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Il governo Conte II è il sessantaseiesimo governo della Repubblica Italiana, il secondo della XVIII legislatura, in carica dal 5 settembre 2019. È composto da una coalizione comprendente Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali (e con anche Italia Viva fino al 13 gennaio 2021) e formatasi in seguito alla crisi che ha portato alle dimissioni del governo Conte I. Dai colori tradizionalmente adottati dai partiti membri e analogamente al precedente "governo giallo-verde", il governo è spesso chiamato dalla stampa "governo giallo-rosso". Giuseppe Conte ha ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'incarico di formare il nuovo governo il 29 agosto 2019, accettandolo con riserva. Il 4 settembre 2019 il presidente incaricato ha sciolto positivamente la riserva, comunicando contestualmente la lista dei ministri e il 5 settembre il governo ha prestato giuramento di fronte al Capo dello Stato. Il governo ha ottenuto la fiducia della Camera dei deputati il 9 settembre 2019 con 343 voti favorevoli, 263 contrari e 3 astenuti (i deputati della SVP). Il giorno successivo ha ottenuto la fiducia del Senato con 169 voti favorevoli, 133 contrari e 5 astenuti (Gianluigi Paragone del M5S, Matteo Richetti del PD e i 3 senatori della SVP).
I diritti della comunità LGBT in Italia sono cambiati in maniera significativa nel corso degli ultimi anni, anche se le persone LGBT possono ancora affrontare ostacoli dal punto di vista legale non incontrati da cittadini non-LGBT per quanto riguarda le adozioni e il riconoscimento del matrimonio egualitario contratto all'estero. Nonostante ciò, l'Italia è considerata una nazione gay-friendly e l'opinione pubblica sull'omosessualità è generalmente considerata sempre più liberale, anche se le persone LGBT possono ancora essere vittime di casi di omofobia, in particolare nelle zone rurali, dove ancora prevale la mentalità conservatrice. In Italia, i rapporti omosessuali sia maschili sia femminili non sono più puniti per legge dal 1 gennaio 1890, con l'entrata in vigore del Codice Zanardelli. Con la legge numero 164 del 14 aprile 1982, l'Italia divenne il terzo paese al mondo, dopo la Svezia (1972) e la Germania (1980), ad aver consentito alle persone transgender di cambiare legalmente sesso. Nell'ottobre 1984, a Pescara, Gabriella Cacciagrano, di 23 anni, è stata la prima donna transessuale a contrarre matrimonio in Italia (con un ragazzo di 26 anni), dopo il riconoscimento del suo nuovo sesso nel 1982. Nel 1995 Marcella Di Folco diventa la prima donna apertamente sottopostasi a un'operazione per il cambio di sesso a coprire una carica pubblica al mondo, diventando consigliere comunale di Bologna. Il 25 febbraio 2016, dopo 30 anni di proposte in Parlamento, il Senato ha approvato una legge sulle unioni civili; nello stesso periodo un sondaggio ha dimostrato come una larga maggioranza degli italiani sia a favore delle unioni civili (69%), la maggioranza è a favore del matrimonio (56%), mentre solo il 37% è a favore del diritto all'adozione coparentale per le coppie LGBT.La legge n. 76 sulle unioni civili, più nota come "legge Cirinnà", approvata dalla Camera l'11 maggio 2016, garantisce la maggior parte dei diritti garantiti dal matrimonio. Il diritto di poter adottare il figlio del partner, però, è stato all'ultimo rimosso dalla legge e, pertanto, la questione si è spostata sul piano giudiziario. La stessa legge fornisce sia alle coppie omosessuali sia a quelle eterosessuali che si trovano in una situazione di convivenza alcuni diritti minimi. Le unioni civili e le convivenze di fatto sono legalmente riconosciute dal 5 giugno 2016, con l'entrata in vigore della legge. Sebbene le discriminazioni in campo lavorativo basate sull'orientamento sessuale siano vietate, in attuazione di una direttiva dell'Unione europea, sin dal 9 luglio 2003, nessun'altra legge nazionale contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale o l'identità di genere è stata al momento introdotta ampliando il divieto di discriminazione negli altri settori a livello nazionale; peraltro, alcune regioni italiane si sono mosse in tal senso con alcune leggi a efficacia limitata sin dal 2004. Secondo Ilga Europe 2020, l'Italia si classifica 35º su 49 paesi europei per quanto riguarda i diritti delle persone LGBT, proprio a causa della mancanza di una legge specifica contro l'omobilesbotransfobia relativamente ai crimini e ai discorsi d'odio, il cui voto alla Camera dei deputati si è protratto dal 27 ottobre al 4 novembre 2020, con la sua approvazione, passando quindi all'esame del Senato. È dal 2006 che il Parlamento europeo richiede all'Italia di colmare questo vuoto legislativo. In ogni caso, anche se non presenti altre leggi esplicite contro le discriminazioni, gli atti omofobi vengono puniti in base ad altre norme di legge e spetta al giudice stabilire o meno l'aggravante dell'odio omotransfobico in caso di aggressioni. Il 30 settembre 2020 sulla Gazzetta Ufficiale viene riportato che l'AIFA ha stabilito che tutti i farmaci ormonali usati per il processo di femminilizzazione delle donne transgender e per il processo di virilizzazione degli uomini transgender saranno gratuiti in tutta Italia a partire dal 1º ottobre 2020. Tutti coloro che saranno in processo di transizione e che avranno ricevuto una diagnosi di disforia di genere o di incongruenza di genere da «una équipe multidisciplinare e specialistica dedicata avranno quindi il diritto di essere sostenuti dallo Stato. Potranno essere distribuiti, gratuitamente, solo nelle farmacie ospedaliere.»
Il Reparto Investigazioni Scientifiche, in sigla RIS, è il nome di 4 reparti dell'Arma dei Carabinieri che svolgono attività tecnico-scientifica nell'ambito delle indagini preliminari. I RIS sono posti alle dipendenze del RaCIS (Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche) e supportati dalle unità SIS (Sezioni investigazioni scientifiche) specializzate nel sopralluogo preliminare sulla scena del crimine.
La storia delle ferrovie in Italia ebbe inizio nel Regno delle Due Sicilie borbonico con l'apertura di un breve tratto di linea ai piedi del Vesuvio, la Napoli-Portici di poco più di sette chilometri, inaugurata il 3 ottobre 1839.
Luigi Berlinguer (pronuncia Berlinguèr; Sassari, 25 luglio 1932) è un accademico e politico italiano. È stato docente all'Università degli Studi di Siena, ministro della pubblica istruzione e dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica.
Lo sfruttamento dell'energia nucleare in Italia ha avuto luogo tra il 1963 e il 1990. Le quattro centrali nucleari italiane sono state chiuse per raggiunti limiti d'età, o a seguito dei referendum del 1987. Il dibattito sull'eventuale reintroduzione dell'energia nucleare che si era aperto fra il 2005 ed il 2008, si è chiuso con il referendum abrogativo del 2011, con cui sono state abrogate alcune disposizioni concepite per agevolare l'insediamento delle centrali nucleari.
Il governo Berlusconi IV è stato il sessantesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il primo della XVI legislatura. Il governo rimase in carica dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011, per un totale di 1 287 giorni, ovvero 3 anni, 6 mesi e 8 giorni. È stato il secondo governo più longevo della storia della Repubblica Italiana. Chiamato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per essere incaricato di formare il governo, Silvio Berlusconi accettò senza riserva, presentando contestualmente la lista dei ministri da nominare. In tal senso, l'unico precedente nella storia dell'Italia repubblicana risaliva al 1953, in occasione della formazione del governo Pella. Inizialmente il governo era composto da 21 ministri, 37 sottosegretari e nessun viceministro, per un totale di 58 componenti (Presidente del Consiglio incluso). Al momento delle dimissioni era composto da 22 ministri, 3 viceministri e 37 sottosegretari, per un totale di 63 componenti. Ottenne la fiducia alla Camera dei deputati il 14 maggio 2008 con 335 voti favorevoli, 275 contrari e 1 astenuto. Ottenne la fiducia al Senato della Repubblica il 15 maggio 2008 con 173 voti favorevoli, 137 contrari e 2 astenuti. Perduta la maggioranza alla Camera dei deputati su un voto sul rendiconto generale dello Stato l'8 novembre 2011, il governo diede le dimissioni quattro giorni dopo.
Marco Ezechia Lombroso, detto Cesare (Verona, 6 novembre 1835 – Torino, 19 ottobre 1909), è stato un medico, antropologo, filosofo, giurista, criminologo e accademico italiano, da taluni studiosi definito come padre della moderna criminologia. Esponente del positivismo, è stato uno dei pionieri degli studi sulla criminalità, e fondatore dell'antropologia criminale. Il suo lavoro è stato fortemente influenzato dalla fisiognomica, dal darwinismo sociale e dalla frenologia. Le teorie lombrosiane si basano sul concetto del criminale per nascita, secondo cui l'origine del comportamento criminale sarebbe insita nelle caratteristiche anatomiche del criminale, persona fisicamente differente dall'uomo normale in quanto dotata di anomalie e atavismi che ne determinavano il comportamento socialmente deviante. Di conseguenza, secondo Lombroso l'inclinazione al crimine è una patologia ereditaria e l'unico approccio utile nei confronti del criminale quello clinico-terapeutico. Solo nell'ultima parte della sua vita Lombroso prese in considerazione anche i fattori ambientali, educativi e sociali come concorrenti a quelli fisici nella determinazione del comportamento criminale. Sebbene a Lombroso vada riconosciuto il merito di aver tentato un primo approccio sistematico allo studio della criminalità, tanto che ad alcune sue ricerche si ispirarono Sigmund Freud e Carl Gustav Jung per alcune teorie della psicoanalisi applicata alla società, la maggior parte delle sue teorie risultano oggi destituite di ogni fondamento scientifico tanto che molti studiosi lo definirono come un visionario. Al termine di un controverso percorso accademico e professionale, Lombroso fu anche radiato, nel 1882, dalla Società italiana di Antropologia ed Etnologia.
L’indice di presenza mafiosa (in acronimo IPM), è un indicatore statistico elaborato all'interno del Progetto PON – Gli investimenti delle mafie nel 2013 dal centro di ricerca Transcrime dell’Università Cattolica di Milano, concepito per misurare la presenza della mafia in Italia sul territorio nazionale.