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Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
L'Esercito Italiano (EI) è la componente terrestre delle forze armate italiane, delle quali fa parte assieme alla Marina Militare, all'Aeronautica Militare e all'Arma dei Carabinieri, tutte dipendenti dal capo di stato maggiore della difesa e inserite nel ministero della difesa. Nato come Regio Esercito nel 1861 in occasione dell'Unità d'Italia dal nucleo della Armata Sarda, assunse la denominazione attuale dopo la nascita della Repubblica Italiana avvenuta nel 1946. Terminata la fase di transizione del secondo dopoguerra, periodo durante il quale alcune unità erano ancora sotto il controllo Alleato, l'ingresso dell'Italia nella NATO comportò per l'Esercito una riorganizzazione e un ammodernamento in funzione di contrasto a un'eventuale azione militare da parte delle forze del Patto di Varsavia. I mutevoli scenari a livello internazionale hanno fatto sì che l'Esercito Italiano partecipasse inoltre a varie missioni di pace sotto egida ONU o NATO, quale ad esempio la missione Ibis in Somalia cominciata nel 1992 nell'ambito della missione UNITAF o l'UNMIBH in Bosnia ed Erzegovina, durata dal 1995 al 2002. Con l'avvento del XXI secolo l'Arma dei Carabinieri che prima faceva parte dell'esercito, nel 2000 ha assunto il rango di forza armata; l'emanazione poi della legge 23 agosto 2004, n. 226 ha determinato la sospensione alle chiamate del servizio militare obbligatorio a partire dal 2005 accanto a un processo di riforma generale accompagnato da una progressiva riduzione di effettivi.
Il Risorgimento è il periodo della storia italiana durante il quale l'Italia conseguì la propria unità nazionale. La proclamazione del Regno d'Italia del 17 marzo 1861 fu l'atto formale che sancì, a opera del Regno di Sardegna, la nascita del nuovo Regno d'Italia formatosi con le annessioni plebiscitarie di gran parte degli Stati preunitari. Per indicare questo processo storico si usa anche la locuzione "unità d'Italia". Il termine, che designa anche il movimento culturale, politico e sociale che promosse l'unificazione, richiama gli ideali romantici, nazionalisti e patriottici di una rinascita italiana attraverso il raggiungimento di un'identità politica unitaria che, pur affondando le sue radici antiche nel periodo romano, «aveva subìto un brusco arresto [con la perdita] della sua unità politica nel 476 d.C. in seguito al crollo dell'Impero romano d'Occidente».
Il Regio Esercito fu l'esercito del Regno d'Italia dal 4 maggio 1861 al 18 giugno 1946. Nato dall'Armata Sarda dopo la proclamazione del Regno d'Italia, è stato impiegato in tutte le vicende belliche del Regno, inclusa la terza guerra d'indipendenza, il colonialismo e soprattutto la prima e la seconda guerra mondiale. Dopo la nascita della Repubblica Italiana cambiò la propria denominazione in Esercito Italiano.
Coriolano Ponza di San Martino (Torino, 9 ottobre 1842 – Cuneo, 6 gennaio 1926) è stato un generale e politico italiano. Fu senatore del Regno. Era figlio di Gustavo Ponza di San Martino, che fu senatore del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia e ministro dell’Interno nel Governo Cavour I. Il fratello minore Cesare Ponza di San Martino fu anch'egli generale e senatore del Regno d'Italia. Ricoprì la carica di ministro della Guerra del Regno d'Italia nei Governi Pelloux II, Saracco e Zanardelli.
L'invasione della Jugoslavia (chiamata anche guerra d'aprile soprattutto dalla storiografia jugoslava e identificata con il nome in codice Operazione 25 dall'Asse), fu l'attacco sferrato dalle potenze dell'Asse contro il Regno di Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale. Adolf Hitler, interessato ad organizzare una grande campagna militare nei Balcani per aiutare l'alleato Benito Mussolini nell'invasione italiana della Grecia e consolidare la situazione strategica della Germania nazista, decise, il 27 marzo 1941, di dare inizio all'invasione dopo aver appreso di un colpo di Stato a Belgrado da parte di militari favorevoli alla Gran Bretagna.La campagna, iniziata il 6 aprile seguente con un devastante bombardamento aereo della Luftwaffe sulla capitale jugoslava, fu caratterizzata dalla rapida e agevole avanzata delle Panzer-Division tedesche che sbaragliarono ogni resistenza; l'esercito jugoslavo si disgregò e lo stato, minato anche da profondi contrasti politici ed etnici interni, si dissolse. La Wehrmacht diede una nuova impressionante dimostrazione di superiorità militare e Hitler e i suoi alleati poterono frantumare il territorio jugoslavo, organizzare governi collaborazionisti e dare inizio all'invasione tedesca della Grecia, ma sul territorio si sviluppò rapidamente una guerriglia nazionalista e monarchica seguita quindi dalla crescente azione dei partigiani comunisti di Josip Broz Tito che avrebbero ben presto messo in notevole difficoltà le truppe occupanti dell'Asse.
La prima guerra mondiale fu un conflitto mondiale che coinvolse le principali potenze e molte di quelle minori tra il 28 luglio 1914 e l'11 novembre 1918. Chiamata inizialmente dai contemporanei "guerra europea", con il coinvolgimento successivo delle colonie dell'Impero britannico e di altri paesi extraeuropei tra cui gli Stati Uniti d'America e l'Impero giapponese prese il nome di guerra mondiale o Grande Guerra: fu infatti il più grande conflitto armato mai combattuto fino alla successiva seconda guerra mondiale. Il conflitto ebbe inizio il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Impero austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando, avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo da Gavrilo Princip A causa del gioco di alleanze formatesi negli ultimi decenni del XIX secolo, la guerra vide schierarsi le maggiori potenze mondiali, e rispettive colonie, in due blocchi contrapposti: da una parte gli Imperi centrali (Germania, Impero austro-ungarico e Impero ottomano), dall'altra gli Alleati rappresentati principalmente da Francia, Regno Unito, Impero russo, Impero giapponese e, dal 1915, Italia. Oltre 70 milioni di uomini furono mobilitati in tutto il mondo (60 milioni solo in Europa) di cui oltre 9 milioni non tornarono più a casa; si dovettero registrare anche circa 7 milioni di vittime civili, non solo per i diretti effetti delle operazioni di guerra ma anche per le conseguenti carestie ed epidemie. Le prime operazioni militari del conflitto videro la fulminea avanzata dell'esercito tedesco in Belgio e nel nord della Francia, azione fermata però dagli anglo-francesi nel corso della prima battaglia della Marna nel settembre 1914; il contemporaneo attacco dei russi da est infranse le speranze tedesche in una guerra breve e vittoriosa, e il conflitto degenerò in una logorante guerra di trincea che si replicò su tutti i fronti e perdurò fino al termine delle ostilità. A mano a mano che procedeva, la guerra raggiunse una scala mondiale con la partecipazione di molte altre nazioni, come Bulgaria, Persia, Romania, Portogallo, Brasile, Cina, Siam e Grecia; determinante per l'esito finale fu, nel 1917, l'ingresso in guerra degli Stati Uniti d'America a fianco degli Alleati. La guerra si concluse definitivamente l'11 novembre 1918 quando la Germania, ultimo degli Imperi centrali a deporre le armi, firmò l'armistizio imposto dagli Alleati. Alcuni dei maggiori imperi esistenti al mondo – tedesco, austro-ungarico, ottomano e russo – si estinsero, generando diversi stati nazionali che ridisegnarono completamente la geografia politica dell'Europa.
La chiropratica (dal greco chéir, mano e drási, azione), o chiroterapia, è una pratica che dichiara come obiettivo il mantenimento e il ristabilimento della salute dell'uomo, passando dalla diagnosi, il trattamento e la prevenzione delle sue deficienze funzionali concentrando la sua azione sull'integrità del sistema nervoso, assumendo che esso controlli tutti gli altri sistemi del corpo umano e prestando una particolare attenzione alla colonna vertebrale che lo contiene, nel presupposto, in particolare, che le disfunzioni del midollo spinale possano interferire con quella che i chiropratici definiscono l'innata capacità del corpo di guarire da sé ("intelligenza innata"). La chiropratica enfatizza la manipolazione (inclusa la manipolazione spinale) e include un'opera di consulenza sugli "stili di vita".La chiropratica rientra nell'alveo delle medicine alternative benché tale definizione venga contestata da molti chiropratici. Una revisione sistematica degli studi condotti sulla chiropratica ha concluso che non c'è alcuna prova che essa sia efficace nella cura di un qualsiasi disturbo fatta salva la sola possibilità che possa essere di una qualche efficacia nel trattamento del dolore alla schiena.
La guerra civile somala è un conflitto scoppiato nel 1986 in Somalia, e tuttora in corso, che abbraccia nel suo complesso tre fasi distinte: dal 1986 al 1991, comprendente la fase della rivolta contro il regime di Siad Barre, al potere dal 1969; dal 1991 al 2000, vede fronteggiarsi i signori della guerra locali che, nella fase più cruenta del conflitto (1991-1996), ha come principali antagonisti il presidente ad interim Ali Mahdi e il generale Aidid (il successivo periodo di transizione, che ha condotto prima ad un governo nazionale di transizione e poi ad un governo federale di transizione, si è concluso nel 2012 con l'istituzione di un nuovo governo federale); dal 2006, che vede opposti al governo internazionalmente riconosciuto prima i ribelli dell'Unione delle corti islamiche e poi i gruppi di Al-Shabaab, legati al terrorismo islamista.Nel 1992, la grave crisi umanitaria che stava sconvolgendo la Somalia indusse le Nazioni Unite ad un intervento armato nella regione, concretizzatosi con le missioni UNOSOM I (1992), UNITAF (1992-1993) e UNOSOM II (1993-1995); i caschi blu, tuttavia, non raggiunsero l'obiettivo di riappacificare il paese, di fatto divenuto uno Stato fallito. Altri motivi di conflitto riguardano poi le contese territoriali fra entità statali non riconosciute; prima fra tutti la disputa Somaliland-Puntland. Nel 2006 l'Unione Africana, al fine di favorire la riconciliazione tra le varie fazioni in lotta, ha istituito la missione AMISOM. Successivamente, nel 2011, è stata avviata l'Operazione Linda Nchi, condotta dalle forze somale in collaborazione con forze multinazionali, mentre, nell'agosto 2014, il governo ha dato il via all'Operazione Oceano Indiano con lo scopo di riconquistare gli ultimi territori controllati dai ribelli. Secondo le stime, dal 1991 sono morte a causa del conflitto circa 500.000 persone. Armed Conflict Location e Event Dataset stima che circa 3.300 persone furono uccise nel 2012, mentre nel 2013 le perdite furono 3150.
Con brigantaggio post-unitario italiano, nel linguaggio storiografico o risorgimentale si identifica una forma di brigantaggio - spesso associato a fenomeni di banditismo armato ed organizzato - un tempo attiva nei territori del Mezzogiorno italiano precedentemente amministrati dal Regno delle due Sicilie. Benché fosse già presente negli stati italiani preunitari, il brigantaggio meridionale assunse connotati tipici durante il Risorgimento, in special modo in seguito alla realizzazione dell'Unità d'Italia. Va evidenziato che il brigantaggio postunitario interessò quasi esclusivamente i territori meridionali continentali ex-borbonici, mentre in pratica non si verificò nei territori di tutti gli altri Stati preunitari italiani annessi al Regno di Sardegna sabaudo per formare l'Italia unita durante il Risorgimento; tale diversità di avvenimenti e condotte è sintomatica delle profonde differenze, già esistenti nel 1861, tra il nord ed il centro della penisola da un lato, ed il sud Mezzogiorno dall'altro. Tale divario sarebbe stato in seguito compendiato nella locuzione "questione meridionale", fonte di discussioni e di dibattito ancora oggi, né definita unanimemente nelle sue cause dagli storici e studiosi, nonché oggetto del dibattito nelle interpretazioni revisionistiche del Risorgimento.
I Regi corpi truppe coloniali erano dei corpi delle forze armate del Regno d'Italia nei quali vennero raggruppate tutte le truppe di ogni colonia, fino alla fine della seconda guerra mondiale in Africa.
Napoleone Bonaparte (Ajaccio, 15 agosto 1769 – Longwood, Isola di Sant'Elena, 5 maggio 1821) è stato un politico e generale francese, fondatore del Primo Impero francese e protagonista della prima fase della storia contemporanea europea detta età napoleonica. Nato in Corsica da una famiglia della piccola nobiltà italiana, studiò in Francia dove divenne ufficiale d'artiglieria e quindi generale durante la rivoluzione francese. Famoso grazie alle vittorie ottenute nel corso della prima campagna d'Italia, dopo il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre 1799) assunse il potere in Francia: fu Primo Console dal novembre di quell'anno al 18 maggio 1804, e Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone I (Napoléon Ier) dal 2 dicembre 1804 al 14 aprile 1814 e nuovamente dal 20 marzo al 22 giugno 1815. Fu anche presidente della Repubblica Italiana dal 1802 al 1805, re d'Italia dal 1805 al 1814, «mediatore» della Confederazione svizzera dal 1803 al 1813 e «protettore» della Confederazione del Reno dal 1806 al 1813. Grande uomo di guerra, protagonista di oltre venti anni di campagne in Europa, Napoleone è stato considerato il più grande stratega della storia dallo storico militare Basil Liddell Hart, mentre lo storico Evgenij Tàrle non esita a definirlo "l'incomparabile maestro dell'arte della guerra" e "il più grande dei grandi". Grazie al suo sistema di alleanze e a una serie di brillanti vittorie contro le potenze europee, conquistò e governò larga parte dell'Europa continentale, esportando gli ideali rivoluzionari di rinnovamento sociale e arrivando a controllare numerosi Regni tramite persone a lui fedeli (Giuseppe Bonaparte in Spagna, Gioacchino Murat nel Regno di Napoli, Girolamo Bonaparte in Vestfalia, Jean-Baptiste Jules Bernadotte nel Regno di Svezia e Luigi Bonaparte nel Regno d'Olanda). La sua riforma del sistema giuridico (confluita nel Codice Napoleonico), introdusse chiarezza e semplicità delle norme e pose le basi per il moderno diritto civile. La disastrosa campagna di Russia (1812), segnò il tramonto del suo dominio sull'Europa. Sconfitto nella battaglia di Lipsia dagli alleati europei nell'ottobre del 1813, Napoleone abdicò il 4 aprile 1814, e fu esiliato nell'isola d'Elba. Nel marzo del 1815, abbandonata furtivamente l'isola, sbarcò a Golfe Juan, vicino ad Antibes e rientrò a Parigi senza incontrare opposizione, riconquistando il potere per il periodo detto dei "cento giorni", finché non venne definitivamente sconfitto dalla settima coalizione nella battaglia di Waterloo, il 18 giugno 1815. Trascorse gli ultimi anni di vita in esilio all'isola di Sant'Elena, sotto il controllo dei britannici. Dopo la sua caduta il congresso di Vienna ristabilì in Europa i vecchi regni pre-napoleonici (Restaurazione). Fu il primo regnante della dinastia dei Bonaparte. Sposò Giuseppina di Beauharnais nel 1796, e in seconde nozze l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria, l'11 marzo 1810, dalla quale ebbe l'unico figlio legittimo, Napoleone Francesco, detto il re di Roma (1811-1832). La sua figura ha ispirato artisti, letterati, musicisti, politici, filosofi e storici, dall'Ottocento ai giorni nostri.
La battaglia di Caporetto, o dodicesima battaglia dell'Isonzo (in tedesco Schlacht von Karfreit, o zwölfte Isonzoschlacht), conosciuta in Italia e all'estero anche come "rotta" o "disfatta di Caporetto", fu uno scontro combattuto sul fronte italiano della prima guerra mondiale, tra le forze congiunte degli eserciti austro-ungarico e tedesco, contro il Regio Esercito italiano. L'attacco, cominciato alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917 contro le linee della 2ª Armata italiana sulla linea tra Tolmino e Caporetto (l'odierna Kobarid), portò alla più grave disfatta nella storia dell'esercito italiano, al collasso di interi corpi d'armata e al ripiegamento dell'intero esercito italiano fino al fiume Piave. La rotta produsse quasi 300 000 prigionieri e 350 000 sbandati, tanto che ancora oggi il termine "Caporetto" è entrato nell'uso comune della lingua italiana per indicare una pesante sconfitta, una disfatta, una capitolazione. Approfittando della crisi politica interna alla Russia zarista, dovuta alla rivoluzione bolscevica, Austria-Ungheria e Germania poterono trasferire consistenti truppe dal fronte orientale a quello occidentale e italiano. Forti di questi rinforzi, gli austro-ungarici, con l'apporto di reparti d'élite tedeschi, sfondarono le linee tenute dalle truppe italiane che, impreparate a una guerra difensiva e duramente provate dalle precedenti undici battaglie dell'Isonzo, non ressero all'urto e dovettero ritirarsi fino al fiume Piave, a 150 chilometri di distanza. La sconfitta portò a immediate conseguenze politiche (le dimissioni del Governo Boselli e la nomina di Vittorio Emanuele Orlando) e militari, con l’avvicendamento del generale Luigi Cadorna (che cercò di nascondere i suoi gravi errori tattici, imputando le responsabilità alla presunta viltà di alcuni reparti) con il generale Armando Diaz. Le unità italiane si riorganizzarono abbastanza velocemente e fermarono le truppe austro-ungariche e tedesche nella successiva prima battaglia del Piave, riuscendo a tenere a oltranza la nuova linea difensiva su cui aveva fatto ripiegare Cadorna.
La storia di Torino, capoluogo del Piemonte, si estende per più di duemila anni e alcune delle sue vestigia sono ancora visibili nei principali monumenti, vie e piazze. In particolare, la città divenne famosa come centro del potere di Casa Savoia, capitale del Ducato sabaudo dal XV secolo, quindi del Regno di Sardegna, fulcro politico del Risorgimento e prima capitale del Regno d'Italia dal 1861 al 1865. Nel XX secolo, invece, diventò un importante polo dell'industria automobilistica a livello mondiale.
La battaglia del solstizio (o seconda battaglia del Piave) fu combattuta nel giugno 1918 tra l'Imperiale e regio esercito austro-ungarico e il Regio Esercito italiano ed impegnò gli austroungarici nella loro ultima grande offensiva della prima guerra mondiale. Il nome "battaglia del Solstizio" fu coniato dal poeta Gabriele d'Annunzio.
Genova (, AFI: /ˈʤɛnova/, localmente /ˈʤeːnova/, in ligure Zena /ˈzeːna/) è un comune italiano di 561 467 abitanti, cuore di una vasta area metropolitana, nonché capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Liguria. È il più grande e popoloso comune della regione. Affacciata sul Mar Ligure, per oltre otto secoli capitale dell'omonima repubblica, la sua storia è legata alla marineria, al commercio, all'industria e all'attività bancaria. Il suo porto, il più esteso d'Italia è uno dei più importanti a livello europeo. La città ha fatto parte del triangolo industriale Milano-Torino-Genova ed è ancora uno dei centri economici più rilevanti d'Italia. Nel 2004 è stata capitale europea della cultura, mentre dal 2006 parte del suo centro storico, le Strade Nuove ed il Sistema dei Palazzi dei Rolli, è compreso tra i siti Patrimonio mondiale dell'umanità tutelati dall'UNESCO. Simbolo "fisico" della città è il suo faro, conosciuto come la Lanterna, mentre viene tradizionalmente rappresentata dalla Croce di San Giorgio, negli stemmi sorretta da due grifoni.
Il Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea è stato un corpo coloniale del Regio Esercito italiano, dipendente dal Governatore della Colonia eritrea.
La Task Force 45 (TF-45) era un'unità militare interforze di Forze speciali italiane, operante, almeno dal giugno 2006 al 2016 in Afghanistan, nell'ambito dell'Operazione "Sarissa" dell'International Security Assistance Force (ISAF). La TF-45 ufficialmente non è riconosciuta dallo Stato Maggiore della Difesa che, tuttavia, ne è comandante supremo e ne coordina le operazioni attraverso il COFS. I soldati dell'unità, infatti, non sono neanche conteggiati nel contingente italiano dei 3.880 militari (al 26 giugno 2011) schierati in Afghanistan, motivo per cui il numero degli effettivi della TF-45 è ancora sconosciuto (sono stimati circa 200 effettivi, ma la cifra è incerta). Secondo Gianandrea Gaiani, esperto militare e Direttore di Analisi Difesa, la TF-45 "costituisce la più grande unità di forze speciali mai messa in campo dall'Italia dai tempi dall'"Operazione Ibis" in Somalia".
La bandiera d'Italia, conosciuta anche, per antonomasia, come il Tricolore, è il vessillo nazionale della Repubblica Italiana. È una bandiera a tre colori composta, partendo dall'asta, da verde, bianco e rosso, colori nazionali dell'Italia, a tre bande verticali di eguali dimensioni, così definita dall'articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale nº 298, edizione straordinaria, del 27 dicembre 1947. La legge ne regolamenta utilizzo ed esposizione, tutelandone la difesa e prevedendo il reato di vilipendio della stessa; ne prescrive altresì l'insegnamento nelle scuole insieme agli altri simboli patri italiani. Alla bandiera italiana è dedicata la Festa del Tricolore, istituita dalla legge nº 671 del 31 dicembre 1996, che si tiene ogni anno il 7 gennaio. Questa celebrazione commemora la prima adozione ufficiale del tricolore come bandiera nazionale da parte di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana, che avvenne a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, sulla scorta degli eventi susseguenti alla rivoluzione francese (1789-1799) che propugnò, tra i suoi ideali, l'autodeterminazione dei popoli. I colori nazionali italiani comparvero per la prima volta a Genova su una coccarda tricolore il 21 agosto 1789, anticipando di sette anni il primo stendardo militare verde, bianco e rosso, che venne adottato dalla Legione Lombarda l'11 ottobre 1796. Dopo la data del 7 gennaio 1797 la considerazione popolare per la bandiera italiana crebbe costantemente, sino a farla diventare uno dei simboli più importanti del Risorgimento, che culminò il 17 marzo 1861 con la proclamazione del Regno d'Italia, di cui il tricolore assurse a vessillo nazionale. La bandiera tricolore ha attraversato più di due secoli di storia d'Italia, salutandone tutti gli avvenimenti più importanti.
Il I Congresso del Partito Comunista d'Italia si tenne a Livorno il 21 gennaio 1921, in seguito alla scissione della frazione comunista al termine del XVII Congresso del Partito Socialista Italiano.
Gli Stati Uniti d'America (comunemente indicati come Stati Uniti, in inglese: United States of America o anche solo United States; in sigla USA o anche U.S. e impropriamente con la sineddoche America) sono una repubblica federale dell'America settentrionale composta da cinquanta Stati e un distretto federale. I quarantotto stati contigui e il distretto di Washington D.C. (la capitale federale) occupano la fascia centrale dell'America settentrionale tra il Canada e il Messico e sono bagnati dall'oceano Atlantico a est e dall'oceano Pacifico a ovest. Con 9850476 km² in totale e circa 330 milioni di abitanti gli Stati Uniti sono il quarto paese al mondo per superficie e il terzo per popolazione. La geografia e il clima degli Stati Uniti sono estremamente vari, con deserti, pianure, foreste e montagne che sono anche sede di una grande varietà di fauna selvatica. È una delle nazioni più multietniche e multiculturali al mondo, prodotto di larga scala dell'immigrazione da molti Paesi. Storicamente i paleoamericani migrarono dall'Asia verso quelli che sono gli Stati Uniti circa 12 000 anni fa. La colonizzazione europea cominciò intorno al 1600 e venne per lo più dall'Inghilterra. Gli Stati Uniti d'America ebbero origine dalle tredici colonie britanniche situate lungo la costa atlantica. Le controversie tra la Gran Bretagna e le colonie sfociarono in un conflitto: il 4 luglio 1776 i delegati delle tredici colonie redassero ed approvarono all'unanimità la dichiarazione di indipendenza, che diede ufficialmente vita ad un nuovo Stato federale. La guerra di indipendenza americana, conclusasi con il riconoscimento dell'indipendenza degli Stati Uniti dal Regno di Gran Bretagna, è stata la prima guerra per l'indipendenza da una potenza coloniale europea. La Costituzione fu adottata il 17 settembre 1787 e da allora è stata emendata ventisette volte. I primi dieci emendamenti, collettivamente denominati «Dichiarazione dei diritti» (Bill of Rights), furono ratificati nel 1791 e garantiscono diritti civili e libertà fondamentali. Gli Stati Uniti intrapresero una vigorosa espansione per tutto il XIX secolo, spinti dalla controversa dottrina del destino manifesto. L'acquisizione di nuovi territori e l'ammissione di nuovi stati membri causarono anche numerose guerre con i popoli nativi. La guerra civile americana si concluse con l'abolizione della schiavitù negli Stati Uniti. Alla fine del XIX secolo gli Stati Uniti si estesero fino all'oceano Pacifico. La guerra ispano-americana e la prima guerra mondiale hanno confermato lo stato del paese come potenza militare globale. Gli Stati Uniti sono usciti dalla seconda guerra mondiale come una superpotenza globale, il primo paese dotato di armi nucleari e quale uno dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Dopo una grave crisi politica e sociale negli anni sessanta e settanta come conseguenza anche della sconfitta nella guerra del Vietnam, che sembrava minare il predominio mondiale statunitense, l'inattesa fine della guerra fredda e la dissoluzione dell'Unione Sovietica negli anni novanta hanno invece riconfermato il ruolo dominante degli Stati Uniti che sono rimasti l'unica superpotenza militare e politica mondiale. Gli Stati Uniti sono un Paese sviluppato, con una stima nel 2017 del prodotto interno lordo (PIL) di 19,39 migliaia di miliardi di dollari (il 23% del PIL mondiale a parità di potere di acquisto, a partire dal 2011). Il PIL pro capite degli Stati Uniti è stato il sesto più alto del mondo dal 2010, anche se la disparità di reddito del continente americano è stata anche classificata la più alta all'interno dell'OCSE e i paesi dalla Banca Mondiale. L'economia è alimentata da un'abbondanza di risorse naturali, numerose infrastrutture ed elevata produttività. Il paese rappresenta il 39% della spesa militare mondiale, essendo la prima potenza economica e militare, una forza politica guida nel mondo e al primo posto nel settore della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica, ma anche uno stato sociale ridotto rispetto a molti altri paesi del mondo occidentale.
Filippo Turati (Canzo, 26 novembre 1857 – Parigi, 29 marzo 1932) è stato un politico, giornalista e politologo italiano, tra i primi e più importanti leader del socialismo italiano e tra i fondatori, a Genova nel 1892, dell'allora Partito dei Lavoratori Italiani (che diventerà, nel 1893 a Reggio Emilia, Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, avendo ancora questo nome al convegno di Imola nel 1894 e, nel 1895 con il congresso di Parma, Partito Socialista Italiano).
L'agguato al porto nuovo di Mogadiscio avvenne il 15 settembre 1993 tra le aree comprese tra la banchina del molo nord e le alture circostanti il porto della capitale somala, durante la guerra civile somala. Nell'agguato persero la vita due militari italiani della missione internazionale UNOSOM II, poi insigniti della medaglia d'oro al valore dell'esercito. La versione ufficiale dei vertici militari italiani imputò come autori dell'attacco i cecchini somali, ma nel corso del tempo sono stati sollevati diversi dubbi intorno all'esatta dinamica dell'agguato, con particolare riguardo ai possibili mandanti di un attacco non chiaramente riconducibile ai Mooryaan somali.
La battaglia di Cassino (in inglese Battle of Cassino, in tedesco Schlacht um Monte Cassino, comunemente conosciuta anche come "battaglia di Montecassino"), fu la serie di duri combattimenti svoltisi tra il gennaio e il maggio 1944 tra le forze alleate e quelle tedesche durante la campagna d'Italia nella seconda guerra mondiale. Il teatro delle operazioni vide le truppe alleate raggruppate nella 5ª Armata statunitense del generale Mark Clark assaltare, dopo il vittorioso sbarco a Salerno, la linea Gustav a sud di Roma, difesa dalle esperte truppe tedesche della 10ª Armata comandata dal generale Heinrich von Vietinghoff. Il perno difensivo tedesco sulla Gustav era rappresentato dall'abitato di Cassino, che controllava l'accesso alla valle del Liri, e dall'abbazia di Montecassino che sovrastava la valle e permetteva ai difensori di controllare i movimenti delle truppe nemiche. La valle era considerata l'unica via d'accesso agevole per le colonne di uomini e mezzi alleati in avanzata verso la capitale, e divenne quindi un caposaldo difeso tenacemente dai tedeschi: essi impegnarono per oltre cento giorni le forze alleate in un'accanita guerra di posizione che per lunghi momenti fu molto simile alla cruenta guerra di trincea che aveva contraddistinto la prima guerra mondiale. La battaglia fu caratterizzata, oltre che dai violenti scontri, anche dal discusso bombardamento aereo alleato che distrusse la secolare abbazia di Montecassino. L'atto procurò non poche critiche ai comandi anglo-americani, a cui erano già rimproverati i fallimentari attacchi che continuavano a susseguirsi invano contro le tenaci linee difensive tedesche nel settore. Dopo un difficile inverno, in cui gli anglo-americani riuscirono a rinforzare e riorganizzare le proprie truppe, lo sfondamento della linea Gustav avvenne solo a metà maggio con l'imponente operazione Diadem, che permise alle forze alleate di irrompere oltre le difese tedesche che difendevano il settore della Gustav dalla costa tirrenica a Cassino e contemporaneamente sfondare il perimetro difensivo tedesco contro la testa di sbarco ad Anzio. Dopo questa azione le forze alleate poterono aprirsi la strada per l'occupazione di Roma, mentre le truppe tedesche in Italia, su ordine di Albert Kesselring, si ritirarono attestandosi sulla successiva linea difensiva, la famosa linea Gotica, lungo la quale avrebbero continuato a opporre una efficace resistenza fino alle ultime settimane della guerra.
Le repubbliche marinare sono state alcune città portuali italiane che, a partire dal Medioevo, godettero, grazie alle proprie attività marittime, di autonomia politica e di prosperità economica. Tale definizione, nata nell'Ottocento, è in genere riferita a quattro città italiane, i cui stemmi sono riportati dal 1947 nelle bandiere della Marina Militare e della Marina Mercantile: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia; tuttavia, oltre alle quattro più note, sono considerate repubbliche marinare anche Ancona, Gaeta e la piccola Repubblica di Noli, alle quali si può aggiungere, in Dalmazia, Ragusa. È da notare tuttavia che tale raggruppamento è una ricostruzione retroattiva artificiosa, in quanto queste entità non erano collegate tra loro, non si autodefinivano in questo modo, non erano le uniche ad intraprendere attività sul mare, né erano tutte coeve. Considerando le loro condizioni politiche, non erano tutte repubbliche, non erano tutte città-stato, avevano forme politiche molto diverse, aree di influenza diversa con territori di grandezza differente, utilizzando lingue diverse (sebbene sempre un dialetto romanzo), monete diverse e usanze disomogenee, non avendo praticamente molto in comune se non l'ubicazione presso il mare e un'economia strettamente legata ad esso. Uniformemente disseminate lungo la penisola italiana - al Nord, al Centro e al Sud - le repubbliche marinare furono importanti non solo per la storia della navigazione e del commercio: oltre a preziose merci altrimenti introvabili in Europa, nei loro porti arrivavano anche nuove idee artistiche e notizie su paesi lontani; con le repubbliche marinare l'Europa rialzava nuovamente lo sguardo verso gli altri continenti. Nonostante la rivalità commerciale che le metteva l'una contro l'altra, queste città, per la loro intraprendenza, lo spirito di avventura e la capacità di risorgere dopo tempi difficili, sono sempre state considerate una grande gloria per l'Italia. Durante lo scorrere dei secoli, le repubbliche marinare, sia le più note, sia quelle meno note, vissero altalenanti fortune, che misero in luce ora l'una, ora l'altra città. Nel IX e nel X secolo, tale fenomeno ebbe inizio con Amalfi e Gaeta, che presto raggiunsero il loro periodo di massimo splendore. Intanto Venezia iniziava la sua ascesa graduale, mentre le altre città vivevano ancora la lunga gestazione che le avrebbe portate all'autonomia e a dar seguito alla loro vocazione marinara. Dopo l'XI secolo, Amalfi e Gaeta declinarono rapidamente, mentre Genova e Venezia divennero le repubbliche più potenti, seguite da Pisa, che visse il suo momento più florido nel XIII secolo, e da Ancona e Ragusa, alleate per resistere alla potenza veneziana. Dopo il XIV secolo, mentre Pisa declinava sino a perdere la sua libertà, Venezia e Genova continuarono a dominare la navigazione, seguite da Ragusa e Ancona, che vissero nel XV secolo il loro momento aureo. Nel XVI secolo, con la perdita di autonomia di Ancona, rimasero solo le repubbliche di Venezia, Genova e Ragusa, che vissero ancora momenti di grande splendore sino a metà del Seicento, seguiti da più di un secolo di lenta e dorata decadenza che si concluse con l'invasione napoleonica.
Giuseppe Maria Garibaldi (Nizza, 4 luglio 1807 – La Maddalena, 2 giugno 1882) è stato un generale, patriota, condottiero e scrittore italiano. Figura rilevante del Risorgimento, fu uno dei personaggi storici più celebrati della sua epoca. È noto anche con l'appellativo di «eroe dei due mondi» per le imprese militari compiute sia in Europa, sia in America Meridionale. Considerato dalla storiografia e nella cultura popolare del XX secolo il principale eroe nazionale italiano, iniziò i suoi spostamenti per il mondo come ufficiale di navi mercantili, per poi diventare capitano di lungo corso. La sua impresa più nota fu la vittoriosa spedizione dei Mille, che portò all'annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d'Italia, episodio centrale nel processo di unificazione della nuova nazione. Massone di 33º grado del Rito scozzese antico ed accettato, favorevole all'ingresso delle donne in massoneria (tanto da iniziare sua figlia Teresita), ricoprì anche brevemente la carica di Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia; dichiaratamente anticlericale, fu autore di numerosi scritti, prevalentemente di memorialistica e politica, ma pubblicò anche romanzi e poesie.
L'operazione C3 (detta operazione Herkules dai tedeschi) era il nome in codice di un'operazione militare, preparata dalle potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale, per l'invasione di Malta. L'operazione, progettata nel 1942, non venne però mai attuata a causa dell'evolversi degli eventi durante la campagna del Nordafrica, e in particolare dopo l'assedio di Tobruk, che costò alle forze dell'Asse la perdita della cittadina libica.
L'Italia (/iˈtalja/, ), ufficialmente Repubblica Italiana, è uno Stato situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia è una repubblica parlamentare e conta una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. La capitale è Roma. La parte continentale, delimitata dall'arco alpino, confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, si protende nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302072,84 km². Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica mentre Campione d'Italia è l'unica exclave italiana. Con l'ascesa di Roma, che fu capitale della Repubblica romana e poi dell'Impero romano, si ebbe il primo processo di unificazione della penisola, destinata a rimanere per secoli il centro politico e culturale della civiltà occidentale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia medievale fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni germaniche, come gli Ostrogoti, i Longobardi e i Normanni, perdendo la propria unità politica. Nel XV secolo, con la diffusione del Rinascimento, ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le guerre d'Italia del XVI secolo ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, quali Francia, Spagna e Austria. Durante il Risorgimento gli italiani combatterono per l'indipendenza nazionale e per l'Unità d'Italia, finché nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, che completò la riunificazione con la presa di Roma del 20 settembre 1870 e la vittoria nella prima guerra mondiale. Dal 1882 al 1960 l'Italia ha posseduto un impero coloniale. Nel 1946, dopo il ventennio fascista, la sconfitta nella seconda guerra mondiale e la guerra civile, a seguito di un referendum istituzionale lo Stato italiano divenne una repubblica. Nel 2020 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'Unione europea, è un paese con un alto standard di vita: l'indice di sviluppo umano è molto alto, 0.883, e la speranza di vita è di 83,4 anni. È membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce all'ONU e al trattato di Schengen. È inoltre membro del G7 e del G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, è una grande potenza regionale europea, in grado di esercitare influenza politica anche su scelte e decisioni di ordine extra-europeo e globale, e si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare. In virtù della sua storia ultramillenaria, l'Italia vanta insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
La storia d'Italia è l'insieme di numerose vicende locali e cittadine e riflesso della storia universale della sua capitale, Roma, sede dell'Impero prima e del Papato poi. Essa è parte fondante della cultura occidentale, europea e mediterranea. L'eredità storico-culturale dell'Italia si riflette nell'elevato numero di patrimoni dell'umanità presenti nel paese. Luogo di incontro di culture arcaiche come quella etrusca, latina, e sabina, di insediamenti celti e colonie greche e fenicio-cartaginesi, l'Italia antica fu federata dalla Repubblica Romana e divenne il centro dell'Impero Romano. Una prima sistemazione amministrativa in regioni le fu data da Cesare Augusto (27 a.C.-14 d.C.). Divenne poi terra a maggioranza cristiana, abbandonando l'antico politeismo, tra la promulgazione dell'Editto di Milano (313) che garantiva la libertà di culto e quella dell'Editto di Tessalonica (380), che impose di seguire la religione del vescovo di Roma. Con la caduta dell'Impero, l'Italia venne invasa dagli Eruli di Odoacre (476), e poi dagli Ostrogoti di Teodorico (492), dai Bizantini di Giustiniano (535), e dai Longobardi di Alboino (568). Alla dominazione straniera, si accompagnò il processo di divisione politica: l'Italia meridionale fu contesa tra Longobardi, Bizantini e Berberi, quella centrale si consolidò come Stato Pontificio, e quella settentrionale venne inglobata da Carlomagno nel Sacro Romano Impero Germanico con l'incoronazione di quest' ultimo da parte di Papa Leone III nell'anno 800. Con l'umiliazione di Canossa (1077) prima e la pace di Venezia (1177) poi, il Papa indebolì l'Imperatore germanico, favorendo l'ascesa di autonomi Comuni nell'Italia imperiale. Tra questi, le repubbliche marinare di Genova e Venezia acquistarono un grande peso nel corso delle crociate, fatto che provocò una rivoluzione commerciale e mercantile in tutta Italia. Contestualmente, il mezzogiorno veniva unificato nel regno di Sicilia dai vichinghi Normanni. Per intrecci dinastici, corona di Sicilia e diadema imperiale pervennero entrambi a Federico II di Svevia, il quale fu a capo di un impero che si espanse nei paesi baltici e in Terra Santa, ma che si disgregò dopo il fallimento del progetto assolutista di dominare tutta l'Italia per la resistenza di Stato Pontificio, baroni meridionali, e Comuni centro-settentrionali. Dopo le drammatiche crisi del Trecento, la penisola conobbe una nuova epoca di prosperità economica e culturale tra XV e XVI secolo, periodo noto come Rinascimento. Per la sua ricchezza e centralità negli affari europei, divenne il principale teatro dello scontro delle Guerre d'Italia, che coinvolsero le principali potenze dell'epoca, tra cui il Regno di Francia, l'Impero germanico, l'Impero spagnolo, la Confederazone Elvetica, l'Inghilterra e l'Impero ottomano. Sul piano culturale, l'Italia conosceva poi la controriforma, il barocco, ed il neoclassicismo. Dopo la parentesi Napoleonica, gli italiani lottarono per la loro indipendenza ed unificazione in una serie di guerre sotto la guida del Regno di Sardegna sabaudo, occupando il nord, sottoposto direttamente o indirettamente agli Asburgo d'Austria, e le Due Sicilie, governate dai Borbone di Napoli, un ramo cadetto dei Borbone di Spagna. Roma, nel mezzo della guerra franco-prussiana (1870-1871), fu fatta capitale a conclusione del Risorgimento. L'Italia unita divenne uno stato liberale sul fronte economico-politico, mentre in politica estera creò un proprio spazio coloniale in Libia e Corno d'Africa. Le ambizioni territoriali in Europa e la volontà di trovare un suo posto nel concerto di blocchi politici e alleanze sicure portò l'Italia a partecipare alla prima guerra mondiale a fianco della Triplice Intesa. La società italiana, colpita dalla propaganda nazionalista della "vittoria mutilata", aderì gradualmente al fascismo di Benito Mussolini e dei suoi seguaci, saliti al potere nell'ottobre del 1922. L'avvicinamento alla Germania nazista e la formazione dell'asse Roma-Berlino del 1936 saranno determinanti nella scelta italiana di entrare nella seconda guerra mondiale, nel 1940. Dopo il suo fallimento militare, ebbe termine la forma di governo monarchica: l'attuale repubblica fu infatti istituita nel giugno 1946. In seguito alla ricostruzione, vi fu un periodo storico di ripresa economica, militare, sportiva e politica, così come la riaffermazione dell'Italia come potenza industriale, essendo tra le nazioni fondanti del G6 (poi G7, G8 e nuovamente G7 nell'attualità) nel 1975 e del G20 nel 1999. L'Italia è inoltre tra i sei Paesi fondatori dell'Unione europea, la quale opera tramite meccanismi e politiche sovranazionali (come l'euro).
La condizione femminile in Italia ha compiuto, nel tempo, moltissimi progressi, di gran lunga significativi; e le donne si sono viste riconoscere durante il XIX e il XX secolo sempre maggiori diritti, che precedentemente erano riconosciuti solo agli uomini. I pieni diritti tra uomo e donna in Italia sono garantiti e pienamente riconosciuti dal 1 gennaio 1948, con l'entrata in vigore della nuova Costituzione Italiana. Al giorno d'oggi, tuttavia, possono permanere alcune disuguaglianze in ambito politico, sociale ed economico che devono essere ancora pienamente superate. Al 2020, infatti, solo cinque donne hanno ricoperto 3 delle 5 massime cariche dello Stato: la carica di presidente del Senato è stata ricoperta da una donna per la prima volta da Maria Elisabetta Alberti Casellati, in carica dal 24 marzo 2018; quella di presidente della Camera per ben tre volte, da Nilde Iotti (1979-1992), Irene Pivetti (1994-1996) e Laura Boldrini (2013-2018); quella di presidente della Corte Costituzionale per la prima volta dal 2019 al 2020 da Marta Cartabia, in carica per 9 mesi con la scadenza naturale del suo incarico istituzionale. Due tra le cinque massime cariche dello Stato (la prima e la quarta) non ancora ricoperte da donne al momento sono quella del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio.
Massa Lombarda (La Mása in romagnolo) è un comune italiano di 10 428 abitanti della provincia di Ravenna in Emilia-Romagna.
I bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki furono due attacchi nucleari operati sul finire della seconda guerra mondiale dagli Stati Uniti in Giappone, che segnarono l'epilogo del conflitto. Il mattino del 6 agosto 1945 alle ore 8:15 l'aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica "Little Boy" sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell'ordigno "Fat Man" su Nagasaki. Il numero di vittime dirette è stimato da 100.000 a 200.000, quasi esclusivamente civili. Per la gravità dei danni diretti e indiretti causati dagli ordigni e per le implicazioni etiche comportate dall'utilizzo di un'arma di distruzione di massa, si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi.
Lo sbarco a Salerno (nome in codice operazione Avalanche), fu un'operazione militare di sbarco anfibio messa in atto dagli Alleati lungo le coste del golfo della città di Salerno il 9 settembre 1943, nel corso della campagna d'Italia della seconda guerra mondiale. Con questa operazione, gli alti comandi Alleati intendevano costituire un'importante testa di ponte nel territorio dell'Italia continentale, il cui obiettivo era di creare un trampolino di lancio per la conquista di Napoli e il suo fondamentale porto, utile per rifornire le truppe alleate impegnate sul fronte italiano. Le forze statunitensi della 5ª Armata statunitense del generale Mark Clark, impegnate nello sbarco, sarebbero state successivamente raggiunte dalle forze dell'8ª Armata di Bernard Montgomery provenienti da sud (operazione Baytown), assieme alle quali avrebbero poi attaccato le postazioni difensive tedesche del Volturno e della Gustav nell'Italia centrale. Nonostante alcuni limitati successi iniziali, le truppe del generale Clark vennero violentemente contrattaccate dalle forze tedesche che il feldmaresciallo Albert Kesselring era riuscito a concentrare sulle alture dominanti il golfo di Salerno; gli anglo-americani si trovarono in grande difficoltà e il generale Clark temette un disastro. Attaccando lungo il corridoio del fiume Sele, che rappresentava uno spartiacque naturale tra i due corpi d'armata sbarcati nel golfo di Salerno, i tedeschi arrivarono molto vicini allo sfondamento, ma la tenace resistenza anglo-americana e il supporto dell'artiglieria alleata scongiurarono il pericolo. Dopo dieci giorni di aspri combattimenti, gli alleati, che avevano subito perdite molto più elevate dei tedeschi, riuscirono a uscire dalla testa di ponte e a riorganizzarsi in vista dell'avanzata verso Napoli, che venne conquistata il 1º ottobre 1943. I tedeschi, al contempo, preferirono ripiegare ordinatamente verso nord in direzione della linea fortificata, denominata linea del Volturno, arroccata nell'impervio territorio appenninico a nord del capoluogo campano, dove si prepararono ad affrontare gli Alleati in avanzata.
La Spedizione dei Mille fu uno degli episodi cruciali del Risorgimento. Avvenne nel 1860 quando un migliaio di volontari, al comando di Giuseppe Garibaldi, partì nella notte tra il 5 e il 6 maggio da Quarto (nei pressi di Genova, nel territorio del Regno di Sardegna) alla volta della Sicilia, controllata dal Regno Borbonico delle Due Sicilie. Lo scopo della spedizione fu di appoggiare le rivolte scoppiate nell'isola e rovesciare il governo borbonico. I volontari sbarcarono l'11 maggio presso Marsala e, grazie al contributo di volontari meridionali e allo sbarco di altre spedizioni garibaldine, aumentarono di numero, creando l'Esercito meridionale, il quale si mosse verso nord alla volta di Napoli. Dopo una serie di battaglie vittoriose contro l'Esercito borbonico, i volontari garibaldini riuscirono a conquistare tutto il Regno delle Due Sicilie, permettendone l'annessione al nascente Regno d'Italia.
Il Veneto (Vèneto in veneto /ˈvɛːneto/, Veneto in ladino, Venedigen in cimbro), ufficialmente Regione del Veneto, è una regione italiana a statuto ordinario di 4 862 682 abitanti situata nell'Italia nord-orientale, con capitale storica e capoluogo amministrativo la città di Venezia. Quinta regione per popolazione d'Italia, dopo Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia, confinante a nord con l'Austria, a nord-ovest con il Trentino-Alto Adige, a sud con l'Emilia-Romagna, a sud-ovest con la Lombardia, a est con il Friuli-Venezia Giulia e a sud-est con il mare Adriatico, insieme con Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia costituisce la macroarea del Triveneto o delle Tre Venezie. Sesta regione più visitata in Europa e prima in Italia secondo i dati Eurostat, con 19,6 milioni di arrivi e 69,2 milioni di presenze turistiche nel 2018, prende il nome dal popolo dei Veneti, popolazione indoeuropea che si insediò nel territorio dopo la metà del II millennio a.C.
Vittorio Emanuele III di Savoia (Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro di Savoia; Napoli, 11 novembre 1869 – Alessandria d'Egitto, 28 dicembre 1947) è stato Re d'Italia (dal 1900 al 1946), Imperatore d'Etiopia (dal 1936 al 1943), Primo Maresciallo dell'Impero (dal 4 aprile 1938) e Re d'Albania (dal 1939 al 1943). Abdicò il 9 maggio 1946 e gli succedette il figlio Umberto II. Figlio di Umberto I di Savoia e di Margherita di Savoia, ricevette alla nascita il titolo di principe di Napoli, nell'evidente intento di sottolineare l'unità nazionale, raggiunta da poco. Il suo lungo regno (46 anni) vide, oltre alle due guerre mondiali, l'introduzione del suffragio universale maschile (1912) e femminile (1945), delle prime importanti forme di protezione sociale, il declino e il crollo dello Stato liberale (1900-1922), la nascita e il crollo dello Stato fascista (1925-1943), la composizione della questione romana (1929), il raggiungimento dei massimi confini territoriali dell'Italia unita, le maggiori conquiste in ambito coloniale (Libia ed Etiopia). Morì poco più di un anno e mezzo dopo la caduta del Regno d'Italia. Per la sua partecipazione a due guerre mondiali e la vittoria nella prima venne appellato Re Soldato e Re Vittorioso, ma viene anche ricordato per il precipitoso e disordinato abbandono della capitale dopo l'armistizio del 1943 e per l'estremo ma tardivo tentativo di salvare la monarchia quando abdicò a favore del figlio. In Italia gli odonimi a lui dedicati sono 409 e sono distribuiti in maniera difforme.
Livorno (pronuncia: [liˈvorno], ) è un comune italiano di 156 299 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. Terza città della regione per popolazione (dopo Firenze e Prato), ospita da sola quasi la metà degli abitanti della propria provincia; con i comuni limitrofi di Pisa e Collesalvetti costituisce inoltre un vertice di un "triangolo industriale", la cui popolazione complessiva ammonta a oltre 260 000 abitanti. È situata lungo la costa del Mar Ligure ed è uno dei più importanti porti italiani, sia come scalo commerciale sia come scalo turistico, centro industriale di rilevanza nazionale, da tempo in declino, tanto da essere riconosciuta nel 2015 come "area di crisi industriale complessa". Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più moderna, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche e architettoniche sopravvissute ai massicci bombardamenti della seconda guerra mondiale e alla successiva ricostruzione. La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda metà del XVI secolo per volontà dei Medici prima e dei Lorena in seguito, fu importante porto franco frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del Cinquecento, i caratteri di città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali sopravvivono importanti vestigia, quali chiese e cimiteri nazionali, palazzi, ville e opere di pubblica utilità indissolubilmente legate ai nomi delle importanti comunità straniere che frequentarono il porto franco fino alla seconda metà dell'Ottocento. Questa vocazione internazionale portò a identificare la città come Leghorn nel Regno Unito e negli Stati Uniti d'America, Livourne in Francia, Liorna in Spagna, ecc., analogamente alle più importanti capitali di stato dell'epoca. Tra il XIX secolo e i primi anni del Novecento, parallelamente all'avvio del processo di industrializzazione, Livorno fu anche una meta turistica di rilevanza internazionale per la presenza di rinomati stabilimenti balneari e termali, che conferirono alla città l'appellativo di Montecatini al mare. Livorno è sede dell'Accademia navale della Marina Militare, del comando e di due reggimenti della Brigata paracadutisti "Folgore" dell'Esercito Italiano, del 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", del 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" inquadrato nelle forze speciali dell'Esercito Italiano e del Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri; inoltre è sede di Direzione Marittima del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera.
La storia di Livorno, se confrontata con quelle delle altre città toscane, è sicuramente tra le più originali nel panorama regionale, in quanto slegata da uno sviluppo medievale che è comune alla maggior parte degli altri centri.Le origini dell'insediamento dal quale si è poi sviluppata la città sono comunque antiche e legate alla vicinanza con il principale scalo marittimo della Repubblica pisana. Tramontato il dominio di Pisa, i Medici decretarono l'ampliamento di Livorno, trasformando un piccolo villaggio nella più importante città italiana progettata e costruita tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo.Principale porto del Granducato di Toscana e tra i più trafficati scali di tutto il bacino del Mediterraneo, Livorno divenne un rilevante centro economico animato da mercanti provenienti da qualsivoglia Nazione, come specificato dalle Leggi Livornine, che le conferirono i caratteri di città cosmopolita per eccellenza, anche durante il successivo dominio lorenese.Dopo l'unificazione e la crisi economica conseguente all'abolizione del porto franco, la città accolse numerose fabbriche di rilevanza nazionale, divenendo il maggiore centro industrializzato della Toscana.Fu duramente colpita dai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale, che, assieme alla ricostruzione, cancellarono parte delle sue principali vestigia, conferendole un aspetto moderno.
L'esercito (lat. exercitus, "esercizio", in seguito "esercizio militare") è una forza armata creata da uno Stato o da un'organizzazione per svolgere compiti militari principalmente terrestri.
Per revisionismo del Risorgimento, nella storiografia italiana, si intendono le interpretazioni revisionistiche, elaborate attraverso un approccio critico o pseudostorico, di quel periodo della storia d'Italia noto come Risorgimento. L'analisi posta in essere dai vari autori non è univoca, poiché diverse sono le "anime" rintracciabili nell'ampio panorama dell'interpretazione o reinterpretazione del Risorgimento e, in particolare, degli eventi che condussero all'unificazione politica dell'Italia peninsulare e insulare in una sola entità statuale, delle istanze e dei presupposti alla base di tali eventi, delle condizioni economiche e sociali degli stati preunitari, degli interventi legislativi e militari attuati dal neonato Regno d'Italia per mantenere il nuovo assetto istituzionale, delle politiche economiche, fiscali, daziarie e sociali realizzate dai diversi governi unitari nelle province meridionali e degli effetti di queste stesse politiche.
Soverìa Mannelli è una città italiana di 2 978 abitanti della provincia di Catanzaro in Calabria.
La Val di Chiana o Valdichiana, anticamente Valle del Clanis, è una valle di origine tettonica, i cui laghi (Lago di Chiusi e Lago di Montepulciano) sono residui del Pliocene e il cui fondovalle consta di importanti residui alluvionali dal secolo XI, collocata nell'Italia centrale, ricompresa tra le province di Arezzo e Siena, in Toscana, e tra quelle di Perugia e Terni, in Umbria.