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Walter Veltroni (Roma, 3 luglio 1955) è un politico, giornalista, scrittore e regista italiano. Eletto sindaco di Roma una prima volta nel 2001 è stato poi riconfermato nel 2006 con il 61,8% dei voti, dimettendosi da tale carica il 13 febbraio 2008 per candidarsi alle elezioni politiche dell'aprile successivo. Dopo aver trascorso parte della sua carriera politica nella Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) e poi nel Partito Comunista Italiano (PCI), il 14 ottobre 2007 diviene il primo segretario politico nazionale del nascente Partito Democratico, incarico da cui si è dimesso il 17 febbraio 2009 in seguito alla sconfitte elettorali alle elezioni generali dell'aprile 2008 e a quelle regionali del 2009 in Sardegna. Era stato eletto con le elezioni primarie dal 76% dei votanti. Prima della caduta del secondo governo Prodi, dichiarò che il Partito Democratico avrebbe corso alle successive elezioni politiche da solo, candidandosi pertanto alla presidenza del Consiglio dei ministri. Tuttavia, derogò in parte al proposito di corsa solitaria con l'accettazione dell'alleanza con il partito di Antonio Di Pietro e della confluenza nelle liste del PD dei candidati dei Radicali Italiani, i quali poi confluirono nei gruppi parlamentari del PD per la XVI Legislatura. È stato vicepresidente del Consiglio e Ministro per i beni culturali e ambientali del governo Prodi I e segretario dei Democratici di Sinistra dall'ottobre 1998 all'aprile 2001. Dopo la sconfitta alle elezioni del 13 e 14 aprile 2008, ripropose, sul modello anglosassone dello shadow cabinet, il governo ombra del PD, il secondo di questo tipo in Italia, dopo quello del PCI con a capo Achille Occhetto.
Uriel da Costa, nato col nome di Gabriel da Costa, conosciuto anche col nome di Uriel Acosta (in ebraico: אוריאל ד'אקוסטה?; Porto, 1585 – Amsterdam, 1640), è stato un filosofo, educatore, critico testuale e professore portoghese. Pensatore razionalista e materialista legato con fervore alle sue radici ebraiche, famoso principalmente nelle vesti di precettore al servizio dell'illustre Baruch Spinoza fintanto che questi fu in tenera età, Uriel da Costa rimane ancora oggi un esempio di martirio per molti ebrei di fronte all'intolleranza religiosa, sia all'interno dell'ebraismo stesso che nelle altre religioni.
La Transilvania (in tedesco: Siebenbürgen; ungherese: Erdély) è una regione storica che costituisce la parte occidentale e centrale dell'odierna Romania.
In questo Stradario di Livorno sono compresi i nomi di strade, piazze e luoghi del territorio comunale di Livorno e la loro storia, sia di quelli attuali che di quelli non più esistenti.
Con il termine prostituzione si indica l'attività di chi offre prestazioni sessuali dietro pagamento di un corrispettivo in denaro. L'attività, fornita da persone di qualsiasi genere e orientamento sessuale, può avere carattere autonomo, sottoposto, professionale, abituale o saltuario. Strettamente legato alla prostituzione è il suo sfruttamento, o lenocinio, praticato per trarre profitto dall'attività di chi offre il servizio, da parte di persone che generalmente si presentano e s'impongono come protettori, o lenoni, cioè intermediari e procacciatori di clienti. Inoltre vi sono altre figure legate al fenomeno della prostituzione per cui può configurarsi, al posto dello sfruttamento vero e proprio, il reato di favoreggiamento. La prostituzione nel mondo è regolamentata giuridicamente in modo estremamente variegato: passando da società che contemplano una legalizzazione completa ad altre che ne reprimono lo svolgimento per mezzo della pena di morte. Le persone dedite a questa attività sono nella stragrande maggioranza donne mentre la maggioranza dei clienti e degli sfruttatori sono uomini.
Ferdinando I de' Medici (Firenze, 30 luglio 1549 – Firenze, 3 febbraio 1609), figlio di Cosimo I de' Medici e della prima moglie Eleonora di Toledo, fu un cardinale di Santa Romana Chiesa dal 1562, fino alla nomina del cardinale Francesco Sforza, creato da Papa Gregorio XIII, è stato il porporato italiano più giovane. Con l'improvvisa morte del fratello Francesco I, divenne il terzo Granduca di Toscana dal 1587 alla morte, avvenuta nel 1609. Non abbandonò la porpora nemmeno dopo essere salito al potere, ma fu costretto a lasciarla nel 1589 per sposare Cristina di Lorena, dalla quale ebbe poi nove figli.
Livorno (pronuncia: [liˈvorno], ) è un comune italiano di 156 299 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. Terza città della regione per popolazione (dopo Firenze e Prato), ospita da sola quasi la metà degli abitanti della propria provincia; con i comuni limitrofi di Pisa e Collesalvetti costituisce inoltre un vertice di un "triangolo industriale", la cui popolazione complessiva ammonta a oltre 260 000 abitanti. È situata lungo la costa del Mar Ligure ed è uno dei più importanti porti italiani, sia come scalo commerciale sia come scalo turistico, centro industriale di rilevanza nazionale, da tempo in declino, tanto da essere riconosciuta nel 2015 come "area di crisi industriale complessa". Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più moderna, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche e architettoniche sopravvissute ai massicci bombardamenti della seconda guerra mondiale e alla successiva ricostruzione. La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda metà del XVI secolo per volontà dei Medici prima e dei Lorena in seguito, fu importante porto franco frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del Cinquecento, i caratteri di città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali sopravvivono importanti vestigia, quali chiese e cimiteri nazionali, palazzi, ville e opere di pubblica utilità indissolubilmente legate ai nomi delle importanti comunità straniere che frequentarono il porto franco fino alla seconda metà dell'Ottocento. Questa vocazione internazionale portò a identificare la città come Leghorn nel Regno Unito e negli Stati Uniti d'America, Livourne in Francia, Liorna in Spagna, ecc., analogamente alle più importanti capitali di stato dell'epoca. Tra il XIX secolo e i primi anni del Novecento, parallelamente all'avvio del processo di industrializzazione, Livorno fu anche una meta turistica di rilevanza internazionale per la presenza di rinomati stabilimenti balneari e termali, che conferirono alla città l'appellativo di Montecatini al mare. Livorno è sede dell'Accademia navale della Marina Militare, del comando e di due reggimenti della Brigata paracadutisti "Folgore" dell'Esercito Italiano, del 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", del 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" inquadrato nelle forze speciali dell'Esercito Italiano e del Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri; inoltre è sede di Direzione Marittima del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera.
Piero Angela (Torino, 22 dicembre 1928) è un divulgatore scientifico, giornalista, conduttore televisivo e saggista italiano. Noto soprattutto come ideatore e presentatore di trasmissioni di divulgazione in stile anglosassone, con cui ha dato vita a un filone documentaristico della televisione italiana, e per il suo giornalismo scientifico anche espresso in numerose pubblicazioni saggistiche, incominciò la carriera come cronista radiofonico, divenendo poi inviato e affermandosi successivamente come conduttore del telegiornale Rai.
Klaus Werner Iohannis (Sibiu, 13 giugno 1959) è un politico rumeno, 5° e attuale presidente della Romania dal 21 dicembre 2014. È diventato presidente del Partito Nazionale Liberale nel 2014, dopo essere stato leader del Forum Democratico dei Tedeschi in Romania dal 2002 al 2013. Prima di entrare in politica Iohannis era un insegnante di fisica e ispettore scolastico. Fu eletto per la prima volta sindaco della città di Sibiu nel 2000, in rappresentanza del Forum democratico dei tedeschi in Romania (FDGR). Malgrado la condizione di minoranza dei cittadini di etnia tedesca della città, Iohannis ottenne una vittoria a sorpresa e fu rieletto anche per i successivi mandati nel 2004, nel 2008 e nel 2012. È considerato colui che ha trasformato la sua città in una delle destinazioni turistiche più popolari della Romania, avendo merito della proclamazione di Sibiu a Capitale europea della cultura nel 2007. Nel febbraio 2013, Iohannis divenne membro del Partito Liberale Nazionale (PNL), accettando l'invito del leader liberale Crin Antonescu, diventando immediatamente primo vice presidente del partito e, nell'anno successivo, presidente del PNL. All'indomani del primo turno del voto per le presidenziali del 2009, quando era ormai chiaro che sarebbe stato celebrato il ballottaggio tra Mircea Geoană (Partito Social Democratico) e Traian Băsescu (Partito Democratico Liberale), Crin Antonescu garantì l'appoggio del suo partito al candidato del PSD in cambio dell'eventuale formazione di un governo di coalizione presieduto da Iohannis. La vittoria di Băsescu, tuttavia, vanificò la proposta. In seguito al successo delle elezioni presidenziali romene del 16 novembre 2014, Iohannis si è insediato come quinto Presidente della Romania a partire dal 21 dicembre 2014. È stato riconfermato per un secondo mandato dopo aver vinto le elezioni presidenziali del novembre 2019. Iohannis è il primo presidente rumeno appartenente ad una minoranza etnica, nello specifico quella dei sassoni di Transilvania, che si stabilirono nella regione nel XII secolo. È il quarto presidente di origine tedesca dei paesi dell'Europa orientale nel periodo post-comunista, dopo Rudolf Schuster (Slovacchia), Ferenc Mádl e Pál Schmitt (Ungheria). È anche il primo presidente della Romania successiva alla rivoluzione del 1989 a non aver avuto legami con le strutture politiche dell'era comunista.
Il Partito Nazionale Liberale (Partidul Național Liberal, PNL) è un partito politico rumeno. Il PNL è un partito liberale conservatore, aderente all'Internazionale Liberale (fino al 2016), all'Internazionale Democratica Centrista ed al Partito Popolare Europeo. Il PNL si fa portavoce delle tradizionali istanze liberali: separazione dei poteri, libero mercato, laicità dello stato. Rifondato nel 1990 da Radu Câmpeanu, reclama l'eredità del partito con lo stesso nome attivo tra il 1875 e il 1940. In base a tale assunto si presenta come il primo partito fondato nel paese e come il più antico partito liberale d'Europa. Presente in parlamento dal 1990, eccetto che nel periodo 1992-1996, nel corso degli anni Novanta fu protagonista di una serie di scissioni e, poi, di una crescita che lo portò a divenire uno dei più importanti partiti del paese. Partecipò come partner di governo all'interno della Convenzione Democratica Romena (1996-2000) e come partito di maggioranza tra il 2004 e il 2008 nell'ambito dei governi Tăriceanu I e Tăriceanu II. Dopo un nuovo periodo all'opposizione, nel 2012 siglò un patto con il Partito Social Democratico, che condusse alla nascita della coalizione dell'Unione Social-Liberale, che governò il paese fino al 2014. Nello stesso anno il PNL lasciò il Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa alla volta del Partito Popolare Europeo. In seguito al successo ottenuto alle elezioni presidenziali del novembre 2014 il leader del PNL Klaus Iohannis divenne il primo Presidente della Repubblica proveniente dalla formazione liberale. Nel 2019 fu riconfermato dagli elettori per un ulteriore mandato di cinque anni. Alle elezioni parlamentari del 2016 (20%) il PNL si confermò come maggior partito di opposizione, mentre nel novembre 2019 riuscì a costituire un proprio governo con a capo Ludovic Orban.
L'esperanto è una lingua artificiale, sviluppata tra il 1872 e il 1887 dall'oculista polacco di origini ebraiche Ludwik Lejzer Zamenhof. È la più conosciuta e utilizzata tra le lingue ausiliarie internazionali (LAI). Presentata nel Primo Libro (Unua libro - Varsavia, 1887) come Lingvo Internacia ("lingua internazionale"), prese in seguito il nome esperanto ("colui che spera", "sperante") dallo pseudonimo di "Doktoro Esperanto", utilizzato dal suo inventore. Scopo della lingua è di far dialogare i diversi popoli cercando di creare tra di essi comprensione e pace con una seconda lingua semplice, ma espressiva, appartenente all'umanità e non a un popolo. Un effetto di ciò sarebbe quello di proteggere gli idiomi "minori", altrimenti condannati all'estinzione dalla forza delle lingue delle nazioni più forti. Per questo motivo l'esperanto è stato ed è spesso protagonista di dibattiti riguardanti la cosiddetta democrazia linguistica. Le regole della grammatica dell'esperanto sono state scelte da quelle di varie lingue studiate da Zamenhof, affinché fossero semplici da imparare e nel contempo potessero dare a questa lingua la stessa espressività di una lingua etnica; esse non prevedono eccezioni. Anche i vocaboli derivano da idiomi preesistenti, alcuni (specie quelli introdotti di recente) da lingue non indoeuropee come il giapponese, ma in gran parte da latino, lingue romanze (in particolare italiano e francese), lingue germaniche (tedesco e inglese) e lingue slave (russo e polacco). Vari studi hanno dimostrato che si tratta di una lingua semplice da imparare anche da autodidatti e in età adulta, per via delle forme regolari, mentre altri dimostrano come dei ragazzi che hanno studiato l'esperanto apprendano più facilmente un'altra lingua straniera. Lo studio di due anni di esperanto nelle scuole come propedeutico a una lingua straniera viene detto "metodo Paderborn" perché la sua efficacia è stata dimostrata nell'università tedesca di Paderborn. L'espressività dell'esperanto, simile a quella delle lingue naturali, è dimostrata dalla traduzione di opere di notevole spessore letterario. La cultura originale esperantista ha prodotto e produce in tutte le arti: dalla poesia e la prosa fino al teatro e alla musica. La logica con cui è stata creata minimizza l'ambiguità, per cui si presta a essere usata in informatica, nel ramo della linguistica computazionale, per il riconoscimento automatico del linguaggio. La tradizione dell'esperanto in Polonia e in Croazia è stata dichiarata patrimonio culturale immateriale. Ci sono proposte per usare l'esperanto come lingua franca per i lavori nel Parlamento europeo, principalmente per motivi economici o per evitare che si vada verso una o più lingue nazionali. Tuttavia finora l'Unione europea giustifica l'attuale politica multilinguista che prevede l'uso di 24 lingue ufficiali, per motivi di trasparenza, non senza critiche da parte di chi sospetta che tale politica stia in realtà portando verso il solo inglese o, al più, al trilinguismo.
Lettera sulla tolleranza o Epistola sulla tolleranza (A Letter Concerning Toleration) è un saggio di John Locke, scritto nel 1685 nei Paesi Bassi, originariamente pubblicato nel 1689, in latino e immediatamente tradotto in altre lingue. Le opere di Locke apparivano in un periodo in cui si temeva che il Cattolicesimo potesse prendere il sopravvento in Inghilterra, e rispondeva ai problemi religiosi e di governo dell'epoca proponendo la tolleranza religiosa. Questa lettera è indirizzata ad un anonimo "Honored Sir": egli era, in realtà, un amico di Locke, Philipp van Limborch, che la pubblicò senza che Locke ne fosse a conoscenza. Lo stesso Locke, comunque, non ne riconobbe mai ufficialmente la paternità. La Lettera sulla Tolleranza è presto diventata una pietra miliare nel dibattito sulla libertà religiosa e di pensiero in Europa.