Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La storia del pensiero economico è la disciplina che si occupa dello sviluppo dell'economia politica dalle origini ai giorni nostri, con le sue varie teorie o visioni del sistema economico. In prima approssimazione, si possono individuare le seguenti fasi: antichità classica (soprattutto nella Grecia antica) e Medioevo; la formazione degli stati nazionali e la nascita dell'economia politica in senso moderno; la rivoluzione industriale e l'economia classica; l'affermazione dell'economia di mercato e l'economia neoclassica; la Grande depressione del 1929 e l'economia keynesiana; approfondimenti e nuove proposte; la stagflazione e il monetarismo; sviluppi recenti.Gli storici del pensiero economico valutano in modi diversi sia le singole scuole, sia il loro succedersi. Vi è un punto di vista "cumulativo", secondo il quale si è avuto e continua un progressivo avvicinamento alla verità e, pertanto, la storia del pensiero economico deve essere «storia delle verità economiche». Vi è anche un punto di vista "competitivo", secondo il quale l'esistenza di diverse scuole mostra che sono possibili approcci diversi allo studio dei fenomeni economici, nessuno dei quali nettamente preferibile agli altri. Qualsiasi teoria economica, quindi, può essere criticata o perché migliorata da altre successive, o perché basata su un approccio non condiviso da altre. La sintetica esposizione che segue è ricca di riferimenti ad altre voci, alle quali si rinvia per approfondimenti e valutazioni critiche. Le varie correnti di pensiero della storia economica hanno influenzato profondamente le relative politiche economiche adottate dai vari Stati nazionali nel corso della storia moderna e contemporanea.
L'economia socialista comprende l'insieme delle teorie economiche, delle pratiche e le norme dei sistemi economici socialisti ipotetici ed esistenti. Il sistema economico socialista è caratterizzato dalla proprietà sociale e dallo sfruttamento dei mezzi di produzione, i quali possono assumere diverse forme tra cui quella di cooperative autonome o di proprietà pubblica diretta tramite quale viene effettuata la produzione esclusivamente e direttamente per l'uso. Ciò che contraddistingue i sistemi socialisti è l'utilizzo dei mercati per allocare input e beni capitali tra le unità economiche: ciò viene definito come socialismo di mercato. Quando viene utilizzata la pianificazione, il sistema economico è designato come "economia pianificata socialista". L'economia socialista è stata associata a molteplici scuole di pensiero economico. L'economia marxista ha fornito una base per il socialismo basato sull'analisi del capitalismo, l'economia neoclassica e l'economia evolutiva hanno provveduto a fornire modelli globali di socialismo. Nel corso del XX secolo, le proposte e i modelli sia per le economie pianificate che per il socialismo di mercato erano fortemente basati sull'economia neoclassica o al massimo, su una sintesi di economia neoclassica con influenze da parte dell'economia marxista o istituzionale. La definizione di economia socialista può anche essere applicata all'analisi dei sistemi economici precedenti ed esistenti che sono stati implementati negli stati socialisti, così come nelle opere dell'economista ungherese János Kornai.
In senso giuridico, con il termine capitalismo ci si riferisce a quegli ordinamenti statuali che pongono il capitale (il reddito, la proprietà, ecc.) al centro della tutela costituzionale.In economia, il capitalismo è un sistema economico in cui imprese e/o privati cittadini possiedono mezzi di produzione, ricorrendo spesso al lavoro subordinato per la produzione di beni e servizi a partire dalle materie prime lavorate, al fine di generare un profitto attraverso la vendita diretta o indiretta ad acquirenti degli stessi. Tale produzione, basata sulla domanda e sull'offerta nel mercato generale di tali prodotti, è nota come economia di mercato, contrapposta all'economia pianificata, caratterizzata invece da una pianificazione centrale da parte dello Stato. Anziché pianificare le decisioni economiche attraverso metodi politici centralizzati, come nel caso del feudalesimo e del socialismo, sotto il capitalismo tali decisioni sono del tutto decentralizzate ovvero nate sulla base di libere e volontarie iniziative dei singoli imprenditori.
In ambito scientifico la teoria dei sistemi, più propriamente teoria del sistema generale (definizione originale di Ludwig von Bertalanffy), detta anche teoria generale dei sistemi e ancora generalizzata in sistemica (systemics in inglese e systémique in francese), è un settore di studi spesso interdisciplinare, a cavallo tra matematica e scienze naturali, che si occupa dell'analisi delle proprietà e della costituzione di un sistema in quanto tale. La teoria si compone essenzialmente della teoria dei sistemi dinamici (semplici e complessi) e della teoria del controllo ed è alla base di diverse discipline come l'automatica, la robotica e la fisica cibernetica nonché lo studio tecnico-scientifico dei sistemi in generale.
Un sistema può essere definito come l'unità fisica e funzionale, costituita da più parti o sottosistemi (tessuti, organi o elementi ecc.) interagenti (o in relazione funzionale) tra loro (e con altri sistemi), che formano un tutt'uno in cui ogni parte dà il proprio contributo per una finalità comune (o un obiettivo identificativo). Spesso, in anatomia, il termine "sistema", proprio per lo scopo comune dei suoi componenti, viene confuso con il termine "apparato", ma la struttura e la funzionalità dei sistemi ne rendono la semantica ben più ampia, articolata o complessa rispetto a quella degli apparati.
Il signoraggio (dal latino medievale senioraticum, da cui il termine attuale ; la desinenza -aggio indica un'azione o un rapporto correlati alla radice signore) è l'insieme dei redditi derivanti dall'emissione di moneta.Il premio Nobel Paul R. Krugman, nel testo di economia internazionale scritto con Maurice Obstfeld, lo definisce come il flusso di «risorse reali che un governo guadagna quando stampa moneta che spende in beni e servizi».Il termine è un prestito linguistico dal provenzale senhoratge, che è un derivato di seigneur (corrispondente all'italiano signore). Nel Medioevo, infatti, i signori feudali di tutta Europa cercarono di rendersi indipendenti dai sovrani attribuendosi il diritto di battere moneta e la titolarità dei relativi redditi.
Teoria della Moneta Moderna, Teoria Monetaria Moderna (nota anche con l'acronimo inglese MMT Modern Monetary Theory), o neo-cartalismo, è il nome di una teoria economica che intende descrivere nel dettaglio le procedure e le conseguenze dell'utilizzo della moneta a corso legale emessa dallo stato. La teoria economica è sostenuta da alcuni economisti post-keynesiani. La teoria prende le mosse dal cartalismo che fu presentato per la prima volta dall'economista tedesco Georg Friedrich Knapp nel 1895, con l'importante contributo di Alfred Mitchell-Innes. Il cartalismo influenzò negli anni trenta anche il Trattato sulla moneta dello stesso John Maynard Keynes, che cita Knapp e il cartalismo nella pagina di apertura.Per alcuni autori la TMM non fa altro che descrivere il sistema monetario in vigore sin dall'abolizione del sistema aureo, avvenuta nel 1971 con lo Smithsonian Agreement.
Jean-Paul-Charles-Aymard Sartre (AFI: [ʒɑ̃.pɔl ʃaʁl ɛ.maːʁ saʁ.tʁ(ə)]; Parigi, 21 giugno 1905 – Parigi, 15 aprile 1980) è stato un filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario francese, considerato uno dei più importanti rappresentanti dell'esistenzialismo, che in lui prende la forma di un umanesimo ateo in cui ogni individuo è radicalmente libero e responsabile delle sue scelte, ma in una prospettiva soggettivista e relativista. In seguito Sartre diverrà un sostenitore dell'ideologia marxista, della filosofia della prassi e, pur con dei profondi "distinguo", anche del conseguente materialismo storico. Nel 1964 fu insignito del Premio Nobel per la letteratura, che però rifiutò, motivando il rifiuto col fatto che solo a posteriori, dopo la morte, fosse possibile esprimere un giudizio sull'effettivo valore di un letterato. Nel 1945 aveva già rifiutato la Legion d'onore e, in seguito, la cattedra al Collège de France.Sartre fu uno dei più importanti intellettuali del XX secolo, influente, amato e criticato al tempo stesso, e uno studioso le cui idee furono sempre ispirate a un pensiero politico orientato verso la sinistra internazionale (negli anni della guerra fredda sostenne talvolta le ragioni dell'allora Unione Sovietica, pur criticandone anche duramente la politica in diversi suoi scritti). Divise con Simone de Beauvoir - conosciuta nel 1929 all'École Normale Supérieure - la propria vita sentimentale e professionale, pur avendo entrambi altre relazioni contemporanee. Ebbe inoltre rapporti di collaborazione culturale con numerosi intellettuali contemporanei, come Albert Camus e Bertrand Russell, con cui fondò l'organizzazione per i diritti umani denominata Tribunale Russell-Sartre. Secondo Bernard-Henri Lévy, il teatro di Sartre colpisce ancora per i suoi testi, che contengono inquietanti profezie sulla crisi della civiltà occidentale capitalista e consumistica, e per la sua forza. Fu inoltre autore di romanzi e di importanti saggi. Sartre morì nel 1980 al culmine del suo successo di intellettuale "impegnato", quando ormai era diventato icona della gioventù ribelle e anticonformista del dopoguerra, in modo particolare della frazione maoista, di cui era diventato leader insieme a Pierre Victor (pseudonimo di Benny Lévy), passando dalla militanza nel Partito Comunista Francese a una posizione di indipendenza di tipo anarco-comunista, abbandonando sia il marxismo-leninismo sia le sue derivazioni. Si stima che al suo funerale presenziarono cinquantamila persone. È sepolto nel cimitero di Montparnasse a Parigi.
I Lineamenti di filosofia del diritto, pubblicati a Berlino nel 1820 (pur riportando la data del 1821) rappresentano la sintesi complessiva del pensiero etico-politico di Hegel. Con quest'ultima opera pubblicata con il sottotitolo Diritto naturale e scienza dello Stato in compendio, l'autore espone gli aspetti fondamentali dello sviluppo dialettico dell'Idea che mira a «comprendere concettualmente lo Stato e di esporlo come qualcosa di intimamente razionale».
Il diritto pubblico dell'economia è una sezione del diritto pubblico che si occupa della disciplina pubblica dei fatti economici.
La Politica (in greco Τὰ πολιτιϰά) è un'opera di Aristotele dedicata all'amministrazione della polis. È suddivisa in otto libri, nei quali il filosofo analizza le realtà politiche a partire dall'organizzazione della famiglia, intesa come nucleo base della società, per passare ai diversi tipi di costituzione. Centrale è il riferimento alla natura: quest'opera contiene la celeberrima definizione dell'uomo quale «animale politico» (politikòn zôon), e in quanto tale portato per natura a unirsi ai propri simili per formare delle comunità. Nello stesso passo, Aristotele afferma anche che l'uomo è un animale naturalmente provvisto di logos, il che ben si accorda con la sua innata socialità, perché è mediante i logoi che gli uomini possono trovare un terreno di confronto. Diversamente da Antifonte e altri sofisti, secondo i quali la polis limita con le sue leggi la natura dell'uomo, per lo Stagirita lo Stato risponde ai bisogni naturali dell'individuo e, come afferma nelle primissime righe del Libro I, «ogni Stato è una comunità (koinonia) e ogni comunità si costituisce in vista di un bene». Il «bene» perseguito dallo Stato, in quanto comunità più importante che comprende tutte le altre, è da identificare con quello di cui parla l'Etica Nicomachea.È inoltre importante sottolineare che, a differenza di Platone, per Aristotele la politica ha una certa autonomia rispetto alla filosofia: il politico e il legislatore possono svolgere bene il proprio compito grazie alla loro saggezza pratica. La politica è però finalizzata alla filosofia in quanto deve creare le condizioni affinché si possano coltivare la scholè (tempo libero) e le attività teoretiche (tra cui rientrano, oltre alla filosofia, anche la matematica, la fisica, lo studio del cielo).
L'economia politica è la scienza sociale che si occupa dei metodi con cui l'uomo usa razionalmente poche risorse per soddisfare molte esigenze.
Adam Smith, talvolta italianizzato in Adamo Smith (Kirkcaldy, 5 giugno 1723 – Edimburgo, 17 luglio 1790), è stato un filosofo ed economista scozzese. Dopo aver studiato filosofia sociale e morale - non essendo ancora l'economia una disciplina accademica - all'Università di Glasgow e al Balliol College di Oxford, gettò le basi dell'economia politica classica e viene pertanto considerato unanimemente il primo degli economisti classici, sebbene non sia facile individuare con precisione la fine del mercantilismo e l'inizio dell'economia politica classica, poiché per un certo periodo ci fu una sovrapposizione tra le due correnti di pensiero. Spesso è stato anche definito il padre della scienza economica; in effetti, molti precursori dell'economia classica produssero tessere o parti del mosaico, ma nessuno di essi fu in grado di fornire in un'unica opera il quadro generale delle forze che determinassero la ricchezza delle nazioni, delle politiche economiche più appropriate per promuovere la crescita e lo sviluppo e del modo in cui milioni di decisioni economiche prese autonomamente vengano effettivamente coordinate tramite il mercato. L'opera più importante è intitolata Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni (1776), che chiude il periodo dei mercantilisti e dei fisiocratici, da lui così definiti e criticati, dando avvio alla serie di economisti classici, diventando il testo di riferimento per tutti gli economisti classici del XVIII e XIX secolo, come David Ricardo, Thomas Robert Malthus, Jean-Baptiste Say, John Stuart Mill, che o ne ripresero il contenuto per elaborare le proprie posizioni, anche divergenti fra di loro, oppure la criticarono alla ricerca di nuove vie, oltre a rappresentare un importante libro di storia economica dove vengono descritte le trasformazioni dell'economia inglese del tempo. La sua concezione a proposito dello scopo della scienza economica segue quella dei mercantilisti, tendente alla spiegazione della natura e delle cause della ricchezza delle nazioni, mentre in termini moderni si direbbe che fu un teorico della macroeconomia, interessato alle forze che determinano la crescita economica, anche se queste erano ben più ampie rispetto all'ambito della moderna economia. Il suo modello economico è ricco di considerazioni di tipo politico, sociologico e storico.
Il marxismo è una scuola di pensiero sociale, economica e politica basata sulle teorizzazioni di Karl Marx e Friedrich Engels, filosofi tedeschi del XIX secolo, oltre che economisti, sociologi, giornalisti e rivoluzionari socialisti. Nato nella seconda metà dell'Ottocento nel contesto europeo della seconda rivoluzione industriale e della questione operaia, ha poi ricevuto nel corso del tempo notevoli e svariati contributi ideologici, evolvendo in forme che a volte differiscono dalle formulazioni originarie.
La Cassa depositi e prestiti (CDP) è un'istituzione finanziaria italiana, sotto forma di società per azioni, controllata per circa l'83% da parte del Ministero dell'economia e delle finanze e per circa il 16% da diverse fondazioni bancarie. La CDP opera all'interno del sistema economico italiano essenzialmente come una banca di Stato, avendo fra le sue diverse attività principali anche la partecipazione nel capitale di rischio delle medie e grandi imprese nazionali, quotate e non, profittevoli e ritenute strategiche per lo sviluppo del Paese. La principale fonte di raccolta delle risorse finanziarie è costituita da tutto il risparmio postale italiano che CDP gestisce dal 1875. A quest'ultimo, pari a circa 250 miliardi di euro, si aggiunge la raccolta obbligazionaria effettuata sui mercati, sia presso investitori istituzionali sia al dettaglio. Il principale impiego delle risorse finanziarie è rappresentato dai prestiti verso lo Stato e le amministrazioni locali, dall'investimento nel capitale di rischio di imprese italiane che operano anche all'estero e dalla partecipazione in progetti immobiliari, infrastrutturali e finanziari ritenuti strategici per lo sviluppo dell'economia nazionale. CDP nel perseguire i suoi compiti collabora con le principali istituzioni economiche e finanziarie che operano a livello internazionale e si coordina con gli enti che svolgono un ruolo analogo in altri paesi europei, come la tedesca KfW e la Caisse des dépôts et consignations francese. Sulla base del valore totale delle attività, pari a 410 miliardi di euro nel bilancio consolidato del 2016, CDP rappresenta la terza istituzione bancaria italiana più grande dopo UniCredit e Intesa Sanpaolo. Il 5 dicembre 2018 è stato approvato il Piano Industriale 2019-2021 in cui CDP mobiliterà 200 miliardi di euro in tre anni a supporto di imprese, infrastrutture e territorio.
Salvatore Pugliatti (Messina, 16 marzo 1903 – Ragusa, 22 maggio 1976) è stato un giurista e accademico italiano, oltre che musicologo e letterato.
Per economia – dal greco οἶκος (oikos), "casa" inteso anche come "beni di famiglia", e νόμος (nomos) "norma" o "legge" – si intende sia l'organizzazione dell'utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) quando attuata al fine di soddisfare al meglio bisogni individuali o collettivi, sia un sistema di interazioni che garantisce un tale tipo di organizzazione, sistema detto anche sistema economico. I soggetti che creano tali sistemi di organizzazione possono essere persone, organizzazioni o istituzioni. Normalmente si considerano i soggetti (detti anche "agenti" o "attori" o "operatori" economici) come attivi nell'ambito di un dato territorio; peraltro si tiene conto anche delle interazioni con altri soggetti attivi fuori dal territorio.
Il Partito Socialista Italiano (PSI) è stato un partito politico italiano di sinistra. A parte la breve esperienza del Partito Socialista Rivoluzionario Italiano, che tenne il suo primo Congresso Nazionale a Forlì nel 1884, è il più antico partito politico in senso moderno e la prima formazione organizzata della sinistra in Italia, oltre ad aver rappresentato anche il prototipo del partito di massa. Alla sua fondazione nel 1892 a Genova nella sala dell'associazione garibaldina Carabinieri genovesi adottò il nome di Partito dei Lavoratori Italiani. Successivamente a Reggio Emilia nel 1893 il nome venne cambiato in Partito Socialista dei Lavoratori Italiani mentre al congresso di Parma del 1895 assunse il nome definitivo di Partito Socialista Italiano. Durante il regime fascista (in particolare dopo la messa al bando di tutti i partiti tranne il Partito Nazionale Fascista) continuò la sua attività nella clandestinità mentre la direzione del partito in esilio in Francia tentava di mantenere i contatti con i nuclei clandestini e d'influire sulla vita politica italiana, denunciando all'opinione pubblica europea e statunitense i crimini del regime. Partecipò alla guerra civile spagnola con propri esponenti nel Battaglione Garibaldi e durante la seconda guerra mondiale collaborò con il movimento partigiano nella Francia occupata dai nazisti. In Italia dopo la caduta del fascismo il 25 luglio 1943 partecipò al movimento di Resistenza, essendo presente nei Comitati di Liberazione Nazionale centrale e locali e organizzando proprie formazioni partigiane denominate Brigate Matteotti. Dopo la fusione con il Movimento di Unità Proletaria avvenuta nell'agosto 1943 assunse il nome di Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, per poi ritornare al nome precedente nel 1947 a seguito della scissione socialdemocratica di Palazzo Barberini, dalla quale ebbe origine il Partito Socialista Democratico Italiano. Alle elezioni politiche del 1948 il PSI decise di presentare una lista comune con il Partito Comunista Italiano, costituendo il Fronte Democratico Popolare, che finì in seconda posizione e uscì sconfitto dalla Democrazia Cristiana. Nonostante ciò e la mancata elezione di molti parlamentari socialisti nelle liste frontiste, il partito mantenne l'alleanza con i comunisti ancora per tutti gli anni cinquanta del XX secolo. All'inizio degli anni sessanta, anche a seguito delle aperture di capi politici democristiani come Amintore Fanfani e Aldo Moro, si aprì una stagione di confronto programmatico tra centristi e socialisti che portò alla nascita dei primi governi di centro-sinistra. In polemica con questa decisione della maggioranza del PSI di collaborare con la Democrazia Cristiana nel 1964 la sinistra più radicale e ortodossa interna al partito se ne distaccò per formare una nuova formazione politica che rispolverò il nome di Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria. Nel 1966 il PSI e il PSDI decisero di riunificarsi nel PSI-PSDI Unificati, noto anche con la denominazione di Partito Socialista Unificato. A causa del cattivo risultato elettorale conseguito alle elezioni politiche del 1968 l'unità socialista durò meno di due anni e il 28 ottobre 1968 riprese la denominazione di PSI mentre la gran parte della componente socialdemocratica diede vita nel luglio 1969 al Partito Socialista Unitario, che nel febbraio 1971 riassunse il nome originario di Partito Socialista Democratico Italiano. L'azione politica del PSI fu basata al momento della sua fondazione su una concezione del socialismo di tipo marxista classico in forte polemica con repubblicani e anarchici. Da una concezione dapprima più ortodossa e schematica si affermò poi un revisionismo del marxismo con una forte componente massimalista contrapposta a una importante componente riformista fortemente presente nel gruppo parlamentare, nel sindacato CGdL e nel movimento delle cooperative e delle società di mutuo soccorso. Nel 1921 al XVII Congresso a Livorno una parte della componente massimalista uscì dal partito e diede vita al Partito Comunista d'Italia in sostegno alla rivoluzione d'ottobre. La questione del rapporto con i comunisti contraddistinse tutto il periodo dagli anni trenta al secondo dopoguerra fino agli anni sessanta, quando il partito si avvicinò sempre più alle posizioni della socialdemocrazia europea, soprattutto con le ridefinizioni ideologiche successive all'affermazione della linea autonomista dopo la denuncia dei crimini di Iosif Stalin durante il XX Congresso del PCUS e i fatti d'Ungheria del 1956. Questa evoluzione ideologica contribuì in campo politico alla creazione di un'alleanza tra il centro egemonizzato dalla DC e la sinistra rappresentata dal PSI, detta centro-sinistra organico, che fu alla base di molti governi della cosiddetta Prima Repubblica. Dopo il fallimento della riunificazione con i socialdemocratici nel 1968 e l'entrata in crisi della formula del centro-sinistra a seguito della nascita della contestazione studentesca e del protagonismo operaio nelle lotte degli anni settanta il PSI con il segretario Francesco De Martino elaborò nel 1974 la strategia della alternativa di sinistra che avrebbe dovuto mandare all'opposizione la DC e portare al governo la sinistra unita. Tale strategia entrò in rotta di collisione con quella del compromesso storico lanciata dal segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer all'indomani del golpe in Cile nel 1973. A partire dagli anni settanta si affermò nel partito una nuova posizione ideologica volta a riscoprire la tradizione socialista non marxista e non bolscevica, culminata con la nomina di Bettino Craxi a segretario nel 1976. A seguito di questa svolta ideologica venne gradualmente modificato il simbolo del PSI, sostituendo alla falce e martello l'immagine ottocentesca del garofano rosso. Successivamente a seguito della caduta del comunismo nei Paesi dell'est europeo nel 1989 venne modificata la denominazione stessa del partito in Unità Socialista – PSI, con ciò auspicando una riunificazione tra i socialisti e la componente riformista dell'ex PCI. A seguito della crisi dei partiti tradizionali conseguente alla vicenda di Tangentopoli che colpì duramente il PSI sia dal punto di vista politico-elettorale sia finanziario il partito venne messo in liquidazione nel 1994, determinando la diaspora socialista con la nascita di varie formazioni politiche, divise circa l'adesione alla coalizione di centro-destra o a quella di centro-sinistra, secondo il nuovo sistema bipolare della cosiddetta Seconda Repubblica, favorito dall'introduzione della nuova legge elettorale maggioritaria del Mattarellum. Dal 1994 al 2009 si sono succeduti nell'ambito del centro-sinistra i Socialisti Italiani e dal 1998 i Socialisti Democratici Italiani, che nel 2005 diedero vita con i radicali alla lista, e ipotizzato futuro partito, della Rosa nel Pugno. Nel 2007 l'SDI promosse insieme ad altre forze politiche a vario titolo collegate con la storia del socialismo italiano ed europeo la Costituente Socialista che diede vita al rinnovato Partito Socialista, che nel 2009 ha ripreso l'originaria denominazione di Partito Socialista Italiano, accordatagli insieme alla proprietà dei vecchi simboli del partito dall'ultimo liquidatore del PSI.
La scuola del Sistema - mondo (o dei “Sistemi – mondo”) è un paradigma storico-sociologico, di ispirazione marxista, nato negli anni Ottanta. I suoi principali esponenti sono Immanuel Wallerstein, Samir Amin, Giovanni Arrighi e André Gunder Frank (scherzosamente chiamati “la banda dei quattro”). La teoria, sviluppata diversamente dai vari studiosi, si propone studiare fenomeni come l’economia globale, la nascita e la polarizzazione geografica del capitalismo, il predominio occidentale nel mondo. Il capitalismo si configura come un “Sistema mondo” di parti interconnesse, in cui un “centro” (le nazioni o aree più sviluppate), tramite la violenza o i meccanismi del mercato, si impone sulle “periferie” (le nazioni o aree meno sviluppate) sfruttandone le risorse. La successione dei cicli di accumulazione e di egemonia provoca lo spostamento del centro da un luogo all’altro.
La storia della Tunisia è quella di una nazione nordafricana indipendente dal 1956. Ma si adatta oltre a coprire la storia del territorio tunisino dal periodo preistorico Capsiano e dall'antica civiltà punica, prima che il territorio passasse sotto il dominio di Romani, Vandali e Bizantini. Il VII secolo segna una svolta decisiva in una popolazione che sta diventando islamizzata e gradualmente arabizzante sotto il regno di varie dinastie che affrontano la resistenza delle popolazioni berbere. Grazie alla sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo, la Tunisia diventa la posta in gioco della rivalità di potenze successive, la Spagna di Carlo V, il giovane impero ottomano e la Francia, che prende il controllo della provincia ottomana per anticipare il suo rivale Italiano. Contrassegnato da profonde trasformazioni strutturali e culturali, la Tunisia vede un movimento nazionalista affermarsi rapidamente, concludendo con il potere tutelare gli accordi che portano all'indipendenza nel 1956. Da quel momento in poi, il Paese è costretto a marciare verso la modernizzazione e l'integrazione economica sotto l'impulso di un partito politico che è rimasto dominante fino alla rivoluzione del 2011.
L'Ecuador (spagnolo [ekwaˈðɔɾ]; in italiano pronunciato /ekwaˈdɔr/ o /ˈɛkwador/), ufficialmente Repubblica dell'Ecuador, è una repubblica presidenziale del Sudamerica con un'estensione territoriale di 283.561 km² e una popolazione di 16.866.664 abitanti. Situato nella parte nord-occidentale del Sudamerica, l'Ecuador confina a nord con la Colombia, a est e a sud con il Perù, e a ovest si affaccia sull'Oceano Pacifico; è attraversato dall'equatore, da cui prende il nome. La capitale è Quito, che è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità nel 1970 perché ha il centro storico meglio conservato e meno alterato dell'America Latina. La città più popolosa è Guayaquil, mentre Cuenca, la terza città più popolosa, è anch'essa Patrimonio dell'umanità, perché è un ottimo esempio di città pianificata in stile coloniale spagnolo. Fa parte dell'Ecuador anche l'arcipelago delle Isole Galápagos, situato a circa 1.000 km dalla costa e particolarmente ricco di specie endemiche, che nel XIX secolo furono profondo oggetto di studio del naturalista britannico Charles Darwin, che stava elaborando la teoria dell'evoluzione, descritta poi nel celebre libro L'origine delle specie. L'Ecuador, indipendente dal 1830, è una repubblica dal 1832, dopo essere stata colonia spagnola per lungo tempo e dopo aver fatto parte, per alcuni anni, della Grande Colombia, uno stato che comprendeva anche Colombia, Venezuela e Panama e fondato da Simón Bolívar, il liberatore delle Americhe (Libertador) dal dominio spagnolo. La lingua ufficiale e interculturale del Paese è lo spagnolo, anche se la costituzione del 2010 riconosce ufficialmente anche lingue amerinde come il quechua, lo shuar, lo tsafiki e altre, che vengono usate all'interno dei gruppi indigeni. Tra questi il più parlato è il quechua, più propriamente kichwa in Ecuador, diffuso soprattutto nell'area andina.
John Maynard Keynes, 1º barone Keynes di Tilton (/ˈkeɪ̯nz/; Cambridge, 5 giugno 1883 – Tilton, 21 aprile 1946), è stato un economista britannico, padre della macroeconomia e considerato il più influente tra gli economisti del XX secolo. Le sue idee sono state sviluppate e formalizzate nel dopoguerra dagli economisti della scuola keynesiana; a quest'ultima viene spesso contrapposta la scuola monetarista (o scuola di Chicago), che si originò nel secondo dopoguerra dalle teorie liberiste di Milton Friedman, e la scuola austriaca (von Mises e von Hayek). I suoi contributi alla teoria economica, espressi nel saggio Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta, hanno dato origine infatti alla cosiddetta "rivoluzione keynesiana" che, in contrasto con la teoria economica neoclassica, ha sostenuto la necessità dell'intervento pubblico statale nell'economia con misure di politica di bilancio e monetaria, qualora un'insufficiente domanda aggregata non riesca a garantire la piena occupazione nel sistema capitalista, in particolare nella fase di crisi del ciclo economico, promuovendo dunque una forma di economia mista.
La storia della letteratura italiana inizia nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
Oscar Nuccio (Brindisi, 9 luglio 1931 – Rieti, 23 aprile 2004) è stato un economista italiano e storico del pensiero economico.
Il Cristianesimo sociale, noto in inglese come Christian left, è la "sinistra" del cristianesimo democratico, essenzialmente impegnata ad approfondire e a tradurre sul piano politico e legislativo, in particolare nei Paesi cattolici, i contenuti della dottrina sociale della Chiesa riguardanti la tutela della famiglia e del lavoro secondo una prospettiva riformista.Esso condivide con il cristianesimo liberale i concetti di laicità dello Stato, separazione dalle Chiese e cauto progressismo in campo etico-sociale, mentre le teorie economiche non sono dissimili da quelle riconducibili alla socialdemocrazia, essendo fondamentalmente incentrate sul ruolo dello Stato nella costante fornitura di servizi per i cittadini, perseguendo adeguati livelli di tassazione e un efficiente sistema di welfare state. In tal modo si ha l'obiettivo di garantire una seria assistenza sanitaria, dei sussidi familiari in caso di accertato stato di povertà o bisogno, nonché istruzione pubblica, previdenza sociale e libero accesso a risorse culturali quali biblioteche e musei. In ambito protestante si intende il Vangelo Sociale, differente dal socialismo cristiano, a sua volta componente del socialismo democratico.
La teoria quantitativa della moneta è una teoria dell'economia secondo cui i prezzi generali dei beni sono direttamente proporzionali (se cresce l'uno, cresce l'altra e viceversa) alla quantità di moneta in circolazione nel dato momento.
In economia il moltiplicatore keynesiano è uno strumento fondamentale di analisi macroeconomica. Il concetto era già stato esposto da un altro economista, Khan, ma solo successivamente l'economista inglese John Maynard Keynes riprenderà quell'intuizione per rielaborarla nella sua Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta (1936). Il Moltiplicatore, come elaborato da Keynes, permette di individuare l'effetto sul reddito complessivo di un certo livello incrementale di consumo, o di investimento o di spesa pubblica, all'interno del sistema economico. Il moltiplicatore misura infatti la percentuale di incremento del reddito nazionale in rapporto all'incremento di una o più variabili macroeconomiche componenti la domanda aggregata: consumi, investimenti e spesa pubblica. Il reddito percepito da un soggetto viene destinato in parte al risparmio e in parte al consumo. Le scelte personali dipendono dal reddito e dalla situazione famigliare e lavorativa del soggetto. Ossia una maggior disoccupazione causa un minor consumo, un minor consumo causa una minor domanda di beni e una minor domanda provoca una minor produzione. Keynes quindi vuole un intervento da parte dello Stato stesso per nuovi posti di lavoro.
Domenico Fisichella (Messina, 15 settembre 1935) è un politico e docente italiano, più volte senatore e Ministro per i beni culturali e ambientali del governo Berlusconi I. Di simpatie monarchiche e di cultura conservatrice, ma non fascista, è stato cofondatore di Alleanza Nazionale nel 1995 e presidente dell'Assemblea Nazionale del partito fino al 2005, anno in cui l'ha abbandonato in contrarietà all'approvazione della riforma costituzionale. Nel 2006 è stato eletto al Senato con La Margherita, ma non ha aderito al Partito Democratico. Già professore ordinario all'Università di Firenze e all'Università di Roma "La Sapienza", è stato eletto per la prima volta in Senato nel 1994 e poi riconfermato per le tre successive legislature. Per due legislature è stato vicepresidente del Senato: nella XIII (1996-2001) e nella XIV (2001-2006).
Lo Stato sociale (in inglese welfare state, letteralmente stato del benessere), detto anche Stato assistenziale (termine con valenza negativa), è una caratteristica dei moderni Stati di diritto che si fondano sul principio di solidarietà, che si dispiega in tre principali settori portanti considerati di carattere universalistico: sanità, istruzione, previdenza-assistenza sociale.
In matematica la teoria del caos è lo studio, attraverso modelli propri della fisica matematica, dei sistemi dinamici che esibiscono una sensibilità esponenziale rispetto alle condizioni iniziali. I sistemi di questo tipo, pur governati da leggi deterministiche, sono in grado di esibire un'empirica casualità nell'evoluzione delle variabili dinamiche. Questo comportamento casuale è solo apparente, dato che si manifesta nel momento in cui si confronta l'andamento temporale asintotico di due sistemi con configurazioni iniziali arbitrariamente simili tra loro.
L'anticlericalismo (nella sua accezione più comune) è una corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto in riferimento alla Chiesa cattolica, che si oppone al clericalismo, ossia all'ingerenza degli ecclesiastici e della loro dottrina, nella vita e negli affari dello Stato e della politica in generale.
Per scienza si intende un sistema di conoscenze ottenute attraverso un'attività di ricerca prevalentemente organizzata con procedimenti metodici e rigorosi, coniugando la sperimentazione con ragionamenti logici condotti a partire da un insieme di assiomi, tipici delle scienze formali. Uno dei primi esempi del loro utilizzo lo si può trovare negli Elementi di Euclide, mentre il metodo sperimentale, tipico della scienza moderna, venne introdotto da Galileo Galilei, e prevede di controllare continuamente che le osservazioni sperimentali siano coerenti con le ipotesi e i ragionamenti svolti. Il suo obiettivo è di pervenire a una descrizione verosimile, con carattere predittivo, della realtà e delle leggi che regolano l'apparenza dei fenomeni. Le discipline scientifiche possono essere suddivise in tre categorie: le scienze formali, le scienze empiriche e le scienze applicate. Le prime, di cui fa parte anche la matematica, costruiscono teorie astratte. Le seconde, a loro volta suddivise in scienze naturali (fisica, chimica, biologia, scienze della terra) e scienze sociali, studiano la natura a partire da osservazioni empiriche. Le terze (es. ingegneria, medicina), servendosi dei risultati delle prime due, fanno progredire la tecnologia e l'industria sviluppando nuovi prodotti e servizi. Si tratta comunque di categorie strettamente interconnesse.L'insegnamento della scienza e la ricerca scientifica vengono praticati prevalentemente nelle università, negli istituti di ricerca e nelle imprese. Vengono detti scienziati tutti coloro che si dedicano alla ricerca di nuove conoscenze utilizzando metodi scientifici. La scienza moderna si sviluppa in modo particolare a partire dalla rivoluzione scientifica del XVI secolo con l'accumulo di conoscenze nei più svariati ambiti del sapere. La storia della scienza ne descrive lo sviluppo nel tempo.
Friedrich August von Hayek (Vienna, 8 maggio 1899 – Friburgo in Brisgovia, 23 marzo 1992) è stato un economista e sociologo austriaco naturalizzato britannico. Pensatore liberale e liberista, è stato uno dei massimi esponenti della scuola austriaca e critico dell'intervento statale in economia. Nel 1974 è stato insignito, insieme a Gunnar Myrdal, del Premio Nobel per l'economia "per il lavoro sulla teoria monetaria, sulle fluttuazioni economiche e per le analisi sull'interdipendenza dei fenomeni economici". Ha elaborato una critica al modello di Welfare State, sebbene favorevole a forme di reddito di base, che lo spinse a mettere in discussione le tesi di Keynes. Hayek venne influenzato dal fondatore della scuola economica austriaca, Ludwig von Mises. Ebbe una lunga amicizia con il filosofo viennese Karl Popper. Hayek ha influenzato tutto l'ambiente del libertarianismo, segnatamente Murray Rothbard della scuola anarcocapitalista, Robert Nozick e anche Milton Friedman (fondatore della scuola di Chicago), che però poi lo criticarono per alcuni aspetti. Nel 1944 pubblicò la sua opera più celebre, La via della schiavitù.
Piero Sraffa (Torino, 5 agosto 1898 – Cambridge, 3 settembre 1983) è stato un economista e accademico italiano.
La mano invisibile è una metafora creata dall'economista Adam Smith per rappresentare il ruolo della Provvidenza (in qualche modo immanente), per virtù della quale all'interno del libero mercato la ricerca egoistica del proprio interesse, che è favorevole non soltanto a se stessi, ma anche all'interesse dell'intera società, porta l'intero sistema economico al cosiddetto equilibrio economico generale.Successivamente, dopo Léon Walras e Vilfredo Pareto, è stata normalmente intesa come metafora dei meccanismi economici che regolano l'economia di mercato in modo tale da garantire che il comportamento dei singoli consumatori e imprenditori, teso alla ricerca della massima soddisfazione individuale, conduca al benessere dell'intera società, attraverso il soddisfacimento dei propri desideri personali.
La storia della banca è lo studio dello sviluppo delle banche e dell'attività bancaria nei secoli, considerando come banche gli enti di varia natura che si sono occupati in modo sistematico del deposito e del trasferimento di denaro, nonché della concessione di prestiti.
La Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta (in lingua inglese The General Theory of Employment, Interest and Money) è l'opera (saggio economico) più importante dell'economista inglese John Maynard Keynes, che, con essa, ha gettato le fondamenta del moderno pensiero macroeconomico. Pubblicata per la prima volta nel 1936, dando vita alla cosiddetta rivoluzione keynesiana nel modo in cui gli economisti e gli uomini di governo vedono l'economia della nazione, specialmente riguardo all'opportunità dell'intervento pubblico nell'economia tramite l'azione sulla domanda aggregata, ne scaturì una visione dell'economia politica e della politica economica che – sebbene integrata, in alcuni modelli, con alcune conclusioni dell'economia neoclassica – rimase pressoché egemone fino al fiorire, negli anni settanta, del monetarismo, che ebbe come capofila Milton Friedman.
Joseph Alois Schumpeter (Třešť, 8 febbraio 1883 – Taconic, 8 gennaio 1950) è stato un economista austriaco, tra i maggiori del XX secolo.