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Il trattato di zona franca delle armi nucleari africane, noto anche come Trattato di Pelindaba (dal nome del principale centro di ricerca nucleare del Sudafrica, gestito da The South African Nuclear Energy Corporation che era il luogo dove furono sviluppate, costruite e successivamente immagazzinate le bombe atomiche sudafricane degli anni '70), istituisce una zona libera da armi nucleari in Africa. Il trattato è stato firmato nel 1996 ed è entrato in vigore con la 28ª ratifica il 15 luglio 2009.
Dakhla, o al-Dakhla (in arabo: الداخلة, al-Dāḫila; in berbero: ⴻⴷⴷⴰⵅⵍⴰ, Ed-Daḵla; sotto la dominazione funzionale spagnola Villa Cisneros), è una città situata in Sahara Occidentale, sotto il controllo del Marocco. È il capoluogo della regione Dakhla-Oued Ed Dahab.
L'elenco che segue sono i territori occupati militarmente da uno stato a scapito di un altro. Le occupazioni militari di territori stranieri, sono convenzionalmente e internazionalmente chiariti ed integrati con la Convenzione dell'Aia del 1907, quindi inclusi in questo articolo. L'occupazione militare è efficace il controllo provvisorio di un certo potere su un territorio che non è sotto la sovranità formale di tale entità, senza la volontà del sovrano reale.L'occupazione militare si distingue dall'annessione per la sua natura temporanea provvisoria (vale a dire senza richiesta di sovranità permanente), per la sua natura militare e dai diritti di cittadinanza del potere di controllo che non vengono conferiti alla popolazione soggiogata.
La situazione dei diritti umani nell'Africa Subsahariana varia notevolmente da paese a paese. Accanto a regimi dittatoriali violenti, si trovano paesi democratici rispettosi degli accordi internazionali. Va inoltre notato che molti paesi e l'Unione Africana hanno aderito ad un cammino l'applicazione reale degli accordi internazionali sui diritti umani. Allo stesso tempo, le diverse culture e tradizioni sociali africane da una parte frenano l'applicazione di alcune leggi in favore dei diritti umani, e dall'altra permettono un'accelerazione del cammino di comprensione di questi stessi diritti. Non va poi dimenticato che molte regioni africane vivono una situazione di povertà e insicurezza sociale che non permettono un vero impulso positivo nella coscientizzazione popolare.