica (Corse in francese, Córsica in còrso, Córsega in ligure) è una collettività territoriale francese, con capoluogo ad Ajaccio. La regione include cinque circondari (arrondissement), 52 cantoni e 360 comuni. Il territorio regionale coincide quasi interamente con l'omonima isola, la quarta del Mediterraneo per estensione (dopo Sicilia, Sardegna e Cipro). Separata dalla Sardegna dal breve tratto delle Bocche di Bonifacio, emerge come una grande catena montuosa ricca di foreste dal mar Mediterraneo, segnando il confine tra la sua parte occidentale, il mar Tirreno e il mar Ligure. È conosciuta come il luogo natale di Napoleone (nato nel 1769 ad Ajaccio, tre mesi dopo l'invasione contro la Repubblica Corsa di Pasquale Paoli e un anno dopo che l'isola era stata ceduta in pegno per debiti a Luigi XV dalla Repubblica di Genova). Benché sia politicamente parte della Francia, l'isola è geograficamente, storicamente e culturalmente appartenente alla regione geografica italiana.
L'America (AFI: /aˈmɛrika/), chiamata anche Continente Nuovo o Nuovo Mondo, è il continente della Terra che si estende completamente nell'emisfero occidentale. Secondo la letteratura geografica italiana, dell'Europa occidentale (escluse le Isole Britanniche) e dell'America latina, il continente americano è formato da due subcontinenti: l'America del Nord e l'America del Sud. La parte meridionale dell'America del Nord è detta America Centrale. Le varie parti del continente sono dette nel loro complesso, "le Americhe". Secondo la letteratura geografica di cultura inglese, cinese e russa, invece, l'America è considerata uno dei supercontinenti della Terra e le sue parti settentrionale e meridionale sono considerate continenti a sé stanti, separati dall'Istmo di Panama. Costituisce l'8,3% della superficie totale della Terra e il 28,4% delle terre emerse. Il rilievo è dominato dalle catene montuose delle Montagne Rocciose e delle Ande, entrambe poste lungo le coste occidentali del continente. Il lato orientale dell'America è dominato da grandi bacini fluviali, come il Rio delle Amazzoni, il Mississippi, e il Río de la Plata. L'estensione è di 14 000 km (8 699 mi) secondo l'orientamento nord-sud. Il clima e l'ecologia variano fortemente in America e vanno dalla tundra artica di Canada, Groenlandia e Alaska, alle foreste pluviali tropicali di America Centrale e America Meridionale. Quando l'America del nord e l'America del sud si unirono, 3 milioni di anni fa, si verificò il cosiddetto grande scambio americano, uno scambio intercontinentale che portò alla diffusione di molte specie viventi esistenti nelle due parti dell'America, come il puma, l'istrice, e il colibrì. Più di un miliardo di persone vivono in America (più del 14% della popolazione mondiale): i paesi più popolosi sono gli Stati Uniti d'America, il Brasile e il Messico, mentre le città più popolose sono Città del Messico, San Paolo e New York. I primi insediamenti umani provengono dall'Asia e risalgono a circa 13-14 000 anni prima dell'era volgare. Una seconda migrazione di popolazioni parlanti il na-dene si verificò successivamente, ancora dall'Asia. L'ulteriore successiva migrazione degli Inuit nell'area neoartica intorno al XXXVI secolo a.C. ha completato quello che è generalmente considerato come l'insediamento originario in America da parte dei popoli indigeni. I viaggi di Cristoforo Colombo tra il 1492 e il 1502 posero l'America in contatto permanente con le potenze europee (e successivamente, anche extraeuropee) del Vecchio Mondo, il che portò al cosiddetto "scambio colombiano". Le malattie introdotte da Europa e Africa devastarono i popoli indigeni, mentre le potenze europee colonizzarono l'America. L'emigrazione di massa dall'Europa, tra cui un gran numero di servi a contratto, e l'immigrazione forzata di schiavi africani in gran parte sostituirono i popoli indigeni. A partire dalla Guerra d'indipendenza americana nel 1776 e nel 1791, iniziò il processo di decolonizzazione dell'America e oggi quasi tutti i paesi americani sono indipendenti. L'eredità della colonizzazione e della dominazione europea è grande: l'America ha molti tratti culturali comuni con l'Europa, in particolare la predominante adesione al cristianesimo e l'uso delle lingue indoeuropee (principalmente spagnolo, inglese, portoghese e francese).
L'immigrazione negli Stati Uniti d'America si riferisce a quel fenomeno di portata internazionale che ha portato persone residenti in ogni continente a stabilirsi nella nazione fin dai primi anni dell'era pionieristica. L'immigrazione è stata la principale fonte di crescita demografica e politica degli Stati Uniti e ha contribuito in gran parte all'arricchimento culturale della storia statunitense. Gli aspetti sociopolitici ed economici che porta oggi l'immigrazione hanno creato l'apertura di dibattiti nazionali in materia come la diversità etnica e religiosa, crescita dell'occupazione degli stranieri in sfavore degli autoctoni, modelli insediativi, impatto ambientale e sociale, identità nazionale, appartenenza politica, criminalità, valori morali e abitudini. Oggi i flussi immigratori regolarizzati in contrasto allo spaventoso aumento dell'immigrazione clandestina, specie proveniente da paesi latinoamericani, hanno riaperto la questione dell'imposizione di nuove leggi sulla regolamentazione dell'immigrazione. Nel 2006 gli Stati Uniti, con un numero vicino ai 37,5 ml di stranieri residenti legalizzati, erano la prima nazione del mondo per numero di immigrati ospitati. Nel 2013, gli stranieri residenti negli Stati Uniti sono 41,347,945 su una popolazione totale di 316,497,531 individui.La recente immigrazione clandestina proveniente dal Messico ha portato alla rinascita di discussioni in materia, chiedendo il rafforzamento delle leggi anti clandestinità vigenti o l'applicazione di nuove per fronteggiare il flusso illegale oltrelimite. In ottemperanza alle richieste, nel 1994 iniziò la costruzione di una barriera da parte degli Stati Uniti per limitare l'immigrazione dal Messico.
Maghreb (in berbero: ⵜⴰⵎⴰⵣⵖⴰ, Tamazɣa; in arabo: المغرب, al-Maghrib, "luogo del tramonto") indica l'area geografica più a ovest del Nordafrica che si affaccia sul mar Mediterraneo e sull'oceano Atlantico; originariamente riguardava la fascia di terra tra la catena montuosa dell'Atlante e il mar Mediterraneo (nord della Tunisia, l'Algeria e Marocco); in certe fonti sono incluse anche al-Andalus e la Sicilia islamica.
La guerra d'indipendenza americana, nota negli Stati Uniti principalmente come guerra rivoluzionaria americana (in inglese: American War of Independence o American Revolutionary War) e in Francia, raramente, come guerra d'America (in francese: guerre d'Amérique), fu il conflitto che, tra il 19 aprile 1775 e il 3 settembre 1783, oppose le Tredici colonie nordamericane, diventate successivamente gli Stati Uniti d'America, alla loro madrepatria, il Regno di Gran Bretagna. A partire dal 1778 la guerra, iniziata come ribellione indipendentistica locale, si trasformò in un conflitto globale tra le grandi potenze europee per il predominio sui mari e nei territori coloniali. La Francia entrò in guerra a fianco degli americani e, in alleanza anche con la Spagna e le Province Unite, cercò di sfidare il predominio britannico e di ottenere la rivincita dopo la sconfitta nella guerra dei sette anni. La Gran Bretagna invece poté rafforzare il suo corpo di spedizione in America reclutando numerosi contingenti di truppe mercenarie tedesche, i cosiddetti Assiani, forniti, dietro compenso in denaro, dall'Assia-Kassel, dall'Elettorato di Hannover e da altri piccoli stati tedeschi. Dopo alterne vicende, la sconfitta britannica a Yorktown contro le forze franco-americane guidate dal generale George Washington e dal generale Jean-Baptiste de Rochambeau, segnò una svolta decisiva della guerra. Il trattato di Parigi, firmato nel 1783, pose ufficialmente fine al conflitto, già concluso di fatto tra il 1781 e il 1782. Con la pace, gli Stati Uniti furono riconosciuti dal Regno Unito, che dovette cedere alla Francia il Senegal, Santa Lucia e Tobago, alla Spagna la Florida e Minorca e alle Province Unite le sue colonie asiatiche. La Francia tuttavia, nonostante alcuni successi, non riuscì a strappare alla Gran Bretagna il dominio dei mari e la corona britannica mantenne il possesso delle Antille e del Canada mentre buona parte dell'India rimaneva sotto il controllo della Compagnia britannica delle Indie orientali.
La guerra della triplice alleanza, nota anche come guerra paraguaiana (in spagnolo: Guerra de la Triple Alianza o Guerra del Paraguay; in portoghese: Guerra do Paraguai), fu il più sanguinoso conflitto della storia dell'America Latina. Venne combattuta tra il 1864 e il 1870 dal Paraguay contro le tre nazioni alleate di Argentina, Brasile ed Uruguay. Il Paraguay era stato coinvolto per anni in dispute sui confini e le tariffe con i suoi più potenti vicini, Argentina e Brasile. Allo stesso tempo gli uruguaiani avevano lottato per ottenere e conservare l'indipendenza dalle stesse potenze, in particolare dal Brasile. Nel 1864 il Brasile aveva aiutato il capo del Partido colorado uruguaiano, Venancio Flores, a promuovere un colpo di stato contro il presidente Bernardo Prudencio Berro, esponente del Partido blanco. Per tutta risposta il presidente del Paraguay, Francisco Solano López, credendo che l'equilibrio del potere regionale fosse minacciato, dichiarò guerra al Brasile; il conflitto coinvolse presto anche l'Argentina, che si vide invadere il territorio della provincia di Corrientes dai paraguaiani. Bartolomé Mitre, presidente eletto a Buenos Aires, organizzò allora un'alleanza con il Brasile e con l'Uruguay di Flores (la Triplice Alleanza), e assieme dichiararono guerra al Paraguay, il 1º maggio 1865. L'azione di López, a seguito della costituzione di un esercito di 50 000 uomini, all'epoca il più forte dell'America Latina, venne vista da molti come un'aggressione portata avanti per motivi di prestigio nazionale e personale; ma con il protrarsi della guerra anche nelle nazioni dell'alleanza una parte consistente dell'opinione pubblica percepì il conflitto come una guerra di conquista portata avanti da Mitre e da Pietro II. La guerra lasciò il Paraguay in una situazione particolarmente grave; in particolare dal punto di vista demografico, la sua popolazione di approssimativamente 525 000 persone, venne ridotta a circa 221 000 nel 1871, delle quali solo 28 000 erano uomini. Durante la guerra i paraguaiani soffrirono non solo il nemico, ma anche la malnutrizione, le malattie e la tirannia di López, che fece torturare e uccidere innumerevoli persone. Argentina e Brasile si annessero circa 140 000 km2 di territorio paraguaiano: l'Argentina si prese gran parte della regione di Misiones e parte del Chaco, tra i fiumi Bermejo e Pilcomayo; il Brasile ingrandì la sua provincia del Mato Grosso con i territori annessi. Entrambe richiesero grosse indennità che non vennero mai pagate, e occuparono il Paraguay fino al 1876. Nel frattempo i "colorados" presero il controllo dell'Uruguay, e lo mantennero fino al 1958. Le cause del conflitto sono tuttora oggetto di controversia tra gli storici. Alcuni attribuiscono al Paraguay una serie di successi economici e sociali che finirono per scatenare la reazione degli stati vicini e dell'Impero britannico; altri attribuiscono a López e alle sue errate valutazioni in tema di politica estera la principale responsabilità della guerra.