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Aversa (AFI: /aˈvɛrsa/) è un comune italiano di 51 170 abitanti della provincia di Caserta in Campania, elevato a città con decreto del presidente della Repubblica del 10 ottobre 1990. È il secondo comune più popoloso della provincia.Fondata nel 1030, nonché prima contea normanna d'Italia, la città di Aversa è posta al centro di un territorio pianeggiante conosciuto come agro aversano, vasta area rurale dell'antica Terra di Lavoro nota anche come Campania Felix. Dal 1053 è sede vescovile della diocesi di Aversa, ed è famosa anche per la produzione della mozzarella di bufala, del vino asprinio e del dolce Polacca. Prima dell'avvento del proibizionismo della cannabis, è stata uno dei maggiori centri italiani per la produzione di canapa. Il nome della città deriva dal luogo della sua fondazione Sancti Pauli ad Averze. La radice del suo nome richiama quello di Velsu, una delle dodici antiche città etrusche non ancora individuate. Con il passare delle generazioni è stato poi corretto in Verzelus, Versaro e successivamente in Averse. La cittadina è nota anche per aver dato i natali ad alcuni tra i maggiori maestri della Scuola musicale napoletana come Domenico Cimarosa, Niccolò Jommelli e Gaetano Andreozzi.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è il dicastero del governo italiano che si occupa delle funzioni spettanti allo Stato in materia di politica del lavoro e sviluppo dell'occupazione, di tutela del lavoro e dell'adeguatezza del sistema previdenziale e di politiche sociali, con particolare riferimento alla prevenzione e riduzione delle condizioni di bisogno e disagio delle persone e delle famiglie. L'attuale ministro è Nunzia Catalfo, in carica dal 5 settembre 2019.
Il governo Gentiloni è stato il sessantaquattresimo esecutivo della Repubblica Italiana, il terzo ed ultimo della XVII legislatura. Il governo rimase in carica dal 12 dicembre 2016 al 1º giugno 2018, per un totale di 536 giorni, ovvero 1 anno, 5 mesi e 20 giorni. L'11 dicembre 2016 Paolo Gentiloni ricevette l'incarico di formare un nuovo governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quattro giorni dopo le dimissioni rassegnate dal presidente del Consiglio Matteo Renzi in seguito al risultato del referendum costituzionale del 4 dicembre, che aveva respinto il progetto di revisione costituzionale promosso dal governo Renzi stesso. Gentiloni sciolse positivamente la riserva il giorno seguente, proponendo al presidente della Repubblica la lista dei ministri e giurando la sera stessa. Il governo ottenne la fiducia alla Camera dei deputati il 13 dicembre 2016 con 368 voti favorevoli e 105 contrari. Il giorno seguente ottenne poi la fiducia anche al Senato della Repubblica, con 169 voti favorevoli e 99 contrari.In seguito all'insediamento delle Camere della XVIII legislatura dopo le elezioni politiche del 2018 e all'elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento, il presidente Gentiloni rassegnò le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica il 24 marzo 2018, restando in carica per il disbrigo degli affari correnti.
Il governo Berlusconi IV è stato il sessantesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il primo della XVI legislatura. Il governo rimase in carica dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011, per un totale di 1 287 giorni, ovvero 3 anni, 6 mesi e 8 giorni. È stato il secondo governo più longevo della storia della Repubblica Italiana. Chiamato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per essere incaricato di formare il governo, Silvio Berlusconi accettò senza riserva, presentando contestualmente la lista dei ministri da nominare. In tal senso, l'unico precedente nella storia dell'Italia repubblicana risaliva al 1953, in occasione della formazione del governo Pella. Inizialmente il governo era composto da 21 ministri, 37 sottosegretari e nessun viceministro, per un totale di 58 componenti (Presidente del Consiglio incluso). Al momento delle dimissioni era composto da 22 ministri, 3 viceministri e 37 sottosegretari, per un totale di 63 componenti. Ottenne la fiducia alla Camera dei deputati il 14 maggio 2008 con 335 voti favorevoli, 275 contrari e 1 astenuto. Ottenne la fiducia al Senato della Repubblica il 15 maggio 2008 con 173 voti favorevoli, 137 contrari e 2 astenuti. Perduta la maggioranza alla Camera dei deputati su un voto sul rendiconto generale dello Stato l'8 novembre 2011, il governo diede le dimissioni quattro giorni dopo.
Il falso in bilancio, nel diritto societario, è la compilazione di false comunicazioni sociali ovvero un rendiconto non veritiero e corretto dei fatti accaduti e degli indicatori di rilievo che dovrebbero essere espressi nel bilancio d'esercizio di un'impresa. Atteso che il bilancio di un'azienda è un documento che appositamente si redige perché i soci e i terzi possano reperirvi quelle informazioni sulla base delle quali assumere delle decisioni (in genere commerciali, comunque d'ordine economico) riguardanti l'azienda medesima, e considerato che il bilancio non si rivolge solo al capitale investitore, ma anche alle classi lavoratrici e alla collettività, la retta compilazione è considerata obbligatoria e inderogabile presso la quasi totalità degli ordinamenti del mondo in quanto garanzia di tutela della fede pubblica che al bilancio deve concedersi. La scorretta compilazione, necessariamente implicante la falsità di rappresentazione della situazione aziendale, è pertanto in genere considerata una frode e diffusamente gestita come reato in quasi tutti gli ordinamenti. Non di rado si tratta di un reato specificamente riferito a quel tipo di documento, talora è invece riguardato come forma del falso ideologico o alla falsità in atti genericamente intesa a seconda della qualificazione di "atto" che possa attribuirsi alla scritturazione contabile. In genere è contemplato almeno indirettamente nelle normazioni sul diritto societario.
Bettino Craxi, all'anagrafe Benedetto Craxi (AFI: pronuncia italiana [betˈtiːno ˈkraksi]; siciliana [ˈkɾaʃʃɪ]; Milano, 24 febbraio 1934 – Hammamet, 19 gennaio 2000), è stato un politico italiano, Presidente del Consiglio dei ministri dal 4 agosto 1983 al 18 aprile 1987 e Segretario del Partito Socialista Italiano dal 15 luglio 1976 all'11 febbraio 1993. Bettino Craxi è stato uno degli uomini politici più rilevanti della Repubblica italiana, oltre ad essere il politico italiano più importante degli anni ‘80. Fu inoltre il primo socialista ad aver rivestito l'incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri. Craxi aveva una forte sintonia con leader della sinistra europea come Felipe González e Mário Soares, e si impegnò fortemente per l'affermazione del ruolo del "socialismo mediterraneo". Coinvolto in seguito nelle inchieste di Mani pulite condotte dai giudici di Milano, subì due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano, e morì mentre erano in corso altri quattro processi contro di lui. Egli respinse fino all'ultimo l'accusa di corruzione, mentre ammise di essere a conoscenza del fatto che il PSI aveva accettato finanziamenti illeciti, lamentando che "per decenni" tutti i partiti si erano finanziati illegalmente senza mai essere "oggetto di denunce", con atteggiamenti di "complicità". Il governo e il partito di Craxi vennero sostenuti anche da Silvio Berlusconi, con il quale il leader socialista aveva instaurato un rapporto confidenziale, pur rimanendone politicamente distante. Ancor oggi, a diversi anni dalla morte, la sua memoria suscita sentimenti controversi. Quelli di apprezzamento si rivolgono a lui come precursore della modernizzazione del Paese e della politica italiana. Peraltro, sotto il suo governo, tra il 1983 e il 1987 il debito pubblico passò da 400mila a un milione di miliardi di lire e il rapporto debito-Pil dal 69% al 92%. Il successivo passaggio della lira dalla banda larga alla banda stretta del sistema monetario europeo, voluto dal governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi e la conseguente speculazione finanziaria del cosiddetto mercoledì nero resero necessaria da parte del Governo Amato una manovra da 93mila miliardi, riformando le pensioni e attuando il contestatissimo prelievo forzoso del 6 permille dai conti correnti degli italiani. Quelli di esecrazione sono cagionati dalle condanne riportate a seguito delle indagini di Tangentopoli e della sua decisione di fuggire dall'Italia. Essendosi rifugiato ad Hammamet in Tunisia, dove morì mentre erano ancora in svolgimento i procedimenti giudiziari nei suoi confronti, per i suoi detrattori egli morì latitante, mentre per i suoi estimatori fu vittima di una giustizia politicizzata, supportata dalla stampa che lo costrinsero all'esilio in Tunisia.
Il Gruppo Banca Popolare di Milano S.c.r.l. è stato l'ottavo gruppo bancario in Italia per capitalizzazione - il quinto tra gli istituti popolari - fino al 1º gennaio 2017, quando si è fuso con il Banco Popolare per costituire il Banco BPM. Un momento prima della fusione gli sportelli della società più importante del gruppo, la Banca Popolare di Milano, che fino ad allora era stata una società cooperativa a responsabilità limitata (fondata a Milano nel 1865), sono stati scorporati a favore della Banca Popolare di Mantova che ha adottato la nuova denominazione di Banca Popolare di Milano S.p.A., banca interamente controllata dalla nuova capogruppo Banco BPM S.p.A. che esercita le funzioni di direzione e coordinamento. Al 31 dicembre 2016, il gruppo Banca Popolare di Milano poteva contare su un organico di 7 673 dipendenti, oltre 1 400 000 clienti (di cui quasi l'89% privati) e una raccolta diretta e indiretta, rispettivamente di 36 471 e 32 625 milioni di euro. Lo sviluppo su base nazionale era stato raggiunto negli ultimi decenni del XX secolo, grazie a numerose acquisizioni e accordi con altri istituti di credito.
Il bilancio dello Stato o bilancio pubblico è un documento di contabilità di Stato che indica le entrate, quali imposizione fiscale, tasse e redditi derivanti di giochi pubblici (lotterie e concessioni), e le uscite dell'amministrazione di uno Stato (spesa pubblica) relative ad un determinato periodo di tempo ovvero i cosiddetti conti pubblici. Relativamente allo Stato italiano, esso è un documento di previsione contemplato dall'art. 81 della Costituzione che deve essere presentato alle camere entro il 20 ottobre e approvato entro il 31 dicembre di ogni anno.