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L'ebraismo (in ebraico: יהדות?) indica uno stile di vita sia una tradizione culturale diffusa all'interno del popolo ebraico, nelle varie comunità presenti in tutti i paesi del mondo. Come religione l'odierno ebraismo, detto anche ebraismo rabbinico, è l'evoluzione maggioritaria della religione biblica, frutto secondo la tradizione, dell'alleanza (Berit) tra Dio, indicato nella Torah con il nome di Yahweh, e il popolo ebraico. I suoi testi fondamentali sono la Torah, il Tanakh e la tradizione orale supplementare, rappresentata dai testi della Mishnah e del Talmud.
La storia degli ebrei risalirebbe, secondo la tradizione ebraica, ai patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, che vissero a Canaan verso il XVIII secolo a.C.. gli ebrei discendono in gran parte dalle Tribù di Giuda e Simeone, e parzialmente da altre tribù israelite, specialmente quelle di Beniamino e Levi, che insieme avevano formato l'antico Regno d'Israele e, in seguito, il Regno di Giuda. La prima menzione d'Israele come popolo è stata rinvenuta iscritta sulla Stele di Merenptah, che risale agli anni 1213-1203 a.C.
Ebraismo ortodosso è la denominazione più antica e maggioritaria dell'ebraismo rabbinico. Gli ebrei ortodossi sono quelli che seguono più strettamente e si attengono con maggior fedeltà alle leggi della Torah scritta e di quella orale, ricevute, secondo la tradizione ebraica, da Mosè direttamente da Dio sul monte Sinai nell'anno 2448 del calendario ebraico. Il termine è stato coniato in seguito alle nuove forme di ebraismo venutesi a creare dall'inizio del XIX secolo. Oggigiorno il termine ortodosso si riferisce alla legge, alla tradizione e alla religione ebraica rimaste immutate nei secoli. È un approccio al Giudaismo che aderisce alle interpretazioni ed applicazioni tradizionali delle leggi della Torah come statuite dal Talmud secondo il Sinedrio ("Torah orale") e successivamente sviluppate e seguite dalle autorità note come Gaonim, Rishonim e Acharonim, (cfr. Ere rabbiniche). Gli ebrei ortodossi sono chiamati anche "ebrei osservanti"; l'ortodossia è nota inoltre come "Ebraismo della Torah" o "Ebraismo tradizionale". L'ebraismo ortodosso si riferisce usualmente all'Ebraismo Ortodosso Moderno e all'ebraismo Haredi o chassidico ma di fatto include una vasta gamma di credenze.
Gli Ebrei (in ebraico: יְהוּדִים? עברי, ʿivrîˈ, anche in ebraico: יְהוּדִים?, Yhudim o jehuˈdim), anche detti popolo ebraico, sono un popolo, o gruppo etnoreligioso, e i fedeli di una religione, che prende origine dagli Israeliti del Vicino Oriente antico. Nazionalità e religione ebraiche sono strettamente correlate e l'ebraismo è la fede tradizionale della nazione ebraica.Secondo la tradizione ebraica la loro ascendenza è stata fatta risalire ai patriarchi biblici Abramo, Isacco e Giacobbe, che vivevano a Canaan intorno al XVIII secolo a.C. Storicamente, gli ebrei si erano evoluti in gran parte dalla Tribù di Giuda e Simeone, e in parte dalle tribù israelite di Beniamino e Levi, che tutti insieme formavano l'antico Regno di Giuda. Un gruppo strettamente legato è quello dei Samaritani, che sostengono la discendenza dalle tribù israelite di Efraim e di Manasse, mentre secondo la Bibbia la loro origine è dal popolo portato in Israele dall'Impero Assiro e da alcuni Kohanim (sacerdoti ebrei) che avevano loro insegnato come adorare il "Dio nativo". L'etnia, nazionalità e religione ebraiche sono fortemente correlate, dato che l'ebraismo è la fede tradizionale della nazione ebraica. Coloro che si convertono all'ebraismo assumono una condizione nell'ambito dell'ethnos ebraico pari a coloro che ci sono nati. La conversione non viene incoraggiata dall'ebraismo tradizionale (ortodosso) ed è principalmente applicabile ai casi di matrimoni misti.Nello Stato di Israele è in vigore la Legge del ritorno, in forza della quale chiunque sia in grado di dimostrare di essere figlio o nipote di un ebreo per via matrilineare o patrilineare, o sia convertito all'ebraismo, ha diritto alla cittadinanza israeliana. Il fatto che la possibilità di fruire della Legge del ritorno non sia riservata ai soli ebrei secondo la legge halachica – ovvero ai figli di madre ebrea o ai convertiti all'ebraismo – ha creato in Israele una grande controversia tra chi – avendo una concezione laica dello Stato ebraico – è favorevole a una definizione più allargata di "ebreo" per quel che concerne il diritto alla cittadinanza, e il rabbinato ortodosso che vorrebbe far coincidere Halakhah e Legge del ritorno. Israele è il solo Stato dove gli ebrei sono la maggioranza della popolazione. Gli ebrei hanno inoltre goduto di indipendenza politica due volte in passato, nella storia antica. La prima volta durò dal 1350 al 586 a.C., che comprese il periodo dei Giudici, la Monarchia unita, e la Monarchia divisa dei Regni di Israele e Giuda, finito con la distruzione del Tempio di Salomone. La seconda volta fu all'epoca del Regno Asmoneo dal 140 al 37 a.C. e in qualche misura sotto gli Erodiani dal 37 a.C. al 6 d.C. Dalla distruzione del Secondo Tempio nel 70 d.C., la maggior parte degli ebrei hanno vissuto nella diaspora. Una minoranza in ogni paese in cui vivono (con l'eccezione di Israele), hanno subito molte persecuzioni nel corso della storia, cosicché la popolazione ebraica ha oscillato sia nel numero sia nella distribuzione demografica nel corso dei secoli.
La storia degli ebrei in Italia tratta della storia degli ebrei e delle Comunità Ebraiche in Italia, che ha inizio nell'evo antico con la presenza di ebrei sul territorio italiano sin dai tempi pre-cristiani dell'Impero Romano, e che è continuata nei secoli nonostante periodi di persecuzione, razzismo ed espulsioni che l'hanno colpita fino al XX secolo. La stima del 2007 presentata dallo American Jewish Yearbook (2007) fornisce le seguenti cifre demografiche a riguardo della popolazione ebraica in Italia: su una popolazione italiana di sessanta milioni di abitanti, la comunità ebraica rappresenta lo 0,075% ca. con un totale di 45.000 ebrei ca.
I marrani (in spagnolo marranos, porco; probabilmente dall'arabo maḥram, che significa "cosa proibita") erano ebrei sefarditi (ebrei della Penisola iberica) che durante il Medioevo vennero costretti ad abbracciare la religione cristiana, sia con la coercizione come conseguenza della persecuzione degli ebrei da parte dell'inquisizione spagnola, sia per "libera" scelta, per una questione formale. Molti marrani mantennero le loro tradizioni ancestrali, professandosi pubblicamente cattolici, ma restando in privato fedeli all'ebraismo.
Antitrinitarismo è un termine che indica la negazione della dottrina della Trinità di Dio , considerata ortodossia dalla maggior parte delle confessioni cristiane. Sono esistiti ed esistono tutt'oggi gruppi cristiani non trinitari, come ad esempio i mormoni ed i testimoni di Geova, che rigettano la dottrina della Trinità e unicità di Dio come definita dal primo concilio di Nicea (325) e dal concilio di Costantinopoli (381), in relazione alla controversia ariana. Gli antitrinitari sottolineano che biblicamente non esiste alcun concetto di Trinità (dottrina dedotta dagli uomini) ma semplicemente un solo Dio Padre il quale è Spirito, un Figlio poi manifestatosi in carne (Gesù Cristo) e lo Spirito Santo quale forza di cui si serve Dio per operare.
Il cristianesimo è una religione a carattere universalistico, originata dal giudaismo nel I secolo, fondata sulla rivelazione ovvero sulla venuta e predicazione, contenuta nei Vangeli, di Gesù di Nazareth, inteso come figlio del Dio d'Israele e quindi Dio egli stesso, incarnato, morto e risorto per la salvezza dell'umanità, ovvero il Messia promesso, il Cristo.. Classificata da alcuni come "religione abramitica", insieme a ebraismo (da cui essa nasce) e islam, è la religione più diffusa, con una stima di circa 2,3 miliardi di fedeli nel mondo al 2015.
Abramo Abulafia, nome italianizzato di Abraham ben Samuel Abulafia (in ebraico: אברהם בן שמואל אבולעפיה; Saragozza, 1240 – Comino, 1291), è stato un filosofo e mistico spagnolo di origini e cultura ebraiche. È considerato uno dei maggiori studiosi della Qabbalah dell'epoca medioevale.
La cabala, cabbala, qabbaláh o kabbalah (in ebraico: קַבָּלָה?, letteralmente 'ricevuta', 'tradizione') è l'insieme degli insegnamenti esoterici propri dell'ebraismo rabbinico, già diffusi a partire dal XII-XIII secolo; in un suo significato più ampio, il termine intende quei movimenti esoterici sorti in ambito ebraico con la fine del periodo del Secondo Tempio.La definizione di Cabala varia a seconda della relativa tradizione e dei fini di coloro che la seguono, a partire dalla sua origine religiosa come parte integrale dell'ebraismo, fino ai suoi adattamenti successivi cristiani, New Age e occultisti. La Cabala ebraica comprende una serie di insegnamenti esoterici che intendono spiegare il rapporto tra un misterioso Ein Sof (infinità) e l'universo mortale e finito (creazione di Dio). Mentre è molto utilizzato da alcune correnti ebraiche, non è una confessione religiosa in sé. Costituisce le fondamenta di interpretazione religiosa mistica. La Cabala cerca di definire la natura dell'universo e dell'essere umano, la natura e lo scopo dell'esistenza e varie altre questioni ontologiche. Presenta anche metodi per aiutare a comprendere i relativi concetti e raggiungere così una realizzazione spirituale.La Cabala si sviluppò nell'ambito della tradizione ebraica e i cabalisti tradizionali, che nell'ebraismo sono chiamati Mekubbal (in ebraico: מְקוּבָּל?), spesso usano fonti ebraiche classiche per spiegare e dimostrare i suoi insegnamenti esoterici. I seguaci ebrei di tali insegnamenti sostengono che essa definisca il significato interiore della Bibbia ebraica (Tanakh) e della letteratura rabbinica tradizionale nella dimensione trasmessa precedentemente nascosta, come anche l'importanza delle pratiche religiose ebraiche.I praticanti tradizionali credono che le prime origini formino un modello primordiale delle filosofie, religioni, scienze, arti e sistemi politici della Creazione. Storicamente, la Cabala emerse, dopo le prime forme di misticismo ebraico, nella Francia meridionale e Spagna dei secoli XII e XIII, venendo reinterpretata durante il rinascimento mistico ebraico del XVI secolo a Safed. Fu resa popolare in forma di ebraismo chassidico dal XVIII secolo in poi. L'interesse del ventesimo secolo nella Cabala ha ispirato un rinnovamento tra le confessioni religiose e ha contribuito ad una più ampia spiritualità contemporanea tra non ebrei, generando inoltre una fiorente rinascita e importanza storica grazie alla ricerca accademica di recente costituzione.
Questa è una cronologia della storia ebraica, dell'Ebraismo e degli ebrei. Tutte le date sono stabilite in base all'era volgare, non secondo il calendario ebraico. Per voci specifiche relative alla storia degli ebrei, indicativamente si vedano le Voci correlate.
Il Talmud (in ebraico: תַּלְמוּד?, talmūd, che significa insegnamento, studio, discussione dalla radice ebraica ל-מ-ד) è uno dei testi sacri dell'ebraismo. Tradizionalmente viene citato col termine Shas (in ebraico: ש״ס?), un'abbreviazione ebraica di shisha sedarim, i "sei ordini", riferimento ai sei ordini della Mishnah. Il termine Talmud normalmente si riferisce alla raccolta di scritti intitolati specificamente Talmud babilonese (Talmud Bavli), sebbene ci sia anche un'altra raccolta precedente nota come Talmud di Gerusalemme, o Talmud Yerushalmi (Talmud Yerushalmi, gerosolimitano). Quando ci si riferisce ai periodi postbiblici, cioè quelli della creazione del Talmud, delle accademie talmudiche e dell'esilarcato babilonese, le fonti ebraiche usano il termine "Babilonia" da un punto di vista strettamente "ebraico", continuando a usare tale nome anche dopo che era divenuto obsoleto in termini geopolitici. Il Talmud ha due componenti: la Mishnah (in ebraico: משנה?, 200 circa), compendio scritto della Torah Orale dell'ebraismo rabbinico (Talmud infatti significa "istruzione" in ebraico); e la Ghemara (500 circa), un'elucidazione della Mishnah e relativi scritti tannaitici che spesso tratta di altri argomenti e commenta la Bibbia ebraica (Tanakh). Il termine Talmud può riferirsi solo alla Ghemara, oppure alla Mishnah e Ghemara insieme.L'intero Talmud consiste di 63 trattati e la rispettiva stampa supera le 6200 pagine. È scritto in ebraico tannaitico e aramaico giudaico babilonese e contiene gli insegnamenti e le opinioni di migliaia di rabbini (da prima dell'Era Volgare fino al V secolo) relativi a svariati argomenti, tra cui la Halakhah (legge), l'etica ebraica, la filosofia, le tradizioni, la storia, i costumi e molte altre materie. Il Talmud è la base di tutti i codici della Legge ebraica ed è vastamente citata nella letteratura rabbinica.
Samuel David Luzzatto (ebraico: שמואל דוד לוצאטו, acronimo Shadal שד"ל; Trieste, 22 agosto 1800 – Padova, 29 settembre 1865) è stato un ebraista italiano, poeta, storico ed esegeta biblico, traduttore e bibliografo, uno dei fondatori della scienza del Giudaismo.
Gershom Scholem (Berlino, 5 dicembre 1897 – Gerusalemme, 21 febbraio 1982) è stato un filosofo, teologo e semitista israeliano, proveniente da una famiglia ebraica di origine tedesca.
Il Libro dei Salmi (ebraico תהילים, traslitterato tehillìm o tehilim (plurale maschile ebraico); greco Ψαλμοί, psalmòi; latino Psalmi) è un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e nell'Antico Testamento della Bibbia cristiana. È scritto in ebraico e, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la redazione definitiva del libro è avvenuta in Giudea, forse alla fine del III secolo a.C., raccogliendo testi di varia origine, composti da autori ignoti lungo i secoli precedenti (il salmo considerato più antico è il 104 che riprende l'egiziano Inno al Sole del XIV secolo a.C.). È composto da 150 capitoli, ognuno dei quali rappresenta un autonomo salmo o inno di vario genere: lode, supplica, meditazione sapienziale. Il Libro dei Salmi è incluso fra i Libri Sapienziali, è anche detto Lode o Salterio.
Israel ben Eliezer, (in ebraico: ישראל בן אליעזר?, Yiśrā'ēl ben Ĕlī‛ezer), meglio noto come il Baʻal Shem Tov (in ebraico: בעל שם טוב?, Baʻal Šēm-Ṭōv) (Podolia, 1698 – Medžybiž, 1760), è stato un rabbino e mistico polacco. Noto anche con il soprannome di Besht (BeShT, acronimo di Baʻal Shem Tov), per la sua reputazione di guaritore itinerante, fondatore del moderno chassidismo: l'appellativo Baʿal Shem Ṭov significa infatti Maestro del Nome di Dio, ma può essere tradotto anche come Maestro del Buon Nome.
L'alfabeto ebraico (האלפבית העברי, ha-alefbet ha-ʻivri) è l'abjad con cui viene scritto l'ebraico. Lo yiddish, il ladino giudeo-spagnolo (da non confondere con la lingua ladina) e altre lingue utilizzate dagli ebrei nel mondo, pur usando i caratteri ebraici non sono considerabili abjad in quanto utilizzano alcuni caratteri ebraici al posto delle vocali. L'alfabeto ebraico viene scritto da destra verso sinistra. Esso è composto da 22 lettere, di cui due ( ו vav e י jod) semiconsonanti. Cinque consonanti hanno una forma che cambia se finali di parola. Nella pronuncia della maggioranza degli attuali parlanti israeliani, le consonanti א e ע non hanno suono proprio, ma servono per appoggiare la vocale susseguente. La pronuncia di alcune consonanti si modifica a seconda della presenza vocalica. La pronuncia differisce tra aschenaziti (pronuncia "non-orientale") e sefarditi (pronuncia "orientale"), la versione di questi ultimi è considerata lo standard. I caratteri normalmente usati nelle monete ed iscrizioni dell'antico Israele differiscono abbastanza da quelli usati in epoca più tarda; in quanto questi ultimi derivano dal cosiddetto alfabeto ebraico quadrato, variante dell'alfabeto aramaico in uso tra gli Assiri, e che gli Ebrei cominciarono ad usare durante la cattività babilonese seguita alla sconfitta del Regno di Giuda nel VI secolo aC. Dopo la vittoria dei Persiani, nel III secolo aC gli Ebrei sempre più impiegarono la stilizzata forma quadrata dell'alfabeto aramaico allora in uso nell'Impero persiano achemenide, e che i Persiani avevano adottato dagli Assiri. Un derivato dell'alfabeto proto-ebraico più vicino ai caratteri originali fu quello in uso tra le comunità Samaritane, che impiegarono il loro alfabeto samaritano per scrivere eccellente letteratura, prima in ebraico poi in aramaico.
Le prime tracce di insediamenti risalgono al Paleolitico medio (Uomo di Neanderthal), sede anche delle più antiche civiltà agricole e urbane che si conoscano (Neolitico, 8000-6000 a.C.). L'arrivo dei popoli semiti comincia nel III millennio a.C. Gli Ebrei, sottomessi dai Cananei, giunsero alla metà del II millennio a.C., in un periodo caratterizzato da un regime di accentuata aridità, che spingeva molte popolazioni a cercare nuovi territori per vivere. Fondarono centri di vita urbana e religiosa. Una serie di regni e stati ebraici ebbe vita nella regione per oltre un millennio a partire dalla metà del II millennio a.C. Ricordiamo per brevità il Regno di Israele distrutto nel 722 a.C., anno dell'invasione assira, e il Regno di Giuda (distrutto nel 586 a.C. dai Babilonesi). Questo fu poi ricostruito nel 530 a.C., e fu posto sotto protettorati diversi, dai Persiani ai Romani, fino al fallimento della grande rivolta ebraica contro l'Impero Romano, che provocò la massiccia espulsione degli Ebrei dalla loro patria o il loro volontario esilio (circa il 25% della popolazione) in seguito alla distruzione del Tempio. Dopo aver soffocato la rivolta di Bar Kohba nel 135, l'imperatore Adriano cambiò nome alla Provincia Judaea chiamandola Provincia Syria Palaestina, dove Palaestina deriva dal nome biblico Phelesht (in ebraico פלשת Pəléšeṯ, italianizzato in Filistea o Filistei), territorio costiero in origine abitato da una popolazione probabilmente indoeuropea affine ai Greci. Gli Ebrei considerano da tempo Israele come loro patria: è per essi Terra sacra e promessa. È il luogo dove sono nati sia l'Ebraismo che il Cristianesimo, e contiene molti luoghi di grande importanza spirituale per ebrei, cristiani e musulmani: per i primi in particolare il Muro del Pianto, a Gerusalemme; per i secondi il Santo Sepolcro (sempre a Gerusalemme) e la Basilica della Natività di Betlemme, oltre ai luoghi in cui secondo i Vangeli visse Gesù Cristo; per i terzi, la Spianata delle moschee (ancora a Gerusalemme).
La cremazione è la pratica di ridurre tramite il fuoco un cadavere nei suoi elementi base (gas e frammenti ossei). Si tratta di una pratica molto antica: in Asia tale consuetudine si è mantenuta pressoché inalterata da millenni (si pensi all'India). Alcune culture antiche credevano che il fuoco fosse un agente di purificazione e che la cremazione illuminasse il passaggio dei defunti in un altro mondo o che ne impedisse il ritorno tra i vivi. Contrariamente a quanto si possa pensare, la cremazione non riduce il cadavere in cenere: i resti sono frammenti ossei friabili che in un secondo momento vengono sminuzzati fino a formare una cenere che poi, a seconda degli usi, delle consuetudini o delle ultime volontà della persona defunta, vengono custodite in un'urna, sepolte, sparse (l'immersione in India nelle acque di un fiume sacro come il Gange, è chiamata visarjan): o altro. Il principale impatto ambientale di questo tipo di impianti riguarda l’aria, poiché durante la cremazione nei forni si ha produzione di inquinanti atmosferici, in particolare: polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Possono aggiungersi, inoltre, emissioni di mercurio (dall'amalgama presente nelle otturazioni dentarie), zinco (specialmente nel caso delle cremazione di tombe estumulate), diossine-furani e IPA.
Schulim Vogelmann è una collana editoriale della casa editrice La Giuntina, diretta da Daniel Vogelmann. La collana prende il nome dal padre dell'editore, sopravvissuto ad Auschwitz, unico italiano presente nella lista di Oskar Schindler. La collana si occupa appunto di memoria dell'Olocausto, letteratura yiddish, spiritualità ebraica, letteratura israeliana e temi correlati.
Bruno Di Porto (Roma, 17 luglio 1933) è uno storico italiano, professore in quiescenza di Storia del giornalismo e Storia Contemporanea all'Università di Pisa.
La storia dei responsa nell'ebraismo copre un periodo di 1700 anni. I responsa rabbinici costituiscono una categoria speciale di letteratura rabbinica, differendo in forma, ma non necessariamente nei contenuti, dai commentari rabbinici dedicati all'esegesi della Bibbia ebraica, della Mishnah, del Talmud e della Halakha (i codici della legge religiosa ebraica). I codici stessi contengono le regole dei quotidiani incidenti della vita. La letteratura dei responsa copre tutte quelle occasioni/materie dove una normativa risulta necessaria per attenersi alle mitzvot di condotta ebraica. Il modo, lo stile e la materia stessa sono cambiate in funzione dei viaggi diasporici del popolo ebraico e dello sviluppo di altra letteratura halakhica, in particolare dei codici.
Questa pagina elenca personaggi e figure della Cabala ebraica secondo una cronologia storica e per scuola di pensiero. Nel comune intendimento, il termine "Cabala" è stato usato per riferirsi a tutta la storia del misticismo ebraico, ma più precisamente, e secondo l'utilizzo degli studi accademici sull'Ebraismo, Cabala indica le dottrine, le pratiche e il metodo esegetico esoterico dello studio della Torah, che vennero ad emergere nel XII e XIII secolo nella Francia meridionale e in Spagna, e furono ulteriormente sviluppati nel XVI secolo nella Palestina ottomana. Questi costituirono la base del successivo sviluppo mistico ebraico. La presente è una lista parziale dei cabalisti ebrei; la letteratura secondaria che incorpora la Cabala è enorme, soprattutto nella voluminosa biblioteca dell'Ebraismo chassidico, che ha trasformato la Cabala esoterica in un popolare movimento revivalista. Lo Chassidismo ha adattato la Cabala al proprio interesse psicologico interiorizzato, al tempo stesso continuando lo sviluppo della tradizione mistica ebraica. Pertanto, solo articolatori formativi del pensiero chassidico, o particolari scuole e autori cabalistici dello Chassidismo vengono qui inclusi. Dell'eresia mistica sabbatista che si staccò dall'Ebraismo, solo i fondatori sono elencati. I ricercatori della mistica ebraica esclusivamente accademici e/o docenti di "Studi ebraici", che non sono "cabalisti" né necessariamente ebrei, non vengono qui elencati; né vengono elencate le tradizioni cabaliste derivative/sincretiche non ebree.Le figure rabbiniche dell'Ebraismo sono spesso note col nome del loro magnum opus, o con l'acronimo ebraico basato sul loro nome completo, preceduto da R iniziale di Rabbi/Rav (Rabbino/Maestro).
Papa Pio XI (in latino: Pius PP. XI, nato Ambrogio Damiano Achille Ratti; Desio, 31 maggio 1857 – Città del Vaticano, 10 febbraio 1939) è stato il 259º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 1922 alla sua morte. Dal 7 giugno 1929 fu il 1º sovrano del nuovo Stato della Città del Vaticano.
Alfredo Sabato Toaff (Livorno, 16 novembre 1880 – Livorno, 18 novembre 1963) è stato un rabbino e biblista italiano. Conseguì il titolo religioso ebraico di Maskil nel 1898 dal Rabbino Elia Benamozegh e quello di Chakham nel febbraio 1903, dai Rabbini Samuele Colombo, Cesare Fiano e Donato Camerini. Fu Rabbino di Livorno da fine aprile del 1924 al 1963, anno della morte.Toaff fu inoltre Presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia dal 1931 al 1963, nonché Direttore del Collegio Rabbinico di Livorno dal 1924 al 1955 e del Collegio rabbinico italiano di Roma dal 1955 al 1963. Pubblicò opere di storia e di studi talmudici e fu docente di letteratura italiana e di lettere antiche all'Università di Firenze, distinguendosi nel panorama della cultura umanistica italiana come insigne grecista. Tra i suoi lavori più importanti figura: Cenni storici sulla comunità ebraica e sulla sinagoga di Livorno (1955). Padre del Rabbino capo di Roma, Elio Toaff (1915-2015), nonno dell'accademico Ariel Toaff e suocero dello scrittore Guido Bedarida. Muore a Livorno il 18 novembre 1963.
I rapporti tra cristianesimo ed ebraismo sono spesso stati oggetto di dibattito; sebbene entrambe le religioni condividano radici storiche nel periodo del Secondo Tempio, queste stesse religioni si sono separate, con profondi cambiamenti, nei primi secoli dell'era volgare.
Rabbi Adin Even Israel Steinsaltz (in ebraico: עדין שטיינזלץ) o Adin Even Yisrael (in ebraico: עדין אבן ישראל) (Gerusalemme, 11 luglio 1937 – Gerusalemme, 7 agosto 2020) è stato un rabbino e filosofo israeliano, conosciuto comunemente per il suo commento e traduzione del Talmud in ebraico, francese, russo e spagnolo. Steinsaltz è noto come studioso, critico sociale e autore internazionale il cui background include anche un'intensa formazione scientifica. Nel 1988 la rivista Time l'ha nominato "studioso del millennio". Rav Adin Steinsaltz, figura di riferimento nel panorama rabbinico mondiale, è stata la prima persona ad aver completato una traduzione integrale e un commento del Talmud babilonese in ebraico ed ha avuto il merito di fare studiare il Talmud a migliaia di ebrei in tutto il mondo.
Aronne, in ebraico אַהֲרֹן, trascritto in ebraico standard Ahàron, in ebraico tiberiense ʾAhărōn, a volte traslitterato anche come Aaronne (... – ...), è un personaggio della Bibbia, fratello di Mosè e primo sommo sacerdote del popolo ebraico. La Chiesa cattolica lo considera santo e lo commemora il 1º luglio. Il nome Aronne significa "portatore di martiri", ma viene anche ricollegato a diversi termini ebraici traducibili come "illuminato", "brillante", "esaltato", "alta montagna" o "montàno", "proveniente dalla montagna"; oppure molto più spesso al termine di aron ("arca").Viene considerato progenitore di tutti i Cohanim ebrei e di tutti i Sommi Sacerdoti ebrei. Secondo il racconto dell'Esodo Aronne era il primo dei figli maschi di Amram e Jochebed, della tribù di Levi; il fratello Mosè era più giovane di tre anni rispetto ad Aronne, e Miriam, la loro sorella, era di alcuni anni più anziana rispetto ad Aronne. Aronne era il bisnipote di Levi e rappresentava le funzioni sacerdotali della sua tribù, diventando il primo sommo sacerdote. Secondo il racconto del Libro dell'Esodo, quando Mosè ricevette da Dio l'incarico di parlare al Faraone d'Egitto, egli rispose di non poterlo fare perché era balbuziente. Dio allora gli ordinò di farsi accompagnare da Aronne, che avrebbe parlato per lui. Da allora Aronne fu sempre al fianco di Mosè, e in seguito divenne il primo sommo sacerdote dell'ebraismo. Dopo l'uscita degli ebrei dall'Egitto, quando Mosè salì sul monte Sinai a parlare con Dio e non ridiscese per molti giorni, gli israeliti, credendo che egli non ritornasse più, chiesero ad Aronne di fabbricare loro un dio che essi potessero adorare. Aronne raccolse i loro gioielli d'oro, li fuse e fabbricò una statua raffigurante un vitello, ed essi la adorarono. Mosè però ridiscese dal monte, distrusse il vitello d'oro e rimproverò aspramente Aronne e tutti gli israeliti. Sposò Elisabetta, dalla quale ebbe Nadab, Abiu, Eleazaro e Itamar. Aronne morì verso il termine dei quarant'anni durante i quali gli ebrei vagarono nel deserto in attesa di entrare nella Terra promessa, e fu sepolto nel deserto. Il figlio Eleazaro gli succedette nella carica di sommo sacerdote.
La storia della fantascienza italiana è un percorso variegato di una narrativa di genere che si è diffusa a livello popolare dopo la seconda guerra mondiale e in particolare dalla metà degli anni cinquanta, sulla scia della letteratura statunitense e britannica. I più antichi precursori storici possono tuttavia essere rintracciati nella letteratura del viaggio immaginario e dell'utopia rinascimentale, se non addirittura in opere precedenti, come Il Milione di Marco Polo. È a partire dalla metà del XIX secolo che appaiono in Italia racconti e romanzi brevi di "fantasie scientifiche" - detti anche "racconti incredibili" o "fantastici" o "avventuristici", "romanzi dei tempi futuri" o "utopici", "del domani" - nei supplementi domenicali dei quotidiani, nelle riviste letterarie, in piccole dispense a puntate; a queste si aggiungono all'inizio del Novecento le opere più avveniristiche di Emilio Salgari, Yambo e Luigi Motta, i maggiori autori del romanzo popolare del tempo, permeato di avventure straordinarie in luoghi lontani ed esotici, ma anche opere di note figure della letteratura "alta", tra cui Massimo Bontempelli, Luigi Capuana, Guido Gozzano, Ercole Luigi Morselli.La nascita "ufficiale" del genere in Italia è collocata nel 1952, con la pubblicazione delle prime riviste specializzate, Scienza Fantastica e Urania, e la comparsa del termine "fantascienza", calco italiano di "science fiction"; gli "anni d'oro" vanno dal 1957 al 1960-1962.Benché dalla fine degli anni cinquanta la fantascienza sia divenuta in Italia uno dei generi più popolari, al successo di pubblico non si accompagna quello della critica: a fronte di un fandom attivo e organizzato non è corrisposto - con rare eccezioni - un autentico interesse da parte della élite culturale italiana, refrattaria se non insofferente al fantascientifico, a differenza di altri generi che hanno trovato posto, nel corso del tempo, nella discussione accademica e nelle pubblicazioni più prestigiose: opere fantascientifiche persino di autori acclamati come Dino Buzzati e Primo Levi sono accolte con freddezza. Nell'ambito della cinematografia si registra un buon numero di titoli prodotti dagli anni sessanta agli ottanta, ma è soprattutto attraverso la satira che il cinema italiano di fantascienza ha espresso la propria originalità. In campo televisivo il filone ha prodotto opere quasi esclusivamente negli anni settanta.
L'apostasìa (dal greco ἀπό apò «[lontano] da» e στάσις stàsis da ἵστημι ìstemi «stare, collocarsi») è l'abbandono formale e volontario della propria religione (in tale contesto si parlerà più propriamente di apostata della religione). All'apostasia può seguire sia l'adesione a un'altra religione (conversione), sia una scelta areligiosa (ateismo o agnosticismo). In senso stretto, il termine è riferito alla rinuncia e alla critica della propria precedente religione. Una vecchia e più ristretta definizione di questo termine si riferiva ai cristiani battezzati che abbandonavano la loro fede. Molte religioni considerano l'apostasia un vizio, una degenerazione della virtù della pietà, nel senso che, quando viene a mancare la pietà, l'apostasia ne è la conseguenza; spesso, l'apostata viene fatto bersaglio di condanne spirituali (ad esempio la scomunica) o materiali ed è rifuggito dai membri del suo precedente gruppo religioso. In alcuni Paesi del mondo, l'apostasia è un reato punibile con la pena di morte.
Uriele o Uriel o (אוּרִיאֵל, "Luce di Dio" nella lingua ebraica) è uno degli arcangeli della tradizione ebraica e di alcune chiese cristiane. Il suo nome è analogo al nome Uria, da cui differisce per l'uso di un diverso nome ebraico per Dio: Ya al posto di El. El in ebraico è uno dei nomi dell'unico Dio, o la radice di nomi di persona collegati a Lui, come Elia profeta o Emmanuele (nome di Gesù Cristo, inteso come Dio).
Nella storia antica, il giudaismo ellenistico fu una forma di giudaismo che coniugò la tradizione religiosa ebraica con la cultura greca. Fino alla caduta dell'Impero romano d'Occidente (476 d.C.) e alla conquista islamica del Mediterraneo orientale, i principali centri del giudaismo ellenistico rimasero Alessandria d'Egitto e Antiochia (odierna Turchia meridionale), i due maggiori insediamenti urbani greci nel Medio Oriente e Nord Africa, fondati alla fine del IV secolo sulla scia delle imprese di Alessandro Magno. Il giudaismo ellenistico ebbe vita anche nella Gerusalemme durante il periodo del Secondo Tempio, dove emerse la contrapposizione fra gli ebrei favorevoli all'ellenizzazione e i puristi della tradizione ebraica (talora chiamati giudaizzanti). La Septuaginta è senza dubbio la principale produzione scritta che sia sorta dall'incontro fra il giudaismo del Secondo Tempio e la cultura ellenistica. Essa fu la traduzione della Bibbia ebraica dall'ebraico biblico e dalla lingua aramaica biblica alla Koinè greca, più precisamente alla Koinè giudaica greca. Meritevoli di menzione sono anche i trattati di etica e filosofia ebraica di Filone di Alessandria, nonché le opere storiografiche di altri autori di origine giudaica, fra i quali il più importante fu Giuseppe Flavio.Il giudaismo ellenistico iniziò il suo declino a partire dal II secolo, e le cause di questo fenomeno non sono ancora ad oggi ben comprese. È possibile che sia eventualmente stato marginalizzato e parzialmente assorbito nel momento in cui la Koinè greca venne adottata dai primi cristiani, che ebbero i loro centri di diffusione ad Antiochia ed in Asia Minore.
Il giudaismo indica le caratteristiche distintive dell'ethnos ebraica. Il termine deriva dal latino Iudaismus, coniato sul greco Ἰουδαϊσμός e ad esso corrisponde in ebraico יהדות, Yahadut. Tutti questi vocaboli traggono origine dal nome ebraico di persona e di tribù יהודה, Yehudah, colui il quale rende lode a Dio ossia "Giuda". Il termine può essere utilizzato anche per indicare tutta la storia del popolo ebraico, della sua religione e cultura, ma più spesso è associato a un aggettivo che caratterizza una particolare fase storica: es. "giudaismo rabbinico". In altre lingue la parola giudaismo indica soprattutto la professione religiosa dei giudei e la storia della loro fede, mentre in italiano sono prevalsi per questo significato i termini ebraismo ed ebrei.
Le relazioni tra Paolo Apostolo e il giudaismo del Secondo Tempio continuano ad essere oggetto di molta ricerca accademica, dato che si pensa che Paolo abbia giocato un ruolo importante nel rapporto tra Cristianesimo ed Ebraismo in generale. L'influenza di Paolo sulla teologia cristiana viene considerata come la più determinante tra tutti gli autori neotestamentari.Alcuni studiosi reputano che Paolo (o Saulo) sia totalmente in linea con il giudaismo del I secolo (un "fariseo" e discepolo di Gamaliele, o parte del giudaismo ellenistico), altri lo vedono in opposizione al giudaismo di quel secolo (cfr. "Brani di Paolo a favore dell'antinomismo" e Marcionismo), mentre la maggioranza lo giudica come in una via di mezzo tra questi due estremi, contrario alle "Leggi rituali" (cfr. sotto, la "Controversia sulla circoncisione"), ma in pieno accordo con la "Legge divina". Tali opinioni su Paolo sono in parallelo con la visione cristiana dell'Antico Testamento.
L'antisemitismo, per alcuni sinonimo di giudeofobia, è la paura o l'odio verso i giudei, cioè gli ebrei. Secondo la Working Definition of Antisemitism ("definizione pratica dell'antisemitismo"), dell'Agenzia europea dei diritti fondamentali «l'antisemitismo è quella certa percezione descrivibile come odio verso gli ebrei. Le manifestazioni retoriche e fisiche dell'antisemitismo sono dirette contro singoli ebrei o non ebrei, e/o contro la loro proprietà, contro le istituzioni comunitarie e contro le strutture religiose ebraiche. Inoltre tali manifestazioni possono anche avere come bersaglio Israele, concepito come una collettività di ebrei. L'antisemitismo accusa frequentemente gli ebrei di cospirare ai danni del resto dell'umanità, ed è spesso utilizzato per incolpare gli ebrei di uno o più problemi politici, sociali ed economici. Trova espressione orale, scritta e impiega stereotipi sinistri e tratti caratteriali negativi.
La massoneria è un'associazione su base iniziatica e di fratellanza a carattere umanista, diffusa in molti Stati del mondo, le cui origini sono da rintracciarsi in epoca moderna in Europa, in Inghilterra, precisamente a Londra nel 1717, come unione di associazioni ed organizzazioni gerarchiche di base, dette "logge".Il nome deriva dal francese maçon, ovvero "muratore", legato alla storia delle Corporazioni di liberi muratori (free-masons) medievali, e dalle quali ricavò gli stessi suoi simboli del mestiere, come la livella, il regolo, la squadra, il filo a piombo o il compasso. Il simbolo stesso della massoneria fu poi formalmente definito nei soli strumenti di squadra e compasso. Spesso, nel simbolo è presente anche una grande lettera "G", con varie interpretazioni, tra le quali il significato di Great Architect (Grande Architetto) oppure di God (Dio), ma può essere interpretata anche come Geometria.
Il bagitto è un dialetto giudeo-italiano utilizzato dagli Ebrei in Italia e in Toscana e in Corsica in senso lato e in senso stretto dalla comunità di Livorno. Si tratta di un linguaggio misto giudeo-livornese, con una base assai prossima all'italiano, arricchito di componenti toscane, spagnole, portoghesi, ebraiche, arabe e tracce di greco, turco ed yiddish, con una produzione anche letteraria che si è prolungata fino agli anni cinquanta del XX secolo. Per capire questa mescolanza bisogna tener conto che la comunità ebraica di Livorno usava: l'ebraico antico come lingua sacra, il portoghese come lingua ufficiale della comunità (sino all'epoca napoleonica); lo spagnolo sefardita come lingua di testi letterari ed epigrafici; l'italiano, come lingua dei rapporti con la società toscana.Il bagitto propriamente detto era dunque la forma espressiva degli ebrei livornesi, prevalentemente usato come gergo specializzato nei rapporti interni alla comunità. In tutto l'ebraismo sefardita sono presenti alcune caratteristiche linguistiche comuni. La base è il castigliano del Cinquecento parlato con un forte accento nasalizzato. Sono frequenti gli scambi di consonanti e di vocali e molto numerosi i prestiti dall'italiano. La parlata giudeo-portoghese, caratteristica della prima comunità ebraica livornese, lasciò relativamente poche tracce a fronte di un prevalere della componente ebraico-spagnola. La letteratura in bagitto non è ricca, ma significativa. Si ricordano, tra gli ebrei, Cesarino Rossi, Guido Bedarida e Mario della Torre (Meir Migdali); tra i non ebrei (che impiegano il bagitto, o meglio, una sua banalizzazione) a scopi di dileggio, Giovanni Guarducci. Con la dispersione della comunità ebraica livornese a seguito degli avvenimenti della seconda guerra mondiale del bagitto sono rimaste solo poche tracce.
Abraham Isaac Kook (noto in ebraico come הרב אברהם יצחק הכהן קוק - HaRav Avraham Yitzchak HaCohen Kook, e con l'acronimo הראיה (HaRaAYaH), che in italiano significa Rabbino; Daugavpils, 1865 – Gerusalemme, 1935) è stato un rabbino e filosofo russo, ebreo aschenazita, fondatore della Yeshiva Sionista religiosa Merkaz HaRav, Rabbino Capo durante il Mandato britannico della Palestina, intellettuale halakhista, cabalista e rinomato studioso della Torah. È stato uno dei rabbini più famosi e influenti del XX secolo.Kook è stato anche molto influente nell'ambito del vegetarianismo ebraico. Egli non mangiava infatti carne se non durante le festività ebraiche e parti dei suoi scritti riguardo al rapporto fra vegetarianismo e legge ebraica, raccolti dal suo discepolo Rabbi David Cohen, sono stati pubblicati sotto con il nome di "A Vision of Vegetarianism and Peace".
Giovanni, detto il Battista (in ebraico: יוחנן המטביל?; in greco: Ιωάννης ο Πρόδρομος, "Giovanni il Precursore"; in greco antico: Ἰωάννης ὁ βαπτίζων; in latino: Ioannes Baptista; Ain Karem, fine I secolo a.C. – tra il 29 e il 32 d.C.), è stato un asceta proveniente da una famiglia storica sacerdotale ebraica. Tra le personalità più importanti dei Vangeli, venerato da tutte le Chiese cristiane e considerato santo da tutte quelle che ammettono il culto dei santi, la sua vita e predicazione sono costantemente intrecciate con l'opera di Gesù Cristo; insieme a quest'ultimo, Giovanni Battista è menzionato cinque volte nel Corano col nome di Yahyā b. Zakariyyā, come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto; nella religione dei Mandei, con il nome di Iahia Iuhana, viene considerato il più grande di tutti i profeti. Intorno alla sua figura sono cresciute numerose credenze popolari. Giovanni Battista ha un posto di rilievo anche nel calendario della Massoneria.
Gli ebrei sono presenti in Tunisia da circa 2000 anni. Dopo la conquista musulmana dell'Ifriqiya, gli ebrei vissero periodi di grande prosperità e tolleranza alternati a periodi di discriminazione. L'arrivo sul territorio di ebrei espulsi dalla Penisola iberica dopo il 1492 cambiò notevolmente l'aspetto della comunità. La situazione economica, sociale e culturale migliorò con l'avvento del Protettorato francese, prima di essere compromessa durante la seconda guerra mondiale, con l'occupazione del paese nordafricano da parte dell'Asse. La creazione di Israele nel 1948 sollevò una reazione generalizzata antisionista e poi antiebraica nel mondo arabo. Furono nazionalizzate le imprese e arabizzate l'istruzione e una parte dell'amministrazione. Gli ebrei iniziarono a lasciare la Tunisia in massa dal 1950, a causa dei problemi insorti e dell'atmosfera ostile generata dalla crisi di Biserta nel 1961 e la guerra dei sei giorni nel 1967. La popolazione ebraica della Tunisia, stimata di circa 100.000 persone nel 1948, nel 2003 era ridotta a circa 1.500 persone. Questi ebrei vivono principalmente a Tunisi e a Gerba, con comunità anche a Sfax, Susa e Nabeul. Gli ebrei tunisini emigrarono principalmente verso Israele e la Francia, dove mantennero la loro identità di comunità e le loro tradizioni, in gran parte dipendenti dall'Ebraismo sefardita. Il Giudaismo di Gerba, in particolare, è considerato quello più fedele alle tradizioni, in quanto è rimasto al di fuori della sfera di influenza delle correnti moderniste.
La filosofia ebraica (in ebraico: פילוסופיה יהודית?; in arabo: الفلسفة اليهودية; yiddish: ייִדיש פֿילאָסאָפֿיע) include tutta la filosofia prodotta dagli ebrei, o relativa alla religione dell'Ebraismo. Fino alla moderna Haskalah (Illuminismo ebraico) e all'emancipazione ebraica, la filosofia ebraica tentava principalmente di conciliare nuove idee coerenti con la tradizione del rabbinismo, organizzando così le idee emergenti che non necessariamente erano ebraiche in una visione del mondo univoca. Con la loro accettazione nella società moderna, quegli ebrei che possedevano una formazione laica abbracciarono o svilupparono filosofie completamente nuove per soddisfare le esigenze del mondo in cui ora si trovavano. Il termine "filosofia ebraica" non è quindi universalmente accettato; è tuttavia un argomento che richiede un'attenta analisi ed un'accurata definizione e spiegazione dei termini. Secondo alcuni essa è un tentativo di fondere insieme gli insegnamenti laici ed ateistici con quelli religiosi dell'Ebraismo, secondo altri, invece, si tratta piuttosto di una forma relativamente moderna di razionalizzazione dell'Ebraismo stesso. La riscoperta medievale del pensiero greco da parte dei Gaonim delle accademie babilonesi del X secolo portò la filosofia razionalista nell'Ebraismo biblico-talmudico. La filosofia era generalmente in concorrenza con la Cabala ebraica: entrambe le scuole sarebbero diventate parte della letteratura rabbinica classica, sebbene il declino del razionalismo scolastico coincidesse con gli eventi storici che attrassero gli ebrei verso l'approccio cabalistico. Per gli ebrei aschenaziti l'emancipazione e l'incontro col pensiero laico dal XVIII secolo in poi alterò la loro interpretazione di filosofia. Le comunità aschenazite e sefardite ebbero una più tarda e ambivalente interazione con la cultura secolare che non gli ebrei dell'Europa occidentale. Nelle varie risposte alla modernità, le idee filosofiche ebraiche furono sviluppate in tutta la gamma di emergenti correnti religiose. Tali sviluppi possono essere visti sia come continuazioni o rotture con il canone della filosofia rabbinica medievale, sia come altri aspetti dialettici storici del pensiero ebraico, e ha condotto a diversi atteggiamenti ebraici contemporanei rispetto ai metodi filosofici.
Teologia dell'Olocausto (dal greco ὁλόκαυστος (olokaustos, "bruciato interamente", a sua volta composta da ὅλος /holos, "tutto intero", e καίω / kaio, "brucio") si riferisce ad un corpo di dibattiti e riflessioni teologiche e filosofiche, e relativa letteratura, nell'ambito dell'Ebraismo, che tenta di affrontare con diverse opinioni contrastanti, il ruolo di Dio nell'universo e nel mondo del genere umano, alla luce dell'Olocausto avvenuto dai primi anni 1930 fino al 1945, quando circa 11 milioni di persone, tra cui 6 milioni di Ebrei, sono stati sterminati in un genocidio perpetrato dal regime nazista e suoi alleati. La "Teologia dell'Olocausto" viene anche definita come "Theologie nach Auschwitz" (dal tedesco: "teologia dopo Auschwitz" o "teologia post-Auschwitz"), a causa della pratica comune di utilizzare Auschwitz come sineddoche dell'Olocausto nel suo complesso.
L'ebraismo rabbinico (o rabbinismo) (in ebraico: Yahadut Rabanit - יהדות רבנית) è la forma tradizionale di ebraismo a partire dal VI secolo dell'era volgare, dopo la codificazione del Talmud babilonese. Iniziato dal giudaismo farisaico, l'Ebraismo rabbinico divenne la corrente predominante all'interno della Diaspora ebraica tra i secoli II e VI, con la redazione della Legge orale (Mishnah) e del Talmud quali interpretazioni autorevoli delle Sacre Scritture ebraiche e per incoraggiare la pratica dell'ebraismo, in assenza dei sacrifici al Tempio di Gerusalemme e non più possibili le altre osservanze relative. L'ebraismo rabbinico si basa sulla convinzione che sul Monte Sinai, Mosè abbia ricevuto la Torah (Pentateuco) direttamente da Dio, insieme ad una spiegazione orale supplementare della Rivelazione, cioè la "Legge orale", che è stata trasmessa da Mosè al popolo israelita in forma orale.
Abraham Joshua Heschel (Varsavia, 11 gennaio 1907 – New York, 23 dicembre 1972) è stato un rabbino e filosofo polacco naturalizzato statunitense.